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Racconti Erotici Etero

Il Pesce Rosso

By 22 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Cristiano e le sue colleghe: mi sono scopato Federica dopo mesi di intenso tacchinaggio tramite una chat. Un portale che si chiama Prendimi, di cui sono venuto a conoscenza proprio tramite Cristiano ‘le mie colleghe passano tutto il giorno in ufficio a chattare su un sito che si chiama Prendimi’. Ho rizzato immediatamente le orecchie e mi sono fatto un po’ spiegare di cosa si tratta.

Vengo trasferito in un altro ufficio, i soliti movimenti delle grosse multinazionali. Nel nuovo ufficio ho un angolo tutto mio non vittima degli occhi indiscreti, sono libero di fare liberamente ciò che voglio supportato anche da un’ottima visuale. è ormai estate, i colleghi e i professionisti dell’ufficio iniziano a latitare, i weekend iniziano al giovedì sera e finiscono il martedì mattino, insomma tempo per pazzeggiare ne ho fin troppo. Mi decido un giorno di visitare Prendimi, compilo il modulo di iscrizione e come nick scelgo Pesce Rosso.

Curioso un pochino e inizio a trovarlo interessante, ci sono moltissime donne iscritte e per tante di loro c’è anche una fotografia allegata, oltre al solito profilo più o meno interessante. Spesso rispondono al messaggio, così con alcune inizio un rapporto virtuale di conoscenza. Fra tutti i nick ce né uno che spicca, mi incuriosisce, clicco Amrisha e compare una foto: la fotografia è sensuale, un primo piano di un volto interessante e intrigante. Le scrivo.

Mai ricevuto risposta. Vabbè, nel frattempo contatto tante altre ragazze, con qualcuno si scambia il numero di cellulare e con qualcuna si organizza degli incontri. Di solito a pranzo, perché ho l’ufficio in zona centro e mi è facile muovermi. Con altre ci si vede alla sera per un aperitivo. Con Federica, la collega di Cristiano, il corteggiamento è in fase inoltrata, fino a quando una sera riesco a portarla, in compagnia, al Beso: quella sera e la successiva riesco finalmente a scoparmela. Una meraviglia, gran corpo, con una pelle splendida e lei molto molto femminile.

Devo essere sincero, sono rimasto un po’ indispettito da Amrisha: nemmeno di una risposta si è degnata. Dopo almeno due mesi, sfogliando la lista dei nick connessi, rivedo lo stesso nome, ci riprovo. Le scrivo, ma ormai è quasi ora di pranzo, ci salutiamo ed io scrivo ‘morsetti’ a dopo. Questa parola è stata la chiave per il nostro contatto/rapporto, sono riuscito ad incuriosirla, da quel momento un intenso filo mentale ci lega.

‘Morsi’ intriga, Amrisha vuol sapere e indaga sul perché dei morsi. Adoro mordere le pelli femminili, trovo sensualissima la schiena di una donna, amo le spalle da mordere di una donna’..Amrisha è sempre più presa. Lei è una provocatrice, vuol sapere fin dove so spingermi’.io non ho inibizioni, le racconto i miei desideri, le mie voglie e le mie passioni.

‘Eh dove mordi’ mi chiede Amrisha’.piano piano sulle spalle, avanti e indietro, sulla base del collo e poi giù sulla schiena’scendendo lentamente non risparmiando nemmeno un cm di pelle. Arrivando fino alle gambe’sulle cosce morbide’sempre più piano.. lentissimamente’.virando di colpo tra le cosce, tra le gambe oramai caldissime.

Morsi morsi morsi’.sulla figa’..Amrisha crolla e sempre recepire i morsi sul suo corpo, attraverso lo schermo del pc. Mi fa capire quanto sia calda e vogliosa, sembra colpita eccitata e sbalordita’.mi fa capire che vuole essere al centro delle mie attenzioni. Mi trasmette un calore e una passione enorme, nonostante siamo due perfetti sconosciuti ..nemmeno le nostre voci hanno potuto ascoltarsi.

Ci scambiamo effusioni, pensieri, voglie e ci raccontiamo i nostri rapporti’e soprattutto quello che sogniamo e ci piacerebbe fare, tutto oramai è disinibito’aperto senza barriere. Stiamo giocando insieme, giorno dopo giorno, arrivo a casa e penso a lei, più volte le faccio delle dediche sentitissime senza sapere chi sia Amrisha’ma la sento già mia. Finalmente decidiamo di sentirci per telefono, lei ha una voce bellissima, la voce femminile più bella che abbia mai ascoltato’.mi paralizzo. Io so di avere una bella voce per telefono, so essere molto spontaneo e divertente ma lei mi blocca, se ne accorge e non faccio una bella figura. Non le do l’impressione che avrei voluto.
La prima è andata’.è stata pessima.

La richiamo più volte, lei mi ascolta, e riesco a farmi ascoltare, inizia a percepire la mia voce e le mie emozioni. Passiamo sulla viva voce a raccontarci le nostre storie, mentre sono al telefono con lei il mio cazzo esplode nella patta dei pantaloni. Sento di desiderarla sempre più, quando mi parla delle sue esperienze sessuali per telefono la testa mi esplode, vorrei sborrare e farle arrivare il mio seme attraverso la cornetta. In quei momenti non desideravo altro che metterla a 90 e incularla. Sì incularla, incularla e farla parlare, oramai la sua voce era un tormento ed un enorme desiderio da provare.

Lei continua a parlare e io me la sento davanti a me che si prende il mio cazzo, sa bene che sono dotato e voglio farglielo sentire. Desidero più di ogni cosa il buco del suo culo, farle pressione con il mio ventre e farla esplodere di gioia.

Amrisha consiglia di passare ad un’altra chat, più veloce e tranquilla. Spudoratissimi ci raccontiamo cosa vogliamo l’uno dall’altro, lei mi confessa di toccarsi leggendo i miei messaggi, da parte mie le seghe dedicate a lei non si contano più. Quando mi racconta che con la sua amica ha frequentato night non ci sto più dentro, se in quel momento fosse stata davanti a me l’avrei attaccata al muro’scopata’scopata fino a far esplodere la mia sborra dentro di lei in continuità.

Lei è audace, mi propone di incontrarci dopo il lavoro per un aperitivo: accetto senza pensarci! Il nostro appuntamento è rinviato più volte per vari motivi ma arriva un tardo pomeriggio caldissimo. Arriva in metrò, la vedo arrivare dalla finestra’non sa cosa le aspetta. Entra al centralino, accaldata, si toglie la giacca e rimane con una canotta nera con le spalle scoperte.

Sono già in fibrillazione, lei accaldatissima, l’ha invito a prendere dell’acqua in cucina. Mi da le spalle e ne approfitto subito, mi avvicino al suo corpo, mi struscio, le mordo le spalle’morsi morsi morsi’.le tocco le tette, sode, una fantastica quarta da palpare con piacere prolungato. La mia nerchia è già tra le sue chiappe, ritta e pronta a esplodere.

Usciamo dalla cucina e nota subito il mio cazzo duro tra i pantaloni, sostiamo al centralino, lei mi da le spalle, come si volta mi trova nudo con il cazzo in mano scappellato e senza boxer’.senza fiatare è già tutto nella sua bocca, non lo sento più divorato voracemente dalle sue labbra’.ha una lingua che è una meraviglia: la bocca è una piccola ventosa.

Non possiamo andare oltre, arrivate le ore 18:00 ci fondiamo ad uno dei bar vicino all’ufficio, ordiniamo qualcosa da bere e l’abbandono per una veloce ispezione nei bagni. Per me si può fare, lei mi guarda stupita ma accetta di seguirmi: tempo 0 sono senza pantaloni, il mio cazzo vibra e si muove nella sua gola. Nonostante il posto angusto riesce ad eccitarmi da morire, a breve le sono venuto in bocca. Come promesso da lei più volte durante le chat, mi ha fatto un ingoio, la mia sborra è defluita dentro la sua bocca.

Che aperitivo!

Passano alcuni giorni, nel frattempo le nostre chattate diventano degli appuntamenti quotidiani attesi, lei mi dice che riesce a venirmi a trovare nuovamente in ufficio.
Questa volta le preparo una sorpresina.
In una mail lei mi scrive: questa volta mi fai un puccino”
Una frase che ancora oggi mi martella nella testa, mi fa impazzire la sua audacia: sa quello che vuole e lo pretende.
Non vedo l’ora che lei varchi la porta d’entrata dell’ufficio: il giorno tanto atteso è arrivato.
La vedo passare dalla fermata della metropolitana, mi preparo: la porta si apre e lei mi trova seduto davanti a lei con il cazzo ritto in mano. Senza fiatare si avvicina si abbassa e lo prende in bocca.
Pochi attimi ma indimenticabili’.attendiamo le ore 18:00, si va a fare un altro aperitivo in un altro bar. La sig.ra del bar mi conosce benissimo ma faccio finta di nulla, scendiamo le scale e ci dirigiamo nel bagno. Una toilette nuovissima e molto ampio, ci chiudiamo dentro: in un attimo le sono addosso. Ci baciamo ci tocchiamo, entrambi non vediamo l’ora di impossessarci dei nostri corpi, le cerco la figa umidissima, la faccio sedere ed inizio a leccargliela. Non abbiamo molto tempo, lei si volta a 90 e si fa penetrare. Un momento troppo breve ma intenso fatto in quel luogo e in quel modo, lei desidera ricevere la mia sborra così si volta si abbassa lo prende in bocca e mi fa un altro ingoio.

Dalla volta successiva in poi mi ha portato a casa sua: una serie di scopate memorabili di due corpi affiatati che sanno di poter godere e far godere l’altro.

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