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Racconti Erotici Etero

Il dubbio

By 21 Marzo 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Il dubbio

– Mi può dare una mano a tenere fermo il tubo mentre lo stringo?
Ascolto la richiesta e guardo il ragazzo: due giorni prima a causa di una rottura del lavandino, ho dovuto chiamare un idraulico, si &egrave presentato Marco, un uomo sui quaranta che si &egrave messo subito a disposizione, abbiamo chiacchierato del più e del meno, gli ho detto che ho due figlie e che attualmente sono a casa in cerca di lavoro, poi, si &egrave parlato in generale, mentre, lui cominciava a lavorare nello spazio stretto del sotto lavabo.
Simpatico, non bello, sicuramente macho, avevo pensato quando era andato via la sera: tutte considerazioni normali che si fanno per capire chi si ha davanti, così, stamattina, quando &egrave riapparso davanti alla mia porta per finire il lavoro, mi &egrave sembrato normale chiacchierare come il giorno prima.
Tutto normale, d’altronde sono una donna sui quarantacinque, anch’io normale e poi, ci sono le mie due figlie che dormono nella stanza accanto…
Vestita come qualsiasi donna nell’ora dei lavori gli rispondo;
– Certo, cosa devo fare?
– Dovrebbe bloccare il tubo alla base mentre io stringo e mi fa capire dove devo stringere.
‘Nessun problema’ penso, se non fosse che per stringere il tubo devo entrare nel piccolo spazio e essendoci già lui, la cosa diventa complicata, ma, non voglio creare imbarazzi fuori luogo, quindi, mi piego e cerco di arrivare dove mi ha chiesto, inevitabilmente i corpi sono vicinissimi e alla fine sono a contatto.
Non penso niente e non ho fatto niente per creare erotismo, ma, quando vedo che per stringere il tubo si appoggia a me, capisco che se entrasse mio marito in quel momento, sarebbe difficile da spiegare; sto pensando questo, quando, lui si gira verso di me e con una mano si appoggia sul mio inguine, mentre, con la bocca si appoggia al mio seno e lo stringe succhiandolo. Sono paralizzata dalla sorpresa e sconvolta dalla situazione, il primo pensiero &egrave ‘ Mio Dio, l’ho provocato io?’
il secondo pensiero, veramente stupido, ho messo un vestito provocante o troppo sconveniente?.
Penso al vestito nero, intero, vecchio e logoro, che uso per le pulizie e non so che fare, lui, approfitta del mio blocco mentale e della mia mancata reazione e mi prende una mano facendomela appoggiare sopra i suoi calzoni, percepisco chiaramente l’erezione; sto per reagire, quando marco mette un dito sulla sua bocca e mi fa cenno di stare zitta e sussurra,
Pensa alle bambine che dormono…
Di colpo vado nel panico, mi sento inerte e giuro che vorrei sparire e non essere li quando lui si apre la cerniera e mette la mia mano a contatto con il sesso, quando vede la mia inerzia, lo libera dagli slip e sposta il mio corpo portandomi quasi fuori da quel tunnel, si mette in ginocchio davanti a me e facendomi ancora il segno di non fare rumore, avvicina il sesso al mio viso.
Non so cosa fare, sono disperata, non ho mai tradito mio marito e non vorrei tradirlo, ma, il terrore che possa apparire una mia figlia sulla porta, mi fa pensare di fare quello che non pensavo di fare per riportare tutto alla normalità, così, quando lui spinge il bacino verso il mio viso, la mia bocca si apre e lascia spazio al suo sesso.
Comincio a muovermi veloce per finire in fretta, lui mi ferma, mi guarda negli occhi;
Fallo per bene, non ho fretta,..
‘ Tu no, ‘ penso’ ma io si!’
Mi prende la testa con le mani forti e decise e comincia a darmi il suo ritmo.
Solo adesso, mi rendo veramente conto di quello che sto facendo, sono stesa sul pavimento con la testa rialzata e sto facendo il mio primo pompino fuori dalla sfera di mio marito: anche se non voglio, i paragoni vengono spontanei, sicuramente, quello che sto stringendo tra le labbra, &egrave più tozzo, e i sapori coincidono, la cosa veramente differente, &egrave la foga di questo bastardo che adesso spinge deciso nella mia gola.
Una sua mano e scesa sotto il vestito e poi risalita sui miei slip, vorrei non reagire ai suoi tocchi ma, sento gli umori che reagiscono alla palpazione.
‘Non voglio!’ Penso disperata
Le dita dell’uomo superano lo slip e scivolano dolcemente tra il mio miele, quando mi accorgo che anche la seconda mano mi sta accarezzando il corpo, mi rendo conto che nessuno obbliga il mio movimento perpetuo con la bocca, vorrei guardarlo negli occhi per gridargli il mio disappunto, invece, continuo a andare avanti e indietro fino a quando, dei movimenti più bruschi, mi fanno capire che lui, &egrave prossimo al suo piacere.
Le mani lasciano il mio corpo e tornano sulla mia testa e seguono gli ultimi movimenti, vorrei staccarmi da Marco nel momento del suo orgasmo, ma, vengo trattenuta inesorabilmente, la conseguenza logica, se voglio respirare, &egrave fare quello che non ho mai fatto in vita mia, deglutisco e lascio che il suo liquido scivoli in me.
Lo guardo uscire e ricomporsi, non dice niente, si rimette al suo lavoro lasciandomi li come un ebete.
Mi tiro su e metto a posto il vestito, non so cosa fare, vorrei ammazzarlo, mi sento in colpa, cerco di ragionare, penso che avrei potuto fare mille cose per fermarlo e invece niente.
Passano ancora cinque minuti, io mi sono allontanata e sono seduta sconfortata sulla sedia della sala, sento la sua voce che mi chiama, corro per non fare svegliare le ragazze, lui mi guarda, allunga una mano lasciva sul mio sedere, io lo blocco inviperita per quel tentativo, lui, mi guarda e sorride;
Tutto a posto, i tubi sono completamente liberi e tutto funziona a meraviglia.
Non vedo l’ora che esca dalla mia casa.
Poi parla;
– Sarebbero cento euro, poi, in silenzio si mette un dito in bocca e mima un coito orale;
– Ma, visto che mi ha aiutato, le faccio lo sconto, mi dia solo cinquanta.
‘Bastardo,’ penso, mentre lo pago, magari pensa che mi sia anche piaciuto…
Lo accompagno alla porta e quando sto per chiudere mi sussurra,
– la prossima volta, &egrave gratis…
Gli chiudo la porta in faccia stringendo le cosce e maledicendomi per il dubbio che mi assilla forte; dove &egrave finita la violenza lasciando il posto al piacere?

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