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GITA SCOLASTICA DEL QUINTO SUPERIORE (capitolo 3)

By 7 Giugno 2020No Comments

Finita la gita tornammo a Napoli, ma il mio pensiero andava sempre alle parole di Michele che voleva denunciarci, pensavo a quello che mi aveva detto Davide, che sarei dovuta andare io a chiedere scusa a Michele per il gesto fatto, per quello schiaffo davanti a tutti, avevo ferito il suo orgoglio da leader, tra i suoi compagni, o per meglio dire, il professoressa di 37 anni avevo semplicemente ferito il suo orgoglio da bullo.

Chiamai Davide, dovevo sapere, volevo capire quali fossero le reali intenzioni di michele, Davide mi rispose al telefono

…davide?

…dimmi prof

…non mi hai fatto sapere più niente sono tre giorni che siamo tornati dalla gita

…prof io ci ho parlato, poi non è che voglio fagli capire troppe cose, Michele è una merda, da quello che ho sentito di vuole denunciare, dice che te lo deve mettere nel culo per quello che hai fatto e per la bocciatura dell’anno scorso.

Quando hai paura di qualcosa fai sempre una cazzata dopo l’altra, e la mia coscienza di cazzate ne ha tante che le pesano, da Ciro nella mia prima scuola dove ho insegnato, poi, per ultimo Davide, non ero da denuncia, se fosse scoppiato uno scandalo ero da licenziamento e denuncia, anche se per fortuna certe cazzate le avevo sempre fatte con ragazzi comunque maggiorenni.

4 anni che faccio la supplente, quattro anni che ho a che fare con studenti di scuole superiori arrabatti perché hanno la professoressa giovane, 4 anni che cerco di farmi rispettare ma a malapena riesco a farmi chiamare professoressa solo se mi incazzo perché altrimenti mi chiamano amanda e mi danno del tu, 4 anni di carriere da supplente a Napoli e ero finita a farmi scopare da 5 studenti da quando avevo iniziato a lavorare, si, vabbè direte; scuole diverse, si certo, ma l’unica mia fortuna era sempre stata che non era scoppiato lo scandalo.

Questi erano i miei pensieri mentre ero al telefono con Davide, mentre lui parlava e dava a me che ho 37 anni e sono la sua professoressa, i vari consigli che un ragazzino di 18 anni può darti

…cerca di lisciartelo prof, cerca se nel caso, di leccargli il culo.

…Davide, mi dai il numero di Michele?

…ok prof

…grazie.

Non sapete quanto mi è pesato comporre quel numero, ne andava di mezzo la mia dignità di professoressa e di donna, a 37 anni leccare il culo a un moccioso che non malizia mi aveva spiaccicato un cono gelato sulla maglietta in mezzo al seno.

…pronto?

…pronto, Michele

…promto chi è?

…michele mi senti?

…si chi è?

…sono amanda

…amanda chi? 

…amanda lamanna la tua professoressa

…mia non di sicuro, al massimo sei la supplente, e dopo quello che hai fatto per poco ancora

…senti michele possiamo parlare 5 minuti?

…e di che dobbiamo parlare? Prof, dopo che ti sei permessa a darmi uno schiaffone davanti a tutti di che dobbiamo parlare?

…Michele chiamami amanda non ci sta bisogno di prof tranquillo, volevo solo, si insomma volevo chiederti scusa posso?

…ma scusa, amanda o come cazzo vuoi che ti chiamo, tu mi prendi a cazzotti davanti a tutti, ora hai paura che vado a denunciarti, e mi chiami, ti voglio chiedere scusa, chiamami amanda, a me che cazzo me ne frega di come ti chiami, per me sei na scema di merda per quello cha hai fatto e ne pagherai le conseguenze.

…si lo so michele e per questo ti chiedo scusa, sono stata una scema hai ragione non dovevo, ma possiamo parlare in privato?

…e non stiamo parlando in privato? Che siamo in piazza?

…intendevo in privato di persona, vuoi venire a prendere un caffè a casa mia?

… a casa tua? Addirittura 

…si a casa mia

…e dove sfaccimma abiti Amandaa?

…abito vicino via bari

…ho capito, ma io ho da fare devo uscire con la ragazza non lo so se posso venire

…facciamo cosi Michele, il mio numero ce l’hai, tanto io stasera ho da fare certe cose e non esco quindi se non si fa troppo tardi chiamami cosi vieni e parliamo di persona

…ok ammor poi ti chiamo

Passato tutto il pomeriggio, ormai sera, avevo già cenato, all’incirca verso le 22 il telefono che squilla

…Amandaaa, dimmi il portone che sono qua, ja che mi sono liberato dalla ragazza cosi vediamo che sfaccimma vuoi.

Naturalmente stando a casa, e poi parliamo di fine maggio a Napoli, fa abbastanza caldo quindi io ero vestita comoda, avevo una gonna corta di jeans e una canotta rosa, scalza come giro sempre a casa io nei periodi caldi e i capelli ricci raccolti in una coda che sciolsi dopo la sua chiamata.

Il citofono squilla, apro il portone e lui sale

…permesso

…entra Michele tranquillo, accomodati

…grazia amanda

…Prendi qualcosa? Un caffè?

…wuaaa, nu caffè? E che song malato?

…non ho capito scusa?

…e che tengo 15 anni che mi offri il caffè? Dammi nu grande gin

…e si tu ormai hai 20 anni compiuti

…brava ormai song omm

…quante volte ti hanno bocciato uomo?

…2 volte ma che cazzo vuoi tu? L’ultima volta grazie a te

…si lo so, ma tu sei un tipo particolare mica potevo farti promuovere dai

…non ho capito scusa na cosa, tu sei na supplente e merda e mi dici che dovevi bocciarmi? Ti potevi fare i cazzi tuoi

…Mi chele, io ti ho fatto venire qua, per trovare una soluzione, a quello che ho fatto, la storia dello schiaffo, si ho sbagliato, non dovevo ma mi hai fatto salire i nervi non tanto per il gelato sulla maglietta, per quanto dove me lo hai spiaccicato

…e vabbè amanda ti ho rinfrescato la zizza ahahah mo che vuoi

…volevo, cioè ti ho chiamato se togli la denuncia altrimenti passo i guai

…wuaaa niente e meno? Io pensavo che mi avevi chiamato per altro

Ero in piedi poggiata alla cucina, lui era seduto, alla sedia del tavolo, ma quando mi disse cosi si è alzato, con il bicchiere in mano con fare da adulto da delinquente da uomo sicuro di se, io a quel punto non ero più sicura di me, anche se avevo 17 anni più di lui, mi sono sentita spiazzata, persa, specie quando venendomi incontro frontale a me stese la mano per poggiare il bicchiere sul banco della cucina sfiorandomi un fianco, e sporgendosi con la testa mi ha sfiorato con il respiro del suo naso, l’orecchio, che nel sentire quell’aria calda sul mio orecchio diventai rossa in faccia

…pensavo mi avessi chiamato per altro amanda mmm

Si piazzò davanti a me fermo disco mentre tenevo la testa bassa mi disse quelle parole, io risposi

…per cosa?

…per farti perdonare no?

Mi mise la mano ai fianchi cercando id baciarmi, ma io restandocon la testa abbassata evitavo di farmi baciare

…allora non vuoi farti perdonare?

E le sue mani scesero al bordo della mia mini di jeans, e mentre con la faccia s strusciava sulla mia testa, ancora non riuscendo a baciarmi, intanto le sue mani mi portavano su la gonna, sollevandomela fin sopra le mutandine, un paio di mutandine bianco-grigio velate sul davanti praticamente trasparenti, una velatura molto leggera

…dai che fai michele

…niente che faccio? Non vuoi farti perdonare per avere fatto la cogliona davanti a tutti?

E le sue mani presero il bordo delle mutande facendole scendere sulle cosce, le mutandine si arrotolarono su loro stesse, complice il sudore per il caldo e per la sensazione che stavo vivendo, avevo queste mutandine arrotolate sulle cosce e la sua bocca che ancora non riusciva a baciarmi perché stavo a testa bassa, poi la sua mano a mano piena in mezzo alle cosce a toccarmi la fica e la la mia reazione

…no michele no

Ma fu quando mise due dita nella mia fica che alzai la testa per ansimare e spostarmi, scansarmi da quella presa, da quelle dita entrate con prepotenza nella mia fica che la stavano esplorando, a quel punto saltai un po in aria cercando di spostarmi, e lui riesci a baciarmi, la sua lingua sembrava una biscia nella mia bocca mentre le sue dita mi esploravano la mia fica bagnata, quando entrò il terzo dito nella mia fica, la mi scansai

…no michele finiscila non posso

…ma se sei tutta bagnata, cos anon puoi dai vieni qua

Mi di si è avvicinato di nuovoquesta volta facendomi rotolare quelle mutandine accartocciate, arrotolate in esse, caddero a terra ai miei piedi e a quel punto michele infilo direttamente 3 dita di nuovo nella mia fica commentando

…la dobbiamo togliere sta denuncia amanda?

Mi tolse la canotta, e mentre mi toglievo il reggiseno lui si tolse le bermuda e le mutande in un attimo ora era fìdavanti a me, uno studente anche se ventenne, davanti a me la sua professoressa tutta nuda, mi prese, mi strinse di nuovo a se in quella posizione in piedi mettendomi le mani sulle natiche e allargandomele nella foga di baciarmi di infilarmi quella lingua dappertutto, sentivo il suo cazzo duro battermi sulla pancia, infilò le sue mani alla base delle natiche, e allargandomele con forzami mise il cazzo tra le cosce senza penetrarmi, ero bagnatissima lui lo sapeva, se ne era accorto

…mmmm che bella che sei amanda che porca che sei mi piaci

Mi girò io mi poggiai al tavolo della cucina lui da dietro con le mani mi strizzava il seno, i capezzoli mentre io sospiravo e ansimavo, sentivo il suo cazzo duro adesso tra le mie natiche strusciarmi, mente lui che con le mani era impegnato a strizzarmi il seno con la bocca mi mordicchiava e leccava il lobo dell’orecchio, avevo la pelle d’oca mi sentivo un lago tra le gambe mi sentivo una caloria salirmi e poi scendermi fino all’utero, finito di strizzarmi il seno tutte e due le uo mani posero la loro attenzione alla mia fica, giocavano come avevano giocato con le mie natiche poco prima, me la allargavano, una mano dedicava 3 dita dentro la mia fica, l’altra mi stringeva tra due dita il clitoride gonfio, io godevo, ansimavo, lui era consapevole che ero ormai in quel momento solo una grande puttana e non più una professoressa, mi fece poggiare il piede su una sedia, in quella posizione avevo una gamba alzata, si leccò le dita commentando

…mmmm sei buona, brava cosi ci si fa perdonare

In quella posizione mi mise le dita di nuovo nella fica facendole andare veloce su e giu, fino a provocare quell’umiliante rumore di liquidi dalla mia fica, che colava a terra gocciolavo durante quel trattamento, mentre io piegata sul tavolo non riuscivo a dire altro che 

…ahhhh ahhhhh ahhhhhhh mmmmm

Culminò quel gesto con la mia fica che gocciolava comete stessi squartando e la sua mano tornata libera dalla mia fica, mi diede due schiaffi uno sulla natica e uno su quella mia fica aperta e gocciolante, poi mi mise le tre dita in bocca a farmi sentire il sapore dei miei liquami.

Non pensavo un ragazzino di 20 anni potesse arrivare a tanto, e con un grande autocontrollo, come se fosse un professionista del sesso, è vero lo ammetto i ragazzi napoletani, vivendo ormai a Napoli da parecchio per lavoro, mi sono accorta che maturano prima già da ragazzini sono molto uomini.

Dopo quei due schiaffi la sua voce mi riportò alla realtà

…troia, ti piace?

…si mi piace…lo sapevo sei na bucchina

Mi sono inginocchiata di mia iniziativa e mi sono presa il suo cazzo in bocca, il cazzo di michele era famoso a scuola, molti ne parlavano era ben messo, ho sentito storie di ragazzine che si erano messe a piangere quando le aveva scopate proprio perché era ben messo, ho succhiato ilc azzo leccando pure in vai momenti l’asta del cazzo, per poi leccare le palle, insalivarle per bene, non si sa quanta saliva ci misi su quel cazzo era lucido e bagnato, mi fece alzare e andammo al divano, ma non si trovava, mi disse

…nooo sul tuo letto ti devo fottere maiala

Andammo in camera da letto, mi coricai di schiena, lui mi mise su un fianco alzandomi la gamba e tenendomi da una caviglia, e mi mise il cazzo in fica

…ahhh che sei calda bella sfondata come piace a me calda e bagnata, mmmm maiala

Mentre mi scopava in quella posizione, mi leccava l’alluce del piede e poi sputando a terra, sul pavimento

…hai i piedi sporchi

…no è che cammino scalza

…che cazzo mi frega ti ho detto infatti che sono sporchi impolverati, la Sabia in bocca avevo

Mi girai mi misi a quattro zampe, e si posizionò dietro di me, infilandomi il cazzo nella fica tutto fino alle palle, sbattendomelo cosi forte da sentire il rumore di lui che sbatteva contro di me, mentre mi teneva dai capelli e con una mano ogni tanto mi dava uno schiaffato sul culo io:

…ahhh ahhhh mmmmm siiii ohhhhh ahhhh

…ti piace ehhh puttana ti piace il cazzo troia vero?, non si meglio come cessa che come professoressa?

…no daiii

…siiiii to dic io, tu si meglio comm puttana che comm professoressa, che ti avessi a fa? Mi hai bocciato, mi hai preso a schiaffi che ti meriti?

…tutto tutto quello che vuoi hai ragione

…no t’aggia e schiattà o fetill mo? (non ti devo schiattare il buco del culo mo?)

…no ti prego

…e sta denuncia come vuoi che la tolgo con un bucchino di merda che mi hai fatto? O rispetto a Napoli si paga co cul ( il rispetto. Napoli si paga col culo) la vuoi tolta sta denuncia?

…si la voglio tolta

Allora ha tolto il cazzo dalla fica, mi ha allargato le natiche con le mani e uno sputo all’improvviso ha centrato in pieno il mio buco del sederei poi il suo cazzo ha iniziato a spingere, a entrare, sempre di più, sotto i miei lamenti

…mmmm piano michele piano aspetta ahiaaa fai piano

…wuaa mica sei vergine chissà quanti pesci a Napoli te ‘hanno schiattato

…si ma mi fa sempre bruciore piano 

Piano piano io cazzo di Michele era entrato tutto, era la in poi inizio sempre con meno attrito a spingere, piattonare estantuffare nel mio buco i culo che ormai aveva ceduto allargandosi attorno a quel cazzo

…mo stiamo pareggiando professoressa, quella bocciatura mo la stai scontando

….mmmmm ahhhhh  ahhhh

…si  na puttana dillo

…si sono una troia siii

…una puttana ho detto no una troia

…sono una puttana

…la mia puttana sei la mia puttana vero? Ti sei pentita che mi hai bocciato, sono promosso adesso troia?

…si sono la tua puttana, sono la tua puttana sono stata una puttana stupida a bocciarti michele

…sei una merda vali meno di una merda a Napoli lo sai?

…lo so lo so piano fai piano lo so sono una merda

Tolse il cazzo dal mio culo, 

…wua mi hai sporcato

Ma non si lavò lo mise nella mia fica e prese a pompare ancora prima di uscire gridando 

…vieni vieni zoccola vieni in faccia in faccia

Si è avvicinato col cazzo alla mia faccia pensavo lo volesse succhiato per venirmi in bocca ma no, puntò il cazzo proprio verso la mia faccia e ha iniziato a schizzare, 3-4 schizi pieni che mi andarono a imbrattare la faccia, tutta, sporcandomi pure i capelli andandomi a gocciolare sperma tra i ricci dei miei capelli poi

…succia puliscimi il cazzo dai pulito lo voglio

Finito, mi sono alzata dal letto mentre lui era ancora nudo la, mi disse

…dove vai

..a lavarmi…mo resta cosi

…ma almeno la faccia

…no cosi pure la faccia sporca di sfaccimma devi restare mo fai quel caffè che volevi farmi prima ma senza pulirti

Risultato, gli feci il caffè senza potermi lavare nemmeno la faccia, dopo un quarto d’ora lo sperma si era asciugato completamente sulla mia faccia e i capelli dove mi era finito si erano tutti appiccicati .

…la denuncia la togli michele?

…sei stata brava si la tolgo ma mi sa che passerò a fati altre visite ok?

…ok

Per qualsiasi commento di ogni tipo amandalamanna@libero.it

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