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Racconti Erotici Etero

il mio amico pablit

By 20 Febbraio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

In autostrada guidai come un forsennato.Vedevo che il tempo e i chilometri si dilatavano all’infinito per farmi dispetto.Quella sera la stavo attendendo da “una vita”,ed avevo il cuore in gola,era il nostro primo incontro.Finalmente ero giunto da lei.Stavo per aprire,non una porta qualsiasi,bensì “la porta del piacere” e in quella stanza…..avrei visto lei……tante volte sognata e desiderata…!!!!!!!!.Sempre con il cuore in gola,mi feci forza ed entrai……..Era una camera da letto arredata con molto gusto,da una donna di classe come è Mirelle.Subito,mi colpì un enorme lettone ricoperto da cuscini e lenzuola di seta color rosso-passione che mettevano ancora più in evidenza la sua nudità,con il suo roseo corpo ed il bruno intenso dei suoi capelli,mentre un delineato ciuffetto ricopriva il suo pube. Sopra c’era lei,la mia Mirelle,le luci erano soffuse,su un antico comò vi erano poggiate le due dozzine di rose rosse che in mattinata gli avevo inviato con la “Fleurop”……nell’aria un soave profumo inebriava i sensi.Lei,mi stava aspettando ed era oscenamente ma meravigliosamente “aperta” per me.Indossava solo un reggiseno di pizzo nero con un ricamo particolare molto erotico,lo aveva posto al disotto del seno,evidenziandone così tutta la sua bellezza.Appena entrai,mi invio un bacio enorme facendo schioccare le sue carnose labbra,mentre si masturbava ansimando dal piacere. L’erotismo che aveva creato in quella stanza era oramai palpabile.La guardavo con il respiro fermo in gola, quasi in uno stato di estasi…balbettai di sicuro un incomprensibile “ciao amore”….Tolsi quasi meccanicamente gli abiti che indossavo,iniziando anche io senza alcuna vergogna a masturbarmi.Vedendola lì….difronte a me a cosce aperte,bastò poco per essere già turgido ed eretto.Sentivo comunque il mio cazzo crescere sempre di più e pulsare nella mia mano, in un attimo la mia cappella si gonfio riempendosi di gocce di preiaculato.Più mi avvicinavo a Mirelle e più il suo ansimare diventava intenso unitamente alla sua masturbazione.Vedevo la sua fica gonfia ed aperta,bagnata di umori per l’orgasmo che stava salendo in lei.Mi abbassai su di lei inziando a leccarle le sue turgide labbra,mentre lei continuava a darsi piacere a ritmo sempre crescente.Con la lingua riuscivo quasi a penetrarla raccogliendone i suoi “prelibati e profumati umori” che avidamente assaporavo ed ingoiavo. Mi sussurrò,di non prendere il viagra mentre facevamo quei focosi preliminari,poichè come ero solito dire,era lei il mio viagra,voleva “provarmi” al naturale.Mi chiese anche,di non usare dei lubrificanti, lo avrebbe bagnato perbene lei con la sua saliva.Infatti in un attimo il mio cazzo scomparve nella sua bocca,lo succhiava con una avidità e una lussuria a me sconosciuta.Poi iniziò a leccarmi la gonfia,turgida e violacea cappella salendo e scendendo lungo il filetto, sentendola pulsare pronta a scoppiare ad ogni sua slinguata,mentre ad ogni succhiata sentivo lo sperma “montarmi su” anche lei, si rese conto che a momenti stavo per “venire” così fermandosi mi disse che non era ancora giunto il momento…….e che non doveva finire così!!!.
Mentre mi guardavo intorno,cercando di capire se era realtà oppure stavo sognando.La vidi che mi dava la schiena e con le mani si era del tutto aperta per me..!!!!!!vedevo così la sua deliziosa rotondità, mentre il suo ano vibrava e pulsava implorandomi quasi di essere preso.Non avevo mai visto un culo così sodo e voglioso.Ero intimorito,pensavo di farle del male,non sapevo cosa fare in quel momento.Improvvisamente,con un gesto repentino mi sentii spinto sul letto e fu lei stessa ad impalarsi ficcandolo tutto dentro di se.Mi chiedeva urlando di piacere,di essere più vigoroso nei colpi,fu una sensazione stranissima ad ogni colpo penetravo sempre un pò di più nel suo intestino…..Sentivo oramai di avere tra le gambe un enorme bastone che non mi apparteneva più,mentre lei stava quasi per essere sfondata.Oltre al nostro ansimare l’unico rumore che si sentiva era lo sbattere delle mie palle sul suo culo,con il mio cazzo che vi era totalmente scomparso dentro.Mentre da dietro la penetravo,con le mani strigevo le sue tette belle nel disegno e sode nella forma,con l’indice e il pollice invece gli “tormentavo” i cappezzoli che ben presto divennero duri e turgidi come due grossi chiodi,gli sussurravo all’orecchio che era e sarebbe stata per sempre lei…… “la mia unica ed immensa puttana”.In quell’attimo fuggente…ero in paradiso e non volevo più tornare indietro.
Ero felice,dentro la “mia” Mirelle,amore e sesso fusi in una focossissima passione erotica. Eravamo oramai,stremati lei nel trattenermi dentro ed io nel cercare di non venire!!!!!!!.Come si rese conto,che ero prossimo alla eiaculazione,si staccò da me,
di sicuro provando anche del dolore,per la fretta con cui lo fece.Accennò su di me,una masturbazione sapendo,quando mi piaceva, così la sua affusolata e curata mano destra stringendo il mio cazzo con amorevole dolcezza iniziò,un lento ed inesorabile su e giù,su e giù,su e giù,su e giù,su e giù……..scoprendo e ricoprendo ritmicamente la mia cappella dal prepuzio,come mai altra mano di donna aveva fatto,mi sembrò,un generoso premio per averla fatta godere in modo così intenso.Ad un tratto dissi quasi urlando dal piacere…..:”Mirelle stò per venire…!!!!!!!!!”.La sua bocca si spalancò per accogliere nuovamente quel cazzo così grosso e tanto desiderato,mentre spariva nella sua gola già iniziava ad eiaculare,sentivo uscire flotti e flotti caldi e continui di sperma che la mia Mirelle ingordamente ingoiava,chiedendo di non fermarmi nella sborrata.Dopo aver ingoiato fino all’ultima goccia,come una mamma premurosa che pulisce il suo bimbo,così lei ripuliva “il suo piccolino” dallo sperma e dal preiaculato che ancora in parte lo ricopriva,leccando anche quelle gocce rimaste sul mio pube.
Oramai stremati,ci baciammo in modo profondo con la lingua,per assaporare i suoi umori e il mio sperma racchiuso ancora nella nostra saliva, addormentandoci poi nudi l’uno sull’altro,solo a tarda sera,sazi di piacere andammo a cena insieme. Quel “piacere” che quella sera era nato e si era fermato in quella lussuriosa camera da letto.

Bacioni il tuo compagno di sesso
pablit

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