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Racconti Erotici Etero

Gli straordinari ap-pagano

By 22 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Un’altra giornata di lavoro ma quanto manca alle ferie?
Mi chiamo Luca, sono un tecnico di computer, ho 36 anni alto 1 metro e 78 , non particolarmente atletico ma molto simpatico, per il mio lavoro sono sempre in giro di casa in casa a risolvere problemi a bambini viziati che non possono giocare on line o a gente che pensa che i computer debbano capire che loro sono incapaci.
Comunque la mia vita procede di giorno in giorno a correre di qua e di la senza mai un emozione o una situazione particolarmente piccante finchè un giorno non mi chiama Marzia, mi dice di aver avuto il mio numero dalla sua vicina, la signora lisa (un anziana con la passione delle ricette on line), e mi spiega di aver creato un casino col pc che non si accende piu’.
La sua voce mi colpisce subito , musicale, bassa, suadente, ma pensando alla vicina mi aspettavo una vecchia, cosi’ senza troppa voglia le feci capire che purtroppo al momento ero pieno e che non sarei potuto andare prima di 1 settimana.
Marzia scoppiò in lacrime dicendomi che da li a due giorni il marito sarebbe tornato e che siccome era un professore che teneva conferenze universitarie su quel pc aveva tutti i suoi appunti e se fossero andati perduti l avrebbe sicuramente cacciata di casa.
Impietosito da quello sfogo le dissi che con enorme sacrificio sarei potuto passare da lei verso le nove di sera e per tutta risposta lei felicissima mi disse che oltre il normale prezzo mi avrebbe pagatp un extra e offerto la cena .
Terminate le visite prima di chiusura dei miei fornitori passai a prelevare un po di materiale non sapendo bene cosa aspettarmi e poi mi diressi verso la casa di Marzia, la villetta a schiera era identica a quella della signora Lina ,molto ben curata di un coloro rosa antico, una siepe alta i soliti nani da giardino ed un bel pergolato che riparava dal sole estivo,citofonai e la solita voce da sirena mi invito’ ad entrare e cosi’ presa la mia attrezzatura mi avviai all’ ingresso .
Stavo per suonare quando la porta si spalanca all’improvviso e mi si para davanti una visione da togliere il fiato,Marzia è una splendida donna di 45 anni, alta con lunghi capelli neri ricci, due splendide sopracciglia contornano due occhi scuri come la notte, una carnagione abbronzata come il caramello, un seno di 4′ misura ben sostenuto da un reggiseno a balconcino nero molto aderente si delineava sotto un vestitino semitrasparente lungo fino a metà coscia e lunghe gambe che terminavano in un paio di zoccoletti neri aperti con un tacco di almeno 12cm, le dita dei piedi e delle mani perfettamente smaltati di un rosso che sulla sua pelle sembrava ancora piu brillante ed infine un sorriso luminoso come il sole incorniciato da due labbra piene anch’esse di un rosso acceso.
– Ciao sono Marzia grazie ancora per la disponibilità.
– Ciao piacere Marzia io sono luca, non ti preoccupare
– Prego accomodati ti faccio vedere il malato.
La precedo solo di qualche metro cercando intanto di riprendermi , lei chiude la porta per poi precedermi per farmi strada.
Butto un occhio intorno per non pensare a lei, La casa è veramente bella, molto curata con mobili antichi e tappeti scuri dappertutto la luce serale che entrava dalle finestre mischiata alle luci della casa le dava un aria molto calda ed accogliente, una lunga scala in legno tagliava a metà la sala facendola sembrare ancora piu lunga e nell’aria si sentiva un profumo di cucina molto invitante.
Questo breve tempo mi diede modo di riprendermi dalla visione di quella dea e di ricompattare la mia sicurezza intanto lei dandomi le spalle con un passo da pantera si avvia verso il lato sinistro della scala lungo un corridoietto donandomi un’altra splendida visione del suo lato b.
Il vestitino piu scollato dietro che davanti mi regalava una visione di insieme della sua schiena e del suo culetto pronunciato verso l’alto,il mio socio cominciava a farsi sentire e cosi cerco di alleggerire la mia tensione con una battuta ‘ e il malato terminale dov’è?. E lei per tutta risposta ‘ come ti dicevo è ad una conferenza.
Comincia a ridere la sua battuta mi coglie impreparato ma mi fa molto piacere una bella donna con senso dell’umorismo, fantastico! Arriviamo finalmente in una camera con una grande ribaltina antica molto solida semi incassata nella parete e sulla quale c’era la tastiera il mouse ed un grande monitor, lei apre l’anta laterale mostrandomi l’unità centrale ed io mi siedo.
– Allora vediamo cosa è successo.
– Stamattina l’ho acceso ‘cercavo delle cose’ devo aver premuto un qualche tasto e PUFF!! Tutto buio.
– Non ti preoccupare ora vediamo cosa è successo
– Ti va’ un caffe’ intanto?
– Si grazie mi ci vuole proprio
– Ok vado tu fa come fossi a casa tua.
Si allontana con la leggerezza di un fantasma se non me lo avesse detto non mi sarei accorto che era uscita se non dal profumo che lasciava dietro di lei.
Bene ora mi calmo provo ad accendere il pc ed un suono discontinuo parte dalla cpu ,rispengo subito per evitare altri danni e tiro fuori il giravite dalla borsa, lei da chissa’ dove cinguetta
– è tanto grave? .
– No credo sia una ram bruciata .ora vediamo.
Provo a tirar fuori l’unità ma è come incastrata allora mi sdraio sotto il tavolo per operare da dietro, in effetti c’è una vite che blocca la macchina e la svito, dal profumo capisco che Marzia è rientrata e infatti mi chiede se avevo bisogno di aiuto ,le spiego che il pc era bloccato e che al mio via doveva tirare l unità verso di lei, per eseguire questa operazione mette un piede tra le mie gambe strusciandolo sulla patta dei pantaloni e per di piu allargando le gambe un po troppo tanto che da li riuscivo a vedere fin troppo bene il tanga che disegnava benissimo le sue grandi labbra per poi sparire in quel culetto meraviglioso.
Il risultato sarebbe stato evidente ad un cieco un bozzo si disegna subito sui jeans e il socio comincia veramente a riclamare la giusta attenzione e tra imbarazzo ed eccitazione cerco di finire presto prima di fare una figuraccia, le mie problematiche non sfuggono a Marzia che ancora una volta con humor mi dice ‘ Ah però ti deve piacere veramente molto il tuo lavoro. Accenno un sorriso molto tirato e lei ridendo sfila il piede dallo zoccoletto e comincia a passarlo sul bozzo, non ce la faccio piu , la posizione, la visione, il massaggio è troppo tutto insieme, lascio cadere il cacciavite e sudato cerco di uscire da quel posto scomodo ma lei ha altri progetti e fa salire il piede fino alle mie labbra e spingendomi delicatamente la testa indietro forza e mi infila le dita in bocca, sono fatto , comincio a leccare e succhiare dito per dito aiutandomi con le mani a spingere il suo piede se possibile ancora di piu nella mia bocca e spaziando nel frattempo tra le sue cosce i suoi occhi accesi e il suo seno che da quella posizione sembra ancora piu grande,lei rotea il piede e a quel punto voglio uscire,Marzia lo capisce ed ora lo vuole anche lei cosi’ sfila il piede dalla mia bocca facendolo scorrere lentamente sul mio petto e sul mio pacco.
Finalmente libero aiutandomi con la schiena scivolo fuori e alzandomi finisco con la testa proprio tra le sue gambe il mio naso sul suo tanga si nutre del suo profumo fresco e bollente insieme con le dita scosto il tessuto e trovo le labbra completamente esposte, la sua fichetta tutta depilata mi saluta con rivoli di piacere che colano sulle dita e il suo rosso clitoride ben esposto mi fa l’occhiolino .
Comincio a penetrarla prima con una poi con due dita come a scavare e con le labbra mi impossesso del clitoride mordicchiandolo e succhiandolo,Marzia appoggia entrambe le mani sul mio capo e comincia ad ansimare aggrappandosi ai miei capelli. La mia mente vaga tra il pensiero che sto sognando e la certezza che è tutto vero , bevo tutto quello che ne esce beandomi della musica che esce dalla sua bocca poi stringendo e tirandomi per i capelli mi costringe ad alzarmi ed io le restituisco il favore strusciandomi su quel corpo meraviglioso arrivando con la bocca sulla sua, comincio a baciarla come un pazzo tenendola con entrambe le mani sulle chiappe marmoree, è cosi’ piena e tonica il suo alito fresco mi inebria come ambrosia le mani cercano di affondare ma lei è compatta e cosi’ la alzo di peso come una sposa che varca la soglia di casa per la prima volta e le chiedo dove sia la camera da letto ‘ Sali un piano ‘ mi risponde ed io mi avventuro ,ogni gradino della scala mi fa accelerare il battito del cuore mentre le si è impossessata della mia gola e succhia e lecca facendomi girare la testa ho paura di cadere ma davanti a me si apre una stanza con letto a baldacchino velato di pannelli di ste beige ,quasi la lancio sul letto per riprendere fiato e le dico ‘ Ora sei mia.
I suoi occhi ridono e si mordicchia il labbro inferiore ed in quel momento so che in realta sono dove lei voleva che fossi, mi ordina di spogliarmi e mentre io eseguo lei fa altrettanto tenendo i suoi occhi ben piantati sui miei, mi sento in gabbia eseguo senza discutere come un automa ma la sua sicurezza e la sua bellezza mi imbambolano tolgo finalmente i boxer dando sollievo al socio in tutto questo intrappolato dai tessuti, lei abbassa lo sguardo e mi concede un aaah di approvazione ,ora è nuda intreccia le gambe e stende le braccia ,sembra adagiata su una croce, è divina, il pube depilato il seno ben distanziato e gonfio i capezzoli scuri e dritti , mi sento un cannibale la voglio assaggiare, mi avvicino mimando il suo essere felino appoggio le mani sul letto e lei dischiude le gambe poggia i piedi sulle mie spalle e mi invita a bere, con le dita apro quella rosa e con la lingua lecco con una lentezza esasperante dall’alto al basso lei lascia andare un si che riempie l’aria gia carica di odore di sesso,Marzia aumenta i gemi e sempre tirandomi per i capelli mi fa risalire, mi concedo una pausa sul suo seno palpo e succhio un capezzolo impasto l altra con l altra mano , i commenti di Marzia sono come una pistola carica ‘ANCORA SUCCHIA BEVI , ODDIO ODDIO ANCOORA . la mano scnde verso il clitoride e se ne reimpossessa simulo lo svitare una lampadina e gli occhi di Marzia si venano di rosso ‘ SI COSI ANCORA STO VENENDO CONTINUA TI PREGO. ‘ti prego’ ora sembra scesa sotto il mio controllo e ne godo insisto tra capezzolo e clitoride finche lei non mi artiglia la schiena e si lancia in un urlo liberatorio ‘ODDIOOOOOOO. è sudata ed è mia.
Lascia andare la mia schiena si rilassa ma io non ho ancora goduto e lei non se la caverà cosi’ risalgo ancora la bacio la sua lingua è morbida e saporita la faccio mia.
Alzo ancora le sue gambe sulle mie spalle e finalmente la penetro , è una sensazione unica è ben lubrificata quasi scotta comincio un lento su e giu per darle modo di abituarsi, i suoi occhi sono diventati dolci e vogliosi i miei animaleschi e vogliono la loro parte i colpi di reni diventano piu precisi e forti come i suoi sospiri la percussione continua Marzia a bocca aperta sembra voler respirare ed il suo seno ballonzola di qua e di la tra sudore e cuscini i suoi capelli spettinati si mischiano alle mie mani è veramente come cavalcare e sento montare l orgasmo dentro di me la avverto lei mi fa uscire e come un amazzone mi ribalta mettendosi a 69 imbocca tutto cominciando una sega imapzzita le mie ganbe si irrigidiscono e finalmente libero il mio sperma nella sua bocca.
Siamo sfiniti, Marzia alza il collo e manda giu tutto io mi regalo un’altra lappata alla sua fica grondande, lei ne è contenta ,chissà se mi ricapiterà.
Ora siamo rilassati e sudati i suoi piedi vicino alla mia bocca i miei vicino la sua è a pancia in giu e mi godo il suo culetto ,provo ad insinuarci un dito ma lei si gira mi guarda e mi dice ‘ la prossima volta, ho fatto gli spaghetti ;-).

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