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Il nostro incontro al “buio”

By 25 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano settimane che le nostre email si susseguivano quasi quotidianamente…

Iniziavamo a conoscerci sempre meglio anche se la maggior parte delle parole contenute nei nostri messaggi formulavano frasi che trattavano la nostra voglia di approfondire la nostra intimità.

Si, a pensarci parlavamo sempre di fantasie, di erotismo, di desideri, di voglie.

Mi trovai stupito quando lessi quella email, quella che definimmo poi la “famosa” email.

Mi confidavi che la tua fantasia più ricorrente era quella di conoscere solo il pensiero, la voce di un uomo, di esserne attratta al punto di accettare un vero e proprio appuntamento al buio… E per buio intendevi buio totale. La stanza di un albergo, ad esempio, senza un filo di luce… Cercarsi, scoprirsi, volersi… e amarsi… ed accendere una luce soffusa solo dopo, per poi continuare….

Da quel giorno la nostra voglia di giocare cambiò per sempre.

Giocavamo spesso con quella fantasia, ci eccitavamo a vicenda raccontandoci versioni sempre leggermente diverse, con più particolari, con piccole variazioni.

Non posso negare di aver raggiunto momenti di piacere davvero intenso leggendo ciò che scrivevi, e ti piaceva che te lo confessassi, così come piaceva a me sapere ciò che provocavano le mie parole in te.

Non posso dimenticare quando ricevetti quel SMS, quei pochi caratteri erano un brivido, un’emozione indescrivibile, non riuscivo a staccare gli occhi dal telefono e sul display solo la parola “Oggi”.

Nel susseguirsi dei nostri messaggi, in passato, avevamo ipotizzato un incontro reale che si sarebbe dovuto svolgere proprio come descritto più volte nei nostri stuzzicanti piccoli racconti. Un giorno ti dissi che sarebbe bastata una parola, “Oggi” appunto, per avvisarmi che quel giorno saresti venuta da me e io avrei dovuto organizzare il nostro pomeriggio “al buio”.

In questo istante sto rivivendo quel momento, ho perfettamente

Lo vivo al presente e lo scriverò al presente.

Prendo il telefono e cerco il numero di un famoso hotel, un grand hotel in pieno centro, so che ti piacerà un po’ di lusso nel nostro gioco.

Prenoto una stanza matrimoniale spiegando alla receptionist che arriverà una signorina e che io la raggiungerò solo in seguito, fornisco le informazioni della mia carta di credito che mi richiede la gentile interlocutrice e pago la stanza. Ora abbiamo una stanza prestigiosa fino alla mattina del giorno dopo.

Non so a che ora arriverai, me lo farai sapere con un secondo SMS.

Visito un paio di clienti con cui avevo già preso un appuntamento ma sono distratto, inebriato da ciò che accadrà, controllo spesso il telefono per verificare l’arrivo di un messaggio.

Pranzo velocemente, mi guardo intorno quasi a cercarti, anche se non ho mai visto neanche una tua foto, &egrave strano…

La vibrazione del telefono in tasca anticipa il suono d’avviso del tuo messaggio.

Sono già in centro, mi incammino verso l’hotel, ci vorranno 10 minuti per arrivare.

Ti immagino nella stanza, avrai già abbassato le tapparelle per creare il buio completo, sarai in bagno davanti allo specchio guardandoti, forse domandandoti cosa stai facendo, forse sei eccitata, so che ti piace stuzzicarti un po’ da sola per poi fermarti appena l’eccitazione inizia a farsi forte e completa.

Ti sarai già spogliata, nel nostro gioco tu devi farti trovare completamente nuda.

Sono nella hall, mi avvicino alla reception, mi presento e mi viene consegnata una seconda tessera per aprire la serratura elettronica della nostra temporanea alcova.

Prendo l’ascensore, l’attesa non fa che aumentare la carica erotica del nostro incontro.

Sono davanti alla stanza, ho la tessera in mano, l’avvicino al lettore, la inserisco e la luce da rossa diventa verde, sento il clack della serratura.

Apro lentamente la porta, entro e la richiudo alla mie spalle.

Il buio mi circonda, la temperatura &egrave quella giusta, appoggio a terra la mia borsa da lavoro, lo stesso faccio con la mia giacca. Mi sfilo la cravatta che fa la stessa fine.
Mi tolgo anche le scarpe e le calze. Sbottono i primi due bottoni della camicia.

Rimango con un paio di pantaloni grigio chiaro e una camicia azzurra.

Avanzo per il breve ingresso della stanza, i miei occhi si stanno abituando ma solo per permettermi appena di percepire gli spazi.

Cammino lentamente e so che mi sto avvicinando a te. Mi fermo appena pochi centimetri da te. Ti percepisco, non so come, forse il tuo calore, il tuo respiro.

Passano alcuni secondi, sollevo le mani, sicuramente oltre la tua testa e scendo lentamente, sento i tuoi capelli, le mie mani si aprono ai lati, le mie dita sentono le tue orecchie, scendono ancora un po’, ora il palmo delle mie mani &egrave sulle tue guance, le mie dita tra i tuoi capelli ai lati e dietro al collo.

Mi avvicino al tuo viso, inclino la testa verso destra mentre tu fai lo stesso invitata dalla leggera rotazione delle mie mani.

Le nostre bocche sono a pochi millimetri, sentiamo il nostro respiro, respiriamo l’aria dell’altro.

Ancora un piccolo movimento e le nostre labbra si uniscono.

E’ un bacio timido, delicato, che si trasforma in fretta nel bacio più passionale e coinvolgente mai vissuto. Le nostre lingue giocano, si cercano, si stuzzicano.

Sono davvero eccitato, sei lì, completamente nuda davanti a me, al buio, e sento il tuo corpo contro il mio. Emetti un calore indescrivibile, se profumata, profumi di donna, di donna calda, eccitata, vogliosa, coinvolta.

Le tue mani si poggiano sul mio petto, le sento esplorarmi, le sento sbottonarmi i bottoni della camicia, che delicatamente poi sfili dai pantaloni. Risalgono verso il mio collo e si aprono allontanandosi e facendo cadere la mia camicia a terra.

Il bacio continua, ma ora ti sposti verso il mio collo, verso la spalla, per poi iniziare a scendere sul petto, sul ventre, ti abbassi sempre di più, immagino che tu ti sia inginocchiata ora. Mi stai slacciando la cintura e la tiri per sfilarmela via.
Sbottoni i pantaloni e li lasci cadere a terra, io con un paio di movimenti dei piedi li lancio dietro di me.

Sei una diavoletta, non mi aspettavo fossi così audace. Sento il tuo respiro sui miei boxer, e anche dentro. Il mio corpo ha reagito, &egrave molto evidente dal rigonfiamento.

Con le tue labbra sfiori il mio sesso attraverso la stoffa, ti strofini con il viso e questo stuzzicarmi si fa sentire molto, &egrave terribilmente eccitante.

Ti sollevo, non resisterei a lungo e voglio che questo gioco duri tanto…

Voglio baciarti ancora… e così &egrave… i minuti trascorrono in un bacio che sembra infinito, sempre più passionale, più erotico, più sessuale.

E le mie mani ti accarezzano la schiena, le braccia, le spalle, e scendono più in basso, sulla curva della schiena che si unisce al tuo culetto.

Ti afferro le natiche con forza, ti spingo verso l’alto, mi salti in braccio, avvolgendomi con le tue gambe e con le tue braccia.

Ruoto e mi siedo sul letto, con te completamente addosso mentre il nostro bacio continua.

Sento il tuo sesso sul mio, mi accorgo di quanto sei eccitata, perch&egrave sei molto bagnata e ti strofini su di “lui” che &egrave turgido e duro.

Sei vogliosa, e questo ti fa diventare quasi frettolosa, so che vuoi sentirmi dentro di te, e io che avevo immaginato un’ora di preliminari.

Fai di tutto far fare in modo di sentirmi dentro e ci riesci, ti impali sul mio cazzo quasi con facilità, sempre abbracciati con braccia e gambe. Ci guardiamo senza vederci.

Mi fai capire che devo sdraiarmi, ora tu sei sopra di me e hai il potere, puoi guidare e ritmare il tuo piacere come meglio credi, ti scopi, la voglia &egrave troppa, sarà quasi una sveltina ma non ne possiamo fare a meno, ci desideriamo troppo.

Mi fa impazzire il tuo corpo sul mio che si dimena nella ricerca del piacere, sapendo che ne stai donando tantissimo anche a me.

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