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Racconti Erotici Etero

IL BOSCHETTO

By 23 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

IL BOSCHETTO
‘Ci prendiamo un caffè e poi ci appartiamo da qualche parte’ mi propone
E come potevo rifiutare?
Sono arrivato nel ‘nostro’ bar alle 10. Lei era già lì che mi aspettava. Mi vede e le esplode un sorriso.
Io ricambio. Ci baciamo, appena sfiorandoci. Ci prendiamo una cioccolata.
‘Con panna?’ chiede la barista
‘No, grazie’ risponde Lara
‘La panna la metto io..’ sussurro io, incapace di trattenermi. Me ne pento subito. Battuta gretta e maschilista. Mi giro e Lara sorride. Quanto mi piacciono i suoi occhi.
Parliamo del più e del meno, di lei, della sua vita. Di me e di come la mia vita sentimentale sia andata a gambe all’aria. Colpa del lavoro, no è colpa di lei, o forse mia. Alla fine di chi sia a colpa, poco importa. Conta davvero che non sto più insieme a mia moglie.
Eppure lei mi guarda e mi dice: ‘Ti invidio, Francesco.’
Mi invidia. Ad uno al quale è andato a puttane il matrimonio potrebbe dar fastidio. Ma so benissimo cosa intende. Invidia la mia libertà. Invidia proprio il fatto che io mi sto separando.
Lara ha un modo tutto suo di guardarmi. Mi guarda, poi mi bacia, velocemente e poi guarda da un’altra parte. Questo suo modo di essere mi piace. I suoi modi sono gentili, timidi.
Finiamo presto la cioccolata. Dopo quello che c’è stato lunedì, vogliamoil resto. Vogliamo entrambi replicare.
Ci dirigiamo alla macchina. Saliamo sul mio fuoristrada, senza indugi. E’ la macchina più grande, e sappiamo entrambi che ci vogliamo.
Partiamo alla ricerca di un posto, ma la ricerca non sarà facile. Io non sono di queste parti, non so dove andare, mi affido alle sue indicazioni. Pensavo avesse un posto ‘preferito’, ma dopo un pò mi rendo conto che giriamo un pò a caso. Mi infilo in una strada, ma ci troviamo in mezzo ai meleti. Nessuna copertura, nessun posto dove poter parcheggiare la macchina per poi dedicarci a noi.
La frustrazione comincia a farsi pressante. Per tutto il ‘viaggio’, ammesso che si possa chiamare così, ho la mia mano tra le sue gambe, vedo che lei perde la testa, di tanto in tanto, distraendosi dal compito di navigatore umano.
Torniamo sulla statale, ad un certo punto vedo una svolta a sinistra. Mi dice di imboccarla e svolto. Ci ritroviamo in una stradina piccola. La macchina ci passa appena.
‘Un altro meleto?’ mi domando, frustrato
Invece quella stradina porta in un posto, sotto un bosco ben nascosto. Parcheggio la macchina sull’erba, mi giro e mi trovo le sue labbra appoggiate alle mie.
Sorride, timida, e si gira dall’altra parte. Sorrido a mia volta, deliziato dal suo modo di fare. Troppa eccitazione, per notarlo la volta precedente.
‘Andiamo dietro? Stiamo un poco più larghi..’ propongo
‘Si..’ dice
Ci spostiamo dietro..sposto i sedili anteriori in avanti, per avere più spazio possibile.
Entriamo nell’abitacolo, ci guardiamo e..ci saltiamo addosso.
Io la bacio, e lei ricambia con passione. Le nostre lingue si intrecciano, si cercano febbricitanti. La mia mano le afferra i seni, glieli stringo. Lei mugola, con la lingua infilata nella mia bocca, e le mie mani ad esplorarla senza rispetto. Mi piazza subito una mano sul pacco. Che si ingrossa immediatamente. Ci vogliamo, fortemente. E non lo nascondiamo. Mi bacia il collo e io perdo il senso della realtà. Non c’è cosa al mondo che mi ecciti di più!
Essere in balia delle sue mani, è incredibile. Le infilo una mano tra le gambe, la sentivo umida prima ancora di arrivare in quel posto. Era bagnata solo all’idea.
L’imbarazzo della volta prima non c’era più. E aveva lasciato spazio alla voglia, febbricitante, di noi. Non parliamo, ci baciamo furiosamente. Le mani vanno ovunque, lei non smette di carezzarmi il rigonfiamento che ho fra le gambe. Mi desidera, come io lei. Cerco di abbassarle i pantaloni, lei fa tutto da sola, me la ritrovo tra le braccia con il perizoma. Non riesco a non metterle una mano sul culo. La voglio, terribilmente.
Ma non mi dà il tempo di toglierle l’intimo..mi ritrovo con la schiena poggiata allo sportello e le sue mani che armeggiano con la mia cinta. La aiuto, fremente. Mi ritrovo con la patta aperta e le sue mani che mi accarezzano l’asta, ben avvolta nei boxer. Lei non ha tentennamenti, è un treno in corsa. Fa per togliermeli, ma non può senza il mio aiuto. Sono nudo dalla cinta in giù. Ci si avventa sopra, senza chiedere, senza dubbi.
Se penso ai dubbi che aveva la volta precedente, mi vien quasi da sorridere. Sorriso che però lei mi toglie subito dal viso. La sua lingua tocca il mio glande, io comincio a vedere il paradiso. Sa che zone toccare, per mandarmi in estasi. Avvolge la corona del glande con le sue morbide labbra, mentre la sua lingua mulina nei punti più sensibili. Se lo infila in bocca e arriva sino a metà asta. Io godo. Semplicemente, palesemente. Non riesco a trattenere i gemiti. Mugolo all’incessante lavoro della sua lingua. Intanto guardo la sua nera chioma fare su e giù. Poi si ferma, alza la testa, mi guarda e ricomincia. In men che non si dica sono duro come il marmo. Lei si rialza e io le tolgo il perizoma, vado a leccarla, mi ritrovo lei che me la apre senza remore e io che mi ci tuffo, con la voglia di sentirla godere. Lecco le labbra, il suo odore mi eccita ancora di più. Mi metto, con calma..lecco le labbra, poi cerco il clitoride..lo sfioro con la punta della lingua, lei ha uno spasmo. Sorrido, so che sta godendo..ora succhio il clitoride, avvolgendolo con le labbra. La sento gemere. Poi comincio a leccarle il clitoride su e giù e infilo la lingua nel pertugio che ora mi si sta aprendo davanti. E’ una goduria vederla godere dei miei movimenti. Ma lei ha fame di altro. Mi spinge indietro leggermente la testa, mi vuole, mi brama. Mi dice di tirarmi su, che mi vuole sentire tutto.
Mi siedo e lei mi sale sopra, a cavalcioni, affamata. Dopo un breve periodo di assestamento, il mio cazzo, durissimo, entra dentro di lei senza fatica. Lei comincia a cavalcarmi, cominciando ad urlare fortissimo.
‘Urla quando vuoi, ora..’ le dico ‘che qui non ci sente nessuno’.
‘Siiii..voglio sentirti tutto..’ mi risponde
Mi cavalca, selvaggiamente. Vedo il mio cazzo sparire completamente dentro di lei. Sento i suoi caldi umori avvolgermelo tutto e sento che si poggia delicatamente sui miei testicoli..ma la posizione non è comodissima, e ogni tanto si ferma, esausta. Ma io la voglio, e quando lei si ferma, io da sotto spingo dentro di lei per quanto riesco a fare. Afferro le maniglie dell’abitacolo della macchina e cerco di entrare dentro di lei il più possibile.
Apro gli occhi e trovo i suoi, che mi guardano con quella luce che ha quando è posseduta dal desiderio.
‘Voglio sentirti tutto..TUTTOOO!’ e ricomincia a impalarsi sul mio cazzo durissimo.
Sentirla così mi eccita da morire, non posso che riempirla di baci voraci, voracissimi. Adoro le sue labbra, sono morbide e carnose. La sua bocca è aperta e ansima, sospira..mi dice cose inenarrabili. La passione la trascina, ma non mi guarda più. I suoi occhi sono chiusi, in preda alle sensazioni. Ma io voglio guardarla mentre gode.
‘Guardami..’ le dico, ansimante
Lei mi guarda, il suo sguardo è perso nei sensi. E’ tutta concentrata sulle sensazioni che le dà il basso ventre, pieno della mia carne.
E’ completamente fradicia, e io durissimo. Un connubio perfetto. Continuiamo a baciarci, guardarci, afferrarci. Toccarci.
Si poggia sugli schienali dei sedili davanti, continuando a cavalcarmi, furiosamente.
La guardo e le dico quanto è bella. Non mi ascolta, non mi sente. Lei non c’è..sente quello che le dico, ma non c’è reazione alle mie parole. E’ completamente andata. Piano piano rallenta.
‘Tra poco devo andare..’ mi dice
‘Lo so..’ con tristezza, sussurro
‘Voglio farti venire..voglio vederti godere’ mi dice, candida
‘Sto già godendo..mi fai impazzire’ rassicurandola
‘No..voglio vederti godere..’ maliziosa
Afferro dopo un pò quello che intende.
‘Con la bocca? ‘
‘Si’ mi sorride, come una bimba ‘Non vuoi?’
‘Certo che lo voglio..mi faresti morire…aspetta che prendo un fazzoletto..’
‘No, Francesco, non ce n’è bisogno..’ mi dice, civettando
‘Vuoi..’
‘Si, voglio berti..’ mi conferma
Esco da lei, ancora incredulo..si avventa sopra
Comincia a leccarmi, mi tocca appena sotto la cappella con la mano, alternando bocca e mani..Io sono eccitatissimo, le poggio una mano sulla testa. Spingo delicatamente, lei mi accoglie dentro la sua bocca.
‘Mi fai impazzire..’ le dico, in preda all’estasi.
In breve mi porta al massimo dell’eccitazione, cerco di trattenermi per godermi ancora un pò quella fantastica bocca. Ma sono al limite. Sento i testicoli che si muovono, si contraggono.
Sto per venire..e glielo dico.
Lei non si stacca, come prevedevo..anzi aumenta il ritmo, io non ce la faccio più.
Alzo le mani, me le intreccio dietro la testa. Mi rilasso e mi godo tutto. Chiudo gli occhi, afferrato dalla voglia. Ma sto per esplodere. Altri due su e giù e ci sono.
‘V-vengo..’ con voce rotta
Ed esplodo. Irruentemente, violentemente, nella sua bocca. Lei non riesce a catturare tutto, ne beve un pò e il resto cola sull’asta e sui testicoli.
‘Oooooh’ grugnisco
Lei continua a leccarmi, il mio glande ora è sensibilissimo. Vengo colto da spasmi fisici, postorgasmici.
Lei mi guarda e con uno sguardo curioso mi dice: ‘Non ce l’ho fatta tutta..’ e ride.
Rido anche io..rimaniamo un pò così, a baciarci e tenerci stretti. Ma lei deve andare.
‘Mi hai sconvolta. ‘ mi dice
‘Anche tu hai sconvolto me..’ le rispondo.
Ci rivestiamo e la porto dove ha lasciato la macchina. Prima di scendere mi dà un profondo bacio e mi dice che la scopo da Dio. Questa cosa mi piace, fa bene al mio ego di maschio. Poi aggiunge: ‘Non vorrei andare via, vorrei averti ancora un pò!’ fissandomi negli occhi.
Succederà presto. Lo so io, lo sa lei. Ognuno riprende la sua vita, la propria routine.
Sulla strada del ritorno mi arriva un sms. E’ lei.
‘E’ stato tutto molto eccitante ed intrigante, buona serata, cucciolo.’.
Mentre lo leggo, sorrido. Lo è stato anche per me. Voglio rivederla presto. E la rivedrò prima di quanto io stesso sperassi.

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