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OrgiaRacconti Erotici EteroTrio

IL MIO INCONTRO HARD CON THEA

By 27 Dicembre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Ero ossessionato da una mia vicina di casa che spiavo continuamente. La vedevo nel giardino della sua villetta di fronte a casa mia quando andava a prendere il sole e si spogliava. Credeva di essere al riparo da occhi indiscreti, ma non era così. Io ero sempre lì ad aspettarla, la guardavo col binocolo e mi sembrava di allungare una mano e poterla toccare. Esploravo le colline dei suoi seni, il suo ventre piatto, la curva deliziosa della natiche e le fossette che le sovrastavano e impazzivo dal desiderio. Mi sembrava che fosse consapevole di essere guardata e quando era supina allargava sempre leggermente le gambe per fornirmi la visione della sua patatina deliziosa e profumata con solo un accenno di pelo. Quanto doveva essere odorosa lo potevo solo immaginare e mi eccitavo al pensiero di leccarla e assaggiarla e mentre i miei occhi penetravano il suo corpo non potevo fare a meno di toccarmi dal momento che ogni volta mi scatenava una notevole erezione.

Negli afosi pomeriggi estivi tutti cercavano riparo dal caldo e mi sembrava che fossimo solo io e lei sulla terra, nel silenzio delle prime ore pomeridiane. Più volte l’ho vista toccarsi, infilarsi le dita nella fica mentre con l’altra mano si stringeva i seni, chiudere gli occhi concentrata nella masturbazione e col mio binocolo riuscivo a vedere le dita gocciolanti e lucide del suo nettare che tormentavano le labbra e le sparivano dentro. L’ho vista sussultare nell’orgasmo e leccarsi le sue dita bagnate. Confesso che non ho resistito e a volte sono venuto anche io mentre la osservavo. Non conoscevo il suo nome e non lo conosco tuttora, ma la avevo vista su Internet in un sito di esibizionismo erotico e aveva come nick Thea. Era lei, non potevo sbagliarmi, riconoscevo la sua biancheria, il suo portamento, la pettinatura, i seni, le inconfondibili fossette sulle natiche. Avevo visto troppo il suo corpo per non riconoscerlo ed ero sicurissimo fosse lei, anche se ovviamente censurava il viso. Chi avrebbe detto che la mia vicina di casa fosse una esibizionista sul web? Ovviamente la cosa mi eccitava non poco. E dire che lei e il marito erano una coppia normalissima che andava al lavoro tutte le mattine in qualche ufficio chissà dove, ma lei a poco a poco era diventata la mia ossessione e stavo a spiarla tutto il giorno, anche quando si dedicava a curare i fiori del giardino, ma in verità aspettavo sempre che si spogliasse e quando lo faceva mi mettevo nudo anche io, forse immaginando di esserle vicino. Inevitabilmente se ne accorse dal momento che diventavo sempre più sfacciato. Mi salutò con un ciao proprio mentre la guardavo col binocolo e la mia mano agitava l’uccello duro come una sbarra di acciaio. Colto in fallo non seppi fare altro che ricambiare il saluto.

-Ti piaccio? Vedo che mi guardi sempre-  mi disse con la sua voce suadente.

– Certamente, sei bellissima- risposi io

-Possiamo vederci anche da vicino- disse lei- perchè non vieni domani pomeriggio da noi? Facciamo un piccolo rinfresco con degli amici e ci divertiamo un pò, ti va? Abbigliamento estivo come se dovessi andare al mare, mi raccomando niente formalità.Puoi chiamarmi Thea e tu come ti chiami?-

 Io non avevo un nick e risposi semplicemente che mi chiamavo Giovanni. Il giorno dopo emozionatissimo suonai alla sua porta con in mano un mazzo di fiori. Sembravo un perfetto coglione, ma quando mi venne ad aprire  mi ringraziò mi sentii subito a mio agio. Aveva altri ospiti e mi presentò a tutti. Innanzi tutto a suo marito (che chiamò Teo ma secondo me anche questo era un nome inventato) e poi vi erano in tutto altre tre persone e cioè un’altra coppia sposata, Sandra e Marco, e un singolo di nome Elio. In poco tempo si ruppe il ghiaccio e ci trovammo a ridere fragorosamente come fossimo amiconi da sempre, complice il buffet ricco di cocktails e spumanti, oltre che di tartine, salatini e pizzette. Quando cominci a farti una serie di drink e a mescolare, vai un pò fuori controllo e Thea mi disse che lei non era abituata a bere e che si sentiva particolarmente euforica, tanto che propose un gioco di gruppo, la padrona e gli schiavi, dove lei naturalmente era la padrona. Ci disse di aspettarla 5 minuti.

Quando ritornò mi cadde di mano il flut da cui stavo sorseggiando lo spumante. Meno male che il bicchiere era di plastica perchè lei era veramente una apparizione inattesa. Venne con un corpetto leopardato che le partiva da sotto i seni e arrivava poco sotto l’ombelico, tette al vento e così culetto e patatina. Indossava stivali lunghi e in mano aveva un frustino. Era proprio abbigliata come una dominatrice e come un presentimento noi cinque eravamo destinati ad essere i suoi schiavi. Non mi ero ancora riavuto dallo stupore, che già Teo, Elio, Marco e Sandra si erano denudati e io li seguii subito, non volevo essere da meno anche se non sapevo cosa mi aspettava. 

-Portatemi il nuovo schiavo- disse Thea e il nuovo naturalmente ero io.

Mi fecero sedere su una sedia e Thea ordinò che mi legassero le mani allo schienale e i piedi alle gambe della sedia stessa. Mi ritrovai nudo come un verme, seduto su quella sedia col cazzo in tiro e immobilizzato.Thea si sedette su un divano e io mi trovai spettatore legato davanti a lei.Con fare spavaldo lei mi si avvicinò, allungò il braccio e prese a fare scivolare il frustino sul mio cazzo. In verità avevo paura che mi facesse male, legato come ero non potevo fare la minima resistenza, ma lei si divertiva e sollevarlo col frustino e a farlo ricadere di lato. Mi faceva solletico, ma piano piano la cosa divenne eccitante e il mio migliore amico cominciò a sollevare il capo. Lei mi si accostò io sentii il suo sensuale profumo, era una dea del sesso per me e la sentivo eccitata. Mi si accostò, si strofinò su di me, mi mise la testa tra le tette fino a farmi quasi soffocare e a quel punto il mio cazzo mi faceva male da tanto che era duro. Vidi che fece un cenno a Elio e gli ordinò di toglierle uno stivale. Lui inginocchiato ai suoi piedi ubbidì e lei sollevò la gamba portando il piede direttamente sul mio cazzo.

-Lo schiaccerà- pensai, ma non mi importava perchè nel sollevare la gamba avevo la visione della sua fica dilatata, umida, profumata, che mi eccitava. E quel piede cominciò a muoversi avanti e indietro sul mio uccello, come se mi facesse una sega delicata, spostava la pelle e scopriva il glande mentre io mi bagnavo copiosamente e alcune gocce mi scivolavano lungo l’asta. Intanto era comparsa una macchina fotografica nelle mani di Teo il marito e lo vedevo scattare continuamente e la luce del flash ripetuto quasi mi accecava. Anche gli altri si cominciavano ad agitare eccitati e non sapevo che sarebbe successo ora, mentre gli altri si vedeva che erano abituati a questi spettacolini. Nessuno poteva sentirci nè vederci dal momento che non eravamo in casa, ma eravamo scesi in una specie di cantina box dalle spesse pareti fatte di pietre enormi, un posto quindi altamente insonorizzato. Elio aveva levato anche l’altro stivale a Thea che ora era rimasta con quel solo corpetto minuto.

Finalmente mi levò il piede da addosso, ma prima di lasciarmi mi diede un colpo col frustino sulla coscia, una specie di scudisciata che mi lasciò il segno e questo accese ancora di più la mia voglia di lei, la voglia di quella fica quasi depilata che era stata vicina al mio viso lasciandomi una voglia pazzesca di poterla leccare. Thea si sedette sul divano e intimò a Sandra ed Elio di avvicinarsi, di inginocchiarsi per terra e di leccarle i piedi. Loro ubbidirono subito e io avevo la visione dei loro culi sollevati in alto mentre eseguivano l’ordine e li vidi succhiare le dita dei piedi di Thea mentre con le mani le accarezzavano le cosce e risalivano verso la vagina. Teo era in piedi accanto a lei e continuava a fotografare, mentre il suo cazzo le ciondolava vicino al viso e lei si affrettava ad accoglierlo nella sua bocca per succhiarlo. L’unico che non faceva nulla era Marco, ma si preparava ad entrare in azione. Seppi dopo che Marco che Sandra erano bisex ed Elio era gay, ma cominciai ad intuirlo dai successivoi sviluppi.

Marco si inginocchiò dietro Elio e la moglie (che erano sempre a culo in alto e a gambe larghe) e cominciò ad accarezzare le loro natiche sempre più vogliosamente, fino a quando si chinò e cominciò a leccarli. Con una mano masturbava la moglie con due dita infilate nella vagina, e con l’altra segava Elio che era piuttosto compiaciuto di farsi mungere il cazzo. Tutto intento a questa operazione Marco alternativamente leccava e cospargeva di saliva sia il buco del culo della moglie che quello di Elio. Dopo un pò cominciò a penetrarli con le dita che entravano facilmente per via della saliva copiosa e scivolosa di cui erano cosparsi tutti e due, mentre ancora leccavano i piedi di Thea intenta a sua volta ad ingoiare il più possibile il cazzo di Teo. Ad un certo punto si misero le mani sulle natiche e le allargarono per prepararsi a ricevere il cazzo di Marco. Era uno spettacolo sconvolgente, vedevo quegli ani dilatati che reclamavano un cazzo e Marco sputare sulle sue mani per rendere ancora più scivoloso il suo pisello, che appoggiò sullo sfintere di Sandra che rimase ferma un momento, allargò ancora le natiche con le mani e quasi rinculò, ottenendo l’effetto di far sparire il glande di Marco che con poche spinte andò fino in fondo nel retto. Sandra si mordeva le labbra mugulando e cominciò una furiosa masturbazione mentre suo marito andava su e giù nel suo culo. Vedevo il sacchetto delle palle che le sbatteva sulla fica perfettamente depilata ed ogni volta lei gemeva e con le dita accarezzava l’asta del cazzo quando usciva prima di essere piantato nuovamente fino in fondo. Elio aspettava fremente il suo turno e intanto si segava e il suo turno venne presto. Marco uscì dal culo di sandra e io vidi una caverna, un buco incredibilmente largo appena lo fece, ma a poco a poco si richiuse mentre Marco era già appoggiato all’ano di Elio. In lui entrò ancora più facilmente, evidentemente Elio era molto abituato a ricevere cazzi nel posteriore e lo vedi segarsi con foga mentre l’uccello gli andava su e giù nelle viscere.

Io non ne potevo più, volevo che mi slegassero le mani, volevo almeno potermi masturbare, ma che cavolo, mi invitavano e dovevo stare legato per essere iniziato al loro gruppo. Non era giusto, volevo anche io la mia dose di sesso.   Intanto Marco continuava a penetrare i due culi e sia Elio che la moglie continuavano a masturbarsi mentre proseguiva il pompino sevaggio che Thea faceva al marito. Ad un certo punto lei si levò il cazzo di Teo dalla bocca e schioccò il frustino. Nessuno doveva concludere, la padrona aveva deciso. Guardò me e fece un cenno a Sandra che mi si avvicinò. Anche lei aveva un corpo molto bello, due tette favolose con due capezzoli incredibili, lunghi e duri come l’acciaio. Si chinò su di me sorridendo e mi prese il cazzo in mano che sembrava piangesse, da tanto che gocciolavo dalla eccitazione. Con una espressione da porca, prese a leccare le gocce che mi colavano dalla cappella, le succhiava e le ingoiava e si infilava il pisello fino in gola, fino a quasi soffocare, fino a lacrimare nello sforzo di mandarlo sempre più giù. Stava ferma con le guance gonfie e quando non ne poteva più lo estraeva di colpo fra fiotti di saliva che le colavano lungo il mento. Mai avevo provato una sensazione simile, era una fuoriclasse del pompino e sì che ne avevo ricevuti in quantità industriale nella mia vita.Le dissi che volevo le sue tette e lei si alzò per farmele succhiare. Mi attaccai a quei capezzoli incredibili che avrei divorato e mi accorsi che provava piacere dalla foga con cui li succhiavo, ma io volevo anche toccare e pregavo tutti di liberarmi almeno una mano. Mentre le succhiavo i seni una bocca si impadronì del mio cazzo. Favoloso avere in bocca dei seni così mentre ti spompinavano, doveva essere la mia Thea adorata, ma con la coda dell’occhio la vidi ancora sdraiata sul divano. Cacciai un urlo. Era Elio col mio cazzo in bocca. Cominciai a riempirlo di insulti e a male parole lo cacciai via. Non ero nè bisex nè gay e non mi andava che un uomo mi succhiasse il cazzo e l’effetto fu che subito mi si ammosciò. Lui fece spallucce e se ne andò.

Thea richiamò sia Elio sia la coppia e invitò Marco a sedersi sul divano, allargò leggermente le gambe e si accomodò a cucchiaio su Marco. Tutti e due erano sul fianco destro e Marco cercò la sua fica. Strofinò tra le labbra il suo pisellone perchè si lubrificasse per bene e poi lo fece sprofondare nella sua vagina. Sandra cominciò a leccarla proprio sul clitoride, a dar slinguate alla sua fica fradicia e all’asta del cazzo di suo marito mentre andava dentro e fuori. Naturalmente Elio si accomodò nella stessa posizione dietro Marco e ricambiò il servizio che lui gli aveva fatto prima inculandolo. Anche questa scena era sconvolgente per me che vi assistevo legato.Il cazzo di Elio andava dentro e fuori dal culo di Marco che a sua volta andava dentro e fuori dalla fica di Thea che veniva leccata da Sandra che si masturbava. Nel frattempo Teo era in piedi sul divano in posizione per continuare a mettere il suo cazzo in bocca a Thea. D’altronde se voleva continuare a fare il servizio fotografico non poteva fare altro. Chissà che foto arrapanti stava riprendendo : primi piani della bocca di Thea che lo succhiava, della bocca di Sandra che leccava il clitoride di Thea e si masturbava, del cazzo di Marco che la scopava selvaggiamente e del cazzo di Elio che inculava Marco e ancora una volta io assistevo impotente con l’uccello dolorante dalla voglia di essere menato.

 Questa volta Thea li lasciò finire, era una padrona tutto sommato comprensiva in fondo. Le prime a venire furono le due donne, la lingua di Sandra unita al cazzo di Marco che le toccava le pareti dell’utero aveva avuto la meglio sulla resistenza di Thea e Sandra a furia di masturbarsi prima e dopo aveva raggiunto l’orgasmo urlando e mugulando. Thea non si era ancora calmata che Teo le era scoppiato letteralmente in bocca inondandola di sperma e cogliendola quasi di sorpresa, ma c’era Sandra a raccogliere tutto. La baciò raccogliendo parte dello sperma di Teo poi si chinò nuovamente sulla fica della padrona poichè suo marito Marco le stava sborrando copiosamente dentro. Leccò l’asta del marito che uscì lentamente dalla vagina di Thea e non smise un momento di leccare, raccogliendo sia tutta la sborra che usciva dalla fica di Thea, sia quella che gocciolava dal pisello del marito, che si era fermato aspettando la conclusione di Elio. Questa non tardò e anche Elio si fermò mentre spruzzava schizzi caldi dentro il culo di Marco. Quando ebbe finito si sfilò e ancora Sandra prese a leccare sia il cazzo di Elio, sia la a sborra che colava fuori dall’ano di Marco.Non avevo mai visto una donna così assetata di sperma e certo era la più porca del gruppo. Io ero esasperato e anelavo un pò di sollievo. Erano venuti tutti e io? Forse la mia adorata Thea si era accorta della mia delusione e venne verso di me, mi dette un bacio appassionato e si mise a cavalcioni sulle mie gambe rivolta verso il mio viso e dandomi le sue tette da succhiare. Io non me lo feci ripetere due volte e le afferrai frenetico con la bocca, senza lasciarmele scappare.

 In quel momento una mano pietosa mi sciolse un braccio (forse era stato Teo) e subito ne approfittai per carezzare Thea così intensamente che lei scoppiò in una risata.

-Che foga- mi disse ed effettivamente con la mano libera le esploravo tutto il corpo, sembrava non avessi un braccio solo, ma innumerevoli tentacoli che la avvolgevano dovunque.

Provai la deliziosa carne soda della natiche, le cosce , i seni, la patatina si aprì sotto le mia dita lasciando fuoriuscire il prezioso nettare vischioso che conteneva e che naturalmente mi portò a leccarmi le dita per assaporare quel miele delicato. La sua farfallina umida continuava a strofinarsi sul mio uccello provocandomi una scossa ogni volta che sfiorava le sue labbra dilatate e sporgenti. Mi stava letteralmente bagnando, mi gocciolava sul cazzo i suoi umori, eravamo viso a viso e io non vedevo più la mia anonima vicina, ma vedevo la lussuria davanti a me. Con la mano la fermai mentre il pisello era davanti all’ingresso della vagina. Diedi un leggero colpo di reni e il glande entrò facilmente bagnato come era. Non ci fu reazione negativa da parte sua e allora presi coraggio e con la mano libera la spinsi verso di me penetrando in lei fino alle palle. Non mi sembrava vero. Da come stringeva le labbra capivo che si stava lasciando andare al piacere di essere penetrata dal mio cazzo che spariva tutto dentro di lei e la vidi sollevarsi e poi ricadere alternativamente. Credevo di essere io a scoparla, ma non era vero. Lo stava facendo lei e più andava su e giù, più seguiva il ritmo che lei stessa determinava. La sua amica Sandra, una vera zoccola, teneva occupati gli altri tre. Elio, a cui certo le donne non interessavano, si era seduto su una sedia come me e Marco si era seduto in braccio a lui dandogli la schiena. Ovviamente si era impalato sul suo cazzo e ora continuava a sollevarsi e a ricadere giù inculandosi. La cosa buffa era il suo cazzo che ogni volta che lui si sedeva su Elio, oscillava a destra e a sinistra portandosi dietro il sacchetto delle palle.Intervenne ancora una volta la troiona di Sandra che inginocchiata a quattro zampe davanti a lui, accoglieva a bocca aperta il suo uccello ogni volta che un colpo di Elio nel culo lo spingeva verso l’alto. Era molto arrapante vedere i due cazzi uno sopra l’altro, una coppia di palle che emergevano del culo e un’altra coppia che finiva quasi nella bocca di Sandra, che non poteva accontentarsi di questo, fatto sta che mentre era così occupata, Teo la stava scopando alla pecorina. Io notavo tutto questo con la coda dell’occhio, intento come ero alla cavalcata che stava facendo Thea su di me.Non sentivo più il pisello, era come se fosse immerso in una tazza di cioccolata calda da tanto che lei era bagnata.Quanto avrei sorseggiato quella cioccolata non lo potete nemmeno immaginare.

Ad un certo punto si girò dandomi la schiena, sempre tenendo il cazzo piantato nella fica, e io ne approfittai per stringerle le tette con violenza con la mano libera, non ne ero mai sazio. Lei si sollevò appena e il mio cazzo scivolò un pò all’indietro attraverso il solco delle natiche fino a poggiarsi sul suo buchetto più segreto. Lei si mise a muovere i muscoli anali e a stringere e ad allargare lo sfintere, mi voleva solleticare e anche illudere. Sapevo che non le piaceva molto il sesso anale, non lo concedeva che raramente anche a Teo, ma continuava a stuzzicarmi, a solleticarmi la punta del glande, muovendo i muscoli stringendo e rilassando.Io ero fradicio dei suoi umori che si mescolavano ai miei e la spinsi un pò verso il basso, sapendo che era solo un gioco, ma lei voltò il capo, mi sorrise e si lasciò cadere. Non ci furono ostacoli e il cazzo così lubrificato entrò di colpo fino in fondo, senza fermarsi fino a che non fu arrivato a sparire completamente. Lei gemette e io ero quasi spaventato, credevo di averle fatto male, ma il suo era un gemito di piacere. Si abbandonò letteralmente e cominciò a sollevarsi puntando i piedi per poi abbandonarsi e mi sembrava che ogni volta che lo faceva il cazzo le sprofondasse sempre di più nel culo. Stava facendo tutto lei, io da legato non mi potevo muovere. Avevo solo una mano libera che adoperavo fin troppo e che adesso avevo poggiato sulla sua fica la masturbavo piano, allargandola le labbra e massaggiandole il clitoride intanto che lei andava su e giù. Le mie dita erano addiritture melmose da tanto che lei era bagnata e già più volte me le ero leccate quando spinse il bacino un pò in avanti e allargò le gambe sdraiandosi il più possibile su di me. Capii quando vidi Teo in piedi in mezzo alle nostre gambe. Aveva lasciato la fica di Sandra e stava strofinando il cazzo su quella di Thea che fremeva per accoglierlo. Era un pò difficile in quella posizione, ma un pò alla volta Teo riuscì ad entrare piano dentro e fuori dalla sua vagina. Io avevo sempre il pisello in fondo al culo di sua moglie e sentivo i colpi del cazzo di Teo da cui mi separava una sottila striscia di carne.

A Thea piaceva quella doppia penetrazione e non si muoveva più, costringendo anche a me a stare fermo, dal momento che ero sempre immobilizzato. L’unico che si muoveva sempre più violentemente era Teo, che aumentava il ritmo dando colpi terribili. Sentivo i muscoli dello sfintere di Thea che erano come impazziti e si stringevano e si rilasciavano procurandomi sensazioni mai provate, accentuate dai colpi dell’uccello di Teo che ad un tratto si fermò e addirittura avvertii gli schizzi caldi mentre stava sborrando dentro. Si sfilò e subito arrivò la bocca di Sandra che prese a leccare la patatina gocciolante sborra di Thea. Il clitoride però presi a maneggiarlo io e lei mi assecondava mentre la masturbavo, ricominciando a sollevarsi e a lasciarsi ricadere. Sentivo la lingua di Sandra che leccava anche le mie dita mentre raccoglieva tutto quello che poteva, ma ora Thea era prossima all’orgasmo e si muoveva in maniera sempre più scomposta. Ad un tratto mentre affondò l’asta fino in fondo al retto emise uno schizzo violento che finì in bocca e in viso a Sandra. Stava squirtando prima di venire, ma era un getto intermittente limitato solo a quando il mio cazzo le pentrava fino in fondo al culo. Alzò le gambe e appoggiò i talloni sulla sedia accanto alle sue natiche che muoveva rapidamente in sù e in giù. Ormai il cazzo entrava così facilmente nel suo culo che me ne meravigliai, sembrava che il canale fosse lubrificato, ma era dovuto agli umori che le colavano dalla fica che si raccoglievano verso l’ano e io spingevo dentro prepotentemente  scivolando all’interno con estrema facilità. Ancora stava schizzando addosso a Sandra, che non si era minimanente scomposta ai getti ripetuti che le colpivano il viso e le andavano in bocca, ma imperterrita continuava a leccare l’amica sprofondando con la lingua in quell’antro profumato e dolcissimo. Thea cominciò a mugulare sempre più forte, poi gridò e sentii le ondate del suo piacere trasmettersi con sussulti al mio cazzo che non poteva più e cominciò a schizzarle dentro getti bollenti. Non ero mai stato così a lungo dentro un culo e lei ancora non mi faceva uscire anche se stava sussultando e gemendo.

Ad un certo punto ci fermammo tutti e due e l’uccello mi si cominciò ad ammosciare. Di conseguenza anche il suo ano prese a richiudersi,ma così l’effetto fu che non mi lasciava uscire. Nella foga emisi anche io un getto liquido e caldo mentre ero ancora dentro e lei mi disse  subito -porco- ma in maniera affettuosa e mi fece uscire del tutto. Ovviamente Sandra era pronta come al solito a raccogliere tutto e la ripulì per bene con la lingua e lo stesso fece con me. Era veramente una troia e succhiò il mio cazzo facendomi un perfetto bidet dopo la lunga permanenza nel sedere dell’amica e la contemporanea presenza di sborra e piscio che vi avevo lasciato.

Non contenta si diresse dal marito che intanto stava facendo un pompino a Elio, si mise sotto di lui e si infilò il suo cazzo nella fica, cominciando a titillarsi il clitoride mentre lui la scopava. Questo terzetto non durò a lungo perchè lei raggiunse l’orgasmo velocemente mentre Marco si scaricava nella sua fica e non smetteva di succhiare il cazzo di Elio. Presto venne anche Elio in bocca a Marco e lui premuroso non manco di baciare appassionatamente la moglie per passarle parte dello sperma da gustare. Quei tre mi sa che dovevano essere sempre uno dentro l’altro perchè si trovavano troppo bene tra loro. Finalmente mi slegarono del tutto e adesso ero veramente intorpidito e con le manbi libere. Accarezzai tutta quanta Thea, dalla testa ai piedi, la baciai e la leccai tutta, sul collo, sui seni, sulla schiena, sulle fossette deliziose che aveva sulle natiche, le cosce, le gambe, la patatina,leccai il solco di pesca che separava le natiche, non mi saziavo mai di toccarla e mi ricominciavo ad eccitare. In fondo ero il solo che era venuto una sola volta.——-Vieni con me——mi disse Thea con uno sguardo che presagiva che stavo per compiere un viaggio nel paese delle meraviglie. Mi prese per mano e mi portò lungo un corridoio buio. Ad un tratto sentii un trillo prolungato, un suono che diventava sempre più forte, non capivo cosa succedeva , mi dibattevo, non volevo, mi rigirai nel letto. Nel letto? Oh no no.

Era la sveglia…… Avevo sognato tutto; la delusione era cocente. Accesi il computer, cercai le foto di Thea ed erano sempre lì a farmi compagnia. Anche l’altra coppia era presente nelle stesso sito col nick Cpmarcosandra e c’era pure Elio nella sezione Gay. Eppure ero così sicuro di averli incontrati, di essere stato in quella specie di cantina. Dove saranno? Possibile che avevo immaginato tutto? Avevo degli amici a loro insaputa e non li avrei mai scordati. Mi ricordo un famoso film di Renè Clair in cui il protagonista ritrovava tutte le notti le sue donne in sogno, come un appuntamento fisso. Potevo solo sperare che una cosa del genere succedesse anche a me. Non sarebbe giusto se non potessi più rivederla, almeno in sogno.

 

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