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Racconti Erotici Etero

Giulia la professoressa I

By 22 Gennaio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Giulia &egrave una splendida 40enne, insegnante di chimica e biologia in un liceo classico di Verona, capelli neri con riflessi di un rosso scuro e intenso, mossi, lunghi, imponente, ma non grassa, in carne questo si, una 5′ di seno, due belle coscione piene e un bel culone abbondante rotondo e sodo. Giulia ha un ottimo rapporto con i suoi alunni, riesce a scherzarci e ad entrarci in confidenza senza mai perdere la sua autorità e venir meno al suo ruolo d’insegnante. Più volte aveva fantasticato su alcuni suoi alunni, ma per senso di responsabilità aveva mantenuto quei pensieri delle fantasie a cui dare sfogo solo masturbandosi a casa, con Diego però era una provocazione continua, 18 anni, ripetente, svogliato ma molto intelligente, capelli neri, occhi verdi, un bel fisico, aria sempre strafottente. Giulia ultimamente non gli resisteva più, nelle ultime settimane le era capitato di andare in bagno durante le lezioni a masturbarsi pensando a lui. Quel giorno era più provocante che mai, giacca nera corredata ad una gonna decisamente corta, camicetta bianca, catenina con una croce al collo, calze nere autoreggenti e tacco estremamente sensuale, spiegava ma i suoi occhi erano fissi su Diego, che dall’ultimo banco sorrideva come al solito con fare provocatorio. Finisce la lezione e Giulia scarica la tensione andando a fumare una sigaretta alla finestra in corridoio, fuma nervosa ripensando a lui e ai suoi jeans stretti, dopo qualche minuto Diego esce dalla classe e va verso il bagno, senza quasi pensare Giulia butta la sigaretta e lo segue, entra nel bagno fortunatamente vuoto e spinge con forza la porta che il ragazzo stava per chiudere, &egrave dentro con lui, non dice una parola, lo spinge verso il muro e inizia a tastare il suo cazzo da sopra i jeans, il membro di Diego si gonfia rapidamente e comincia a stare stretto dentro i pantaloni anche perché di dimensioni veramente notevoli, la professoressa lo fissa negli occhi, incapace di parlare, continua a tastare, lo sento crescere e indurirsi sotto la sua mano mentre lui la lascia fare soddisfatto. ‘Lo sapevo che avevi un gran bel cazzo, ma non pensavo tanto enorme’ riesce a sussurrare mentre il respiro si fa più rapido e pesante, slaccia il bottone e tira giù la zip, il cazzo balza fuori dalle mutande in tutta la sua virilità, nodoso, duro, pulsante, inumidito, lungo ma soprattutto grosso, Giulia rimane estasiata, lo osserva, poi lo afferra, lo stringe in una mano e tenendola ben saldo si abbassa ad odorarlo, lo annusa bene, sento quell’odore di maschio, di giovane, di forza, di cazzo e lo manda lentamente su e giù con la mano facendo uscire delle goccioline che fanno luccicare la cappella, la professoressa le raccoglie con la punta della lingua si distacca e un filo trasparente cola dalle sue labbra al suo membro, poi di colpo lo affonda nella sua gola, le sue labbra avvolgono quel pisello poderoso e Giulia gode dell’ottimo sapore. Inizia a succhiare senza sosta, pompa vogliosa emettendo risucchi decisamente rumorosi, lo tiene tutto in bocca assaporandolo a fondo, finalmente assaggia il giovane cazzo del suo alunno e ne &egrave decisamente soddisfatta, lo spompina con estrema passione, su e giù, avanti e indietro lungo quella grande verga. Si stacca un attimo, lecca l’asta in tutta la sua altezza, lascia la sua lingua giocare con la punta, succhia un po’ le palle, poi lo stringe forte in mano, lo scappella e lo osserva vogliosa, rimane a guardarlo fiera di ciò che ha per le mani, lo muove lentamente poi inizia a masturbarlo più velocemente dando di tanto in tanto rapidi colpi di lingua, lo sente caldo bollente nella sua mano, Diego mugugna sempre più forte, prossimo all’orgasmo, così la premurosa prof. lo riaccoglie nella sua bocca sentendo salire il piacere del suo ragazzo, ancora qualche colpo e il giovane esplode inondandole la bocca con il suo caldo e copioso sperma, Giulia cerca di berlo tutto ma un po’ le schizza sulle labbra e sul mento, prende tutto avidamente fino all’ultima goccia, lo ripulisce per bene con abili colpi di lingua si stacca guarda quell’arnese che le ha dato tanto piacere, poi guarda Diego soddisfatta, passa una mano sul mento per pulirsi, poi si rialza e corre via per il corridoio senza dire niente. Erano passati ormai diversi mesi da quel giorno e Giulia ci ripensava spesso, quel sapore, a quell’odore, a quella consistenza e quell’assaggio le aveva messo ancora più voglia, ma dopo quell’episodio non ne aveva più parlato con Diego, dal giorno dopo avevano ripreso entrambi a comportarsi al solito modo, l’unica differenza e che Diego aveva cominciato a studiare la materia con più impegno riuscendo a recuperare le insufficenze. Durante un’ora libera Giulia si avvia verso il bagno dei professori, sorridendo rendendosi conto di essere vestita esattamente come quel famoso giorno, entra nel bagno chiude a chiave la porta e si siede per fare pipì, dopo pochi istanti un paio di poderose spallate di Diego aprono la porta, Giulia rimane impassibile mentre quel caldo liquido dorato continua a scorrete dal suo sesso, il ragazzo sorride ‘Ora le restituisco il favore’. Si inginocchia, mette una mano sotto le ultime gocce e le raccoglie, poi comincia ad annusare, sarà anche la pipì, ma Giulia ha un odore diverso, diverso da tutte quelle ragazzine a cui era abituato, &egrave un odore più forte, più acre, più intenso, più pungente, più coinvolgente, &egrave odore di sesso, &egrave odore di figa, &egrave odore di Donna. Diego ne rimane rapito, annusa voglioso, respirando forte avvicinandosi fino a bagnarsi il naso, si perde fra quei numerosi peli neri che ornano il sesso della sua insegnante, lei poggia una mano sulla sua testa come invitarlo ad assaggiare, tira ancora rumorosamente su col naso come a drogarsi di tanta sensualità ed erotismo, poi allunga la sua lingua e inizia a leccare, la figa e saporitissima, Giulia allarga le labbra con due dita e la lingua di lui la bagna tutta, poi ci affonda, la sua lingua sprofonda nel sesso bollente e colante di umori, Diego succhia, beve, sbava, assapora tutto, lecca come un forsennato mentre lei asseconda i movimenti accompagnando la testa con la mano, le secrezioni li colano su tutte le labbra. ‘Sta volta però mi scopi’ dice Giulia prendendolo per i capelli e alzandogli la testa ”dai’.scopami” Diego si alza e tira fuori dai pantaloni il suo meraviglioso cazzo, se lo mena un po’ di fronte alla professoressa che rimane seduta sul water in attesa a gambe larghe, passa una mano fra le sue cosce bollenti, poi le porta al seno, accarezza quelle tette enormi da sopra la camicetta, le palpa, le stringe, la sbottona e tocca ora quel bellissimo seno nudo, ci avvicina il membro, ce lo sbatte contro, poi accarezza la figa di lei, ci infila di colpo due dita facendola sobbalzare, la masturba un po’ ‘ ‘dai”’ lo implora Giulia ‘Ecco il mio cazzo’ risponde Diego infilando quel membro ormai durissimo, in quel lago bollente che &egrave diventato il suo sesso. E’ un colpo profondo, deciso, possente, Giulia ne rimane sconquassata, trattiene i gemiti, ma vorrebbe urlare, finalmente quel pisello che tante volte ha sognato &egrave dentro di lei, e la sta facendo godere come non mai, il giovane non si risparmia e affonda colpi su colpi sempre più incalzanti, lei si lascia sbattere a cosce larghe sul cesso, le tette rimbalzano a ogni spinta, lei si accarezza i peli mentre abbondanti umori bagnano i sessi ormai uniti, lo sente tutto dentro e ne gode da impazzire, mai ne aveva preso uno tanto grosso ‘scopami così’..così ti prego’.scopami ancora’ prende quel cazzo enorme con una voglia animalesca, sembra di marmo, ma &egrave carne viva, con vene pulsanti, lo sente affondare, sbattere, penetrare, lui lo guarda entrare, sprofondare in quella selva di peli, ingoiato da quelle labbra bollenti mentre stringe forte i seni prosperosi di lei. ‘lo voglio nel culo’.nel culo’ chiede tirando fuori quell’uccello maestoso, si gira, si mette in ginocchio sul wc, tira su la gonna e si piega con le mani appoggiate al muro, lui guarda un po’ quel bellissimo culo succoso, lo accarezza, poi passa una mano nella sua figa, tirandola fuori grondante di umori, con quelli inumidisce l’entrata posteriore e appoggia la cappella al buco, Giulia si piega ancora più in avanti e lui entra senza troppi problemi, scivola rapido nel suo culo, con una mano la afferra per i capelli mentre con l’altra palpa un seno nudo, mentre lei stringe le sue mani intorno al tubo di scarico come appiglio per i forti colpi del suo torello. Mentre il giovane cazzo le riempe il culo la prof. inizia a masturbarsi ormai prossima all’orgasmo, lo sente salire in sé in ogni parte del corpo, come un torrente di lava, sa che sta per esplodere, piegata nel bagno di scuola, tirata per i capelli e riempita in ogni suo buco, lo sente dentro, arriva, sta arrivando, sta esplodendo, perde il fiato, tutto il corpo si contrae, l’ano si stringe intorno all’asta come a risucchiarla mentre la figa lascia colare lungo tutta la coscia tutto il suo orgasmo, tutto il suo piacere, nello stesso istante Diego la accompagna schizzandola nel buco e su tutto il sedere e la schiena con enorme godimento per entrambi. Giulia si risiede sul gabinetto sfatta, con la faccia stravolta, sudata, piena di sperma, stanchissima, ma felice, rimane li, mentre Diego si pulisce e si riallaccia i pantaloni, appoggia la schiena al muro tira la testa indietro e ride, sorride anche lui ‘giuro che ti promuovo’ dice Giulia nel pieno della contentezza ‘grazie prof.’ risponde Diego chinandosi e baciandola dolcemente sulle labbra.

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