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Racconti Erotici EteroTrio

IL CAMPEGGIO AL BOSCO

By 27 Maggio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

IL CAMPEGGIO AL BOSCO

 

Ciò che sto per raccontarvi, accadde nel mese di luglio dello scorso anno.

In genere siamo una comitiva di amici, abbastanza ampia, più o meno l’età nostra oscilla tra i 26 e i 30, eccetto qualcuna che ne ha 40, ma che in realtà ne dimostra molto meno. Durante le nostre uscite settimanali, come del resto avviene in tutti i posti, ci annoiamo un po’, così Marco propone di andare a passare qualche giorno di campeggio al bosco, l’idea non è per niente male. Alcuni, se non la maggior parte, iniziano a crearsi problemi, così da 16 che siamo in totale soltanto in 5 decidiamo di andare, cioè io, Marco, Stefano, Giulia e Tiziana. Organizziamo il tutto, facciamo la spesa, prepariamo le tende e tutto ciò che potrebbe esserci di utile e il venerdì in tarda mattinata prendiamo la jeep e partiamo, per fare ritorno domenica sera.

Arrivati al bosco, in un posto veramente isolato, ma di una bellezza indescrivibile, con la natura rigogliosa che ci circonda, un silenzio molto salutare per la salute, e soprattutto è importante che siamo da soli e ciò ci permette di essere veramente liberi. Piazzammo le due tende una un po’ più ampia a tre posti, e l’altra più piccolina, inizialmente pensammo che le due ragazze potessero condividere la tenda più piccolina e i ragazzi che eravamo in tre quella più ampia. Io come al solito scherzando mi ribellai assecondando i capricci delle ragazze che volevano ad ogni costo la tenda grande. Mi venne un’idea e così dissi:

L: ragazzi mi è venuta un’idea!

S: cioè?

L: facciamo a sorteggio così nessuno potrà ribellarsi

G-T: ottima idea. Bravo Luca!

Tirammo a sorte le tende, la grande toccò alle ragazze e la piccola a noi.

S: bravo al testa di cazzo, mi spieghi ora dove ci infileremo noi tre?

G: facciamo a sorteggio che uno di voi sta con noi?

L: ottima idea Giulia

M: io e Stefano dormiamo insieme, quindi caro Luca a te il posto con le ragazze.

Dopo un po’ mi avvicino a Marco, mi era sembrato molto agitato nel parlare, non volevo che si fosse offeso così le dico:

L: senti Marco, spero che non ti sia offeso per il fatto della tenda, ma lo hai visto che stavo scherzando!

M: tranquillo Luca, anzi grazie… ascolta tanto prima o poi si sarebbe venuto a sapere

L: cosa? (nel frattempo arrivò Stefano)

S: grazie noi lo speravamo, comunque tienitelo per te, io e Marco ecco…

L: tu e Marco, cosa?

M: Luca, noi siamo bsx o forse gay, non lo sappiamo, sta di fatto che abbiamo una relazione.

L: una relazione?

S: beh si insomma, noi ci scopiamo a vicenda e…

L: ma ragazzi siete matti? Voi state scherzando sicuramente…

I Ragazzi erano serissimi, io rimasi per un attimo in silenzio, non avevo parole, ero di stucco guardavo ora Marco ora Stefano, la mia mente vagava nel vuoto, dopo un po’ tentai di riprendermi e dissi:

L: ma vi rendete conto di cosa state dicendo? Non niente i contrario contro i gay o i bsx, li rispetto come chiunque altro, anche io mi sono fatto fare qualche pompino, ma tutto finiva lì. E poi … spero non vogliate mettervi a scopare qua o a tirarvi dei pompini, ricordatevi che ci sono le ragazze e quelle, arrivati al paese, vi sputtaneranno.

Bisognava trovare una soluzione, loro avevano pensato di ritornarsene, e magari accamparsi in un altro posto, l’idea non era male, ma non potevano andarsene così, ci voleva una scusa, la trovai e ci mettemmo d’accordo. Lasciano Marco e Stefano un po’ più indietro ritornai dalle ragazze, che immediatamente mi chiesero che fine avevamo fatto:

L: eravamo andati a controllare la zona, ci siamo accorti che più avanti i telefoni prendono, sembra proprio che Marco e Stefano debbano andare via!

T: ma come nemmeno il tempo di arrivare, sono i soliti guasta feste!

L: zitta non ti arrabbiare, la nonna di Marco si è sentita male, ora stanno facendo qualche telefonata, per vedere la situazione.

Dopo un po’ arrivarono Marco e Stefano, chiedendo scusa, e pregandomi di accompagnarli, smontammo la tenda a due posti, caricammo le cose e li accompagnai, lasciando le ragazze barricate nella tenda. Durante il tragitto di rientro iniziarono a ringraziarmi per aver trovato la soluzione giusta.

S: Luca sei il nostro miglior amico, ti siamo debitori, cosa possiamo fare per te?

L: ragazzi, l’ho fatto perché siete degli amici, divertitevi!

Li accompagnai all’albergo di un paese vicino al nostro e ritornai al bosco. Giulia e Tiziana erano dentro la tenda che parlottavano, non mi avevano sentito arrivare, così rimasi un po’ ad origliare, dicevano che era stata una bella coincidenza che Marco e Stefano fossero andati via, così sarebbero state libere di stare con me e magari realizzare un loro desiderio, cioè quello di farsi scopare da me. Dopo un po’ faccio qualche rumore e mi avvicino nella tenda, iniziammo a chiacchierare, poi preparammo un fuoco davanti alla tenda e cucinammo qualcosa, il sole batteva, così senza dire nulla tolsi la maglietta facendo finta di godermi quel sole.

T: in effetti qui si muore dal caldo!

G: senti Luca, tu che hai perlustrato la zona, hai visto un posto riservato dove poter fare pipì?

L: scusa ma qui siamo già abbastanza riservati, non ti vergognerai mica di farla davanti a me? Purché non la fai proprio davanti alla tenda, guarda quanto posto c’è…

T: si ma noi siamo femmine, mica maschi, voi vi voltate e basta, ma noi dobbiamo abbassare tutto.

L: e allora?

Mi alzai, andai nella tenda, tolsi jeans e boxer e ritornai fuori, feci un paio di metri e rivolto verso di loro, feci la pipì, ritornai vicino loro e dissi:

L: visto? Non c’è nulla di che vergognarsi, e poi è così bello stare un po’ liberi!

G: secondo me ti sei ammattito…

T: beh tutto sommato, niente male, e poi siamo solo noi, non può vederci nessuno.

Anche Tiziana si alzò e andò in tenda a spogliarsi, chiamando Giulia e invitandola a fare lo stesso, ritornarono entrambe nude, con il loro bel corpo senza veli, con i seni belli sodi che svettavano al vento, Giulia andò, dove ero andato prima io a fare pipì, divaricò le gambe, con le mani aprì completamente la figa iniziando a fare pipì anche lei, ridendo e gridando che era una sensazione bellissima, a quella vista il cazzo mi si indurì,

T: ti sei eccitato?

L: con due troiette come voi, come si fa a resistere!

Prima di iniziare a mangiare ci lavammo le mani, in una fontana lì vicino, e demmo pure una sciacquata ai nostri sessi, ci sedemmo a mangiare qualcosa, ormai le ragazze si erano abituate a stare nude, si sciolsero per bene. Finimmo di mangiare, anche perché erano già le 17 del pomeriggio, facemmo una passeggiatina lì intorno, osservandoci maliziosamente in continuazione.

G: Luca, sai che non sei niente male così conciato? Penso proprio che sei un bel stallone.

L: cosa te lo fa pensare?

G: che è ormai da ore che sei in tiro.

Iniziava a scendere la sera, tornammo vicino la tenda, ad ogni loro movimento, non perdevo tempo a strusciare il mio cazzo in mezzo ai loro culetti; ci sdraiammo un altro a guardare il cielo diventare sempre più buio, stesi le braccia ed iniziai ad accarezzare i loro ventri, istintivamente loro aprirono le gambe e le mie mani corsero subito verso le loro fighe bagnate di umori, si voltarono verso di me, messe a pecora avvicinarono le loro labbra alle mie, tirarono fuori le lingue, dando il via ad una danza di lingue a tre, io intanto affondavo sempre più le mie dita dentro le loro fighe. Si voltarono portando ora davanti al mio viso i loro sessi, mentre le dolci lingue iniziarono a giocare con il mio cazzo, stemmo un bel po’ in quella posizione, poi Giulia si dedicò da sola al mio cazzo, mentre la mia lingua si dedicava alla figa di Tiziana, la feci venire con la lingua, Giulia si avvicinò subito leccando gli umori di Tiziana.

Scambiarono i ruoli, ora avevo il cazzo avvolto dalla lingua di Tiziana, e la lingua che affondava nella figa di Giulia, non ci volle molto a far godere Giulia, doveva essere particolarmente eccitata, dopo un po’ dissi che stavo per venire, mi alzai, loro si misero in ginocchio, infilai il cazzo tra le loro bocche, e dopo qualche minuto, venni, afferrai il cazzo menandolo e puntandolo verso le loro bocche aperte, sborrai sulle loro faccine, mi ripulirono il cazzo e alternativamente ripulirono i loro visi, bevendo la sborra che raccoglievano con la lingua.

Il mio cazzo sembrò abbassare un po’ la cresta, ma fu solo per due minuti, nemmeno il tempo di ritornare dentro la tenda, che era più duro di prima. Afferrai Giulia per i fianchi mentre stava raccogliendo qualcosa da terra, strofinai la cappella in mezzo alle sue cosce ben serrate, poi infilai dentro il cazzo, cercava di trattenere i gemiti, ma Tiziana le ricordò che eravamo soli, nessuno poteva sentirci e che potevano gridare il loro piacere a squarciagola. Tiziana si mise sotto Giulia leccando, ora la figa, ora il cazzo che entrava ed usciva velocemente, la montai per un bel po’, uscendo di tanto in tanto il cazzo per entrarlo completamente nella bocca di Tiziana, poi le feci fare cambio, scopando così Tiziana, lì il tempo sembrava non passare ma in effetti si era fatta mezzanotte inoltrata, il fatto che avevo sborrato qualche ora prima, mi permetteva di resistere più a lungo, fino a che non sborrai sulla schiena di Tiziana, passando il cazzo a Giulia che lo pulì completamente.

Ci sistemammo per dormire chiusi, la tenda e ci coricammo, era buio, io nel mezzo e le ragazze ai lati, iniziammo a parlare e di tanto sentivo le loro mani posarsi sul mio cazzo stavolta moscio, e accarezzarlo, continuammo un bel po’ a parlare e cazzeggiare fino a che non ci addormentammo. Durante il sonno mi rivoltavo ora da una parte ora dall’altra, incontrando i loro corpi, che accarezzavo, ormai stavamo dormendo pesantemente tutti e tre, il cazzo era duro, come in genere accade per noi maschi con le consuete erezioni spontanee notturne che durano sino al mattino, involontariamente muovo le mani sul culo di Tiziana o di Giulia, non sapevo chi fosse talmente eravamo in preda la sonno, facevo tutto senza rendermene conto, infilai un dito dentro quel culo, che si inarcò sempre più verso di me, tolsi il dito e infilai il cazzo, ma non era affatto cosciente, rimasi col cazzo dentro quel culo, fino a che non mi girai dall’altra parte, dove rincontrai quel culo, anche se in realtà era un altro culo, mi strinsi forte a quel culo, dove il cazzo si fece strada e rimanendo in quella posizione.

Fu mattina, entrambe si svegliarono prima di me con i buchi del culo che bruciavano un pò, e mi trovarono col cazzo duro:

G: Ohi, ma questo sta sempre in tiro?

T: beh è una vera fortuna…

G: già, stanotte mi ha scopato anche il culo, ma ero talmente stanca che non sono riuscita a fare nulla.

T: anche a me ha scopato il culo, ma in effetti non ha proprio scopato, me lo ha messo tutto dentro senza più muoversi

G: mi sa che stava sognando, ti fa male?

T: mi brucia un po’, certo non l’ha nemmeno bagnato… però è stato molto piacevole

G: a chi lo dici … Ehi che ne dici di fargli una sega mentre dorme?

Si misero davanti al mio cazzo, ed iniziarono a segarmi velocemente e forte, mi stavano strappando letteralmente il cazzo, continuarono fino a che non sborrai. Mi svegliai dopo un po’ ritrovandomi il petto e l’addome pieno di sborra, mi alzai e andai fuori dove erano loro:

L: ma che cazzo avete combinato troiette?

G: noi? E tu cosa hai combinato?

L: io?

T: ci hai scopato il culo mentre dormivamo.

Non ricordavo di averlo fatto, ci mettemmo a ridere ed iniziammo la giornata, ci godemmo un po’ la natura, passeggiavamo, nudi per il bosco, per l’intera mattinata, di tanto in tanto mi aggrappavo alle loro chiappe, e loro per tutta risposta, si abbassavano un po’ per permettere alle mie dita di trovare i loro buchi. Rientrammo nella tenda al tramonto, avevamo camminato parecchio, mi alzo per andare a fare pipì, Giulia mi segue, afferra il cazzo dirigendo a suo piacere lo schizzo di urina, insomma si era messa a giocare. L’afferro e inizio a baciarla in bocca, Tiziana si gode la scena, ci avviciniamo, la butto per terra e inizio a leccarla tutta dalla testa ai piedi, mentre Tiziana con le gambe spalancate si masturba figa e culo, inizio a sputare sul buco del culo, poi chiamo Tiziano, le chiedo di tenerle le chiappe spalancate, così mi facilita le manovre, infilandovi dentro due, tre dita, le faccio roteare dentro quel buco per un po’, le tiro fuori, e ben aperto, subito infilo dentro il cazzo, ed inizio a scoparla selvaggiamente, lei inizia a gridare e ad incitarmi, le dico di stare zitta, e spingo la sua testa verso la figa di Tiziana, che aveva ripreso a masturbarsi.

L: lecca e prepara bene il suo buco, (Guardando Tiziana) ora tocca a te troia.

Infatti uscii dal culo di Giulia, la quale girò dalla parte opposta, afferrò le gambe di Tiziana tenendole sollevate e offrendomi del tutto il suo culo, la infilzai con un colpo secco, dopo sembrava che dovevo sborrare, le dissi, che fra un po’ l’avrei riempita di sborra, e che Giulia poteva raccogliere tutta. Mi sbagliai, quello stimolo non fu sborra, ma pipì, scaricai dentro un bel po’ di urina, tirai fuori il cazzo ancora durissimo, e dal culo di Tiziana iniziò a spruzzare urina, si alzò andò nella fontanella a lavarsi, nel frattempo io Giulia iniziammo a limonare, al suo ritorno dissi che dovevano iniziare a lesbicare. Non se lo fecero ripetere, iniziarono a giocare con le lingue, a leccarsi i seni, la figa e il culo, dopo un po’ mi decisi di riprendere il gioco, scopando ora la figa ora il culo dell’una e dell’altra, venni dopo mezz’ora, schizzando sborra sui loro corpo e sul viso. Ci lavammo e ci addormentammo. La posizione era sempre la stessa, io nel mezzo loro ai lati, ma stavolta m’incatenarono, i loro volti erano appiccicati al mio, le loro gambe sul mio corpo, con le loro fighe appiccicate ai miei fianchi.

L’indomani prima di ritornare, giocammo ancora un po’, qualche pompino, qualche leccatina, poi raccogliemmo le cose, le sistemammo nella jeep ci rivestimmo e facemmo rientro alle nostre case.

Eravamo contenti e soddisfatti, era stato un bel campeggio ci ripromettemmo di rifarlo, ma ancora nonostante sia passato quasi un anno niente, anche se devo dire, che ormai scopiamo molto spesso, ma non tutti e tre insieme, una volta con una, una volta con l’altra; anche se separatamente è sempre molto piacevole in quanto non ci sono più timidezze tra noi.

Per commenti o altro scrivete pure a soluma@hotmail.it

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