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Racconti Erotici Etero

Il caldo, La Vale

By 15 Luglio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Fa caldo, troppo caldo anche per iniziare a masturbarmi, il mio corpo lo vorrebbe ma la testa sa che la troppa fatica mi rovinerebbe la serata quindi sto nudo sul letto e cerco di tenere a bada i bollenti spiriti tenendo la mente occupata scrivendo, ogni tanto la mano scivola a toccare il mio cazzo ma subito il caldo mi ricorda che &egrave meglio fermarmi. Il sabato mattina trascorre pigramente ogni tanto Whatsapp si fa sentire ma nessuno di troppo interessante, i soliti messaggi da pervertiti di amici e colleghi e qualche amica che si fa sentire ma appena provo a fare sul serio tira fuori impegni improbabili, ‘bah davvero non &egrave il giorno per correre dietro a nessuna specialmente ad una come te’ penso fa troppo caldo per le seghe, figuriamoci per correre. Poi tutto cambia, il telefono squilla ma non &egrave un collega rompi palle, non &egrave un’altra cazzata, &egrave Lei.
‘Ciao che fai?’ mi chiede, Strano, penso, dovrebbe essere tornata a Firenze dai suoi amici e dalla sua famiglia per il fine settimana.
‘Ciao a te, sto spalmato sul letto a morire di caldo’ rispondo. Magari l’idea dello stare a letto inizia ad entrarle in testa, mi viene da ridere mentre lo penso.
‘Com’&egrave li? Caldo?’ c’&egrave sempre una parte di me che spera in una risposta tipo ‘Si muore anche qui, resisto solo così: con foto seminuda allegata’ ma non succede mai, però la risposta questa volta &egrave migliore del previsto
‘Più o meno come a casa tua,
non sono più partita,
sono a Roma,
pranziamo insieme?’

Quattro messaggi uno meglio dell’altro.
‘Certo che si, sushi?’ la butto lì
‘Si! Il tempo di prepararmi e tra un’oretta sono da te’ risponde.
‘Ok ti aspetto’ rispondo io senza far trasparire troppo entusiasmo.
Non &egrave la prima volta che mangiamo insieme, anzi ultimamente capita abbastanza spesso, ma per ora &egrave tutto quello che c’&egrave tra noi, mi passa a prendere e di solito prima di uscire beviamo qualcosa a casa mia. ‘Cazzo!’ urlo forse a voce troppo alta, tra un’ora &egrave qui &egrave casa mia &egrave un porcile, come un matto mi alzo dal letto e mi fiondo in salone per dare una sistemata, ma sono nudo, &egrave meglio che mi metta un paio di pantaloncini almeno, sia mai che la signora del quinto piano si imbarazzi (l’ho beccata una volta che mi guardava dalla finestra, ma questa &egrave un’altra storia). In fretta e furia rendo casa presentabile doccia, mi vesto e nel po’ di tempo che mi rimane inizio a scrivere questo racconto mentre aspetto che arrivi Lei.
Lei &egrave Valentina mia collega, mia coetanea e una vita vissuta all’estremo opposto della mia, lei avvocato io diplomato, lei sportiva io pigro, lei con molta esperienza sessuale io no. Lei bellissima io normale. &egrave bionda, capelli corti piccolina di statura poco seno ma una pancia piattissima, spalle e braccia muscolose da pallavolista gambe ben affusolate e un culo che sembra di marmo. Non &egrave il mio tipo ideale fisicamente e nemmeno io sono il suo, a lei piacciono grossi e muscolosi io sono si alto ma non sono mai stato molto muscoloso, 1 e 85 e 75 kg. Scrivo e immagino quello che vorrei succedesse tra poco (la vera storia se ne varrà la pena la troverete nel mio prossimo racconto). Valentina non &egrave mai puntuale quindi l’oretta &egrave ormai passata e ancora non &egrave qui, altri dieci minuti e quando sto per chiamarla suona il campanello, vado ad aprire, &egrave Lei ‘ciao’ mi dice mentre mi bacia sulle guance con forse un po’ più di trasporto del solito.
‘Sono passata a prendere due birre scusa il ritardo’
‘Figurati, carino il vestito, vieni, entra, mettiti comoda vado ad aprire le birre, fai come se fossi a casa tua’ Lo dico sempre, ogni volta che &egrave qui, non lo fa mai, di solito beviamo una birra e usciamo, torno con le birre e noto con sorpresa che La Vale &egrave sul divano e si &egrave messa comoda, il vestito molto leggero che porta ha una spallina abbassata e noto solo ora che sotto non porta il reggiseno, ‘vieni qui vicino a me’ mi dice mentre batte con il palmo della mano sul divano, io resto un paio di secondi in bambola, poi obbedisco e mi siedo lì vicino, troppo vicino, siamo attaccati ma lei non si sposta anzi, con la scusa di prendere la birra si appoggia col braccio sulle mie gambe, sono mesi che aspetto questo momento, questo contatto, lei lo sa e indugia più del necessario tenendo i suoi occhi verdi puntati fissi nei miei. Succede tutto in un attimo, Valentina si tira su e e dalla sua bocca escono tre parole che rimarranno nella mia testa per molto tempo ‘oh, che caldo’ dice mentre si alza in piedi e abbassa anche l’altra spallina del vestito facendolo cadere a terra rimanendo nuda tranne che per gli slip, anzi non sono slip &egrave un perizoma me ne accorgo appena mi riprendo dalla sorpresa, mi alzo, la bacio e le stringo le chiappe con forza. Lei forse immaginava una reazione più mite da parte mia, ma non oggi, il me tranquillo e poco intraprendente si &egrave fatto da parte quando Lei mi ha scritto ed &egrave morto quando quella seconda spallina &egrave scivolata giù portando il vestito con sé. ‘Speravo in una reazione ma non ne immaginavo una così decisa’ dice mentre mi stacco dalla sua bocca e dal suo culo per togliermi a maglietta ed abbassarle il perizoma, sono in ginocchio davanti a Lei, la sua fica &egrave depilata e profuma, profuma di sesso, solleva una gamba e la mette sulla mia spalla, si schiude davanti a me e mi tuffo con la faccia in mezzo alle sue gambe, assaggio finalmente il suo sapore, la mia lingua a piccoli tocchi esplora la sua fica: le grandi labbra poi su fino al clitoride poi giù di nuovo fino alle piccole labbra dentro fino a dove posso a succhiare i suoi umori, inizia a gemere, mi fermo la faccio girare e mettere seduta, ora &egrave completamente aperta davanti a me e posso dedicarmi ad esplorare ogni angolo della sua fichetta, che so aver preso un’infinità di cazzi ma ora &egrave tutta per me e posso farla godere con la mia lingua e le mie dita, nei boxer il cazzo mi sta scoppiando ma nemmeno me ne accorgo, sono troppo preso a leccare a succhiare ad aprire e leccare ancora guidato dai suoi gemiti ma cercando di portarla sempre più vicina all’orgasmo senza mai arrivarci, ho poche esperienze sessuali ma leccarla &egrave la mia specialità e dai decibel che aumentano penso che La Vale potrà confermare. Salgo con la mano a cercarle le tette ma trovo già la sua che le sta torturando, provo a alzare la testa per guardarla mentre gode ma con l’altra mano mi spinge giù la faccia e tra i gemiti dice qualcosa di incomprensibile ma che &egrave molto chiaro dalla forza che usa mentre mi stringe i capelli, io mi tuffo di nuovo e mentre insieme strizziamo i suoi capezzoli riprendo a succhiarle il clitoride che ormai scotta per quanto &egrave gonfio le mie dita entrano ed escono dalla sua fica fradicia ‘Vengo Vengo’ stavolta si capisce molto bene quello che dice, io non mi fermo, voglio sentirla venire sulla mia faccia, deve implorarmi di smettere, oggi &egrave il mio giorno fortunato, le mie dita sentono le pareti della sua fica che si stringono, il clitoride pulsa sotto la mia lingua, ‘basta basta ti prego dammi tregua’ ansima lasciando andare i miei capelli e liberando i suoi capezzoli, ma io non ho finito, voglio il suo sapore vero quello che esce fuori subito dopo un vero orgasmo quindi non mi alzo ma anzi con tutte e due le mani allargo le sue labbra e infilo tutta la faccia tra le sue gambe e tutta la lingua dentro di lei, non se lo aspettava &egrave incredibilmente sensibile in questo momento e urla, urla di dolore all’inizio, di sorpresa dopo e alla fine di piacere, mi alzo dalla mia posizione e la guardo finalmente, &egrave madida di sudore i capelli appiccicati sulla fronte e ancora sta ansimando, ‘beh con questo bel lavoretto ti sei sicuramente meritato un altro giro’ io mi butto sul divano vicino a lei e sento la sua mano che si infila nei miei boxer, la stanchezza e il caldo hanno un po’ afflosciato il mio cazzo che però appena chiamato in causa risponde presente ‘Ora ci divertiamo tutti e due’ dice La Vale e inizia una sega che alterna momenti di lentezza esasperante ad attimi così veloci da far male, si vede che sa quello che fa la Valentina, io sto impazzendo voglio scoparla, voglio sentire i nostri corpi sudati che sbattono uno sull’altro voglio tutto, mi alzo per mettermi sopra di lei quando suonano alla porta io sgrano gli occhi, davvero non aspetto e non voglio nessuno, ‘cazzo’ grida lei ‘&egrave arrivato il sushi’ ‘lascia vado io’ dice mentre si alza ‘ma dove vai sei nuda’ dico io e la sposto indietro con un braccio, almeno ho i boxer addosso anche se il cazzo praticamente &egrave per metà di fuori, apro la porta e in salone ci deve essere un odore di sesso molto forte vista la faccia del ragazzo della consegna, La Vale &egrave dietro di me nuda lui la vede e fa un sorrisetto malizioso, io realizzo che il pranzo bisogna pagarlo e senza riflettere mi sposto per prendere i soldi lasciando La Vale davanti a lui nuda, lei nemmeno fa la mossa di coprirsi, la stronza, il ragazzo la guarda a bocca aperta, prendo il pranzo, lo pago in tutta fretta e nel lasciargli la mancia faccio cadere qualche spicciolo, La Vale nemmeno ci pensa e con la scusa di prenderli si piega mettendo in mostra il suo culo e la sua fica nuda, da i soldi al fattorino, che in tutto questo non ha spiccicato parola, chiude la porta e inizia a ridere ‘aahhahah hai visto che faccia ha fatto, gli abbiamo lasciato un bel ricordo su cui farsi una bellissima sega stasera’ ‘a proposito di sega’ dice stringendomi forte il cazzo ‘dove eravamo rimasti?’ mi spinge seduto sul divano e la sua mano riprende il movimento ma stavolta &egrave solo lento, così lento da farmi venire voglia di urlare dal nervoso, ogni salita dura un’eternità, sto impazzendo ma mi accorgo di avere la più grossa e dura erezione da tanto tanto tempo a questa parte, lei lo sa e mi fissa con uno sguardo compiaciuto, i boxer li ho persi non so nemmeno quando, ora siamo tutti e due completamente nudi, La Vale non dice una parola, si alza in piedi si sposta sopra di me e si impala sul mio cazzo, entra tutto in un colpo, lei sa quello che fa ed &egrave bagnata fradicia, &egrave lei che detta il ritmo prima lento, poi veloce, poi con movimenti profondi, poi si solleva fino a quasi farmi uscire, scende giù di colpo e torna a cavalcarmi, ‘vai giù’ mi dice e ci spostiamo sul pavimento io sotto e lei seduta sul mio cazzo, lento e veloce si alternano in un mix perfetto le metto le mani sulle tette lei le prende e se le mette sul culo, io lo strizzo, forte e lo schiaffeggio, una due tre volte ad ogni schiaffo risponde con un gemito, la sua mano scorre sul mio petto, l’altra la alterna tra un capezzolo e l’altro, vederla godere così del mio cazzo mi manda ai pazzi, sto per venire, non serve dirlo, lo capisco dai suoi movimenti che accelerano che lo sa ‘dai resisti vengo insieme a te’ dice spingendomi con le mani sul petto io sto per scoppiare, stringo i denti e alla prima stretta delle sue pareti esplodo dentro di lei, mi accorgo di aver fatto un urlo animalesco ma non mi importa sto schizzando dentro di lei e ad ogni mio schizzo La Vale risponde con un gemito continuando a cavalcarmi lentamente ora fino a che le mie palle non sono vuote e il mio cazzo si sta piano piano afflosciando, si abbassa su di me e con quel suo sorrisetto malizioso dice ‘sei stato bravo, ti devo un pompino, dove vuoi e quando vuoi’.

Stasera visto che &egrave qui anche lei andremo a casa di un’amica, sarà una serata divertente, chissà se riuscirò a riscuotere.

M_R

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