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Ho tradito mio marito

By 5 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Ormai era troppo tempo che non riuscivamo a stare da soli e a fare l’amore come si deve, una di quelle solenni scopate che te le ricordi a vita. Non c’era mai occasione, non riuscivamo a far coincidere i tempi, mio marito non aveva una trasferta da mesi e la sua ragazza gli stava troppo sotto. Dovevamo incontarci assolutamente. Le mezz’ore rubate in macchina non bastavano più, costretti a trovare un nascondiglio abbastanza sicuro per vederci in fretta, trovando con i rispettivi la scusa degli straordinari a lavoro per avere solo un po’ di tempo x sfogare la voglia, per farci prendere senza pensare a niente, i baci, le leccate, le parole di passione, le sue dita dentro i miei slip inumiditi di umori per l’eccitazione che mi portavo dentro dalla mattina, le spompinate in pieno giorno a cui non resistevo nonostante il timore che potesse spuntar qualcuno all’improvviso, le seghe e le venute in macchina soffocando le urla di piacere… non ce la facevamo più, avevamo bisogno di averci completamente, senza sentirsi intrappolati dentro le lamiere calde di un’auto incandescente per la temperatura esterna, ma soprattutto per quella interna.
“Vieni a casa mia dopodomani mattina, mio marito va via presto”. Anche se l’idea era folle abitando in un condominio (i vicini curiosi ci son sempre), era l’unica soluzione, e poi il rischio lo valeva tutto.
L’indomani mi è sembrato il giorno più lungo della mia vita, andando a casa da lavoro mi scrive “stanotte ho fatto un sogno: ti ho trovata sul divano seminuda con le autoreggenti, avevo il cazzo in tiro, mi son tuffato su di te, te l’ho messo dentro e ti ho scopata senza tanto chiedere permesso”. “ti aspetto domani mattina, non ritardare di nemmeno un secondo”. Quel sogno volevo che lo rivivesse, e ci avrei messo tutta me stessa x rendere indimenticabile quella mattina. Volevo che si ricordasse di me in eterno.
La notte quasi non ho dormito, la sveglia non si decideva a suonare. Finalmente sono arrivate le 6:30, mio marito si è alzato e con molta calma (troppa per i miei gusti) si è preparato ed è andato a lavorare. Mi sono alzata in fretta, ho subito messaggiato “via libera” “arrivo tra mezz’ora”. Cavolo, ancora mezz’ora. Mi son buttata in doccia, quel bagnoschiuma al cioccolato l’avevo tenuto per le grandi occasioni. Mi son cosparsa di crema profumata, volevo che sentisse l’odore della mia pelle appena dentro la porta. Ed ora la mise: un perizoma nero con un sottile filino dietro, che avevo comprato apposta pensando a lui e che gli avevo già mostrato (“devo assolutamente vedertelo addosso” mi aveva detto), un reggiseno nero a balconcino molto scollato che lasciava vedere l’aoreola scura del capezzolo (che lo mandava via di testa) e le sessose autoreggenti che sarebbero state secondo me il colpo di grazia. Con lui non le avevo mai usate, ma speravo di metterlo KO.
Ero pronta. Cominciavo già ad eccitarmi all’idea di vederlo entrare da quella porta, mi prendeva da morire. Con tempismo perfetto arriva l’sms “mi apri?”. Come no… gli socchiudo la porta e mi preparo semi distesa sulla penisola del divano, in modo che appena dentro mi avesse alla sua sinistra di fronte, e aspetto quei secondi interminabili. Sento la porta aprirsi, entra, la chiude alle sue spalle e mi viene incontro. Si ferma a tre metri da me “mi fai paura da quanto sei bella”, “muoviti a venire qui e fammi paura tu, animale”. I suoi occhi verdi si accendono, lo guardo con quello sguardo assassino che piace a lui, mi lecco le labbra con la punta della lingua… ci ritroviamo avvinghiati come due serpenti lottatori, non riconosco più le mie e le sue mani. Sento il suo cazzo in tiro che preme sotto i pantaloni, glieli slaccio e li sfilo velocemente, gli tolgo la maglietta e i boxer, lo voglio nudo, voglio sentire la sua pelle, il suo odore sa di erotico, di sesso animale. Mi slaccia il reggiseno, mi bacia, le mie tette lo eccitano da morire, i capezzoli scuri e turgidi di eccitazione tremano sotto la sua lingua. Scende, le sue mani mi accarezzano le calze, morde i bordi con i denti, quasi a volerle levare, ma non credo lo farà… mi bacia e mi lecca le cosce nude, lisce e profumate, fino all’inguine e con la lingua insidia sotto il bordo del perizoma “avevo ragione che ti stava bene”. Con le dita lo scosta per affondare nei miei umori, ero già oscenamente bagnata, sarebbe bastato niente per farmi venire. Mentre mi tortura con la lingua, con le dita si fa strada dentro di me, una, due, tre, sempre più forte, mi fa quasi male, ma non voglio che smetta: la sua lingua sul clitoride mi fa urlare, le sue dita che penetrano nella mia carne e mi smanettano mi fanno sbrodolare di miele e vengo in orgasmo violento che aspettavo già da troppo tempo. Mi sto facendo sbattere la fica dalla bocca del mio amante, con addosso un perizoma e le autoreggenti, e questo mi fa sentire porca e troia come non avrei mai pensato di essere. Lo allontano, mi siedo sul divano, gli prendo il cazzo in bocca e comincio a vendicarmi di tutto quello sconquassamento che mi aveva offerto lui prima. Le spompinate in macchina non sono niente in confronto a quella che gli sto regalando: non mi perdo un centimetro di quel cazzo eccitatissimo e lo scopo con la bocca come se me lo sbattesse nella fica. Gli conficco le unghie in quelle chiappe dure per stringerlo a me e me lo gusto come un’affamata che non mangia da mesi: gli torturo la cappella con la lingua, lo lecco, giù fin sotto le palle, le mordo, lo ciuccio come un’assatanata. Lo smanetto e lo spompino di bocca, lui gode come un porco incitandomi a continuare più forte. Mi piace sentire la sua voce mentre è in preda alla goduria e me ne chiede ancora, ancora e ancora. Senza quasi staccarmi, lo faccio stendere per terra, gli regalo le ultime avide succhiate per lasciare il posto a quel vulcano in ebollizione che mi ritrovo tra le gambe. Non resisto più, lo voglio scopare. Scivolo verso il suo cazzo duro come il marmo e piano mi faccio trafiggere inarcando la schiena: lo guardo negli occhi mentre mi muovo sopra di lui, mi gusto ogni affondo come se fosse l’ultimo, lo sento scavare dentro la mia carne, troppo eccitante sentirsi riempita in quella maniera. Sono vittima e carnefice, perché in fondo lo so, e lo sa anche lui, che anche se provo a comandare il gioco, alla fine sono schiava dell’esasperata goduria che sa darmi. E per farmi perdere ancora di più la testa, con un dito si mette anche a torturarmi ancora quel puntino ipersensibile che in quella posizione è facilmente raggiungibile, “che adorabile bastardo, ma mi vendico sai”. Lo cavalco come se fosse uno stallone selvaggio, voglio fargli male, ma lui riesce molto bene ad assecondare i miei movimenti e la lotta diventa scatenata. “Mettiti a novanta che ti voglio scopare per bene” mi dice. Mi spiace un po’ abbandonare, ma l’invito è troppo allettante e poi mi piace troppo essere scopata in quel modo. Mi giro e mi piego invitandolo con dei movimenti che lo arrapano parecchio, e gli chiedo di scoparmi subito. Scosta quel sottile filino del perizoma e mi penetra scopandomi con tutta la foga e la voglia che aveva accumulato in tutte quelle giornate di attesa. Lo sento sbattere fino allo stomaco, lo incito “ancora si ancora”, vengo ancora in un orgasmo incontrollato, meno male che lui è un animale da sesso ed è duro a venire. Nella mente nasce la voglia di qualcosa di più… mi volto verso di lui “scopami il culo”… mi guarda con una faccia sorpresa, “hai capito benissimo, scopami il culo”. Mi chiede se l’ho mai fatto “certo che no, l’ho tenuto x te”. Mio marito va pazzo per il mio culo, me lo chiede ogni volta che facciamo sesso, ma gli ho sempre risposto picche, non posso mica dirgli che me lo tengo caro per darlo ad un altro… lui non era nuovo a questa cosa e sapeva come fare. Mi sfila il perizoma, resto solo con le calze, mi mette due dita nella fica bagnandosi bene e me le passa nel buchino dietro, prima all’esterno, poi si fa strada con un dito dilatando piano quel passaggio stretto. Io cerco di rilassarmi per facilitarlo, all’inizio non è facile, poi però la voglia di provare mi assale e mi abbandono completamente. Lui comincia a farsi strada più in profondità perché sente che collaboro bene, per fortuna che ha pazienza, non come quell’altro. Quando sente che son pronta, punta la cappella del suo cazzo ormai quasi al limite della venuta sul mio buchino, non più stretto come prima, e si fa strada delicatamente. Io inarco la schiena perché mi sembra di facilitarlo e rilasso i muscoli: un po’ alla volta mi sento riempire e la sensazione si fa sempre più piacevole, la tensione viene a mancare e lascia spazio al godimento. Quando sento che è entrato ritraggo i muscoli e lo risucchio dentro di me, stringendolo dentro le mie viscere. Essere posseduta completamente, darmi tutta, era questo che volevo. Mi chiede se mi fa male, ma io lo prego di andare avanti, voglio essere scopata così. I suoi colpi diventano sempre più profondi, le sue mani sui fianchi mi stringono forte, ormai si è rilassato anche lui e mi scopa con impeto, passione, restando sempre attento a me, al mio piacere, sollecitandomi le labbra e il clitoride con le dita. Il godimento mi travolge, non so più se godo per le dita nelle fica o per il suo cazzo nel culo, so solo che vengo presa da un orgasmo come non l’ho mai avuto, un orgasmo totale, completo, di ogni singolo centimetro di carne del mio corpo stravolto. Lui mi fa venire, si trattiene per darmi modo di sfogarmi fino alla fine, e poi tocca a lui. Si ritrae, mi sento svuotare e mi viene sulla schiena con degli abbondanti e caldi fiotti, che sento schizzare fino al collo. Sento lui che gode, che geme, mi volto a guardarlo per quello che posso, ha il viso sfatto, stravolto, devo essere così anche io. Non ti farò mai scappare via da me, mi fai godere come nessuno.
E’ stato come essere aperta in due, ma ho goduto davvero come una porca. Che gran scopata.

VIDEO

http://www.youtube.com/watch?v=Z176TvCeawc

 

 

 

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