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Racconti Erotici Etero

il gioco della bottiglia

By 6 Gennaio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Il mio gruppo aveva organizzato un incontro di due giorni con altri gruppi,
noi 4, i capi, avremmo incontrato capi di altri gruppi, finendo tutti
in una sede differente e a me andò particolarmente bene,
Partivamo tutti alla pari, perché nessuno conosceva nessuno,
ed il caso volle che il mio gruppo era formato da me ed altri 2 ragazzi,
mentre le ragazze erano ben dieci, l’età oscillava tra i 18 e i 20 anni.
Erano tutte abbastanza espansive, il pomeriggio erano state una buona parte
di loro a proporre una sfida a calcetto ed anche chiacchierare con tutte
era molto piacevole, non era abituato a tanto, nel mio gruppo ragazze così
non c’erano, erano poi tutto carine, chi più chi meno.
La sera furono sempre loro a voler fare il gioco della bottiglia e ci
andarono subito pesante, altro che bacietto o carezza, si partiva da
pomiciata a salire.Dopo una ventina di minuti in cui noi tre avevamo
conosciuto meglio un po’ tutte, il roscio a sorpresa scelse dieci minuti
da solo in un’altra stanza e gli capitò la roscia, proprio quella che preferiva,
restando in due praticamente eravamo sempre incollati alle labbra di qualcuna,
poi il destino volle che girando la bottiglia capitai ad una biondina tra le più
carine, le ricapitò a me ed io di nuovo a lei, tre volte consecutive, ci invitarono
ad andare da un’altra parte e lasciar giocare anche le altre, siccome erano da poco
tornati roscio e roscia, li sostituimmo.
Ci baciammo per un po’ ma non mi permetteva di allungare le mani più di tanto,
siccome ce n’erano altre nove non persi tempo più di tanto e tornai in cerchio.
La situazione si era ormai scaldata e si era passati a palpate varie, proposi
allora mani sulle chiappe e se ci stavano a pelle, non si tirarono indietro e
mi capitò una ragazza meno carina della biondina di prima, ma che se la tirava
meno e mi seguì di buon grado.Le proposi che avrei cominciato prima sui pantaloni
della tuta, poi slip ed infine a pelle, lei mi chiese di baciarla mentre la sondavo
e la situazione divenne ancora più piacevole.Era mora, non molto seno, fisico giusto,
ne grassa ne secca, un culo piacevole da toccare, tondo, grosso il giusto, senza
cellulite, me lo godevo prima da fuori,lo pressavo, giravo a spirale, lo stringevo,
era molto soddisfacente e qualcosa di duro presto si mise tra noi, doveva essere
felice dell’effetto che aveva su di me, perché i suoi baci erano sempre più
appassionati, infilai le mani arrivando agli slip, la sensazione era sempre più piacevole,
le spingevo il bacino verso di me strusciando le pelvi e lei per apprezzarne di più
lo sfregamento allargò le gambe e mi si incollò facendomi sentire bene la sua seconda
gonfia e dura contro il mio petto,mi infilai sotto gli slip e la pelle era liscia,
partivo dai lati per finire verso il solco, poi scendevo e tornavo al punto di partenza,
pensai di abbassarle pantaloni e slip, ma le avrei bloccato le gambe a meno che proprio
non le toglievo del tutto ma mi sembrava troppo.
Sembrava abbastanza presa dalla situazione che piano piano nei movimenti mi portavo sempre
più vicino alla sua zona calda vedendo eventuali reazioni,non ero ancora arrivato a sfiorarle
la parte posteriore delle labbra che avevo sentito gli slip abbastanza umidi ed infatti giunto
alla metà la trovai ben lubrificata,la percorreva avanti e indietro senza penetrare, non disse
nulla ma cominciava ad ansimare, poi mi prese la mano e mi fece entrare da davanti, era decisamente
più comodo e potevo arrivare anche al clitoride, mentre lei decise di ricambiare infilando la sua mano
nelle mie mutande, a quel punto ci masturbammo alla grande, io davo il ritmo e lei mi seguiva,
se acceleravo accelerava, se rallentavo rallentava, venne prima di me stringendomi forte, ma era
così duro che non mi fece male, continuai lento a muovermi ma mi chiese di smettere, poi appena
si riprese lo tirò fuori per muoversi più agilmente, lo quardò qualche secondo, poi con un movimento
decisamente più piacevole riprese a darmi piacere, nel momento di venire le chiusi la mano, per
fortuna aveva dei fazzoletti di carta e ci risistemammo.Mi diede un altro bacio, stava per tornare
con gli altri quando la fermai, le chiesi se le andava di abbassarsi i pantaloni e farmela vedere
e se non era troppo se poteva penetrarla solo per un attimo, senza rispondere si calò tutto, poi
si piego sulle ginocchia aprendole,aveva una discreta peluria anche se un po’ curata, le allargai
le labbra con le dita per vederla meglio, poi la feci appoggiare al muro con le gambe un po’ staccate,
scavalcai con i piedi i suoi vestiti abbassati, me lo presi in mano, la puntai ed in un attimo ero dentro,
rimasi fermo qualche secondo così guardandola negli occhi, poi portai nuovamente le mani ai suoi glutei e
la baciai, lei si aggrappò con le braccia alle mie spalle e sollevò le gambe stringendole dietro di me,
poi tornò normale e disse che era meglio finirla lì, uscii da lei senza obiettare, avevo ottenuto
molto di più di quello che mi aspettavo, quando tornammo dagli altri ci guardarono in modo strano
chiedendoci cosa avevamo fatto tutto quel tempo, nessuno rispose, ma il suo viso arrossato lasciava
capire qualcosa.Era arrivato il momento di dormire, la roscia si mise vicino al roscio, io vicino la moretta
e il terzo in mezzo a due con le altre che si infilavano dove capitava.

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