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Gli sposini di Palma

By 13 Luglio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

1. Quadro
Ero diciottenne e fummo invitati da un amico di papà, socio di un albergo all’Arenal di Palma di Mallorca, il Biarritz, a trascorrere lì un mese, non ero solito fare vacanze con la mamma, ma data l’eccezionalità della situazione andammo tutta la famiglia, poi mio papà venne via e restammo noi due ed il cane Bamby.
Gli ospiti erano tutti stranieri, inglesi o belgi, che venivano per una settimana ad arrossare le loro chiare pelli al sole spagnolo.
Pur parlando inglese e francese, non era facile fare amicizia, anche se qualcuno cercava di approcciare mia mamma, che a meno di 50 anni era ancora un bella signora, ma lei scoraggiava le avances mettendomi anche in mezzo e non accettando di soffermarsi da sola con uomini senza di me.
Eravamo un po’ isolati e l’unico ragazzo della mia età era un francese di nome Gerard che per caso era anche lui lì con la mamma.
Alla sera uscivamo insieme e andavamo in qualche locale di Palma, dove trovavamo pane per i nostri denti, inglesine e nordiche disponibili e vogliose per due ragazzi come noi. Le nordiche erano troie, in 10 gironi ne scopammo venti in tutti i modi in innumerevoli incontri sulla spiaggia’e una volta anche in tre nella toilette dei bar
Sulla spiaggia dietro la cabina del bagnino Miguel, e nei bagni della piscina, nella sauna, sulle barche a noleggio e sui canotti in mare, sui tetti delle case in affitto poche nelle camere d’albergo.
Ma la cosa che non dimentico è l’amore che mi sbocciò per una sposina che si trovava in viaggio di nozze nell’albergo.
Ci eravamo conosciuti sul pullmino che ci portava in gita per l’isola e ci eravamo trovati simpatici.

2. Quadro
Lei si chiamava Laura, era bellina, certo non un star, ma aveva un bel sedere e un bel pancino , un seno piccolo ma sodo, e lui, Dario, era un uomo molto simpatico.
Fermandosi a Manacor in un fabbrica di pelle, lei si provava delle gonne e noi avemmo occasione di accorgerci di una cosa: Gèrard mi disse guarda di qui, in un fessura che dal laboratorio dava su negozio e lei era proprio lì dentro, si era tolta il prendisole ed era in mutandine sottili e si metteva e toglieva delle gonne di pelle.
La cosa mi eccitò e mi innamorai di lei, era la prima donna un po’ matura che vedevo, due belle gambe, un bel boschetto curato che premeva verso la seta delle mutandine.
Per tutto il tempo del viaggio poi guardavo le cosce di lei che uscivano della stretta gonna di pelle scamosciata che si era comprata e aveva tenuto su, che le disegnava il ventre vellutandolo e saliva sulle cosce fino a fare intravedere quello che avevamo visto prima nel camerino.
Lei se ne accorgeva, era dietro sugli ultimi sedili, allargava un po’ le gambe per scherzo o per dileggiare noi ragazzi, finchè suo marito le disse con una mano sulla cosca ‘ Ma cosa fai ?’ e lei disse e mi scappa la pipì’e allora lui fece fermare il pullmino in una bar e lei finse di andare urgentemente.
Il camerino era un po’ precario, con una porta bassa e il cubicolo, attorniata da una palizzata. Io la seguii, e quando lei uscì indugiavo sulla porta, le sussurrai che belle gambe, ti sta bene la gonna’ero rozzo da ragazzo, non sapevo fare bene i complimenti ad una donna adulta , lei avrà avuto 29 anni’dieci più di me’ma le piacquero lo stesso, si vede che si eccitava’ sorrise, disse dai, c’è mio marito e con un sorriso malizioso fece il gesto a mulinello e dopo ‘
Dopo si sedette di fianco a me, mentre suo marito era intento a filmare dal posto di fianco all’autista.
Chiacchierammo un pò, lei mi chiese ‘ma a Milano, hai una ragazza?’ e al mio dire si, in effetti, Carolina, una compagna di scuola, una bruna, con belle tette, ‘ma quando ti sei messo con lei? ‘vi siete baciati? Fate l’amore?’
Io cercavo di stare sulle generali, dicendo ‘si mi piace, la trovo bellissima’, non sapevo se sbilanciarmi, ‘ ‘ in effetti era bello confidarsi con lei, era eccitante, morboso, la situazione, l’acqua, il sesso era una nuvola presente, raccontai..’ che ridere…in effetti prima dell’estate dopo lungo corteggiamento, fin da Natale, quando era venuta per combinazione coi suoi in montagna il val d’aosta a dove ero io’siamo stati in un bar davanti al castello sforzesco, …ci eravamo un pò limonati, era sera, nessun cliente nel separè sopra, lei mi aveva aperto la camicia mi baciava sul petto, io le toccavo i seni poi ero arrivato a metterle una mano tra le gambe aveva gli hot jeans, un pò spessi, avevo dovuto sbottonarli, lei mi aveva infilato una mano nei pantaloni, mi aveva impugnato il pisello e io accarezzandole la figa tutta bagnata e sentendo la sua mano che pulsava, e baciandola, alla fine ero venuto nei pantaloni, lei aveva riso, aveva ritratto la mano, l’aveva un pò leccata, poi si era abbassata i jeans e aveva guidato per farmi entrare le dita e io avevo continuato a masturbarla con la bocca vicina alla sua che sospirava sempre più affannosa finchè avevo sentito che chiudeva le gambe e si bagnava a fiotti poi mi mugolava in un orecchio..vengooo e poi io avevo ancora bagnato un pò i pantaloni, poi ci siamo limonati ancora, e poi usciti dal separè, io la tenevo davanti per non farmi vedere i pantaloni bagnati..’
La Signora seguiva questi racconti con gli occhi chiusi’.vedevo che le piaceva ..proseguii raccontando..’ poi, al cinema, le toccai il seno, lei sospirava, apriva le gambe, io la masturbai sotto la minigonna, lei mi fece una sega’Insomma si siamo stati un po’ insieme’ma perchè le racconto queste cose? Mi fa vergognare’ ‘
Lei disse non devi vergognarti, i segreti erotici sono belli, da raccontare su un terrazzo caldo, alle otte di sera, davanti al mare’io per esempio’ma suo marito tornò e io gli cedetti il posto ma il mio pensiero si rivolse a lei, nell’atto di toccarsi, immaginando le sue dita scorrere tra le sue cosce, accarezzandosela fino a godere facendo pensieri impuri.
3. Quadro
Tornati tutti all’albergo erano le sette di sera, ci salutammo e lei mi in un orecchio ”fra mezzora’ sul tetto..’
Il tetto era in realtà un grande terrazzo dove le cameriere mettevano ad asciugare le lenzuola, .
Ci nascondemmo tra le lenzuola stese disse che suo marito era andato a fare un riposino e avevamo un’oretta per stare soli, ci sedemmo su una cassa di legno e mi girai verso di lei iniziando a baciarla, lei si strinse a me, sentivo i suoi piccoli duri seni contro il mio petto, passando la mano scorrendo su una coscia salendo sotto la sua gonna di pelle che si apriva a portafolio e l’altra mano passò sotto la maglia, raggiungendo il suo seno, spogliandolo e liberandolo dal reggiseno. Le mie dita strinsero con forza un suo capezzolo, sentendo il suo sospiri di piacere.
Ci stavano baciando appassionatamente, con le lingue che si sfioravano, che si intrecciavano, lei mi tirò il pisello era fuori dai jeans bello duro, poi lei mi prese una mano e me la condusse sotto la gonna di pelle che teneva un pò aperta con le cosce divaricate e la spinse contro la mutandina bagnata che mi fece accarezzare in modo circolare .La continuai ad accarezzare finchè venne, e sentendola tremare aumentai la penetrazione con le dita fino a sentire una certa resistenza…era quasi vergine, sposina novella’come molte ragazze di allora.
Io ansimavo e muovevo il bacino avanti e indietro, mentre lei teneva ferma la mano sul mio pisello e prima che io eiaculassi tra le sue gambe sulle sue mutandine, sotto la pancia .
A sentire quel fluido tiepido lei ebbe degli scatti, chiuse le gambe, sentii stringere forte il pisello, lei gemette come una gatta in calore, poi le spostai la mano ansimando e la baciai sulla bocca, mentre con l’altra lei finiva di farmi uscire il seme per terra’restammo un po’ così, abbracciati a riprendere fiato, poi lei disse’andiamo’gli altri ci aspettano…si rimise a posto le mutandine tutte bagnate e la gonna, io riposi il mio, ci scuotemmo la polvere e tornammo dai nostri famigliari.
4. Quadro
Il giorno dopo ci trovammo tutti in spiaggia’lei venne sotto il tucul di paglia , mentre suo marito era andato a fare una uscita di sub, nei disse che ne aveva paura.
Io ero un po’ imbarazzato per quello che era successo la sera prima e il mio aspetto da cucciolone spaventato deve averla commossa e mi si avvicinò accarezzandomi, disse, ‘dai , ho capito, sei venuto prima’son cose da ragazzi, magari i problemi fossero tutti così nella vita!’, le facevo tenerezza, voleva tirarmi su’.magari tirarmelo su..
Mi resi conto di un certo trasporto fisico vero di me, la carezza sulle spalle era durata attimi più della semplice carezza di consolazione, poi arrivò una carezza sul petto, disse ‘uhm che muscoli..’ in effetti a quel tempo avevo un petto e una pancia belli muscolosi.
La mia erezione aumentava , ero in uno stato euforico, di ebbrezza, per l’avventura, il profumo della Signora che emergeva dal prendisole che faceva trasparire il costume di liscio nylon bianco coi suoi pizzi, per questo non potei impedire alla mia mano di prendere la sua e lei lasciò fare e stavamo un po’ così come fidanzatini.
Mi lasciò la mano’mi chiesi perché’, ma speravo in un suo incoraggiamento’. Disse ‘facciamo il bagno, ci buttammo in acqua e con una trentina di bracciate eravamo a 300 metri dalla riva’
Era un momento di intimità’lei mi disse, ‘sai ho visto che ti piaccio, tanto da non aspettare , ma tu ti masturbi? ‘ Io mi imbarazzai ancora di più, dissi, ma sai con le ragazze che vedo qui riesco a scopare’ riesco a durare un po”ma tu mi fai impazzire’e tu? Ma tuo marito ‘non ti soddisfa?’ ..lei disse si così così, sai mi piace, mio marito è brutale, me lo mette dentro e mi sbatte, spesso non mi eccito abbastanza’io sono delicata’lavoro di fantasia e mi svelò un suo piccolo segreto erotico, che occupava la sua mente durante la masturbazione: le sarebbe piaciuto essere baciata, più coccolata, leccata, e non presa con forza da un uomo e non nascose il desiderio che fossi io il protagonista delle tenerezze’
Galleggiavamo abbracciati, stando attenti a non dare troppo nell’occhio’Qualche ondina ci veniva in faccia, sputavamo acqua ma ci baciavamo e la fica mi succhiava, non potevamo essere visti da nessuno sulla spiaggia e non c’era nessuno in acqua intorno a noi e in punta di piedi si toccava appena , la sabbia degradava dolcemente io toccavo bene, lei si aggrappava a me.., con la mano le stringevo il culo… strusciavo e premevo, facendole sentire il mio membro duro contro i suoi slip
Una sua mano accarezzava il mio fondo schiena premendolo contro di lei: voleva sentire tutta la mia eccitazione sfregare contro la sua figa e con l’altra scorreva sul mio petto, strizzando i miei capezzoli, intanto mi accarezzò di nuovo il pisello sul costume, che mi faceva ancora più sesso, poi si girò del tutto e mi baciò sulla bocca..il seno era tutti sul mio petto io risposi, toccandolo, abbassai il reggiseno’ lei ebbe un fremito di piacere, mi abbracciò anche con le gambe, i capezzoli erano rosei perché il seno non era abbronzato,”. ma quello era troppo, mi divincolai, stavo per sborrarmi addosso di nuovo, non volevo, sennò mi debilitavo, con la sua mano sul mio pisello, come prima! Mi spingeva e mi riportò dove toccavamo appena appena, mi abbracciò nell’acqua con le braccia e le gambe, io mi indurivo di nuovo, lei mi abbassò il costume estrasse il pisello e lo diresse verso la fica, mi abbracciò e mi baciò avvinghiandomi col le gambe, si scostò lo slip in modo da offrire la sua natura aperta e scostò il costume anche a me e me lo fece introdurre,guidandomelo dentro di lei ‘ disse ‘..aaspetta ‘aspetta ‘che vengo anch’io!’ La zona bassa della la sua pancia, che si stringeva a me, con lo slip che si muoveva nell’acqua mi solleticava la pancia, mi leccò dentro l’orecchio e disse tra le onde,’ aspetta che ti insegno io, trattieniti, ti voglio scopare, stai calmo, poi farai bella figura con Carolina, Benedetta o chi vuoi tu..’
Mentre galleggiavo con lei che mi diceva queste parole, mi eccitai oltre ogni limite e quando lei mi toccò le palle non capii più nulla e sborrai alla grande nella sua fica, e lei, sentendo il contrasto del mio liquido caldo a 37 gradi rispetto ai 24 gradi dell’acqua stralunò gli occhi in su come se svenisse, vedevo il bianco dei suoi occhi mentre mi attraeva tutta a se per un intenso orgasmo,
Galleggiamo un po’ insieme, poi con qualche bracciata tornammo a riva. Dopo alcuni minuti tornò suo marito tutto contento con una povero pesce morto infilzato su un fiocina. Io pensavo che forse avrebbe fatto meglio a’.ma meglio per me.
5. Quadro
Quella sera c’era la festa dell’Hotel Biarritz per la fine dei periodi di vacanza che erano sempre settimanali o quindicinali, dato che i trasporti aerei erano pianificati in funzione dei tempi fissi di soggiorno dei turisti nordici.
C’era l’orchestra, si ballava sul terrazzo davanti al mare , a lato della piscina, i camerieri portavano bibute e cocktails.
Laura e Dario erano a un tavolino da soli, io con la mamma e Gèrard e sua mamma in un altro tavolino a bere spumante spagnolo.
Gèrard mi disse , facciamo ballare le svedesi ‘due ,sorelle, si chiamavano Sarkya e Saskya’Ballamo qualche lento, loro si aggrappavano a noi, ci facevano sentire la pancia contro la nostra..erano eccitate..Laura mi guardava, senza parole mi incitava col labiale..dai dai’fottile poi mi racconti..che maiala..
Gèrard mi disse, andiamo nelle docce della piscina, che di sera erano poco frequentate, solo dia gente che voleva scopare’e capitò ancora un episodio imprevisto, con quelle due donne ninfomani!
Infatti quando poi io andai in una cabina e Gèrard verso una di fianco, separata da una transenna di legno, non sapevo che Sarkya ed Saskya ci avevano preceduti ed entrambe erano dentro con me…
Dissi: ‘Girls, what are you doing? Ragazze che state facendo?’ e tutte e due risero ‘We will see if you can do a good job’your sweet dick’Vediamo se sa fare bene il suo lavoro, quel bell’uccello ‘ disse Sarkya sotto lo sguardo complice di Saskya, che si abbassò…mi tolse i pantaloni, prese il pisello in mano e cominciò a leccarlo. Io dissi ‘nooo basta ! non ce la faccio più, dopo quella sposina….ma voi siete ninfomani ! ‘ Ma lei con la bocca non smetteva va su e giù su e giù su e giù..mi divenne duro!
Sarkya guardava e disse: ‘we are agree ‘we can do the swing ‘ ci siamo messe d’accordo, ora possiamo fare un bello scambio’ disse e bussò nella transenna, dicendo ‘Gèrard, come here ‘vieni di qua!’
Quando lui entrò vidi che era già senza pantaloni, Sarkya si accucciò glielo e glielo prese in bocca.
Saskya si alzò, e con la saliva alla bocca mi disse:’ Yo did’nt see my sister doing it .. Non hai ancora visto mia sorella all’opera!’ e si tolse la camicetta e cominciò a fare ondeggiare le sue poppe.
Io stupefatto la presi per un braccio e la tirai verso di me, affondando la faccia tra i seni e leccando ovunque, poi mi infilò un capezzolo in bocca. Io iniziai a boccheggiare e a leccare mentre vedevo che Sarkya aveva iniziato a succhiare Gèrard con più violenza e iniziai a non capire più nulla, tanto ero eccitato.
Presi Sarkya per i capelli, la distrassi dal pisello di Gèrard e iniziai a baciarla, e mentre le nostre lingue si mescolavano, e Saskya mi si mise davanti mettendo una gamba sul seggiolino della doccia, mostrandomi da dietro la figa aperta e umida, mentre Gèrard si era inginocchiato a leccarla davanti. Allora io, approfittando del fatto che lei si stava inchinando a baciare le spalle di Gèrard, che la masturbava con le dita e leccava all’attaccatura della vagina, mentre la parte dietro era liquida ed aperta, con le labbra gonfie ed invitanti, lo presi in mano e lo infilai direttamene al posto giusto piano dentro. Lei mugolava stringeva i muscoli del perineo e poi singhiozzando disse ‘ yeeeessiiiiiii’ go go ‘my good go go dai’i can’t I can’t fake mi fake fake i wont it inisde me i wont inside ‘. Scopami’. Sbattimi ‘ lo voglio dentro..voglio sentirlo..’
E io con un colpo forte penetrai tutto .. e aprendo il varco del piacere ..lei gridava ‘ yeeee yeeees my good don’ stop it don’t stop fake me fake me cream me sisssiiii continua..dammelo dammelooo’inondami..’,
Gèrardsi alzò e la slinguò per farla tacere..i suoi vagiti si spensero in un mmmmmmhhhh’Nella penombra c’era un raggio di luce che illuminava di sbieco lo specchietto della doccia ……..dentro lo specchietto vedevo il suo viso stravolto da smorfie di piacere…….
Gèrard ansimava anche lui….si stava masturbando davanti a lei……..io non resistetti più..stavo pulsando..’ I got I got vengo ancora’dentro. Saskya..’ le sussurrai e le sborrai quanto riuscii e le bastò e lei godette da dentro.
Sarkya intanto con la mano tra le gambe si torturava e infine venne contorcendosi tutta e aiutando Gèrard con la mano a venire, e quando lui godette schizzandola sulla pancia, con tutto che colava sulle gambe sue e mie’

In quel momento, io, che ce l’avevo semirigido, mi ritrassi e guardai nell’antibagno, vidi che c’era qualcuno’temevo di avere noie, che le svedesi avessero urlato troppo, invece’era Laura, la sposina, con una mano tra le sue cosce.. ..
6. Quadro
Vedendola, spostai Saskya contro il bordo della cabina, poi mi inginocchiai davanti a Laura e cominciai a leccarle fica davanti …….sentivo sostanza calda lungo tutta la figa….si era sciolta da sola vedendoci , mi fece un pò senso, mi alzai un po’ scioccato da quello che stavo facendo’
Ma la sorpresa fu grande quando vidi che non era sola’Anche Saskya nuda e grondante si fermò a guardare ‘era il suo promesso sposo Dario, che mentre io leccavo davanti la sua sposina , spostò lo sgabello, ci si sedette e disse a sua moglie ‘vieni, cara ..siediti sopra di me’ e la guidò in modo che lei si girò dandogli le spalle e cercò con la mano il palo che nel frattempo si era rialzato e avendo la natura ormai bella aperta e lubrificata, se lo introdusse piano piano dicendo ‘ohh..non è come ‘, ma ..ma mi piace, piano piano..’ io vedevo il pisello di Dario entrarle dentro……….Mugolava e non capiva più niente……ansimava per il piacere…….
La cosa sembrava piacere anche a Gèrard, che si era messo a guardare mentre Sarkya, che guardava anche lei, gli teneva ancora in mano il pisello e poi si abbassò e, nella penombra, vidi che con foga e cominciava a spompinarlo e poi lo sentii sussurrare ‘ Je jouis..je jouis dans ta bouche bois, bois..ti vengo in bocca’.bevi beviii’ e lei succhiava e lui la aiutava con le mani…..
‘Io ero paralizzato a quello spettacolo, pensavo ecco era tutto un teatro per eccitarsi tra loro’. Saskya intanto con una mano continuava a toccarsi la micina ed era tenuta in piedi solo dalla ristrettezza della cabina, le cosce allargate, appoggiata alla parete separatoria di legno ..e si toccava con furia……voleva venire.
Nel frattempo Laura si staccò dl marito e mi si inginocchiò davanti, guardò Saskya e la spinse un po di lato e si mise il mio pene in bocca e con le labbra mi massaggiava la le palle, dicendo ‘Cosa credi, di poterti tirare indietro e togliermi il divertimento? ‘ io troppo confuso le venni sulla bocca.
Poi lei si girò e trovò Gèrard che aiutandola ad alzarsi le teneva il busto, accarezzava con le mani i piccoli seni, e la penetrò da dietro.
Io mi avvicinai a Sarkya che era rimasta a guardare che si dedicò a me…..baciandomi e coccolandomi e poi mi fece sedere per terra e si alzò in piedi sopra di me……piano piano rientravo in me…..mi porgeva da leccare la fica…..la baciai sul clitoride, leccai..mi eccitava. Ma dopo cinque minuti sentii una cosa inaspettata!
Era Dario, lo sposino che la prendeva da dietro! Sentii il corpo di lei muoversi senza volontà indietro e avanti, e lei sussurrare ‘ noo’stop stop’i can’t .., non ce la faccio’.non ce la faccio’ pensai di proteggerla, dissi ‘ Dario, poverina .basta, l’abbiamo distrutta, poverina, basta!’ ma intanto lui guardava Laura che veniva penetrata da Gèerard ed era lei più sexy che mai e iniziò a bisbigliare: ‘ ohhh ..ohhh’.siiii…daii’.daii. mi piace”sbattimi, sono una troia’te la doo’..la do la doo a utti…ancora..ancoraaaa’
Allora mi alzai e cominciai a baciare la bocca di Sarkya che cominciava ad ansimare di nuovo…..più Sarkya ansimava più Dario muoveva e ora mugolava stremata……sentivo il suo fiato caldo sulla bocca, poi inarcò la schiena e venne di nuovo mentre roteava la lingua nella mia bocca e mi mungeva con le mani il pisello che non si riprendeva del tutto’mi pompava le palle’mi eccitava anche da spompato qual’ero e io la masturbavo attorno al core di Dario. Io, sfinito, venni senza più eiaculare, con un grugnito e anche Dario che si era dimostrato più macho di me….con la mano sentii la sborra che usciva dalla fica di Saskya e le colava ancora tra le gambe. Poi Laura venne con un lungo gemito e Gèrard uscì da lei. Guardavamo tutti Saskya che stava godendo da sola, ma Laura non resistette e le andò vicino, la baciò sulla bocca e le infilò due dita dentro’lei fece occhi stupiti e poi li chiuse e raggiunse un orgasmo che la fece tremare ‘
Restammo tutti appoggiati ai muri accanto e ci scambiamo baci…….senza parlare ‘Io guardavo Laura imbarazzato, lei teneva gli occhi bassi’le dissi ‘ così’voi ” e lei ‘ si’ci piacciono certe cose’..Dario, allegro, disse ‘ Mamma mia che scopata!…..però..’facciamo la doccia?’ Ci togliemmo quel che restava dei vestiti , erano le 4, la festa era finita da un pezzo’potemmo uscire nudi nell’area piscina e fare la doccia che era davanti alle cabine’ci dette un brivido, era fredda, ma ci ripulì..del sudore, dei fluidi..po ci tuffammo in piscina.
Poi in silenzio ci rivestimmo alla bell’e meglio, traballando andammo in camera, chiedendoci il regista e io pensavo proprio che fosse quella coppietta che sembrava tanto per bene.. e avevo una segreta intenzione di riprovare ‘chissà se sarebbe stato possibile.. ma questa è un altra storia.
Il mattino dopo partimmo, era finito il periodo, mia mamma mi vedeva un po’ triste e disse ‘ dai , ci torneremo, ti sei divertito cos’ tanto?’ Non volevo dirle la vera ragione del mio turbamento, non rivedere più Laura , e invece mi sbagliavo’e lei che capiva i miei pensieri disse, ‘anch’io lascio qualcuno che mi piaceva’.sai, quel Henry, il bagnino ‘.’ E guardavamo dal finestrino dell’aereo Majorca che si allontanava, con i suoi ricordi, chissà quanti, chissà di chi..

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