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Racconti Erotici Etero

Il mio alunno

By 11 Maggio 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Come ho fatto a arrivare a questo punto.
Sono ferma sulla mia porta di casa e stò parlando con questo ragazzino che mi dice frasi dolci e mi fà venire i brividi.
Sono una professoressa di 44 anni, ancora piacente, mi vesto normalmente, so che alcuni uomini mi guardano e mi desiderano quando passo ma cascarci con un ragazzo di diciotto anni, bisogna proprio essere stupide.
Eppure voglio raccontare cosa mi &egrave successo.
Dò lezioni di francese, ho diverse classi, qualche tempo fà ho cominciato a ricevere dei biglietti molto carini con frasi dolci, poi ogni tanto trovavo una rosa sul mio tavolo e ancora biglietti sulla mia macchina.
Io sono sposata da venti anni, non ho mai tradito mio marito, il quale &egrave una bravissima persona, non ho mai avuto pensieri erotici per altri, anche perch&egrave per m&egrave il sesso &egrave sempre stato una cosa quasi obbligata.
Tornando alla mia storia:
Pensavo che fosse qualche mio collega a darmi da dire e devo dire che la cosa mi stimolava come donna.
Sentirsi desiderata mi faceva stare bene, cominciavo anche a vestirmi un pò più maliziosamente e con la fantasia cominciavo a fantasticare.
Avevo voglia di capire me stessa e avevo anche la curiosità che noi donne abbiamo.
Poi un ultimo biglietto scritto in un modo troppo bambinesco, mi aveva fatto venire per la prima volta il dubbio che potesse essere un mio alunno.
Cominciai a scartare i soggetti e alla fine dopo diversi tentativi sono riuscita a capire chi fosse il dongiovanni novello.
Aspetto la lezione e dico al ragazzo che dopo devo parlargli.
Lo porto in sala professori e comincio a dire le solite frasi fatte, che lui deve frequentare delle coetanee della sua età, che non va bene e lui che fà?si avvicina veloce e mi da un bacio sulla bocca e nello stesso tempo mi accarezza dolcemente un seno.
Io sono sbigottita, sono talmente sorpresa che lascio passare cinque secondi di troppo, poi la sua seconda mano sull’altro seno mi riporta alla realtà; gli mollo un ceffone sul viso, vedo che arrossisce, vedo una lacrima e poi lo vedo correre via.
Torno a casa, sono estereffatta dalla mia reazione, non ho mai toccato un mio alunno, ma quel ragazzo ha esagerato, se lo meritava.
La sera penso e ripenso all’accaduto e mi convinco che il giorno dopo devo chiarire le idee a quel ragazzino.
La mattina lo incontro sulle scale e gli dico che dopo la lezione devo parlargli, lui mi dice che non può, allora gli dico che lo aspetto alle quattro del pomeriggio nella palestra della scuola e che non accetto rifiuti, lui mi dice che va bene e così accade.
alle quattro, puntuale arriva,lo faccio accomodare davanti a me e ricomincio a fargli i discorsi del giorno prima, e lui che fà?
si alza di nuovo e mi bacia ancora forzando la mia bocca con la lingua, con mia meraviglia apro la bocca e lo lascio entrare, questa volta le mani mi palpano il sedere e io non reagisco.
Passano dieci secondi e questa volta sono io che scappo via velocemente,
Ho il cuore che và a mille…ma sono scema?
cosa &egrave successo, mi faccio mille domande, &egrave sicuramente un bel ragazzino, ma ha diciotto anni.
La sera non dormo a pensare come uscire da questo casino, alla fine decido che l’unico modo &egrave di chiudere con decisione e dirgli di non farlo più perch&egrave in caso contrario lo dico ai suoi genitori e al preside.
Il mattino lo vedo, gli dico che devo perlargli, lui mi guarda e dice che &egrave impegnato, io dico che non accetto discussioni e lui mi dice che se voglio passa da m&egrave alle quattro del pomeriggio, che sà dove abito e gli viene comodo.
Ci penso un attimo e mi dico”non avrai paura di parlare da sola con un ragazzino”
lo guardo e gli dico ;
“ti aspetto alle sedici e cerca di essere puntuale”
lo dico con voce cattiva per fargli capire chi comanda e vado a fare le mie lezioni.
Ed eccomi quì che sulla porta di casa mi sento dire che mi ama, che non può vivere senza di m&egrave, che vuole perdere la sua verginità e sente che io sono la persona giusta.
Il mio corpo fà il contrario della mia testa, lo lascio entrare e sconfitta mi siedo sulla poltrona, lui si avvicina e mi bacia e di nuovo le sue mani frugano il mio corpo.
Questa volta la mia bocca si apre subito e assapora la sua lingua, le sue mani dure sui miei seni fanno sì che i capezzoli reagiscano e subito diventino due bottoni tesi.
Mi sento come una studentessa ai primi amori, vorrei reagire ma quello che sento in mezzo alle cosce &egrave in contrasto netto con il resto: lo vedo slacciare i calzoni, prendere in mano il suo membro vergineo e dire;
“Cosa devo fare'”
Io guardo quel cazzo teso e duro, e mi perdo nei miei desideri, lo avvicin a me e con la bocca lo succchio dentro.
Sono sconvolta, se penso che a mio marito non l’ho mai voluto fare e adesso sono lì che vado avanti e indietro su quel magnifico fallo.
Il ragazzo comincia a gemere e in trenta secondi mi riempie la bocca del suo sperma caldo e vischioso, io prendo un fazoletto e uscendo da lui lo verso e mi pulisco.
Guardo il ragazzo, lo vedo estasiato, poi guardo incredula il suo cazzo, &egrave come se non gli avessi fatto niente, ancora duro e teso .
Lui mi guarda e mi dice ;
“e adesso”?
Beata gioventù, penso dentro di me, gli prendo le mani e le porto sotto la mia gonna, le gambe si dischiudono per fargli vedere il panorama, lui appoggia una mano frenetica sulle mie cosce e veloce sale a sbattere contro i miei slip, li fruga e poi comincia a muoversi con nessuna esperienza.
Mi tira i peli e mi fà anche male nei suoi movimenti bruschi, io cerco di calmarlo, mi sfilo lo slip, gli prendo il cazzo e lo porto verso la mia fica fradicia.
Il ragazzo appena sente il contatto della mia pelle, spinge dentro la sua asta, mi penetra tutta e arriva fino in fondo, io sento il fuoco tra le cosce e un dolore delizioso mi avvolge, lui si muove a strattoni, senza logica, allora io lo prendo e lo faccio sdraiare sul tappeto, gli salgo sopra e mi impalo da sola e dico;
“avvisami quando sei vicino”
E comincio un sali e scendi stupendo, il ragazzo mi stropiccia tutta, mi mette le mani dappertutto, io sento il calore avvolgermi e mi sento urlare di piacere, sono tutta un tremito, sento che il ragazzo &egrave vicino al godimento, esco veloce, giusto in tempo per prenderlo in bocca e sentire per la seconda volta il suo sperma: questa volta gli schizzi sono di minore intensità e per la prima volta in vita mia ingoio tutto.
Lo succhio bene fino all’aultima goccia e assaporo il tutto poi esco da lui e rimango sconvolta.
Guardo il ragazzo che si tocca il cazzo, ancora una volta &egrave come se non avesse mai cominciato e ancora una volta riesce a stupirmi con quella semplice frase;
“E adesso?”
Io sono stravolta dal piacere e soddisfatta di quello che gli ho fatto, poi in un senso di sdebitamento penso a lui che ha donato la sua veginità e mi viene da ricambiare donandogli il mio sedere vergine.
Ho sempre pensato che non l’ avrei mai fatto e invece eccomi lì che mi giro e mi metto in posizione con le gambe divaricate.
Mi inarco per offrirgli una veduta e una entrata più facile possibile, chiudo gli occhi e aspetto.
Al primo tentativo il ragazzo me lo mette di nuovo nella fica, allora lo aiuto io, lo prendo in mano e lo faccio appoggiare al mio stretto foro, sento che mi forza e comincio a respirare piano, cerco di seguire la sua entrata e di rilassarmi ma il ragazzo una volta trovato il varco giusto, si spinge deciso fino in fondo facendomi urlare e cadere in avanti.
Mi sento prendere per i capelli e tirata indietro, il mio culo istintivamente sobbalza e poi comincio a sentire il fuoco dentro; con la mano mi accarezzo il clitoride, questo mi permette di sentire un pò di piacere mentre il ragazzo mi sodomizza.
Alla fine il piacere &egrave pari al dolore e quando sento che lui mi viene dentro scaldandomi l’intestìno, mi abbandono a un godimento pazzesco.
Sento il culo che mi brucia e lo sento ancora dentro.
Il mio primo pensiero mentre sono ancora lì a gambe aperte è
“E se adesso che esce c&egrave l’ha ancora duro, cosa faccio?…

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