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Racconti Erotici Etero

Il Dinosauro

By 8 Gennaio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo1:

La mia curiosità verso il porno risale a qualche anno fa, quando un ragazzo che frequentavo mi mostrò qualche filmino a luci rosse che lo faceva eccitare. Anziché disgustarmi, l’argomento mi convinse tanto che, ancora adesso, per masturbarmi, prediligo spesso lo scenario erotico di un filmato vietato ai minori piuttosto che l’uso della sola fantasia. Internet &egrave patria di certe visioni per cui non ho fatto fatica a scovare siti che trattino l’argomento. Tra questi, mi &egrave capitato di trovare interessante, un negozio virtuale che vendeva dei macchinari per la masturbazione chiamati ‘fucking machines’. Mandai una mail al sexy shop dichiarandomi interessata all’acquisto e, le mie perplessità sull’anonimato dello scatolone in cui sarebbe pervenuto l’imponente oggetto, vennero dissipate in un attimo, infatti mi venne spiegato che il tutto veniva confezionato in modo assolutamente non sospetto. Le preview che avevo visto nella pubblicità mostravano questo cazzone che, inserito in una macchina attivabile a distanza grazie ad un telecomando, mimava perfettamente la penetrazione. Decisi di acquistarne uno doppio, ossia provvisto di due peni, uno per la fica ed uno per il culo ma attivabili contemporaneamente. Nell’attesa che il regalo che mi ero concessa arrivasse, mi masturbai spesso e volentieri su dei filmati sull’argomento che mi procurò un’amica fidata (probabilmente eccitata dall’acquisto o forse speranzosa che un giorno la invitassi a provare ‘il dinosauro’ ‘ così ho ribattezzato la macchina al suo arrivo).
Lascio passare i giorni previsti per la spedizione e poi resto in spasmodica attesa. All’ennesimo giorno di attesa senza arrivo, inizio a pensare che sia successo qualcosa, che il corriere abbia sbagliato recapito (la cosa sarebbe anche potuta risultare divertente se non fosse che avevo già pagato), o chissà cos’altro. Di lì a poco, mi viene recapitata un’informativa da parte dell’ ufficio doganale, in cui c’&egrave scritto che, per motivi di peso e dimensioni, un pacco a me destinato, &egrave bloccato alla dogana della mia città. La cosa inizia a preoccuparmi, ma sono abbastanza tranquilla: infondo c’&egrave una privacy da rispettare e il pacco, come da contratto, non ha nessun indizio evidente sul contenuto.
Munita di tutto l’occorrente, prendo un taxi e mi presento in dogana il giorno seguente. Brevi formalità mentre un uomo in divisa niente male svolge compitamente lo sbrigare di quanto dovuto perché io mi porti via quel dannato affare. ‘Ma quanto pesa, signorina!’ ‘ mi dice. ‘Eh si’ ‘ rispondo io ‘ ‘per fortuna il tassista mi aiuta a caricare”.
Riesco, dopo mille avventure a portare la fucking machine a casa. ‘Sei proprio una macchina del cazzo’ ‘ le dico scartocciandola ‘ ‘ti chiamerò, il dinosauro’.
L’utilizzo sembra proprio semplice inoltre in omaggio ho anche un vibratore per il clitoride. Sono già bagnata mentre col telecomando imposto le funzioni: il ritmo della pompata e l’alternarsi del cazzone per la fica e di quello per il culo. Pregusto una masturbata d.o.c. magari a pecorina, davanti a un dvd porno. Mi spoglio e mi massaggio un po’ di lubrificante sull’ano. Vado a prendere un film molto hard, con delle belle puttanone siliconate a dismisura e stalloni muniti di cazzi extra-large.
Mi metto a pecorina mentre sullo schermo sfilano le prime scene porno. Accendo la macchina e lascio che quei due enormi peni si conficchino da soli nei buchi ai quali sono predestinati: ‘Ahhh ahhhh’ ‘ sono già in estasi.
Non ho ancora cominciato a dimenarmi come piace a me che sento bussare al citofono. ‘Che si fotta!’ ‘ penso. Ma il rompicoglioni continua a bussare, la cosa mi fa deconcentrare ed inzia a darmi fastidio. Non fermo né la macchina né il film porno, mi alzo e corro a rispondere: ‘Chi &egrave?’ ‘ chiedo spazientita. Dall’altra parte una voce maschile: ‘Signorina apra per favore, Guardia di Finanza!!’. Mi spavento. Indico il piano dell’abitazione e aspetto dietro la porta, controllando dall’occhiolino chi sta salendo le scale. Compare progressivamente un volto, poi una divisa, forse l’avevo già visto alla dogana. Non apro, aspetto in silenzio. Poi appena suona il campanello chiedo: ‘Cos’&egrave successo? Chi &egrave?’. Insomma non sapevo proprio cosa dire. Ma l’uomo pareva molto tranquillo. Accondiscende alle mie richieste. Mi chiede di aprire la porta quanto basta per fornirmi il suo tesserino di riconoscimento e, mentre lo fa, mi spiega che c’&egrave un problema riguardo l’acquisto da me fatto e ritirato il giorno stesso presso la dogana. Controllo i suoi dati al volo, infondo quel volto mi assolutamente conosciuto. E’ vero. Era alla dogana stamattina, anzi, ha sbrigato lui stesso le pratiche. Mi dimentico di essere nuda, non sento più nemmeno le urla dei pornoattori provenienti dallo schermo e, tantomeno, mi ricordo di nascondere il dinosauro che fa mostra di sé in salotto. Apro la porta. L’uomo rimane estasiato ma non così sorpreso come si potrebbe immaginare. Quando mi accorgo di non avere niente addosso, mi scuso ripetutamente e chiedo se gentilmente può aspettarmi mentre vado a vestirmi, ma inaspettata la sua risposta diventa immediatamente una richiesta: ‘Resta così!’.
L’uomo si guarda attorno in silenzio: i suoni osceni del film hard, riecheggiano per tutta la casa. ‘Brava’ complimenti’cosa stavi guardando alla tv? Danno certi a film a tutte le ore ormai, o sei così troia da andarteli a comprare per guardarteli tutte le volte che ti viene voglia di cazzo?’. Non so cosa rispondere, ma ogni risposta sarebbe inutile. Imbocca con passo deciso la via del salotto ed io, mesta, lo seguo. Ci ritroviamo davanti alla machine in piena attività che muove vorticosamente i due falli alternando i colpi in aria. Sullo schermo scorrono le immagini di un’orgia dove una donna, al centro dell’attenzione di tre uomini, urla di volerne ancora. Il finanziere, già con il pacco gonfio, ben visibile sotto i pantaloni, si toglie la giacca e la camicia e, mentre lo fa si presenta: ‘Mi chiamo Alex’ ‘ poi tace per un secondo senza smettere di fissare il film e quindi aggiunge- ‘&egrave da stamattina che ho una voglia di sbatterti che non ne hai nemmeno idea. Pensa, con i miei colleghi abbiamo aperto quello scatolone quasi casualmente. Quando abbiamo visto cosa c’era dentro ci siamo fatti una risata che non finiva più pensando alla troiona che l’aveva comprato. Sai, abbiamo pensato anche a un finocchio’ vai a sapere. Poi arrivi tu, tutta dolce e carina’ e ti porti via quella bestia da monta. Quando sei uscita ho detto ai miei amici: ‘quella finta suorina me la scopo oggi appena stacco’ ma non ho resistito e sono uscito prima per farti provare quello che quella macchina non ti farà provare mai: i brividi di un bel cazzone vero!’. Così dicendo si apre i pantaloni e, tiratosi giù i boxer aderenti, tira fuori un uccello enorme, dritto e duro, con una cappella debordante. La mia passera, completamente depilata ed esposta, fa colare tra le mie cosce e fino sul pavimento, una goccia di caldo e copioso liquido lattiginoso.

…continua
Capitolo 2:

‘Vedo che ti sbrodoli addosso alla sola vista di un uccello vero’Perché invece di fissarlo non ti impali su quei due cazzi e intanto mi fai un bel pompino?’. La sua non &egrave una richiesta ma un ordine al quale voglio obbedire. Sistemo la machine in modo che quell’ammasso di ferraglia si punti verticalmente in direzione dei miei orifizi. Dopodiché mi piego e, sedendomi quasi su quelle due mazze finte, prendo con la mano l’enorme verga di Alex. Inizio ad ingoiare. La cappella riempie già molto spazio all’interno della mia bocca ma lui mi prende per i capelli e, con entrambe le mani, mi spinge la testa in direzione del suo enorme pene. ‘Succhia! Così da brava!’ ‘ mi dice. Mi tiene ben salda e anzi, tirandomi avanti e indietro, detta lui il ritmo della pompa, godendo come un porco ed abusando della mia bocca. A tratti cerco di prendere fiato, ma lui anziché consentirmelo, mi spinge la testa con ancora più vigore, dicendomi che questo sarà solo l’inizio. Risucchio rumorosamente quella carne dura mugolando di piacere ed accompagnando con il bacino i movimenti del vibratore meccanico.
Ad un tratto Alex tira fuori l’uccello dalle mie labbra e prende a strofinarmelo in faccia, asciugando sul mio viso tutte le tracce di saliva che gli ho lasciato addosso. Eccitata tiro fuori la lingua mentre lo fa e, inebriata dall’odore del suo cazzo, cerco di riagguantarlo con la bocca per continuare a spompinarlo. ‘Guardati come lo vuoi’ non puoi farne a meno” ‘ sospira Alex ‘ ‘Lecca le palle e dopo lo riavrai”. Mentre non smette di passarmi la sua mazza calda sul viso, assesta un paio di colpi e le sue palle gonfie mi sbattono ripetutamente sulla bocca. Gli bacio le palle, le lecco e le accolgo tra le mie labbra massaggiandole e pregustandone il goloso contenuto. ‘Ci sai fare, ti meriti ancora un po’ di pisello in bocca adesso. Succhialo bene da porca come prima!’. Non fa in tempo a pronunciare queste parole che con la mano mi rimetto immediatamente il suo uccellone tra le labbra usandolo come un lecca lecca. Intuisco che la sborrata &egrave prossima dalle continue contrazioni del pene ed Alex anziché lasciarmi bere la ricompensa che credevo essermi già conquistata, mi viene in faccia, lavandomi completamente. ‘Staccati da quei cazzi finti’ ‘ mi dice ‘ ‘e fammi vedere come ti piace la mia sborra!’. Mi alzo. Il culo e la fica mi pulsano per l’eccitazione ormai quasi al culmine ed ora interrotta. Mi fa sdraiare sul divano, con le gambe spalancate. Raccolgo con la punta delle dita tutto lo sperma che ho sulle gote e sulla bocca e mi infilo i polpastrelli tra le labbra, mangiando avidamente i succhi di Alex. Lui mi guarda soddisfatto mentre preannuncia: ‘Quella bella fichetta ora me la scopo’guarda ti sei tutta bagnata mentre ingoiavi la mia sborra”. Mentre lo dice sento l’ennesimo fiotto caldo uscirmi dal buco della passera e mi rendo conto di essere completamente bagnata e di non poterlo minimamente nascondere. Apro le gambe più che posso e con le mani dilato le morbide labbra della fica ansimando e contorcendomi: ‘Scopami sono la tua troia, mmmh ho voglia di cazzo, dai dammelo ti prego, non resisto mmmh scopami forte”. Alex, in ginocchio sul divano, davanti all’invito di una passera in calore non se lo fa chiedere due volte. ‘Ti scopo, troia’ ‘ annuncia. Mi afferra per le cosce e mi tira a sé velocemente. Poi mi butta un paio di cuscini sotto la schiena per rialzarmi al livello del suo cazzo. Mi tiro leggermente su, appoggiandomi sui gomiti per guardare l’uccello che entra in fica, una pratica che mi fa sempre impazzire.
Alex prende il cazzo con due dita e lo indirizza verso il mio buchino che freme per l’attesa. Poi si mette le mani sulle chiappe quasi per darsi maggiore spinta ed inizia a fottermi senza pietà. Gioco freneticamente con il clitoride, girdando e facendomi sbattere, lasciando che le tette oscillino su e giù comandate dai colpi che lui mi infligge per godere. Le urla del film porno che ancora scorre sullo schermo della televisione, si mischiano alle nostre. Alex alterna penetrazioni profonde in cui mi infila l’uccello dentro fino alle palle, ad altre più rapide e meno intense che mettono in evidenza la lunghezza del suo cazzo completamente lucido dei miei umori.
‘Vengo’vengo’ahhhh siiiiii non smettere’.scopami’ahhhhh’ ‘ urlo all’apice del piacere mentre lui mi da della zoccola. Mentre sto avendo un orgasmo così forte che quasi mi fa male, lui tira fuori il cazzone dalla fica e mi ricopre di sborra le labbra nude della passera, schizzando sul clitoride e sulla rosea pelle. Immediatamente lo spargo con le dita, massaggiandolo come una crema prelibata sulla mia carne. Incredibilmente, il contatto con quel liquido bollente, mi scatena un secondo orgasmo forse ancora più intenso del primo tanto che le mie urla sono così acute che Alex mi mette una mano sulla bocca infilandoci dentro le sue dita per impedire che accorra qualche vicino di casa allarmato.
Ci ricomponiamo. Alex deve tornare a lavorare ed io devo mettere a posto e darmi una lavata. Più tardi passerà la mia amica alla quale avevo confessato del sexy acquisto e, probabilmente, vorrà provare anche lei il dinosauro.
Ad ogni modo, Alex ed io resteremo in contatto, sarebbe un peccato perdere un cazzone così!

fine

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