Skip to main content
Racconti Erotici Etero

gemgiskhan La Nuova Collega

By 17 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo la stupenda cena natalizia organizzata con i colleghi (vedi Cena Aziendale n.d.r.), Marco non ebbe più modo di scoparsi Sonia, come lei stessa aveva detto. Il ragazzo non ci aveva dato molto peso però avrebbe voluto dare un’altra bottarella al bel culo sodo della ragazza. Aveva anche provato a chiederlo all’interessata ma Sonia era stata irremovibile: , erano state le sue parole.
Tentar non nuoce, pensò Marco. Chiusa quella parentesi si dimenticò di Sonia.
Un paio di mesi dopo la maggior parte delle ragazze che lavoravano nel nuovo reparto furono lasciate a casa per la scadenza del contratto di lavoro, e al loro posto ne furono assunte altre. La seconda ondata, fortunatamente, fu migliore della prima. Non mancavano mai le racchie, sempre in numero maggiore, ma in mezzo a loro si aggirava anche qualche bella figa. Una di loro, in particolare, aveva attirato l’attenzione e le fantasie sessuali di tutti gli uomini. Si chiamava Ilaria, una fantastica mora, non molto alta, con una quarta abbondante di seno, un culo che era un pelo sotto, come graduatoria, a quello di Sonia, e assomigliava molto a Jennifer Lopez.
Nei reparti, già girava il brusio degli uomini su quanto era gnocca, su che bel culo che aveva e su quello che ognuno voleva fare con lei, se ci fosse stata. Nessuno però ebbe il coraggio di provarci, tutti si limitavano a esprimere a voce le loro fantasie erotiche.
Marco era tra questi, rispetto però agli altri, oltre a parlare decise anche di agire. Quello che lo aiutò a farsi avanti fu una scena di cui fu protagonista.
Era seduto sulla panchina, nella zona ristoro. La panchina era posizionata accanto alla porta dello spogliatoio femminile. Normalmente era chiusa ma quel giorno era leggermente scostata e si poteva vedere una parte degli armadietti. Uno di questi era quello di Ilaria e lei era li che si cambiava. Marco si trovava da solo, un puro caso perché di solito era insieme ai colleghi Carlo e Gianluca. Stava bevendo il caffè guardandosi intorno, annoiato. Lo sguardo capitò nello spiraglio della porta dello spogliatoio e la vide.
Ilaria si era sfilata i pantaloni ed era con un tanga nero, leggermente piegata e favoriva a marco, inconsciamente, la vista del suo meraviglioso culo. Marco rimase a bocca aperta e anche quando lei si tirò su e si voltò, lui non si mosse. I loro occhi si incontrarono e solo allora il ragazzo si accorse di essere osservato. Si sentì a disagio, e sorrise per togliersi dall’imbarazzo. Anche Ilaria sorrise. Marco si alzò e tornò a lavorare.
Passò una settimana, Marco aveva ancora davanti agli occhi la visione del sedere di Ilaria, ma aveva cercato, quando incrociava la donna, di fare finta di niente di parlare con lei del più e del meno. Si trovarono tutti e due, soli, nella zona ristoro, dopo la pausa pranzo dell’una. Ilaria stava parlando cin una collega e marco aspettò che lei se ne andasse per avvicinarsi a Ilaria. Non dovette aspettare molto. La raggiunse e si sedette accanto a lei.
, disse.
, rispose Ilaria.
Ilaria aveva da poco comprato un’Alfa 147, lo stesso modello che possedeva Marco.

Il suono della sirena che indicava la fine della pausa pranzo interruppe la conversazione dei due ragazzi. Marco si alzò e guardò Ilaria.

rispose Ilaria.
Mentre tornava nel suo reparto Marco pensò che c’erano buone probabilità che Ilaria fosse disponibile per una bella scopata. Ilaria, sedendosi al suo banco di lavoro, pensò la stessa cosa.
Un paio d’ore dopo Marco tornò alle macchinette insieme ai suoi colleghi, lo sguardo che non si spostava mai dal reparto di Ilaria. La vedeva parlare con alcune colleghe, tra cui Sonia, e poi dirigersi con loro nella zona esterna per fumare una sigaretta.
disse Carlo.
, disse Marco.
Si dileguò nello spogliatoio mentre Carlo e Gianluca si allontanavano. Aspettò qualche minuto e poi uscì all’esterno, raggiungendo Ilaria. La ragazza era sola e stava finendo la sigaretta.
, rispose Ilaria. .
.
domandò Ilaria sorridendo.
.
Ilaria spense la sigaretta e si avvicinò a Marco.
.
, disse.
Marco si stupì delle parole della ragazza.
.
Marco sorrise. Non aveva mai sentito una ragazza dire che le piacessero quei tipi di film.

Si erano dati appuntamento davanti all’ingresso del cinema e Marco arrivò con una decina di minuti d’anticipo. Aveva un abbigliamento sobrio: jeans, scarpe da ginnastica e una maglia aderente bianca sotto il piumino nero. Quando Ilaria arrivò, tutta la gente intorno a lui sparì all’improvviso. La ragazza appariva come una dea, il suo passo era elegante, emanava una carica erotica impressionante. Indossava una gonna nera sopra il ginocchio, scarpe con tacco dodici con lacci che le giravano intorno alla caviglia e al polpaccio, calze velate color carne e quando all’interno della sala cinematografica si tolse la giacca, Marco rimase a fissare la maglia a collo alto con un’apertura generosa sul petto, dove le tette, strizzate tra loro, creavano quel canale verticale dove ogni uomo affonderebbe volentieri il viso.
domandò Ilaria, vedendo la direzione del suo sguardo.
:
Si accomodarono sulle poltroncine, Marco non ricordò molto del film in seguito, era troppo concentrato a lanciare sguardi furtivi alla ragazza seduta accanto a lui. Un paio di volte Ilaria lo aveva sorpreso a fissarla e gli aveva sorriso, tornando poi a vedere il film.
Verso la fine, allungò la mano e prese quella di Marco, la accarezzò e poi se la mise sulla coscia. Il ragazzo rimase sorpreso e si voltò. Ilaria gli sorrise di nuovo, e questa volta gli fece anche l’occhiolino. Pensando di capire le intenzioni di lei, strinse la coscia calda e poi fece scorrere la mano verso il ginocchio e poi ritornò alla posizione di partenza. Non poteva andare oltre, la gonna permetteva poca escursione. Ilaria se ne accorse, senza farsi vedere dagli altri spettatori, sollevo il sedere e fece scorrere la gonna fin quasi all’inguine. Ora Marco poteva andare più a fondo. Spostò la mano all’interno della coscia e la trovò bollente, salì e riuscì a infilarsi sotto il bordo della gonna, sfiorando con le dita il perizoma.
Guardò Ilaria e la vide con gli occhi fissi sullo schermo, la bocca leggermente dischiusa, eccitata. Marco sorrise, poi ebbe un lieve sussulto quando sentì la mano di Ilaria che gli palpava il membro duro attraverso i calzoni.
Rimasero in quella posizione, ad accarezzarsi fino al termine del film. Quando le luci si accesero si ricomposero ed uscirono dalla sala, come se niente fosse.
disse Marco.
, rispose Ilaria.
chiese Marco.

.
. disse Ilaria. Gli si avvicinò e a bassa voce disse: .
Marco deglutì. Non sapeva se Ilaria era stata naturale oppure aveva detto quella frase con un leggero gioco di parole.
Salirono sulla macchina di Marco e si avviarono verso l’appartamento del ragazzo.
, disse Ilaria e avvicinandosi a Marco, come al cinema, gli posò la mano in mezzo alle cosce. Cominciò a massaggiare il membro dando ogni tanto qualche strizzatina.

. Sorrise.
Si sentì il rumore della zip dei calzoni che veniva abbassata, la mano di Ilaria si intrufolò all’interno e con abilità riuscì a estrarre il membro dai boxer e dai jeans. , disse Marco. .
disse Ilaria. Gli fece l’occhiolino e si passo la lingua sulle labbra facendo sussultare l’asta dura e pulsante. La testa di Ilaria si calò sul grembo di Marco.
Marco sentì il respiro caldo della ragazza sulla punta del cazzo, poi la lingua lambì il glande girandogli intorno e un secondo dopo sentì le labbra morbide di Ilaria che scorrevano lungo tutta la pelle del membro. , riuscì solo a dire.
, disse Ilaria smettendo per un attimo il pompino. Guardò il ragazzo eccitato, che non toglieva gli occhi dalla strada, la mano che continuava il lavoro della bocca, con una lenta masturbazione. , disse con la voce roca. E tornò a calare il viso sul cazzo teso.
Riprese a succhiare e leccare, con più foga, e ad ogni affondo sentiva il membro pulsare. disse Marco. Aveva diminuito la velocità dell’auto per evitare di tamponare o mettere sotto qualcuno.
Ilaria, alle parole di Marco fermò il movimento delle labbra e continuò invece con la mano, la lingua stuzzicava il glande e la bocca rimase in attesa del seme caldo del ragazzo. .
Marco strinse le mani intorno al volante mentre il seme raggiungeva il condotto di uscita e riempiva la bocca di Ilaria, che ricevette tutto lo sperma, senza fare uscire una sola goccia. Alzò il viso e davanti a Marco deglutì il seme, si leccò le labbra e calò ancora la bocca sul cazzo del ragazzo per pulirlo bene. Infine si ricompose sul sedile.
Marco aveva il cuore che batteva a mille e il sangue che bolliva nelle vene.
Rimasero in silenzio per il resto del tragitto, finchè non arrivarono davanti a casa di Marco e parcheggiarono la macchina.
All’interno dell’appartamento Ilaria si guardò in giro, ammirando l’arredamento. Si tolse il cappotto e andò a sedersi sul divano. Marco sparì in cucina e tornò qualche istante dopo con due bicchierini di limoncello. Si sedette accanto a Ilaria e brindarono.
, gli domandò la ragazza.
, rispose lui. Prese tra le braccia Ilaria e la fece sedere sopra di lui. Lei si sollevò la gonna fin sopra le cosce, scoprendo il perizoma e il reggicalze bianco e si lasciò scivolare contro di lui. Sentì il membro di nuovo duro contro la sua figa già bagnata.
Le loro bocche si incollarono e le lingue si cercarono per giocare tra di loro, le mani frenetiche che si muovevano per spogliarsi e toccarsi. La maglietta di Marco finì sul tavolo del soggiorno e Ilaria prese a graffiare il petto muscoloso. Marco sfilò la maglia della ragazza e rimase ad ammirare il seno grosso e sodo, strizzato in un reggiseno di pizzo nero.
Allungò le mani e lo strinse, massaggiandolo, poi lo abbassò e prese tra le dita i capezzoli scuri, appuntiti dall’eccitazione, titillandoli. Ilaria gemette e ansimò, mordendosi le labbra. , gli chiese.
Marco riuscì solo ad annuire. Ilaria si sganciò il reggiseno e lo lanciò lontano. Si succhiò un dito e poi se lo passò sul capezzolo, senza staccare gli occhi dal ragazzo. Si prese il seno tra le mani e lo accarezzò, lo sollevo verso il suo viso, poi abbassò la testa e con la lingua leccò il capezzolo. , disse. Avvicinò i seni al viso di Marco.
Il ragazzo, di fronte a quel gioco erotico si eccitò ancora di più e spinse il bacino contro il ventre della ragazza. Vide quei due globi sodi vicini al viso, li prese tra le mani e affondò la faccia nell’incavo, aspirando il profumo di Ilaria, baciò la pelle delicata e bollente, lasciando scie infuocate, poi chiuse la bocca su un capezzolo e lo torturò con succhiate e leccate, come un poppante che si allatta.
, mormorò Ilaria. Teneva la mano dietro la nuca di marco mentre lo guardava darsi da fare sui suoi bottoncini sporgenti. Mosse il bacino avanti e indietro simulando l’amplesso, sentiva la figa bagnare il perizoma con i suoi umori.
Marco si staccò dai capezzoli e spostò Ilaria, che rimase un po’ sconcertata, le piaceva come la stava leccando. , disse.
In piedi, davanti alla ragazza, si tolse i jeans e i boxer e avvicinò l’asta dura e pulsante a lei. , implorò.
Ilaria sorrise guardandolo. Poi ammirò il cazzo del ragazzo, duro e caldo. Si passò la lingua sulle labbra, lo prese in mano e cominciò una lenta masturbazione. Era ancora più duro di quando lo aveva sentito in macchina. Avvicinò la bocca e la aprì, la lingua lambì il glande e sentì una goccia di seme che leccò avidamente. La appoggiò sotto il glande e lentamente fece entrare l’asta dentro la bocca aperta, facendola scorrere tra le labbra tumide. Se lo piantò tutto in gola, i peli del pube di Marco le solleticarono il naso.
, mormorò Marco guardando sparire completamente il suo randello.
Ilaria arretrò lentamente la testa e il cazzo riapparì dalla sua bocca, lucido e bagnato della saliva della ragazza.
, pronunciò Ilaria. Lo accolse ancora tra le labbra e iniziò un pompino fantastico. Marco sentiva la lingua che roteava intorno alla punta e poi le labbra che lo stringevano e lo succhiavano.
Ilaria era tutta un fremito, e mentre spompinava quel magnifico cazzo, infilò una mano sotto la gonna, tra le cosce, spostò il perizoma completamente bagnato e si stuzzicò il clitoride duro. Era talmente aperta che riuscì a infilarsi con facilità, tre dita dentro la figa.
Marco accarezzava i capelli di Ilaria, aiutandola nel movimento della testa, vedendo la sua bravura, la lasciò fare e portò le mani sui seni prosperosi, palpandoli e accarezzandoli, tornò con le dita sui capezzoli ricominciando la tortura che aveva interrotto prima.
Ilaria, che sui bottoncini era diventata sensibilissima, appena sentì le dita accarezzarli venne sussultando. , gridò facendosi sfuggire dalle labbra il membro di Marco. Si appoggiò sullo schienale del divano ansimando, attirando l’attenzione del ragazzo sulle sue mammelle che si sollevavano e abbassavano.
Con un sorriso malizioso tornò ad avvcinarsi a lui, rimasto in piedi. , sussurrò.
Fece avvicinare Marco contro di sé, gli prese il cazzo e se lo mise in mezzo ai seni, poi strinse le mammelle una contro l’altra e imprigionò il membro nella pelle calda e morbida. Marco si mosse e fece scorrere il cazzo tra quelle tette bellissime, eccitandosi quando Ilaria dava dei colpetti di lingua al glande ogni qualvolta esso compariva dall’incavo dei seni.
Quella sega spagnola sembrò durare un’eternità, poi Ilaria si alzò e fece segno al ragazzo di sedersi sul divano. , disse stringendo nella mano il membro.
Marco si sdraiò e Ilaria troneggiò sopra di lui. Si sfilò la gonna e il perizoma umido che ancora indossava, scavalcò con una gamba il corpo di Marco e inginocchiata sul divano avvicinò la figa alla bocca del ragazzo.
Marco avvicinò il viso e aspirò il fragante profumo di femmina che il sesso emanava. Incollò la bocca sulle labbra rosse e aperte cominciando a torturare il clitoride duro. Ilaria trattenne il respiro, poi gli prese la testa fra le mani e lo fece avvicinare ancora di più al suo ventre.
mugulò Ilaria.
Quando la ragazza si staccò Marco aveva i crampi alla lingua e la bocca era bagnata degli umori di lei. Si fissarono negli occhi, Ilaria si abbassò sul grembo di Marco, portò la mano dietro la schiena e gli prese il cazzo puntandolo contro la vulva.
, sussurrò quando il glande sfiorò le labbra pulsanti. Una volta posizionato il glande all’ingresso, con un sospiro, Ilaria si lasciò andare e si piantò l’asta dura dentro la figa.

disse Marco.

. Marco appoggiò le mani sulle cosce tornite di Ilaria, le accarezzò, risalì verso i fianchi e poi sul sedere. Le aprì le natiche e Ilaria si lasciò cadere verso il ragazzo. Marco mosse il bacino in lunghe e lente penetrazioni mentre Ilaria offriva i capezzoli duri alla sua bocca.

A quella richiesta avvicinò le labbra e prese tra i denti i bottoncini scuri insalivandoli e mordicchiandoli. Ilaria sospirò e sentì arrivare un altro orgasmo.
Si sollevò, appoggiò le mani sul petto di Marco e mosse i fianchi in una danza erotica: avanti e indietro lentamente, poi un movimento rotatorio con la contrazione della vagina che strizzava il membro di Marco, infine si sollevava fin quasi a fare uscire il cazzo, per poi riprenderlo dentro la pancia.
, mormorò Marco, afferrando e stringendo le tette di Ilaria.
Ilaria si sfilò il cazzo dalla figa e s’inginocchiò davanti a Marco. .
Marco si alzò e appoggiò il cazzo sui promontori morbidi della ragazza. Lei prese il membroe cominciò a masturbarlo, passando il glande intorno ai capezzoli e poi imboccandolo per succhiarlo con voglia.
, gridò Marco.
Dal glande fiotti densi di sperma schizzarono sulle mammelle di Ilaria che continuò a segare il ragazzo senza distogliere lo sguardo dal suo membro. disse Ilaria.
Al termine dell’orgasmo Ilaria prese in bocca il cazzo di Marco per togliere alcune gocce di seme che colavano lungo l’asta, poi si spalmò con la mano, lo sperma che dal seno era colato sui capezzoli.
Marco si sedette, sfinito sul divano.

Il ragazzo rimase attonito dalle parole di Ilaria e la osservò mentre sorridente e sculettando si infilò nel bagno.

Secondo racconto erotico delle avventure del mio alter ego virtuale. Anche per questo racconto aspetto critiche, commenti e consigli che mi possano aiutare a migliorare. E chi volesse conoscermi e scambiare due chiacchiere, è libero di contattarmi. La mia mail è: gemgiskhan@libero.it

Leave a Reply