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Racconti Erotici Etero

GRAZIE ALLE RIPETIZIONI

By 19 Maggio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

GRAZIE ALLE RIPETIZIONI

Ciao mi chiamo ‘.. ho 22 ed è la prima volta sia che scrivo un racconto erotico sia che racconto la mia storia a qualcuno’.e ho deciso di scriverla per farvi partecipi delle mie emozioni’.

Dunque, erano da poche finite le lezioni regolari, l’estate il caldo e gli esami si avvicinavano io come ogni anno avevo avuto problemi con la matematica, un vero dramma dato che proprio quella materia sarebbe stata una delle tante da portare all’esame.
Disperato mi sono messo sotto a studiare ma più ore passavo sopra i libri e più non capivo nulla anzi sembrava che stessi regredendo.
Un lunedì andai a scuola, non c’era lezione ma noi studenti ci trovavamo comunque nell’edificio per ripassare anche con l’aiuto di qualche professore o nel mio caso di una professoressa.
Erano le 9 del mattino, la sera prima come del resto anche il sabato e il venerdi ero uscito con amici e diciamo che non mi ero risparmiato con gli stravizi, poi mettiamoci pure il caldo ecco qui che ero un morto vivente.
Entro nell’aula dove mi doveva aspettare la Prof. Busso e mentre entro sento il rumore di tacchi avvicinarsi e d’improvviso sento che qualcuno mi urta da dietro, io mi giro un po’ irritato sto per esclamare ‘ma che cazzo fai”.!’che subito mi sento dire ‘mio dio scusami non ti avevo visto’.
Era la prof. Che stava leggendo e camminando e non si era accorta di me, nell’urto alcuni fogli gli erano caduti, allora io da bravo ragazzo mi abbaso per riordinarli e non posso fare a meno di notare le sue gambe nude senza calze data la stagione, i piedi semi scoperti da scarpe aperte, alcune goccioline di sudore scendevano per la coscia ed ecco la sua gonna a fiori , molto leggera estremamente mobile, potevo sentire il suo odore pulito ma forte, sentivo un profumo che solo le donne emanano.
Salgo con lo sguardo e vedo il suo ventre piatto fasciato da una maglietta aderente poi ecco i seni piccoli ma ben definiti, il collo ed il viso un po’ rosso dal caldo e lucido. I capelli raccolti a coda neri come i suoi occhi, e degli occhiali piccoli ma appariscenti.
Devo essere rimasto in quella posizione per qualche minuto tanto che lei si sposto un po’ imbarazzata e si diresse verso la cattedra.io mi ripresi e andai sul primo banco.
La prof comincio a spiegarmi alcune cose ma io nn la sentivo, pensavo alle sue coscie umide e fantasticavo su noi due, quando con un movimento laterale spalanco le sue gambe lascandomi vedere le sue mutande celesti. Potevo vedere il rigonfiamento delle grandi labbra spingere il tessuto, rimasi di pietra quasi come il mio cazzo. Che stava pompando sangue che quasi mi faceva male, dovetti sistemarlo di lato, e nel farlo la prof mi vide. Io ebbi una scossa lungo la schiena, lei mi chiese ‘Tutto bene, ti senti male?” ma che male mai stato meglio’ma mi venne spontaneo dire ‘mi sento un po’ strano.!’e lei sorrise come se compiaciuta’si alzo lenta, prese una sedia e si mise davanti a me seduta.mi mise una mano sulla fronte e mi fece poi una carezza per tranquillizzarmi.
Il cuore mi scoppiava, dovetti pensare alla matematica per calmarmi..dopo 10 minuti di lettura di formule ed esercizi. Lei se ne esce con una frase che mi ha fatto tornare sull’attenti”Ahi! Questi sandali mi stanno uccidendo i piedi, sono stretti sulla punta ed è sta questa mattina che li indosso”..io mi feci un po’ piu audace e dissi’se li vuole togliere nn badi a me, non mi scandalizzo’.’ E lei ‘davvero non ti crea problemi?’ e io ‘no si figuri faccia’
E cosi fece li sfilò e li poggio sul banco’il mio cazzo continuava a battere sentivo il suo profumo salire, che buon odore la sua pelle profumata, e comincio a sventolarsi con il foglio’.vido una goccia di sudore scendere dentro la scollatura e persi ogni freno’dissi’ prof se ha bisogno le faccio u n massaggio se sente le gambe gonfie’ e lei ‘se non fossi la tua professoressa accetterei volentieri’ ed io ‘ be un massaggio non è nulla di compromettente’ cosa molto errato’.’be! se nn ti fa schifo sarei lieta di un po’ di sollievo’ io non risposi mi alzai presi una sedia e mi misi di fianco al lei, si girò e mi porse un piede.
Non sono riuscito a nascondere la mia erezione nemmeno per un secondo e lei non se la perse di certo.
Dopo 10 minuti di massaggio lei era partita, sudava piu di prima e i suoi piedi nn si controllavano piu mi spingevano sul cazzo, lo accarezzavano, e nel momento in cui sentivo l’orgasmo arrivare lei si fermò’mi disse ‘voglio sentire il tuo cazzo nudo ‘ cosi dicendo mi sbottonò i pantaloni li abbasso insieme algi slipp, e cominciò una rapida masturabazione con i piedi.
Passava con la pianta sulla mia cappella, sembrava che mi avesse preso fuoco, poi con entrambi i piedi faceva su e giu con un ritmo estenuante, vedere i suoi piedi le sue gambe e la sua mano che si intrufolava sotto le sue mutande mi fece esplodere, schizzai sperma con una tale forsa che arrivai alla sua maglia 3 , 4 colpi violenti mi svuotarono.
Lei tutto fiera continuava a masturbarsi fino a che anche lei fu preda di un orgasmo, nemmeno il tempo di rifiatare che si alzo si avvicino a me e con la sua bocca mi ripuli tutto, il mio cazzo non riusci nemmeno a rilassarsi che subito era di nuovo duro lei con la bocca aspirava leccava mordeva e io impazzivo, sentire quei rimori quei mugolii mi fecero scatenare, la presi i braccio la misi sulla cattedra e le levai gli slip fradici dei suoi umori, la leccai con passione succhiai la sua fica fino a farla venire, e mi insinuai dentro di lei con un colpo deciso, lei si irrigidi e tremante spingeva i suoi talloni sul mio sedere invitando a spingere sempre piu forte, cosi feci sentivo la sua fica contrarsi ed io piu forte, mi graffio la schiena mentre la baciavo sul collo, inizia a morderla e lei con un grido mi fece capire che stava per godere, accellerai ancora e ancora fino a che entrammi venimmo le scpoppiai dentro sentivo gli schizzi che la invadevano lei mi morse una spalla per non urlare, sanguinai e quasi lacrimavo dal dolore, ma stare dentro di lei era la sola ed unica cosa che sentivo, mi accasciai su di sei lei che mi abbraccio e ci strinse ancora di più con le gambe.
Ora sentivo il suo odore misto al mio, eravamo un corpo unico ansimante, poco dopo uscii da lei che mi girò e lo prese di nuovo in bocca, questa volta solo per ripulirlo, con delicatezza succhiava via il mio sperma misto ai suoi umori, ci rivestimmo ed andammo nel bagno dei prof. Per lavarci.a vicenda potei lavarla con cura, la massaggiai con sapone e acqua passai anche sul culo volevo toccarla ancora e ancora ma dovemmo rivestirci edd andarcene.
Due giorni dopo arrivarono gli esami e senza nessun problema li superai grazie a delle ripetizioni che non scorderò mai!

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