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Il bagno dei maschi

By 26 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Il bagno dei maschi… cosa mai può attirare in una donna il bagno dei maschi? Magari uno di quei bagni sporchi, che non vedono una pulizia seria da giorni e giorni, in autogrill o in quei bar di periferia… ma a me ha sempre stuzzicato l’idea di questo posto in cui i maschi sfoderavano la loro virilità e nessuna donna poteva entrare! Ad essere sincera, più di una volta ho appositamente finto di sbagliare bagno, spinta non tanto dalla perversione ma dalla mera curiosità e ogni volta finivo per vergognarmi come una matta…facevo i miei bisogni e sgattaiolavo fuori veloce cercando evitare gli sguardi delle persone che incontravo.
Quando ero ragazzina, mi era capitato anche di scopare sopra un orrendo cesso alla turca. Ero all’Università, e con il mio fidanzato dell’epoca non trovavamo mai una occasione per farlo e un giorno, presi dall’eccitazione ci siamo chiusi nel cesso degli uomini, e in silenzio l’abbiamo fatto. Ma non era più successo nulla del genere…finch&egrave….
anni dopo l’episodio che vi ho appena raccontato ebbi nuovamente l’occasione per farlo, ma la cosa finì…un po’ diversamente!
Era agosto, riviera romagnola dove eravamo in vacanza. Una sera io e mio marito decidiamo di andare in un locale/discoteca come facevamo quasi ogni sera, eravamo in compagnia di amici con cui ci eravamo dati appuntamento proprio in vacanza e come sempre ero pronta a scatenarmi sulla pista da ballo! Ma la sera ben presto prese una piega diversa, la musica era troppo moderna e impossibile da ballare. Così dopo vari tentativi ci appartammo tutti insieme in un angolo meno rumoroso per parlare scherzare e…bere qualcosa. Dopo diversi cocktail e shottini, mi sentivo decisamente alticcia ma mai quanto però mio marito… mi ritrovai a fissarlo finch&egrave, con la camicia sbottonata e la cravatta sfatta, faceva l’idiota con alcune ragazze del tavolo vicino decisamente in cerca di attenzioni. Decisi di intervenire! mi alzai e mi sedei di fianco a lui, chiedendo a uno dei nostri amici di spostarsi, anche lui mezzo ubriaco. Inizialmente volevo solo distogliere la sua attenzione da quelle 2 bionde troie 20enni per cui cercavo di parlargli. Sebbene ubriaco, aveva capito le mie intenzioni, si girò verso di me e mi rispose cortesemente, ma allo stesso tempo non volevo tagliare la conversazione con le due ragazze. Mi bastò dar loro una occhiata per capire che se lo sarebbero scopato davanti ai miei occhi solo per farmi diventare nera di rabbia. Decisi di giocare d’anticipo! iniziai a toccare mio marito, sul petto, baciargli il collo, e a sussurargli frasi tipo…”stasera sei più eccitante del solito…” sapevo bene con quale vocina parlargli…e sapevo bene che spostando la mano dentro i pantaloni avrei chiuso subito la partita con una vittoria! E così &egrave stato! Il pensiero che alle biondone non restava che guardare mi aveva fatto eccitare, l’alcool e la musica fecero il resto e mi ritrovai a sbottonargli i pantaloni finch&egrave le nostre lingue si abbracciavano, contorcevano e divoravano a vicenda! In un barlume di lucidità si staccò da me e mi disse “amore, non qui davanti a tutti!” … ubriaca di desiderio mi scappò un “perch&egrave no? quelle due bambine dovranno imparare come si fa, lascia che guardino…” e lo dissi fissandole negli occhi, con un braccio attorno al collo e l’altra mano dentro i suoi pantaloni! Lui si alzò, barcollante ma con vigore mi prese per mano e mi trascinò via… mi portò in bagno, superammo 3 o 4 coppie che limonavano lungo il corridoio, mio marito aprì la porta di uno dei cessi, con forza mi scaraventò dentro, poi mi seguì e chiuse la porta a chiave. Ero crollata seduta sopra al cesso, alzai lo sguardo e vidi lui che tirava fuori dai pantaloni già sbottonati il suo cazzo. Mi prese la testa, ma sapevo già cosa fare… lo succhiai con forza, aspettando il momento in cui mi avrebbe scopata a novanta! Ma..delusione delle delusioni… dopo qualche minuto che ci mettevo tutta la lingua che potevo, sentii la bocca riempirsi di sperma, era già venuto! mi prese la testa a due mani e me lo spinse in gola, come faceva sempre. Subii, incredula nel vederlo riabbottonarsi i pantaloni ed esclamare “amore, quelle due hanno molto da imparare da te! Non le avrei mai toccate, ti amo lo sai! Ma sapevo che ti avrebbe fatto eccitare la situazione!” Rimasi in silenzio, bocca chiusa e ancora con lo sperma in bocca. Insoddisfatta! Poi la goccia che fece traboccare il vaso… “amore esco prima io, meglio non dare troppo nell’occhio, conta fino a 100 e poi esci anche te, fai finta di aver sbagliato bagno!” e uscì. Chiuse la porta del cesso velocemente, sentii che andava a lavarsi le mani, poi all’asciugatore…e poi lo sentii dire “che cazzo hai da guardare te?” e andò via. Mi chiedi…ma secondo te che cazzo ha da guardare? ci avrà visti entrare 2 minuti fa! E ora te mi abbandoni in un lurido bagno dei maschi… uno squallido bagno dei maschi…un…bagno di soli…maschi…. Inghiottii lo sperma, mi pulii la bocca da quel filo di sborra che mi penzolava dal meno e… iniziai a contare, fino a 10…50…100…ma non me ne andai. Sentivo qualcuno che parlava sotto voce all’esterno…io me ne stavo immobile seduta sul cesso…in attesa. Dopo poco sentii bussare “&egrave occupato?” non risposi, la porta si aprì lentamente, e vidi un bel giovinotto alto, ben piazzato, con una t-shirt attillata e dei muscoli possenti. Che potevo fare? l’unica cosa che mi venne in mente fu…”no!” spalancai la bocca e cacciai fuori la lingua proprio come una cagnolina. Il resto..fu pura follia erotica e perversa! Entrò, tirò fuori il cazzo, anch’esso ben messo e già bello che duro e me lo ficcò in gola. Lo succhiai avidamente, con le mani mi ero impossessata di quel suo bel sederino sodo sodo, e ritmicamente me lo spingevo in gola, poi fuori e poi in gola. Ripresosi dalla sorpresa decide di prendere la redini, mi fece alzare, mi alzò la minigonna, mi tolse delicatamente le mutande, mi prese con un braccio attorno alla vita e come se fossi un fuscello (che non son per nulla! Quanto era forte!!!) mi alzò con un braccio solo, con l’altra mano invece guidò il suo cazzo dentro di me. Non era difficile penetrarmi, bagnata come ero! Mi faceva andare su e giù con la sola forza del suo braccio ed io ero estasiata, nessuno mi aveva mai scopata così! Ben presto volle accellerare il ritmo, si girò e mi sbatt&egrave contro la porta. Mi prese per le gambe e mi sussurrò “dove vuoi la vuoi la mia sborra?” Io ero avvinghiata al suo collo, ansimavo ed ero in completa estasi “dentro di me amore mio! Troione mio sparamelo dentro mmmmm….!” e gli ficcai la mia lingua in bocca. Mi sbatteva con forza contro la porta quando alla fine venne…io continuavo a limonarmelo e a gustarmi quei muscoli con le mie mani. Cercava di divincolarsi con gentilezza ma non potevo più farne a meno! alla fine fu costretto a tirarmi per i capelli per staccarmi da lui, urlai, di dolore e di rabbia, avevo ancora voglia! Tanta voglia! Non mi avrebbe lasciato da sola anche lui qui! Lo spinsi con tutta la forza che avevo e lui fu costretto a sedersi sul cesso, mi inginocchiai gli leccai e pulii il cazzo famelica e gli dissi “amore se rimani qui non te ne pentirai, per stasera voglio essere la tua cagna! Chiedi e farò di tutto per te” mi guardò con uno sguardo pieno di disprezzo… e alla fine urlò “Pippo! Alex! venite qua!” sentii la porta dietro di me che si spalancò e vidi con la coda dell’occhio due ragazzi, e dietro di loro, molti altri! “ragazzi fatevi un giro! questa deve essere la troia del locale, ha detto che vuole farsi sbattere da tutti qui dentro, finch&egrave &egrave fresca… scopatela prima voi!” Lo guardai incredula “No! volevo essere la tua cagna non quella dei tuoi amici!” Sentii una mano che mi sfiorò le mie chiappe al vento, stavo per alzarmi ma il ragazzo che volevo fosse il mio padrone per quella sera mi prese per i capelli, mi avvicinò a se e disse “hai detto che facevi tutto quello che ti dicevo di fare…ora io ti dico, sta giù e lascia che ti guardo mentre tutti a turno ti scopano!” lo guardai atterrita, da dietro due mani erano già risalite sotto la maglietta e mi palpavano abbondantemente “Ehi Carlo ma questo &egrave na vacca! senti che tette cazzo!” mi volevo girare per rispondergli ma Carlo, finalmente seppi il suo nome, mi tirò ancora di più i capelli. Volevo usare le mani per allontanare il palpatore, ma voleva dire, inginocchiata come ero, staccarmi da terra, e sentirmi tirare ancora di più i capelli, ero bloccata! “sei una vacca?” disse il ragazzo dietro… non risposi… “Pippo ti ha fatto una domanda troia!” seppi il nome del palpatore… che potevo rispondere? “si sono una vacca amore mi…” nemmeno il tempo di finire e Pippo mi penetrò da dietro e iniziò a montarmi come un assatanato. Sempre con le mani salde sulle tette, me le strizzava così forte…si stava appigliando a loro per non cadere in avanti! Poi le lasciò, si accasciò su di me e mi strinse la gola con le braccia. Mi stava scopando proprio come una cagna! A ritmo frenetico e con respiri pesanti mi venne dentro con un grido. Io avevo sempre i capelli saldamente in mano a Carlo e lo guardavo negli occhi, avevo uno sguardo sofferente, mi faceva male! “&egrave..&egrave…venuto…” Carlo aveva iniziato a menarsi l’uccello… “Alex!” gridò. Pippo uscì da me,senza alcuna gentilezza, ma fu subito rimpiazzato da un grassone che con rapidi movimenti si inginocchiò dietro di me, entrò e disse “Carlo lascia la redini di questa cavalla a me!” Carlo mollò la presa sui miei capelli, che sollievo! Sfortunatamente vennero subito presi da Alex che, proprio come se fosse in sella a un cavallo, si mise a tirarli ritmicamente a ogni colpo. “ahia! mi fai male stronzo! lasciami i capelli!!” non potevo tollerare di essere trattata così da quel grassone orrendo! Ma non riuscii a continuare con le mie lamentele che mi ritrovai il cazzo di Carlo proprio davanti alla mia bocca. Lo spettacolo lo aveva fatto eccitare nuovamente! Mi guardava con un sorrisino compiaciuto, “Alex fermati” ordinò Carlo, “perch&egrave che succede Carlo? Dai non mi manca molto!” Io ero immobile, non capivo che succedeva ma ero ammaliata dallo sguardo che mi stava fissando. Il mio uomo si abbassò e mi diede un bacio caldo, dolce, deciso, mi accarezzava… e poi disse “prima hai detto che avresti fatto tutto quello che volevo… mi rendo conto che sto esagerando, se me lo chiedi, fermo tutto questo” io ero inginocchiata, con il cazzo del suo amico ancora dentro di me, fino a due secondi prima mi sentivo umiliata… “prima che rispondi lascia che ti confessi: non ho mai conosciuto una donna sensuale, bella e brava come te”. Erano parole che, pensandoci giorni dopo, sembravano davvero stupide, specie dopo che mi stava facendo violentare dai suoi amici. Ma in quel momento mi fecero sentire una regina del sesso. Io amavo ormai quell’uomo e sentirmi così importante per lui mi aveva riempito d’orgoglio, volevo sorprenderlo, volevo donarmi completamente a lui! “Amore mio… fai tutto quello che vuoi, sono tua!” un sorriso malefico si disegnò sul suo viso, si risedette sul cesso, mi prese per un braccio tirandomi verso di lui “ora cavalcami te!” siii! Era quello che volevo! Mi alzai, sentii il cazzo di Alex che usciva e godevo al fatto che non mi avrebbe avuto del tutto quel grassone, io ero la cagna di Carlo e lui mi voleva tutta per se ora…. che illusa… andai decisa a cavalcioni su di lui, lo feci entrare e iniziai a godermi i suoi baci, i suoi muscoli…il suo cazzo! Ma nemmeno il tempo di un orgasmo e sentii qualcosa che cercava di entrarmi nel culo…”cagna, non fare resistenza, fatti scopare anche da Alex”…mi penetrò tutto d’un tratto, urlai dal dolore, ero immobile, Carlo mi prese per i fianchi e visto il mio immobilismo decise di pensarci lui facendomi andare su e giù e da dietro…Alex c’aveva preso gusto! Stavo andando a fuoco, fortunatamente il grassone non ci mise molto a venire, e me ne accorsi appena sentii qualcosa di viscido e caldo spruzzarmi dentro al mio sfintere. Uscì, Carlo si alzò, mi sbatt&egrave al muro e mi scopava, mi scopava guardandomi negli occhi, mi scopava dicendomi “fammi godere cagna!”. Io premevo i suoi fantastici glutei contro di me, ero in estasi e venni dopo un tempo interminabile ma stupendo. Lui era inarrestabile, un martello pneumatico, mi sbatt&egrave contro la cassetta dell’acqua così forte da sfondarla. Il giorno dopo capii che era la mia schiena ad aver fatto da ariete, ma in quel momento cercavo solo di avvinghiarmi il più possibile al mio stallone. Mi venne dentro, ansimante e sudato da Dio del sesso. Poi senza dire una parola, mi lasciò cadere per terra e disse “io ho finito” e se ne andò. Ero frastornata, l’eccitazione mi faceva ancora ribollire, mi toccavo fra le gambe e poi mi leccavo le dita ansiosa di assaporare il suo seme. Poi realizzai…se ne era andato. Entrò un uomo sulla 50ina, mi guardò pieno di desiderio e disse una cosa che mi fece gelare il sangue “l’alba &egrave ancora lontana, e questo posto &egrave pieno di gente che vuole ballare…e te sei la nostra pista da ballo!” Mi volevo alzare per opporre resistenza ma… alla fine che resistenza volevo opporre? Mi lasciai scopare sul pavimento di quel cesso anche da lui, e poi da un altro… e da un altro… ero ormai frastornata, semplicemente mi sentivo una bambola, e sia chiaro… godevo da morire! “ehi troia di merda, che ci fai sul pavimento? So io come scoparti!” E mi ritrovai a quattro zampe, con qualcuno che mi tirava i capelli e che mi sfondava da dietro…proprio come prima con Pippo o Alex, con la differenza che non avevo idea di chi mi stesse scopando ora, non avevo idea di chi mi avesse scopato le 4 volte prima… e avevo la testa dentro al cesso con il coperchio chiuso dietro la mia nuca. L’odore era nauseante, vomitai non so che cosa ma era tutto ovattato…le voci, gli insulti… dopo non so quanti uomini, mi ritrovai in un altro momento di lucidità di nuovo seduta sul cesso, le mi gambe bella alte e aperte saldamente in mano a…un ragazzino! Mio Dio non avrà avuto più di 19 anni pensai! “ma quanti anni hai?” “più di quello che pensi Anna”… “ma io non mi chiamo Anna!” “cazzo me ne frega cagna! La ragazza che mi piace si chiama così, ma non me l’ha voluta dare!” era così surreale…non mi venne altro da dire se non uno stupido..”mi dispiace…” lui si fermò, mi guardò, bestemmiò e aggiunse “ma mi prendi per il culo?” mi diede uno schiaffo e mi buttò per terra, a pancia in giù. Prese lo scopino del cesso, me lo mise in bocca “tieni il tuo osso cagna che non sei altro, ti insegno io le buone maniere!”. Faceva presa a due mani su quello che lui chiamava “osso” ma che sapeva terribilmente di merda. Lo usava come le redini di un cavallo, avrei preferito se usava anche lui i capelli come gli altri! Mi violentò letteralmente, con rabbia e violenza.Prima di venire tirò fuori il cazzo, e una ondata di sperma mi arrivò sui capelli. Finito di ansimare se ne andò… Ero ormai rassegnata a passare il resto della notte così… pensai che alla fine me l’ero cercata… mi chiesi se il prossimo mi avrebbe preferito da davanti o da dietro… sentii delle grida provenire da fuori il cesso…”ma quanti ce ne sono ancora?” la porta si aprì per l’ennesima volta…”sotto al prossimo!” pensai, ed entrò un energumeno niente male, meglio piazzato di Carlo, d’istinto aprii nuovamente le gambe ma con mia sorpresa esclamò “la festa &egrave finita! Tutti fuori!!” prese una coperta, me la mise addosso e mi alzò di peso… la troia che era in me non trovò altro da dire se non “per favore un altro e poi basta, scopami te e poi la smetto giuro!” ma la festa era finita…
qualche minuto dopo ero seduta accanto a mio marito, in macchina, in viaggio verso casa, non mi parlava, io…beh sentivo ancora tutta la sborra che piano piano fuoriusciva dal culo e dalla figa e pensavo che ero davvero strapiena! La macchina si fermò a un semaforo, mio marito si girò verso di me con gli occhi lucidi e disse “mi dispiace, perdonami! Non dovevo lasciarti sola!!” lo guardavo incredula…. “idiota che non sei altro! ” il tono di voce era rabbioso, ma un accenno di risatina mi tradì all’ultima parola…. o forse i miei occhi mi tradirono… mio marito mi guardò come se vedesse un alieno. Semaforo verde, la macchina riparte e io… beh, con la mano fugace entro tra le mie gambe, e passo il resto del viaggio guardando dal finestrino il mondo esterno leccandomi le dita e pensando “bel posto…il bagno dei maschi”

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