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Racconti Erotici Etero

Guardo la foto…

By 30 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo desiderio che mi sta straziando il cuore deve trovare sfogo; devo smetterla di dannarmi l’anima pensando a te!
Non credevo possibile che alla mia età potessi innamorarmi, ma la vita, ancora una volta, mi ha sorpreso con la sua illogicità.
Sono qui che scrivo pensando all’ultima sera che ci siamo sentiti; ricordo
tutto dei nostri dialoghi, non ho bisogno di salvarli da qualche parte in un
file con un nome, che solo a pensarlo mi fa stare male.

Quando tu mi scrivi su quel foglio bianco di quel computer freddo, le righe prendono colore e il sangue aumenta il suo ritmo nelle vene, facendomi palpitare.
La distanza: ecco &egrave la distanza, l’unico vero ostacolo dei nostri sentimenti; la mente vola a cercare la sera prima, le promesse fatue invocate, le promesse scritte dal desiderio, le promesse che andranno perse al vento, come il nostro tempo che scivola piano, rendendo arida la nostra passione.
In quei pochi momenti di felicità bruciamo tutto di noi stessi, la pira, per quanto alta, lentamente smette di bruciare, i minuti rubati alla vita di tutti i giorni sono ardentemente consumati con famelica bramosia, ma il vuoto che rimane dentro dopo tanto desiderio, &egrave una sofferenza tremenda da
gestire.
” Ti voglio…prendimi…ti amo…”
Parole ossessive che si ripetono nei nostri momenti, frasi che come la lava travolgono tutto e ci portano a distruggere quello che ci circonda per trovare un nostro spazio.
Guardo la tua foto.

Quante volte l’ho guardata, quante volte la guarderò sperando che si animi, prenda vita, mi dia la mano, mi sorrida, mi baci.
Quante foto arrivate tramite la posta elettronica per soddisfare i miei bisogni del tuo corpo, per lenire i sentimenti del cuore, per eccitare i miei pensieri, finiscono nel cestino.
Ti guardo, guardo il tuo sorriso, le tue piccole rughe ai lati di quegli occhi così vivi, così maliziosi in quella posa fatta apposta per me, le tue cosce nascoste dal niente, i tuoi seni così pieni, i tuoi fianchi lascivi, il tuo monte di Venere nascosto da quel perizoma rosso che hai messo per me, sapendo che &egrave il mio colore preferito.
Soffro, soffro maledettamente: penso a questi giorni, a quelli che verranno, penso che non sarò io a stare tra le tue braccia, tra le tue gambe, non sarò io a farti gemere di piacere.

Penso a quei momenti in cui sarai sua e dovrai fingere per il tuo maledetto quieto vivere.
Ti odio per non avere il coraggio delle tue azioni, per questo nostro modo di amarci.
Guardo la foto, i suoi contorni sbiaditi, conosco ogni millimetro di quel piccolo frammento d’immagine: le sensazioni che emanano i colori del tuo corpo contrastano con l’oggetto inerte che stringo forte tra le dita.

Mi manca il tuo odore: ecco cosa mi manca! Il profumo della pelle, il sudore nei momenti dell’ amplesso, la tua bocca, oh Dio quanto mi manca la tua bocca…mi perdo nei ricordi.
Guardo le dita affusolate di quella foto, il colore rosso delle unghie, penso a quante volte hanno graffiato la mia pelle lasciandomi solchi arrossati e alle mille scuse che ho dovuto inventare per giustificarli con mia moglie…
Guardo la foto e ho i brividi a seguire le linee del tuo sedere tornito,
Ricordo ancora quel giorno d’inizio estate:
– Amore, &egrave il tuo compleanno… &egrave ora che tu prenda quello che da sempre desideri …-
Quel movimento sensuale a seguire le parole, tu che ti giri di schiena em mettendoti piegata sul letto, alzi le natiche e danzi un movimento erotico nell’attesa.

Ricordo secondo dopo secondo di quel giorno, di quel tuo regalo d’amore, di quel mio essere maschio dentro di te.
Guardo la foto, non c’&egrave più odio, i sentimenti variano secondo i pensieri: fermo lo sguardo sul reggiseno trasparente, focalizzo l’immagine, cerco di ricordare i tuoi capezzoli irti e duri, penso all’aureola che si espande, ai miei baci su quella pelle morbida, ai miei morsi di voluttà, al languore dei tuoi respiri sotto la carezza della mia lingua…
Guardo la foto, mi rendo conto che sto male perché non ci sei, mi manca la tua voce, quella voce così calda, quei sussurri così eterei, quelle frasi dolci e a volte violente, le tue mille richieste d’amore … le mie mille richieste d’amore …
Guardo la foto, guardo il tuo viso, i tuoi occhi …
– Parlami amore, ti prego parlami … –
Guardo il cellulare silenzioso, chiudo gli occhi in questa fredda stanza del nostro appartamento aspettando un trillo che so non arriverà.
Odio le feste, odio me stesso per questo amore che non doveva nascere…
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