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Racconti Erotici Etero

il clan

By 9 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

I soliti casini in cui si caccia Samuela…
si come potrei commentare la mia vita, non so voi a me la noia, l’apatia di giorni uguali mi mandano fuori di testa, sembra che io sia sempre in cerca di brividi, ed altrettanti ne voglia donare.
Lo vedo sull’autobus è il ragazzino che abita non molto lontano da casa, il mio compagno che ha una piccola attività XXXX lo ha incontrato un paio di volte in casa nostra per piccole commissioni, in verità i rapporti di lavoro, non so di che genere, sono con il padre di questi, un tizio meridionale un po’ losco con una di quelle vetture americane vistose e cabriolet, che con un’ amica ci divertivamo ad appellare come pappone di zona.
Il figlio avrà 18 anni, ha un viso molto tenero è un po’ vittima di una presenza così pesante vicino, e pure la madre è una bella rompiballe urlante con capelli rosso fuoco, sembra uscita da un film anni 80 con la cotonata di capelli, il tacco alto, e vestiti vistosi, lui invece è sempre caruccio ed un po’ impacciato, lo vedevo si faceva rosso in volto quando entrava a casa mia e mi guardava, poi sul bus mai un saluto, solo qualche sguardo fugace, quella mattina io andavo al mio bar per far cappuccini e lui a studiare, mi osserva una volta poi due, io ho occhiali da sole e lo vedo dal riflesso del vetro, mi guarda le gambe scoperte dagli shorts, ho degli zatteroni rosa che adoro sono di Fornarina, han 2 o 3 anni ma sono troppo alla moda, allora accavallo, e si non sbagliavo è pur sempre un maschietto e le gambe lunghe non se le perde di certo..
mi volto di scatto, lui si rigira fa l’indifferente, io pure gioco con le cosce accavallo e accarezzo, mi sento un po’ una di quelle delle tv private a mezzanotte, solo io trasmetto dal bus;
poi la smania, la crocerossina, la sindacalista della fica per tutti si impossessa di me e inizio coi pensieri, povero ha 18 anni magari non l’ha mai vista è timido, va aiutato…
fingo di riconoscerlo solo ora.’ehi ciao’ ‘ma ci conosciamo’, lui ‘si ciao …scusa’, e io ‘ vieni a sederti qua fammi compagnia’, lui non si fa pregare ed arriva, chiacchieriamo e lo vedo timidamente buttare l’occhio sulla mia pelle, la camicetta ovviamente ha di colpo smarrito un paio di bottoni, insomma anche un po’ di panorama sulle tettone lo vorremo offrire per il piacere del ragazzino?
Ci si saluta, ma io resto eccitata, resto come chi sta tramando, deve divertirsi e portare ad un livello superiore questa cosa, il giorno seguente lo incontro ancora, diventiamo un po’ amici, e così si parla per una settimana ogni mattino, sino alla confidenza che mi permette di scendere nei dettagli dei suoi rapporti con le coetanee, scopro che non ha mai fatto l’amore, scopro che ha una che gli piace molto la quale è però attratta da ragazzini più scafati che ostentano conquiste, così da nave scuola lo invito a salire da me quel pomeriggio per una strategia che cambierà la stima che hanno in lui.
Sono le 16 circa è un giorno della settimana che non ricordo, ricordo però bene come mi sono conciata per giocare quel giorno, trucco pesante labbra fuoco, intimo a balconcino su camicetta chiara, minigonna cortissima sulle cosce accuratamente lucidate e profumate, su tacchi da 12 cm di quelli da animazione sul cubo crystal (trasparenti)’
lui suona io apro e lo invito frettolosamente ad entrare, è imbarazzato ma guarda eccome se si guarda il mio seno, si accomoda sul divano e si lancia in un ‘ mamma sei proprio figa’, io ‘si gioia ma non ti mettere in testa idee strane, hai un telefonino che fa filmati?’, lui risponde di si, così svelo il copione, io mi esibisco e lui mi riprende e si riprende mentre mi guarda e poi mi chiama a se mentre servizievole mi accovaccio a 4 zampe come ai suoi ordini per soddisfarlo con la bocca, cosa che ovviamente però non avrei fatto davvero, il video viene anche bene, lui è teso è una corda di violino, e a me non so cosa salta in testa mi preoccupo di lui ‘come stai?’ e lui risponde ‘male’, ‘perchè chiedo io’, e lui ‘perchè come sempre mi sento un coglione , sono con una figa come non ce ne sono altre nel mondo…e non ci provo nemmeno, sono proprio rimbambito’, e io ‘ma sei esagerato …ahahaha, no gioia io sono impegnata, siamo solo amici, ti avrei comunque respinto…’
lui si avvicina e prova a baciarmi..lo allontano, è ferito ho fatto peggio di prima, lo giro e accarezzo i suoi pantaloni, lo tocco e lui ansima piano, ‘sei eccitato eh’ e lui ‘si è durissimo, vado a casa e mi masturbo pensando a te…e non sarebbe la prima volta’, ‘vieni qua dico io’ eccola la crocerossina, apro la patta e lo tiro fuori a fatica per come è duro, il ragazzo però non ama il sapone, lo agito e lui sta in piedi dritto come un salame, lo faccio sedere mi siedo accanto , ‘cosa ti piace di me? ‘Gli chiedo, lui deciso ‘adoro i tuoi piedi’, ‘allora guardameli mentre ti tocco’ e li avvicino ai suoi jeans ponendoli sulle sue gambe affinche possa guardarli calzare quei sandali alti, ‘li devo levare?’ , lui ‘si appoggiami i piedi’, io esegua da troia, poi prova a baciarmi lo respingo ancora, ma prendo una sua mano la pongo sul mio seno poi dentro il bustino, lui è eccitato e sento quel respiro affannoso, mi sputo sulle mani, e lo ‘sego’ veloce ‘.non ci vuole molto che urlando ‘sborrooo si sborro che bello, quanto mi piaciii’ mi schizza così tanto e così forte che mi arriva sul volto ed i capelli, mi imbratta l’intimo, non sono felice di questo, e lui se ne accorge, il clima non è sereno, non deve essere stata una bella e serena prima esperienza per lui..ma almeno ha ottenuto di sporcarmi di schizzare con le mie mani e vicino al mio corpo penso io con al presunzione di crede sempre di essere un trofeo.
Ci incontriamo sul bus, e dopo qualche giorno di freddezza si scioglie un po’ e mi racconta che gli amici sono diventati pazzi per quel video, e che le sue azioni sono veramente alle stelle, sembra più sereno ma è sempre molto teso e quasi rancoroso con me.

Non passano molti giorni e accade una cosa strana vedo alla mia fermata del bus all’ora di ritorno l’auto del padre parcheggiata sotto casa e il mio quasi marito che scende e si incammina verso casa con una faccia nervosa, preoccupata.
Non faccio domande nella mia testa ho paura di scoprire che abbia saputo di questa pazzia, invece è lui a giustificarsi con un ‘scusa samu è solo tensione per il lavoro’
Il giorno successivo l’auto è ancora li a quell’ora, passo vicino per scovare se il mio lui fosse ancora li, ma non c’è, il tizio però mi riconosce e mi chiama ‘uue samuela a te cercavo’, io stralunata lo guardo e lui mi dice ‘sali che abbiamo da parlare’, io intimorita da questo fare da camorrista non oso contraddirlo, lo vedo da vicino ha 4 peli in testa che si tinge di un marrone osceno e un po’ di coda, denti orribili e alito peggio, vestito da giovane ma degli anni 80 con gli stivali scamosciati, è veramente un brutto elemento, ho sempre pensato avesse problemi con la giustizia, mentre parla del tempo ed altre amenità si fa su e giù per le mie cosce e spara, con accento campano, che ‘su un’auto cabbbriolet ci deve stare un bel pezzo di femmina come a te’, poi ancora allunga la mano sulle mie cosce e sale fin dentro la gonna, ha 2 anelli e pelo in quantità, io mi faccio piccola mi ritraggo, poi sale e afferra un seno…e io li sbotto ‘oh ma che cazzo fa’
Lui cambia tono e mi dice guardandomi in cagnesco’ senti bambolotta a te ti piace fare la troia con mio figlio che quello è giovane e fesso, con me se fai la scema torni a casa, se ci torni, con in culo bello rotto…lo sai si’, io mi gelo nel sangue…poi riprendendomi ‘ io suo figlio lo volevo solo aiutare ‘.’ mi interrompe subito, ‘come cazzo ti chiami samanta samuela…hai fatto bene ma poi l’hai umiliato, e io per questo non sapevo se farmelo succhiare o darti solo due schiaffi..’
provo a rispondere ma incalza subito’ tu non hai capito un cazzo ma con tuo marito parli?’
‘non è mio marito…’, ‘si va bene è quel cornuto…che poi ho capito come fa a tenersi una pezzo di troia bona e giovane come a te…fa i debiti…’ io non capisco…e lo guardo preoccupata, lui ancora ‘ samuela ha i debiti, sono già 20.000 che mi deve e io mi sto scocciando, qui tu fai la spiritosa con mio figlio, e allora vuol dire che un po’ di dilazione la posso pure fare perchè a te di fare la puttana ti viene bene…’ ora si che sono terrorizzata, ora si che ho capito, il mio mondo sta crollando, e la colpa è anche mia che chiedo abiti che costano uno stipendio, che compero scarpe da regina, per fare la stronza in giro e far rizzare cazzi, e lui si indebita per tenersi una cagna che fa 4 cappuccini la mattina e poi fa venire 4 uomini in una notte sola.
Mi porta nel suo ufficio non dico nulla, so cosa devo fare e credo di meritarmelo, l’ufficio ha una stanza con un divano di pelle scura, orrendo fuori moda, lo guardo so che sarà il mio luogo di tortura, che affonderà dentro di me le sue voglie, devo solo tacere e subire come una lurida puttana mi ripeto, mi prende di forza e mi toglie la camicia, la gonna è nera con uno spacco gli piace non me la leva, toglie il perizoma e affonda quelle viscide mani, mette un dito poi due poi nonostante sia morta dentro sente l’umido e abbozza un sorriso compiaciuto, leva le dita da li e le caccia dietro nel culo, io stringo i denti e faccio solo un piccolo lamento, ‘ eh te ne prendi di bastoni in culo eh uagliunciella… ora ne piglierai un altro bello grosso e sarai contenta della collezione’
io lo guardo mentre sono girata con il viso contro il divano che ha un odore schifoso, lui monta sopra con quella faccia viscida mi bacia il collo poi il volto sembra volermi mangiare, quando è vicino sputo sulla sua faccia ‘mi fai schifo’, non fu un colpo di genio, ‘ah si e vuol dire che mi piacerà di più scassarti il culo’ prende saliva dalla bocca la porta al mio ano, sono sdraiata a testa in giù, lui allarga le gambe e sta diritto seduto sopra pesa e mi fa male, poi lo sento che spinge sta grossa salsiccia dentro, fa male non è duro e fa ancora più male, ho già visto questa scena ma è sempre peggio sono sempre più vecchi sempre più orribili ed io sempre più abbandonata e serva di questi viscidi vogliosi, bastardi , porci…
monta infuriato sento che se la gode, se la ride, e continua ‘mi dovrà pure un sacco di soldi ma quanto mi piace farlo cornuto, quanto mi piace rompere il culo della femmina di sto stonzo’, io sono piena di rabbia oltre che del cazzo di un vecchio bavoso, e rincaro la dose ‘ si cazzo rompimelo il culo rompimelo il culooo me lo meritoo’, ‘ oh quanto si puttana ‘.si si te lo sfondo tutto…’
dopo un po’ lo toglie mi gira e me lo mette davanti, mi guarda in faccia da vicino sembra incantato ‘CERTO CA SI PROPRIO BONA!’, io mi muovo e godo, sono sua serva, sono quasi lusingata, lui è brutto è un bastardo ma io me lo merito, poi con il solito tono arrogante ‘lo vuoi che ti sburro in figa? Lo vuoi un figlio che quello stronzo secondo me non è nemmeno capace’ e io gli rispondo con voce eccitata ‘siii’, che razza di troia sono, sono sua complice, veramente la sua serva cazzo…
Finalmente viene e mi riempie davvero…non prendo davvero più la pillola…sono una sciagurata
Si alza e ancora con quell’affare grosso ma molle si affaccia alla porta e chiama ‘salvatoreee, vieni qua vieni’..io lo guardo cattivissima, e lui’ eh su samuelina a far contento un vecchio che ci vuole, ora è con questo che ti voglio vedere e fammi contento stellina che magari lo sconto lo facciamo al cornuto’
entra il suo tirapiedi, è enorme, cicatrici sul volto, si spoglia, è una montagna di muscoli, poi si avvicina e senza manco guardarmi in faccia senza alcun garbo me lo pone sul viso, io mi giro mi afferra e capisco che mi converrà stare zittina e lasciare che mi goda, mi fa male con quelle mani mi costringe a succhiarlo, mi fa tirare fuori la lingua vuole che mentre me lo caccia dentro lungo e grosso com’è io riesca a leccare le sue palle da toro, mi sento in un film porno, il vecchio osserva seduto su una sedia mentre in ginocchio sul pavimento freddo sono costretta a far godere questo animale, mi afferra i seni e blatera qualcosa in dialetto, sembra apprezzi, poi mi mette sul divano e mi stantuffa forte, ci metto poco e tremo..sono venuta ora se la ride di gusto e guarda il vecchio compiaciuto, poi dicendo ora tocca a me mi alza in piedi contro una colonna me lo punta nel culo, questo si mi ammazzerà lo sfintere penso io, e non sbaglio, vestita di sola gonna sporca di sperma e tacchi a spillo, nuda e sudata vedo riflessa la mia immagine di troia sodomizzata contro un muro da un delinquente nella vetrata della finestra, mezza aperta per lo spettacolo di qualche passante, che può udire le mie preghiere di fare più piano, di avere pietà perché peso solo 53 chili contro una montagna che mi rompe la schiena che ne avrà il doppio..ma a lui che importa sono la donna di un altro..da punire da godere selvaggiamente, mi stringe il seno forte con le braccia fino a farmi male mentre la lingua mi bagna i capelli, mi incula e sembra voglia mangiarmi, passano 30 minuti lo imploro di sborrarmi addosso, mi fa male non ne posso più, ‘si ora sburro, e sai che devi fare vero?’ io capisco, lo toglie lo prende in mano e lo agita, io da servetta scendo giù lo cerco con le labbra le apro e accolgo quel fiume di sborra bastarda, mi si insinua nella gola mi viene da vomitare mi soffoca, mi insulta intimandomi che la devo mandare giù da brava, ne sputo fuori molta …la prende con le mani e me la rimette in bocca..’ti prego, dico io schifata da quel sapore, è troppa lascia che ne esca un po” e lui lo fa apposta la caccia con forza in bocca dicendo ‘tutta già, ingoiala…TUTTA’, l’ultima scena che ricordo è il riflesso del vetro con il mio corpo nudo con solo quella gonna corta imbrattata di seme di due animali e alzata a scoprire la fica, in piedi sui tacchi, una lacrima che mi riga il volto e si mischia allo sperma, il porco che mi tiene per i capelli controllando a un centimetro dalla mia bocca che esegua l’ingoio con perizia godendosi lo spettacolo di una schiavetta 26enne soda nella sua 4a e porca sui tacchi a spillo, che mangia tutta la sua crema del cazzo, ed il vecchio che riavvicinatosi non ancora pago per quello che mi ha fatto subire si diverte a molestarmi l’ano con le dita ridendomi nelle orecchie…’digli al cornuto che se non paga da tutto il clan ti faccio rompere il culo, e ci sono certi cazzi Samuelì…’
Raccontai tutto al mio uomo che scoppiò in lacrime, ma non si ribellò, nessuna altra reazione, solo un pianto vigliacco, e le scuse ‘.si le scuse perché i soldi mi confessò di averli persi al gioco…’sei geloso?’gli chiesi infuriata quella sera, e lui ‘si mi sento morire tu sei mia’, ‘io invece spero solo che mi inculino ancora e che siano in tanti e voglio che tu assista mentre mi riempiono della loro sporca sborra… te lo meriti, e io più di te a fidarmi di un imbecille incapace e vigliacco’ risposi umiliandolo e guardandolo piangere.

Le mie gambe fotografate dal ragazzino nel nostro gioco quel giorno

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