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Racconti Erotici Etero

il capoufficio esigente

By 6 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Il capoufficio esigente

Sono una studentessa di 23 anni che cerca di arrangiarsi come può per pagarsi gli studi e per cercare di tutelare la sua indipendenza racimolando a stento i soldi per pagare l’affitto del mio appartamento, sono sempre stata alla ricerca del lavoro perfetto, insomma di un impiego appagante che mi lasciasse allo stesso tempo abbastanza tempo per studiare e nelle ultime settimane ho passato le giornate a cercare annunci e offerte di lavoro ma colloqui sopra colloqui non riuscivo a trovare nessuno disposto a darmi un impiego, ero disperata anche perche da li a un paio di settimane avrei dovuto pagare l’affitto e non potevo rivolgermi a nessuno che mi aiutasse!! Tuttavia, proprio nel momento in cui le speranze stavano scomparendo del tutto ecco che leggo sul giornale un offerta di lavoro da parte di uno studio tecnico che cercava una segretaria che si occupasse delle scartoffie burocratiche, di amministrazione e contabilità’ ‘ serietà, diploma e bella presenza’ diceva l’annuncio, ‘ecco’ dissi, ‘finalmente il posto di lavoro adatto a me’, in effetti quell’impiago avrebbe occupato solo la parte serale della giornata lasciandomi il tempo per dedicarmi agli studi!! Decisi di recarmi direttamente presso l’ufficio che c’era nell’indirizzo, insomma quel lavoro doveva essere mio, non potevo permettermi di fallire anche questa volta!! Così tutta in ghingheri, minigonna e tailleur, calze trasparenti e tacchi a spillo dopo aver concordato telefonicamente l’orario andai presso la sede del mio futuro datore di lavoro, Lui era un uomo inaspettatamente giovane sulla trentina, un uomo garbato e gentile con un fisico da atleta, il colloquio fu abbastanza veloce ma concreto e dopo avere attestato le mie conoscenze e capacità decise che avrei potuto cominciare l’indomani per un periodo di prova di qualche settimana!! Non mi sembrava vero’forse finalmente avrei potuto risolvere i miei problemi finanziari’Tuttavia avevo qualche perplessità sul fatto che mi avesse dato fiducia così velocemente, probabilmente la mia storia sulle difficoltà di pagare l’affitto e sulla necessità di un lavoro l’avevano intenerito, ma quello che mi lasciava piu perplessa era il fatto che lui durante il colloquio premeva più volte sulla questione della ‘bella presenza’ e sulla necessità di recarsi a lavoro in abiti ‘adeguati’, ‘ per una questione di immagine’ diceva lui insomma, ho ricevuto più complimenti sul mio corpo in quella sera che non in tutta la mia vita e di sicuro in alcuni momenti mi sentivo il suo sguardo addosso e questo mi creava qualche imbarazzo, ma non mi importava, a me serviva quel lavoro e di sicuro non avrei permesso alle mie manie di prendere il sopravvento!! Fu cosi che il giorno seguente di pomeriggio mi recai nello studio, naturalmente non volevo deludere le aspettative del mio nuovo datore di lavoro proprio dal primo giorno, così decisi di indossare un vestitino attillato, corto sino sopra al ginocchio con le mie immancabili scarpe col tacco, ho pensato che prima o poi questa fissa gli sarebbe passata, ma per il momento volevo comportarmi bene per essere credibile insomma!! Quando entrai il capo mi fece un sacco di complimenti che in certi momenti mi facevano arrossire, da un lato mi sentivo un pò in obbligo verso di lui ma di sicuro per dimostrargli la mia gratitudine non volevo fare l’oca sgallettata, quindi cercavo di rimanere il più composta possibile senza mostrarmi infastidita ma senza neanche essere entusiasta della situazione’! Mano a mano che il datore mi mostrava quali erano le mansioni delle quali mi sarei dovuta occupare ci furono certi momenti in cui lui osava invadere senza eccedere i miei spazi, potevo sentire il suo corpo a contatto col mio mentre mi aiutava a portare giù gli scatoloni dagli scaffali oppure potevo sentire il suo fiato sul collo quando chinandosi sopra di me mi mostrava sul computer quali cartelle dovevo aprire’insomma la situazione stava leggermente sfuggendo al mio controllo, ma in ogni caso cercavo di far finta di non comprendere le sue chiare avances per non risultare sgarbata o ingrata!! Ad un certo punto però mentre riordinavo delle cartelle lui mi afferrò con forza da dietro stringendomi con una mano il seno e con l’altra tenendomi la bocca chiusa per impedirmi di urlare, e mi disse ‘brutta troia, credi che non mi sia accorto delle tue provocazioni? adesso vedrai chi comanda’ e mentre io mi dimenavo cercando senza successo di liberarmi dalla sua forte presa lui mi disse ‘lo vuoi questo lavoro, no? Ti serve giusto? E allora smettila di agitarti e lasciati andare” a quel punto mi passarono per la testa tanti pensieri, le difficoltà economiche, l’affitto da pagare insomma’non volevo tornare nella casa dei miei dopo che mi avevano sbattuta fuori di casa, e in quel momento ho pensato che forse anche se non onoravo i miei principi morali, solo per questa volta avrei potuto concedermi, così divenni più mansueta anche quando il capo mi mise una mano sotto la gonna e frugando con impazienza tra le mie cosce mi disse ‘brutta troia, allora non hai capito un cazzo di quello che ti ho detto ieri’dovevi presentarti senza mutande’sei solo una puttana’ma non importa, ci penso io ad insegnarti le buone maniere’ e a quel punto mi strappò il sottile perizoma che indossavo con violenza abbassandomi il vestito senza il quale rimasi completamente nuda’io cercavo in qualche modo di dimenarmi per fargli capire che quello che stava facendo al mio corpo era un po’ troppo aggressivo, ma lui nella sua prepotenza continuava a toccarmi e a infilare con un fare irruento le sue dita nella mia vagina’i gemiti che riuscivo ad emettere in quel momento erano un misto di piacere unito al dolore delle mie labbra che si frapponevano tra loro, ma neanche il tempo di pensare che subito lui mi sbatté sulla sua scrivania tenendomi forte i polsi per non farmi muovere e dopo avere allargato le gambe attorno al suo bacino mi infilo il cazzo dentro la fica’ i suoi modi di sicuro erano poco gentili ma quando ho sentito il suo membro penetrare tra le pareti della mia vagina, l’eccitazione raggiunse anche me e nonostante i suoi bruschi movimenti feroci e animaleschi, potevo sentire tutto il piacere di quella scopata, che infondo infondo anche io avevo voluto’ad un certo punto il capo mi fece girare pancia a terra, così che gli venisse più facile prendere a sculacciate il mio sedere arrossato, e mentre continuava a prendere a morsi ogni centimetro della mia pelle mi scopò alla pecorina, tirandomi per i capelli e ordinandomi di dire di essere la sua troia! I suoi movimenti ad un tratto si ammansirono diventando più lenti e controllati, ma decisi e profondi, io capì che stava per raggiungere l’orgasmo ed infatti dopo qualche minuto mi getto a terra dicendomi di inginocchiarmi e di succhiargli il cazzo, così mi aprì la bocca stringendomi tra le guance e senza alcun rispetto mi infilò il suo membro sino alla gola’fino a quando non riuscii a sentire il suo sperma che sbatteva sul mio palato per poi fuoriuscire dalla mia bocca’!! Così, quando tutto fu finito, senza alcuna considerazione mi ridette i vestiti dicendomi ‘se vuoi veramente questo lavoro devi sottostare alle mie condizioni, altrimenti’la porta è quella!’.

Per commenti, kira123kira@tiscali.it

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