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Racconti Erotici Etero

III° liceo

By 17 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Lo ricordo ancora come se fossi ieri..un anno indimenticabile’una volta passato il biennio si veniva spostati in un atro edificio dell’istituto interamente dedicato alle specializzazioni, che stava quasi dalla parte opposta della città..quindi scuola nuova insegnanti, nuovi e compagni in parti nuovi e in parte non..
Tra le nuove c’erano diverse ragazze..finalmente mi dico!!!, cavolo nel biennio eravamo quasi tutti maschi eccetto tre femmine’e non erano per niente invitanti..
Ce n’erano appunto di carine, ma sicuramente Erika spiccava su tutte..aveva indubbiamente un bel corpo..ma quello che in assoluto mi aveva ipnotizzato di lei, era lo sguardo..uno sguardo da porca, come ho riscontrato in poche altre donne della mia vita, ancora oggi la ricordo e mi eccita ..nonostante la vista di Erika mi avesse già turbato, il pezzo forte doveva ancora arrivare ..lo constatai all’ultima ora della giornata..informatica..facile pensare per quella materia si presentasse un uomo e invece con mia grande sorpresa si presentò una donna.. e che donna!!! Sui 40 anni, mora occhi verde scuro, formosa sul metro e settanta cinque, con gonna al ginocchio e un paio di tette che farebbero piangere un bambino!
Seppi tra l’altro subito il giorno dopo, che giravano delle voci sulla Prof. Silvia..si diceva, che si fosse scopata un alunno un paio d’anni prima..e poteva essere benissimo una puttanata mi dicevo, ti pare che un pezzo di donna del genere si compromette con dei ragazzini??..più che ci pensavo e più che sta cosa mi faceva arrapare da morire..
Da questi spasmodici pensieri, che mi sconvolgevano di continuo al livello idraulico nelle parti basse, fui però ben presto svegliato nel corso della prima metà dell’anno scolastico, anziché farmi delle avance come in ogni sogno erotico che si rispetti, questa mi aveva preso di mira non per scopare ma più come vittima sacrificale per la maggior parte delle interrogazioni..e anche quando non fossi interrogato, comunque la domandina da posto tanto per fracassarmi i coglioni non se la faceva mai mancare!!

Un giorno all’ennesima domanda che mi viene rivolta m’infervoro un attimo e cercando di controllarmi le dico ‘..signora Prof. Com’è che tocca molto spesso a me di rispondere alle domande..a me piacerebbe molto invece che fossimo amici ma lei non mi vuol proprio far respirare!’, e lei senza fare una piega ma con quell’arietta da snob che l’ha sempre contraddistinta mi risponde ‘ Sig. xxxxxxx, sappia che io e lei potremmo essere amici solo nel momento in cui lei avrà compiuto 18 anni!’..mi lascia di sasso, non sapevo se ridere o piangere, si perché da una parte, mancavano sempre un paio d’anni al raggiungimento della maggiore età e che quindi, quel tempo sarebbe stato un inferno se avesse continuato a interrogarmi con quel ritmo..mentre dall’altro lato.. bè ..diciamo che quella parola ‘amici’ era libera a molte interpretazioni e la mia sicuramente andava in una sola direzione !

Ambiente: Laboratorio Informatica

Quel giorno lavoravamo sul computer, come spesso succedeva visto che erano i primi anni che le scuole s’informatizzavano, i computer non erano abbastanza per tutti gli alunni e quindi venivamo accoppiati..come mia buona abitudine, mi metto all’ultimo banco sulla sinistra vicino alla finestra dell’ultima fila, non sono mai stato uno da prima fila.
Come dicevo i computer non bastano e a me chi capita??
Erika..bene bene mi dico..durante quei primi mesi si era presa e rimollata con un paio di ragazzi dell’ultimo anno, diciamocelo.. aveva proprio fatto la zoccoletta..so per certo da una sua amica, che con uno di questi c’aveva scopato ed era la prima volta..
Per quanto mi riguardava invece non ero più vergine dall’estate scorsa, durante una settimana che mi ero regalato con i miei amici d’infanzia all’isola dell’Elba, era successo d’imboscarmi con una delle tante ragazzine tedesche che a quel tempo si riversavano a flotte sulle nostre coste’e cosi la mia verginità era volata via..e una volta provato il piacere di montare una donna ..bè da allora era quella stessa voglia che mi fotteva il cervello e a quel tempo ogni fica che incrociavo, la vedevo come un buco da riempire..
Quindi Erika si era messa vicino a me come dicevo..che strano pensai, ero a malapena riuscito a rubarle un bacio e per poco non mi castra con una ginocchiata la stronza!!..è sempre cosi.. non c’era ragazzina in classe a cui non piacessi, eccetto lei..ed era proprio lei che volevo!
Quindi le dico ‘ ma guarda guarda, mai avrei detto che ti sedevi proprio qua vicino a me!!’ e lei per tutta risposta ammiccandomi con quegli occhietti furbi e sempre maliziosi ‘ Non farti strane idee, è che non avevo voglia di seguire la lezione e questo è il posto ideale per farlo.. Quindi tranquillo!’, che risposta penso, tipico di Erika, faccio il sostenuto per qualche minuto ma poi ‘ Non manchi mai di esser carina con me è .. perché non ti avvicini ancora un po’, cosi scommetto che non riesci a vedere bene lo schermo’ e cosi facendo tiro la sua sedia a me e le poggio una mano sulla schiena..’finiscila’ mi dice lei sottovoce ‘ se ti becca la Prof. guarda che fa il culo a tutti e due e non conviene..buono e leva quella mano’, ma io in quel momento proprio non ci sento, non la tolgo la mano..anzi la faccio scendere fino alla fine della schiena!
Lei sbarra gli occhi! mi prende il braccio e cerca di allontanarlo..e allora le dico’guarda che se ci becca come hai detto tu ci caccia a calci in culo tutti e due..sta zitta che non sto facendo niente di che, e poi lo sai che mi piaci..lasciami fare..’ faccio cosi scendere al mano e gli e la metto sul culo..mmm cosi sodo..lei non vuole proprio e sottovoce mi fa’ cazzo ci vede finiscila..sei un maiale! Ci caccia !’..mi sono stufato..allora le prendo la mano..e me la porto sulla gamba e continuo a tirarla..voglio farle sentire come mi sento, ho un bastone in mezzo alle gambe, non resisto, lei capisce e dice ‘no.. no..fermo!!’ alla fine cede..e la mette dove voglio io..sul pacco..la guardo e le dico ‘ora sai cosa provo quando dico che mi piaci..tocca ..senti come sono duro.. ‘..distolgo lo sguardo per un secondo dal suo e cosa vedo?? La prof’ che nello spiegare a un compagno si era avvicinata al nostro banco, neanche mi ero accorto tanto ero preso, mi stava guardando!! Proprio mentre Erika aveva la mano sul mio uccello!!! Oh cazzo..sono finito mi dico! Avevo nella mente scene apocalittiche di mia madre convocata e disperata o peggio ancora..espulsioneeee!!!! Cazzo ero un uomo morto! ..e invece con mio enorme stupore vedo che la prof. si volta e torna alla cattedra come se nulla fosse successo..in quel momento non sapevo davvero cosa cavolo pensare, fatto stà che la lezione proseguì..i bollenti spiriti, abbandonarono il mio corpo per la restante ultima mezz’ora e neppure l’avere accanto Erika, riuscì più a destare quello che fino a pochi minuti prima, era un bastone di carne talmente duro che avrebbe potuto fungere tranquillamente da martello pneumatico!

Arrivò il suono della campanella!! Siii..l’ora era finita ormai l’avevo scampata, tutti escono, sono all’ultimo banco come dicevo quindi, sono anche l’ultimo che a cui tocca varcare la soglia dell’aula, quando la professoressa mi chiama ‘aspetto un secondo tu..devo parlarti’..penso ‘sono fottuto, ha aspettato che finisse l’ora per gustarsi meglio il terrore che evidentemente ora è dipinto sulla mia faccia!’..si alza dalla sedia e mi dice: ‘ ti sarai chiesto il perché quando vi ho visto non ti abbia cacciato..li per li mi sono stupita pure io, ma la realtà, è benché tu non mi fossi affatto indifferente, che ti ho sempre ritenuto un semplice pischello..invece da quel che ho visto oggi le cose sono ben diverse..quindi ho deciso di testare fino a che punto veramente mi sono sbagliata!’..così facendo si avvicina alla porta e la chiude..con il suo modo da gatta mi si avvicina, si ferma di fronte a me e m’ infila la lingua in bocca..li per li, non credevo a quello che mi stava succedendo..già allora ero un metro e ottanta..fisico atletico e sotto ero ben messo..sento la sua mano, scorre sul mio addome e si ferma sul pacco, che vista la situazione dallo stupore iniziale, era tornato alla consistenza che più gli si addiceva..quella del marmo..lo tastava, e nel baciarmi, un suo mugolio mi aveva fatto intendere, che lo strumento che maneggiava le era particolarmente gradito..si allontana dalla mia bocca e dice ‘ ..questo che stiamo facendo non è mai accaduto, ne andrebbe a discapito di entrambi..per me perché sarei cacciata..e per te bè..quello che sto per farti potrebbe avere un seguito durante l’anno..ci rimetteresti eccome te lo garantisco’..la sentii sbottonarmi i pantaloni..dagli slip mi usciva inevitabilmente una parte della mazza, che quella troia della mia prof.. aveva tastato con così tanta cura fino a pochi secondi prima..si mise in ginocchio e mi masturbava..ero fuori di testa dal piacere, il mio sogno erotico si stava realizzando, la guardavo negli occhi e in quel momento, al mondo esistevamo solo noi due..una goccia di liquido prostatico fuoriuscì e lei, con occhio e bocca assolutamente vigile sul quell’uccello di tutto rispetto per un 16enne, che stava segando con grande maestria, non si fece mancare di leccare..e da li attacco a pieno regime..come un’ossessa..faceva scivolare il mio cazzo dentro e fuori da quella bocca così volenterosa ed esperta’pochi secondi e già stavo per venire..il mio respiro era più pesante, lei se ne rese subito conto e lo tirò fuori..lo strinse alla base con le dita in vece di anello costrittore ”ancora un po non voglio che vieni subito..’..quella sua pratica mi rallentò..riprese ad usare la mano..(mmm se ci ripenso nel ricordarlo e nello scriverlo mi eccito anche ora) e con la bocca passo a leccarmi i coglioni’la lasciavo fare, ero in estasi in quel momento ogni sua singola mossa mi faceva impazzire..riprese d’improvviso il cazzo in bocca..piano.. leccando la cappella ormai gonfissima e poi giù su tutta l’asta, stavo perdendo il senno..abbassai lo sguardo e vidi la sua bocca muoversi in modo forsennato’ero giunto al culmine stavo venendo..solo il tempo di pensarlo e senti tutto lo sperma che dai coglioni attraverso l’uccello si riversava nella bocca di lei, che noncurante dell’accaduto, non aveva fatto altro che fermarsi con la bocca ma continuava a insistere con la mano’in modo da spurgare ogni singola goccia di sperma e cosi fece..che non mancò d’ingoiare con mia grandissima soddisfazione..

Lo lasciò quando ormai, avevo smesso di mugolare per il forte orgasmo che mi aveva provocato, e notai che era stato lucidato a dovere..non una sola goccia versata..quindi potei ricompormi e nel farlo lei mi guardo’ e mi disse ‘..non una singola parola..e tutto questo avrà un seguito..tienilo a mente”

I giorni passavano e non riuscivo a levarmi dalla mente quello che era successo, nell’istituto era capitato raramente d’incrociarsi per corridoi e io non facevo altro che pensare e ripensare..la volevo..e lei invece, sembrava decisamente evitarmi..ero vittima di una masturbazione mentale che non conosceva sosta..
Sembrava volermi tenere a distanza, durante l’ orario delle regolari lezioni non potevo di certo sbilanciarmi di fronte a tutti i miei compagni, l’occasione si presentò nel momento in cui la trovai fuori dall’ufficio del preside, evidentemente aspettava di esser chiamata a colloquio e così mi avvicinai..ma neanche mi lasciò il tempo di aprir bocca: ‘ che fai qui? Dovresti essere in classe..’, non del tutto spiazzato dalla sua irruenza le risposi: ‘ho chiesto un permesso di pochi minuti per andare in bagno, sembra che tu mi eviti e la cosa non mi piace”a queste mie parole si alza dalla sedia e mi prende da parte, pianta il suo sguardo nel mio e mi dice seccata ‘..forse tu non hai ben come stanno le cose..se qui mi beccano mandano a casa entrambi chiaro? Non siamo fidanzatini ..quindi le regole del gioco, sono che io sono l’insegnante..e tu il bravo scolaretto..non è cambiato niente dal primo giorno che sono entrate in classe come tua professoressa e mai cambierà! nel momento in cui riaccadrà che ti sgancio i pantaloni per farti un pompino sarà solo una parentesi, niente di più..se però vuoi che succeda ancora, non devi più fare quello che hai fatto adesso avvicinandoti a me, cioè lo stupido!! ci sono voci che girano già su di me, e mi sembrerebbe davvero da idioti alimentarle già più di quanto non siano con atteggiamenti da ragazzini innamorati ! spero di essere stata chiara Sig. XXXXXX !’..non c’era più altro da aggiungere pensai..mi voltai e con la coda tra le gambe e l’orgoglio a pezzi me ne tornai in classe, tanto gelato da quel monologo che mi ero scordato perfino di pisciare cazzo!!

Torno in classe come un ebete, quella donna mi aveva fatto sentire davvero un ragazzino stupido..mi sentivo umiliato e quella sensazione non mi piaceva affatto, bisogna che pensassi a un modo per fargliela pagare.

Nel rientrare in classe, tornando al posto noto che Erika mi guarda..da qualche giorno il suo cercarmi con lo sguardo si era fatto insistente,a differenza dei primi mesi durante i quali non mi aveva cagato granché..
Lei stava nella mia stessa fila, solo giusto un paio di banchi avanti al mio..e mentre ancora rimuginavo a come mi aveva trattato quella puttana della mia insegnante, mi arrivò sul banco un pezzo di carta piegato a metà, che la compagna con il banco avanti al mio aveva provveduto a recapitarmi, penso ‘Oddio che vuole ora questa? è dal primo giorno di scuola che mi fa il filo, ma non ha ancora capito che non la tromberei neanche con l’uccello di un altro? Uff ‘ , il suddetto biglietto recitava ‘..ti vedo pensieroso.. che hai?? .. esci un attimo che ti devo dire una cosa..Erika’.
Ora.. non nego che la cosa non m’intrigasse, ma mi giravano talmente ancora i coglioni, che avevo sinceramente pensato di declinare l’invito, bastò però che mi scostassi un attimo con la testa fuori dal banco per convincermi del contrario, e non fu tanto per lo sguardo complice di Erika, quanto per una parte di perizoma che le spuntava dai pantaloni !!..lascia passare una decina di minuti prima di chiedere di nuovo d’uscire, pensai mentre alzavo la mano per chiedere il permesso di uscire una seconda volta ‘.. sono un burattino nelle mani delle donne ! ‘.

Erano passati un paio di minuti, e da dietro l’angolo sentii una porta che si apriva..era quella della mia classe ed Erika aveva fatto capolino, lei chiude la porta e io mi faccio vedere..mi raggiunge “ usciamo un secondo, meglio andare in giardino cosi non ci vede nessuno, altrimenti qui rompono se ci beccano a parlare” dico che può andar bene e la seguo, usciamo fuori e ci mettiamo dietro il capannone che funge da palestra..era una bella giornata e fuori si stava benissimo, li dov’eravamo davvero non ci avrebbe visto nessuno..”Allora dimmi che mi volevi chiedere?? ” lei mi guarda sembra quasi imbarazzata e abbassa lo sguardo “ Dall’altro giorno al laboratorio non mi hai più considerata, a malapena saluti in classe..che hai, fai sempre così quando t’interessa qualcuna?” …avevo ancora un nervoso per come mi ero mostrato indeciso con la quella zoccola della mia prof. che m’inveiva contro, che mi scatto la molla..spinsi Erika al muro e la baciai con passione, giusto il tempo di una sua resistenza durata un secondo e la sentii cedere..allora mani dappertutto, su quelle belle tettine non particolarmente abbondanti, ma, che avevo sempre immaginato puntellate da capezzoli turgidi fatti apposta per essere succhiati e soprattutto su quella parte, che in una donna è determinante per destare in me le più torbide fantasie..il culo!
Non potevo far a meno di baciarla con passione, adoravo il suo odore, niente profumi, niente essenze..era l’odore del suo corpo che mi faceva uscire di testa, della sua pelle..la bacio e scendo con la lingua sul collo..i suoi gemiti ..il mio membro in completa erezione tra le gambe, volevo che lo sentisse e nel tenerla ferma al muro, lo strusciava contro la sua gamba..per un attimo, lei si rinvenne “ buono no fermo..qui ci vedono succede un casino”..potete immaginare, quanto ci sentivo in quel momento e per tutta risposta le infilai la mano nei pantaloni da dietro..allargandole le natiche con le dita che si volevano intrufolare in lei..” togli i pantaloni ora e girati..non discutere Erika..ora non ti faccio andare da nessuna parte sei mia..fallo!” mi guardò..sarebbe bastato farle una foto in quell’attimo, e il suo sguardo sarebbe passato agli annali, per la capacità di far drizzare anche il più impotente degli uomini”..non discusse, aveva capito che doveva fare come gli avevo detto, e sono sicuro non le dispiacesse affatto..si voltò e si calò i pantaloni..era un vero spettacolo “hai il più bel culo che io abbia mai visto le sussurrai all’orecchio”..ormai avevo perso il controllo, il mio uccello era a diretto contatto di quel culo da dieci e lode, e le mie mani sulle sue tette..da leccargli il collo presi a scendere..lungo la schiena.. la sua schiena nuda..mmm..tracciava una curva perfetta..i suoi respiri sempre più affannosi..e dalla schiena scesi giù e mi trovai fra le sue gambe..ero in estasi, non resistevo..ero giù in ginocchio e con una mano le spostai il perizoma..la figa totalmente rasata..mentre con l’altra mano mi toccavo l’uccello che era di marmo..il mio amichetto, non chiedeva altro che essere liberato e di penetrare quel fiore, che non chiedeva altro se non essere violato..era proprio all’altezza della mia bocca..
In un momento di altruismo però..mischiato a una notevole dose di autolesionismo..decisi di lasciarlo dentro i pantaloni, anche sé da tanto era duro era uscito dagli slip e la cappella a diretto contatto con i jeans mi faceva male. Ovvia il problema, cercando di spostarlo di lato con la mano..mi era venuta voglia di provare altro ora, affondai così la bocca su quella fica, che avevo sognato per tanti mesi e presi a leccarla avidamente a più non posso!..leccavo e succhiavo..e sentii la mano di lei che si era posata sulla mia testa..mentre con l’altra si teneva al muro.. mi teneva per i capelli, quasi a farmi male..ma era un male piacevole, il sentirla godere per effetto della mia lingua, mi dava una soddisfazione immensa, c’è pure da dire, che era la prima fica che leccavo, mi ero sempre rifiutato limitandomi a usare le dita, cercavo quindi di seguire “il manuale del giovane leccatore di passera”, la fonte di questo sapere, non era dato altro, che dalla marea di filmini pornografici e varie riviste che mi passavo con assiduità dalla prima media con i miei fedeli compagni di seghe!!
La leccai..aveva un sapore buonissimo, volevo sentirla assolutamente venire!
Così iniziai a usare le dita..prima una..poi due..e la mia lingua picchiettava e leccava tra le piccole e grandi labbra..mi prese la voglia di alzare il tiro con la lingua e passai a leccarle..mmm si..il buchetto del culo…lo leccavo si..era cosi stretto cavolo..provai a far pressione con un dito, quando subito però, cacciò un urlo di dolore.. decisi quindi di desistere per il momento..ripresi a leccarla ed era fuori di sé davvero..ansimava da morire “ si si siiii..mmm bravo cosi..eccomi eccomi ..mmmm” e la sentii venire..avevo non le dita..ma l’intera mano e una parte di avambraccio interamente impregnati dei suoi umori…sorridendo per la soddisfazione di quello che ero riuscito a dare, pensai ” non male come prima volta ! ” ..

..continua…

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