Skip to main content
Racconti Erotici Etero

II incontro

By 25 Luglio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e Paola Abitiamo lontani e, per farla eccitare, iniziai ad inviarle le mie poesie erotiche, e le chiesi di inviarmi le sue foto, per ispirarmi.
Passammo notti a messaggiare e le sue foto divennero sempre più ardite, il suo corpo nudo avvolto in un lenzuolo mi eccitava tremendamente e le sue mani sul seno lasciavano intravvedere i capezzoli erti.
Si faceva foto allo specchio in pose sensuali mai troppo esplicite, ma sempre lasciavano intravvedere qualcosa in più: un capezzolo, una mano che copriva appena il pube, il culo maliziosamente esposto e le sue labbra umide, il primo piano delle sue dita bagnate dal suo sesso
Le chiesi di toccarsi e lo facemmo assieme al telefono e, come due ragazzini, ci fermammo quando le nostre mani erano intrise dei nostri succhi. Le intimai di assaggiare il suo piacere: sapeva di dolce e miele d’acacia e di bosco dopo la pioggia.
Una sera, all’improvviso le scrissi che stavo arrivando’con qualche strumento.
Mi salutò abbracciandomi e saltandomi in braccio, le mie mani accolsero il suo corpo magro e scattante, alzandola come un fuscello.
Le diedi un piccolo pacchetto e le dissi di andare in bagno: erano due palline di geisha.
Usci dal bagno rossa in viso ed imbarazzata, la presi per mano e le chiesi di andare a fare una passeggiata, come se nulla fosse
Era incredula!! Sapevo che si stava bagnando.
Camminammo al tramonto parlando del più e del meno, fino a quando accesi il telecomando e la feci sobbalzare, incrinandole la voce, per la sorpresa ed il piacere.
Era così bella, un’adolescente alla scoperta del piacere, e io già immaginavo le sue mutandine intrise di piacere da leccare.
Rientrammo in casa eccitati, lascai le palline agire ancora e la stesi sul letto adagiandola e la bendai.
Dalla borsa estrassi un bel cetriolo nodoso, ben lubrificato, iniziai a spingerlo nel suo culetto stretto.
Faticava ad entrare, lei mi implorava di smettere, ma mi apriva le gambe ed io spingevo piano, ma inesorabilmente, e il suo culo si apriva.
La mia lingua si insinuava sempre più tra le sue labbra, mentre le aprivo il culo. Che spettacolo vederla aggrapparsi alle lenzuola, le nocche bianche e la fronte imperlata di sudore e le labbra tese per la paura ed il dolore.
Il cetriolo era entrato per la metà ed iniziai un lento andirivieni, bevendo i suoi succhi copiosi e leccando la sua piccola fica glabra
Quando lo estrassi, dopo un po’, la sua bocca si aprì, annaspando, in cerca di aria e la mia lingua, lasciata la fichetta bagnata, si insinuò sul suo buchino allargato.
Godeva dal culo, e non era più vergine, ma ora dovevo incularla davvero e farla godere inondandola del mio piacere.
La feci sedere sopra di me, e piano il mio cazzo entrò nel suo culo.
Tremava, per quanto era stretto, ma il lubrificante faceva il suo dovere e lentamente entrai tutto in lei.
Il suo clitoride sfregava sul mio pube, le mie mani stringevano il suo seno, e quando le dissi che ero tutto in Lei, si inarcò, con i seni dritti che svettavano come due bandiere, i capezzoli eccitati erano stretti tra le mie dita.
Iniziò, un lento andirivieni e sfilandosi piano per poi inserirsi tutto il mio uccello fino alle palle gridava che si sentiva aperta e posseduta come mai.
Esplosi in lei, e lei con me, mentre le palline la lavoravano ancora.
Ci addormentammo come due bambini e nella sua fighetta le palline rimasero fino al nostro risveglio.
La guardavo coi lunghi capelli sparsi sul cuscino era stesa sulla pancia, le braccia allargate ed il culo appena coperto dal lenzuolo’ sembrava una bambina addormentata dopo i capricci e profumava di sesso .
Dopo qualche ora Iniziai ad accarezzarla e piano le sfilai le palline in un fiume di umori, e mi tuffai sulla sua figa profumata, abbeverandomi come un assetato in un’oasi.
Il suo culo era ancora un po’ allargato. La baciai e verso le 5 del mattino me ne andai verso casa mia.

Leave a Reply