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Racconti Erotici Etero

IL DIARIO

By 30 Gennaio 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

IL DIARIO E LA VOLONTARIA
Tema: Parla della tua mamma. Svolgimento: La mia mamma è buona e bella, si chiama Maria e fà tante opere di bene, ella và dal signor Giuseppe che non ha più la moglie e gli fà tanti servizi. Una volta mi ha portato con se, perchè io sono ancora piccolo, e ha fatto il bagnetto al signor Giuseppe, come è buona la mia mamma, ecc. ecc….! Questo è il tema che mio figlio Paolo, sette anni, ha fatto a scuola e che io ho letto, per fortuna la maestra non ha approfondito l’argomento “mamma”, e tutto è filato liscio, ma ho dovuto chiarire con mia moglie, affinchè non portasse più con se il piccoletto, che avrebbe potuto procurarci delle cose molto spiacevoli. Sò che mia moglie Maria, fà del volontariato, spesso si reca a casa di persone con difficoltà motorie e di vario genere, e presta assistenza a titolo gratuito. Non sapevo la storia del signor Giuseppe, ed ero curioso di saperne di più. Lei ha trentaquattro anni, ed è effettivamente una bella donna, tanto da suscitare fantasie erotiche per chi la conosce, ma il punto è, che religiosissima e pia, difficilmente parla, e si confida perfino con me, eppure ama il sesso e ne gode con passione. Io sò e accetto, ma desidero essere informato, perchè mi piace, sì, mi piace che mia moglie fà le porcate…! Ovviamente c’è un’intesa tra noi e lo può fare senza compromettere la nostra unione. Per le cose che riguardano il sesso e le fantasie erotiche, abbiamo escogitato il sistema del “diario” virtuale, per comunicare tra noi senza reticenze e bugie, ci diciamo tutto per iscritto. Scrissi sul diario: vorrei sapere tutto su Giuseppe, anche i piccoli particolari, ti prego raccontami tutto. Cinque giorni dopo, leggo nel diario comune, che è ben custodito, in una cartella del computer, la sua risposta affermativa, e allegato un file dove c’era il racconto della storia. Caro marito ti voglio bene assai e non smetterò mai di amarti…, così cominciava la storia, comunque è giusto che tu sappia, perchè sò che ti piace, e ne godi, ti racconto tutto. E’ lei che parla, devi sapere che Giuseppe rimasto vedovo prematuramente, e avendo problemi di articolazioni, quindi di movimento, ha bisogno di qualcuno che lo aiuta a spostarsi in casa, a cucinare, e a lavarsi…! Proprio facendogli il bagnetto, sono venuta a conoscenza diretta del suo pisello, glielo ho lavato con cura, ma mi accorgevo anche che “cresceva” tra le mie mani, più strofinavo e più aumentava di volume. Ti giuro, amore, quel cazzo è diventato enorme, le mie due manine non riuscivano a contenerlo, e…, poi duro…, sìì…, talmente duro da tenersi da solo ben eretto come la colonna “traiana”. Confesso, non ho saputo resistere e l’ho baciato…! Amore, ho dovuto allargare la bocca a dismisura per farmi entrare dentro la cappella, mi ha ostruito la gola e ho dovuto cacciarlo fuori, sai, altrimenti soffocavo. Poi devo dirti che il bambino l’ho messo davanti al televisore a guardare i cartoni, se anche sbirciava non poteva vedermi col cazzo in bocca, perchè stavo di spalle, perciò non preoccuparti per lui. Intanto il signor Giuseppe s’era eccitato molto, e non me la sentivo di lasciarlo così…., a bocca asciutta, ho pensato, di sportarlo nell’altra stanza, in modo che Paoletto non potesse vedermi, detto fatto. A quel punto, amore, non ho perso tempo, mi sono alzata la gonna e abbassata la mutandina, e mi sono seduta su Giuseppe, che stava fermo sulla sedia, volevo farmelo entrare subito nella fica, ma è scivolato tra le cosce, e l’ho tenuto un pò così, stringendo le cosce. Ma il fuoco dentro di me mi tormentava, e così mi sono allargata con le dita le labbra della passerina, poi l’ho guidato sulla fessura e mi son calata lentamente su di esso, non ti dico amore mio…, non mi voleva entrare, ma io mi sono lasciata cadere a peso morto, e così…., haimè mi è entrato allargandomi la vagina a dismisura. E’ vero che ho sentito dolore, ma mi sono alzata un pò, tenendomi dentro solo la capocchia, e subito ho avuto sollievo, che dovevo fare…, amore….! Piano piano, me l’ho fatto entrare tutto nella fica, e il signor Giuseppe ha saputo apprezzare, mettendomi le mani sulle chiappe e aiutandomi a fare il “sù e giù” sul suo grosso cazzone, io mi stringevo i capezzoli ed ho cominciato a godere molto, assai. Ad un certo punto me lo sentivo abbastanza scorrevole, nella vagina, l’ho avevo lubrificato con la mia dolce sborrettina, poi il signor Giuseppe mi ha messo il dito pollice nel culetto, mentre mi chiavava…! Tu, al mio posto cosa avresti fatto? Ho pensato che volesse mettermelo un pò nel culetto…, potevo, io negare questo al brav’uomo….? Mi sono alzata, ed ho preso in bocca l’uccello umettandolo di saliva, Il buon Giuseppe teneva tutto il mio culo a portata di bocca, e bene ha fatto, allargandomi le chiappe e leccandomi il buchetto del culo. Amore, credo veramente di aver fatto una grande opera di bene…, il brav’uomo non poteva muoversi, ed ho fatto tutto io, mi sono di nuovo calata sul cazzo, ma puntandolo sul buchino, stavolta. Ancora una volta, non voleva entrare, mannaggia…! Mi è venuta un’idea, giudica tu, se è stata favolosa…! Ho pressato dall’interno come se volessi fare la cacca…, non giudicarmi male, amore mio, mai mi sarei permessa di defecare sul cazzo del signor Giuseppe, ma solo per far allargare il buchino. Infatti, sapessi…, tesoro mio, subito mi è entrata la punta della capocchia, poi mi sono lasciata andare giù, e ho sentito un dolore acuto e lancinante, intanto metà asta credo, mi era entrata nel culo. Non c’è la facevo a sopportare, scusami se puoi, ma mi sono retratta per portate un pò di refrigerio al mio culetto dilaniato, ho visto Giuseppe fare una smorfia di disappunto, certo non approvava la mia ritirata…! Io sono contraria ad usare lubrificanti artificiali, ma stavolta l’ho dovuto fare perchè il “rospo” era davvero grosso da ingoiare. Poi me lo hai insegnato tu, amore, per fortuna il buon uomo aveva del burro nel frigo, l’ho preso, l’ho strofinato tra le mani per riscaldarlo e farlo sciogliere, poi me lo sono spalmato sia fuori che dentro il buchetto del culo, non contenta ne ho messo anche sul cazzo dell’uomo, ho visto il signor Giuseppe sorridere, sicuramente stavolta approvava il mio…, operato…! Unto e bisunto è stato facile per il grosso cazzone entrarmi dentro, anche se avvertivo un forte bruciore, sopportabile, per’altro, comunque mi ci sono adagiata sopra e mi sono fermata quando il mio sedere ha toccato le palle dell’uomo schiacciandole un pò…, spero di non averlo fatto male. Sai amore mio, non mi era mai capitato, al dolore anale, si è aggiunto un’altro dolore, che veniva dall’interno…, come se il grosso cazzo per farsi spazio aveva districato l’indestino, pigro, che di solito non è rettilineo…, chissà.! Mi son accarezzata il basso ventre, e non ti dico.., con la mano seguivo dall’esterno il pezzo di carne che si agitava dentro di me, che magnifica sensazione, da farmi dimenticare la sofferenza che subivo per quella capace introduzione. Spero che tu sia d’accordo con me, non bisogna lasciare il lavoro a metà, e pur soffrendo molto, ho resistito fino a che il signor Giuseppe mi ha sborrato il suo liquido tutto nel colon, sapessi…, mi sono rincuorata ed ho aspettato un pò, perchè era piacevole adesso…., e ne ho approfittato masturbandomi la passerina, avendo un’altro gioioso e godurioso orgasmo. Quando mi sono staccata da lui mi è uscito involontariamente buona parte del suo sperma dal culetto inzaccherandogli il pisellone, quasi moscio, e l’inguine, ma io l’ho pulito ben bene, prima con la lingua asportando e ingoiando il nettare, e poi con un panno umido. Mi sono alzata la mutandina e abbassata la gonna, rimesso a posto i pantaloni di Giuseppe, preso il bimbo dall’altra stanza, salutato il brav’uomo e andata via. Che ne dici amore…, sono stata brava…! Bravissima zoccolona mia. fiordinorma@virgilio.it

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