Skip to main content
Racconti CuckoldRacconti Erotici EteroTrio

IL PIùBREVE MATRIMONIO MAI VISTO

By 24 Gennaio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

IL PIù BREVE MATRIMONIO MAI VISTO

PROLOGO

Alla fine anche l’amica P della mia troia di cui ho già raccontato essendo la puttana che aveva presentato il montone supercazzuto a mia moglie riuscì a trovare un cornuto che la sposasse nonostante avesse i buchi strasfondati. La porcona era stata fottuta da quella bestia in ogni buco ma per non sputtanarsi dato che aveva genitori anziani non aveva mai voluto fare la puttana per lui a tempo pieno come invece aveva accettato la mia zoccola e quindi il porco l’aveva lasciata un po da parte sia perchè anche essendo una gran maiala non arrivava alle porcate estreme che faceva quella gran troia rottinculo e ninfomane di mia moglie sia perchè al pappone andava bene una vacca da monta che gli portasse anche soldi battendo per lui.

All’inizio P non l’aveva presa bene per gelosia ma poi s’era riconciliata con l’amica e veniva a farsi sfondare i buchi dal mandrillo quando ne aveva voglia e si facevano delle trombate a 3 incredibili e oscene. Il cornuto che la voleva sposare sapeva che lei non era certo vergine ma non immaginava poveraccio che razza di vacca fosse e quanta carne tosta le fosse passata in panza. Lei era stata sempre attenta a non far sapere quando e come fottesse ma nonostante la sua prudenza le voci erano circolate ed era così che aveva fatto amicizia con la mia troia e tra puttane affamate di cazzo si capivano bene tanto che si scambiavano i montoni quando ne trovavano di super e porci come loro ma mentre mia moglie era già bella sputtanata quando l’avevo sposata dato che aveva fatto la mignotta per il vecchio padrino porco P non era troppo conosciuta anche se tra i mandrilli della zona se ne parlava come di una gran vacca.

IL FATTO

Nessuno però lo informò e così il cornuto felice la volle sposare e fummo tutti invitati al matrimonio che si svolse in un agriturismo nel quale chi voleva avrebbe potuto anche fermarsi a dormire. Dopo il pranzo ce ne andammo in giro e entrando nella stalla ci fu l’occasione di vedere una monta equina dato che c’era uno stallone che fiutata una femmina in calore le era salito sopra col suo gran cazzo e tutte le femmine un po imbarazzate avevano seguito la scena ridacchiando ma a me non era sfuggito lo sguardo torbido della mia zozza che si leccava le labbra secche di arrapamento guardando la fava del cavallo e le occhiate complici che si scambiavano con la sposa.

Poi eravamo andati tutti in giro chiacchierando e mentre io stavo parlando con P arrivò M e a bassa voce ci disse:”…quella bagascia di tua moglie si sta facendo trombare da suo marito nella stalla… la sta chiavando di brutto il porco e senza ne permesso ne pagarmi la marchetta… fotte la zozza alla faccia nostra quel gran bastardo ma gliela faccio ricordare io allo stronzo… vedrai che non se la scorda quando vedrà come gli sfondo per bene la sua mogliettina… ” Anche P incazzata come me fu d’accordo subito per dargli una lezione e ce ne andammo in camera dato che era sera e dopo la festa gli ospiti dell’agriturismo se ne andarono tutti a letto.

La mia troia dopo la chiavata furibbonda che s’era goduta nella stalla col marito dell’amica andando in camera avevo notato che s’era scambiata col porco un’occhiata invitante e anche l’amica neo sposa l’aveva vista e avvicinandosi a me mi aveva sussurrato:”… hai visto la tua zoccola? … mi sa che vuole farsi lucidare ancora i condotti da mio marito… mettiamogli le corna mentre fottono ai due bastadi… è parecchio che non mi sturi i buchi e devi aiutare M a sfondarmi per bene col suo cazzaccio…” Io avevo annuito e dato che tutti s’erano ritirati salvo alcuni ritardatari che stavano fumando e chiacchierando mi diressi in camera

Ma mentre stavo per entrare M arrivò e mi spinse verso la stanza di P con un ammiccare complice e trovammo la zozza già nuda a cosce larghe sul letto evidentemente in nostra attesa dato che M le aveva detto di prepararsi alla monta e infatti il porco vizioso la informò subito:”…mentre il tuo maritino sta bevendo con gli amici dopo la chiavata di oggi con quella gran zoccola di sua moglie mia troia personale gli ricambiamo il doppio delle corna che ci fa portare… al lavoro porcona che ti spano i tuoi buchi in un modo che neanche se lo immagina lo stronzo testa di cazzo… vedrai che sorpresa …” e dopo aver messo P in ginocchio aprendole le chiappe le sputò un paio di scatarri abbondanti sul buco del culo e sfoderata la spaventosa fava già armata gliela appizzò sullo sfintere. P tremava di paura perchè era un po di tempo che non si digeriva quel nerbo asinino su per le chiappe ma vedevo bene che la figa per l’arrapamento già le scolava di sugo aspettando l’incornata.

M dopo aver dato qualche spinta per saggiare il buco mi disse:”… cornutazzo ingozzala di cazzo se no quando la sfondo sveglia tutti con gli strilli… è un po che non le trapano le chiappe alla vacca… buttaglielo in gola e chiavale la bocca alla gran pompinara… strozzala di mazza così la maiala sculetta come piace a me…forza che stavolta faccio godere anche un po a te guardone di merda …” Io arrapato come un mandrillo mi misi davanti alla faccia di P offrendole il cazzo in tiro e glielo imboccai nella bocca che la porca teneva aperta ansimando e facendoglielo scivolare fino in gola mentre lei a bocca piena slappava il palo. Quando se lo sentì sbattere in fondo alla gola P cercò di sputarlo ma io sapendo quello che voleva M che intanto le spennellava la cappella immane tra le chiappe larghe la presi per i capelli e tenendole la testa la schiaccia violentemente sul mio cazzo teso affondandoglielo nella gola. Lei si dibatteva mugolando a bocca piena ma io la tenevo stretta spingendo con forza fino a quando la sua faccia mi affondò tra i peli della base del cazzo. La tenni stretta sentendo arrapato le contrazioni della sua gola sfondata fino a quando lei riuscì a staccarsi sputandomi il cazzo e restò boccheggiante a scolare saliva a bocca aperta colla faccia piena di lacrime ma appena ebbe ripreso fiato le chiusi il naso colle dita obbligandola a riaprire la bocca e ripetei l’infilaggio violento e mentre la tenevo schiacciata col cazzo in gola fino alle palle M con un colpo secco le spinse in culo il suo battacchio tosto tenendola per i fianchi. P anche soffocando lanciò un mugolio acuto scalciando e cercando di sputarmi il cazzo ma ci riusciva solo quando le mollavo la testa per un momento per lasciarla fiatare e ci insultava con parolacce oscene e bestemmie ansimando e sputando.

Quando aveva la mia mazza in gola non dovevo neanche muovermi perchè le spinte di M per ficcarle in culo il mostruoso palo tosto la spingevano ritmicamente a inghiottirmi il cazzo fino alle tonsille. A forza di spinte M riuscì a ficcarle nel culo sfondato tutta la sua immane ceppa e cominciò a incularsela con pompate lente e profondoe. La troia soffocava ma ormai aveva preso il ritmo e ad ogni sturata di chiappe mi sputava il cazzo per poi ringhiottirselo fino ai coglioni grugnendo come una scrofa quando M le sprofondava nelle budella e mentre le arava le viscere il porco sudato ci diceva:”… senti che limata di budella gran maiala?…razza di cornuti tutti e due godetevi le corna che portate e fate portare ai vostri consorti per questa volta… sentissi come mi sega il cazzo quando strizza le chiappe mentre soffoca questa troia… così mi piace maiala sculetta che te lo rompo alla faccia del tuo maritino cornuto questo culo da vacca… non lo sa il cornuto quanto te l’ho sfondato e quanto te lo spaccherò ancora a piacere mio… gliela faccio pagare cara la sua fottuta della mia mignotta… lo deve imparare anche il tuo consorte che sei una troia a mia disposizione e ti spacco fregna e culo quando mi pare… ”

Mentre facevamo quel doppio servizio alla sposa arrapati come eravamo non pensavamo che a lavorare quella femmina da monta ma il marito che aveva finito di chiacchierare alla fine rientrò tranquillamente sorprendendoci mentre ci sbattevamo la sua neo sposa. Non scorderò mai la faccia del cornuto a vedere la mogliettina in ginocchio ingroppata da M mentre mi sugava la ceppa a bocca piena…! uno sguardo sbalordito con occhi sbarrati e sentendosi mancare il fiato si accasciò su una sedia pallido come uno straccio. M ficcato fino alle palle in culo alla moglie si fermò di pomparle dentro e lo sfottè sadicamente:”… ben arrivato cornutazzo… gran coglione te la sei goduta la mia puttana? e allora tocca anche a noi goderci un po la tua… non ti bastava tua moglie per chiavare che hai voluto fottere la moglie di questo stronzo nella stalla? .. bravo coglione cornuto… credevi di fottere gratis? ma ora paghi pegno… anzi lo stiamo facendo pagare alla tua mogliettina… e sapessi come paga bene la tua zoccola… anche se le ho sempre ripassato i buchi questa trombata me la godo doppia… te la sfinisco di mazza e te la ripasso così la trovi bella allargata la tua sposina…” Io vedendo la faccia stravolta del marito che balbettava come un pazzo mi ricordai come era toccato a me quella parte e come ero quasi svenuto sentendo il rumore sordo del buco del culo di mia moglie sgarrarsi sotto la botta di quella nerchia spaventosa mentre il suo urlo rauco mi faceva venire la pelle d’oca e come m’ero sborrato nei calzoni vedendo la mia troia sventrata da quel porco cazzuto pisciare libidine dalla sorca larga mentre si faceva sbudellare a sangue. Ripensando a tutte quelle porcate non potei trattenermi oltre e sborrai in gola a P che inghittiva a boccate soffocando tutta la scarica di sborra che le versavo dritta in gola sotto lo sguardo spento del marito che piangeva accasciato. Quando ebbi finito di svuotarmi le palle ricacciai la ceppa dalla bocca ansimante di P che il marito guardava incredulo vedendo il viso col trucco disfatto che aveva scolato.imbrattandola di nero e la faccia coperta di roba vischiosa che la porca sputava tossendo semisoffocata. Come una vera bocchinara da casino lei sputava scaracchi di sborra e ruttava come una maiala sazia ripulendosi alla meglio la faccia impiastrata da tutta quella sbroda che le scolava sul collo e tra le pocce sgocciolando per terra con M ben affondato nelle sue viscere fino alle palle ma appena P riuscì a parlare M le chiese sfottente:”… piaciuto il sugo di palle?… certo quello del cornuto non è buono come il mio ma la sborrata te la riservo per concimarti le budella puttanazza… devi pisciare libidine davanti al tuo maritino coglione… così impara a fottermi la puttana personale quello stronzo…”

Solo allora forse il marito si rese conto che quel montone che si stava ingroppando sua moglie non glielo aveva messo in fregna ma nel culo e se possibile sbiancò ancora di più farfugliando :”…bastardi maledetti… vi denuncio… ve la faccio pagare delinquenti… violentare mia moglie vi costerà caro… vado dai carabigneri…” ma M lo interruppe sfottente:”…si bravo vacci… così gli spieghi che hai chiavato sua moglie che è la mia puttana e senza pagare… e noi ti abbiamo ricambiato il favore… e poi gli fai vedere questo per prova…” e dicendo questo il porco sadico tenendo ben larghe le chiappe di P cominciò a sfilarle dal retto la sua nerchia spaventosa lentamente guardando l’effetto che faceva sul marito di P allibito e spaventato: A vedere uscire quella enorme mazza nodosa dal buco del culo spalancato della moglie un pezzo alla volta il marito guardava ammutolito ad occhi sbarrati tappandosi la bocca con le mani per non gridare inorridito. P mugolava come una cagna sculettando mentre il salame mostruoso le riusciva fumante dal sedere un pezzo alla volta e mentre il poveretto sconvolto guardava con occhi sbarrati entrò mia moglie che capendo subito la situazione commentò:”…razza di porci … ecco cosa stavate facendo… le insifonavi le chiappe alla sposina… servizio doppio a quanto vedo come regalo di nozze…” e andando vicino a M l’aiutò prendendogli la proboscide in mano a sturare le chiappe dell’amica stappandole lo sfintere con un risucchio dell’enorme cappella che uscì con uno stappo sonoro accompagnata dall’urlo rauco di P che ansimava infoiata:”…uuu!!!… che rotta di culo… m’è arrivata fino in bocca questa mazza favolosa… che stirata di budella…. finiscimi porco maledetto… forza sborrami gran maiale…fammi il pieno alla faccia del cornuto… dai che aspetti scaricami le palle in panza…”

Quel nerbo spaventoso steso tra le chiappe della moglie che smaniava ansimando parolacce oscene fece sbarrare gli occhi al poveretto che col fiato corto farfugliava incredulo che il sedere della neo sposa avesse potuto digerirsi quel mostruoso cazzo non sapendo quanto e come M avesse già sfondato il culo a P per anni. Il buco del culo di P era un enorme cratere scuro palpitante e la mia troia dopo aver slappato la cappella asinina la indirizzò a mano sul foro spalancato invitando M:”…dai porco … che aspetti ? falle il pieno alle budella… scaricale in panza questa palle da toro che la fai godere come una maiala questa zoccola… vedi che non resiste più dalla voglia?…” La stanga tosta era difficile da manovrare ma la troia arrapata riuscì a indirizzare la cappella sul buco del culo dell’amica e bastò una sola botta del porco per far sprofondare nella voragine scura la cappella quasi per intero accolta dal rutto di P che incurante di tutto sculettava sbattendosi arrapata e chiedendo sborra insultandoci:”…dai porco bastardo… affonda… sborra mortacci tuoi… scaricati le palle …ficcami la tua sborrata fino in gola… ti voglio ricagare per un mese gran maiale… che cazzo aspetti?… ” e sotto la sega con cui mia moglie gli smanicava il palo mostruoso tenendogli un dito in culo M le sborrò in culo grugnendo arrapato:”…to…vacca… tiè… ti riempio la panza… ti concimo le budella gran maiala… alla faccia del tuo cornuto che si gode la tua rotta di chiappe…” Ma il povero marito che non era un pervertito guardone come me non si godeva proprio niente e con la faccia stravolta restava accasciato sulla sedia piangendo senza la forza di fare nulla mentre la mia troia arrapata reggendo la mazza del suo pappone commentava ammirata:”…cazzo che scariche le ficchi in culo alla vacca… sono da un litro l’una… scarica tutto porco… svutatagli in panza questi coglioni da mulo… era parecchio che non le spaccavi il deretano alla zoccola e ne aveva proprio voglia… senti come pompa col buco… beve a canna la scrofa…” M sborrava a ondate e la sua goduta durò parecchi minuti mentre P si sbatteva sculettando impazzita di gusto e balbettava porcate sconce muogolando e gemendo. Alla fine quando ebbe finito la sua riserva di sborra il porco col cazzone ammollato stappò lo sfintere della maiala con uno schiocco sonoro accompagnato da una bestemmia della mignotta sculata e mentre mia moglie in ginocchio tra le sue gambe con le grosse palle pelose sulla testa e il battacchio che le pendeva sulla faccia si leccava arrapata le gocce che scolavano dalla cappella slappandole una ad una la sua amica girandosi andò anche lei a sugare la ceppa che le aveva appena finito di arare le chiappe e davanti agli occhi stralunati del marito la bagascia mollò una gran scorreggia ricagando fuori dal buco del culo sbrillentato e ancora largo una cascata di stronzi di sborra merdosa che le scolarono nel fracosce impiastrandole di robaccia schiumosa la patacca pelosa dilatata di gusto e ruscellando fino a terra.

Il marito davanti a quella porcata oscena per noi abituale quasi vomitava di nausea e alzandosi barcollò verso la porta uscendo inseguito dalle risate di M che commentava:”…lo stronzetto coruto ha avuto il suo spettacolo… povera vaccona ora come fai a farti la tua prima chiavata?… non ti preoccupare vacca che se ti manca la sborra te ne do io in figa… vieni che ti ingravido alla faccia del tuo cornuto scoglionato marito…”. Nessuno badava al marito di P che se n’era andato perchè le due scrofe stavano cercando di riarmare la mazza del loro montone a forza di pompini e leccate mentre io a cazzo duro aspettavo di avere il permesso dal pappone per ficcare il mio manico in qualche buco. M. invece mi ordinò di farmi le seghe mentre anche lui si faceva segare il palo mostruoso dalle due vacche che dopo che si fu seduto a cazzo dritto si misero l’una contro l’altra di spalle e stringendogli la mazza tra le loro chiappe andavano su e giù segandogli in quel modo la stanga tosta fino a che non la sentirono ben armata come piaceva a loro.

Allora vogliose di beccarsela in panza cominciarono a litigare per chi dovesse essere impalata da quel manico bestiale ma fu M a decidere e prima incazzato si vendicò della puttana somministrò una serie di cinghiate a mia moglie per punirla di essersi fatta chiavare senza suo permesso e gratis e poi si fece sedere P sulla fava dritta che le scomparve in fregna con un risucchio osceno scomparendole in panza fino alla radice e senza pietà per le lacrime della troia frustata le ordinò di andare a inginocchiarsi tra le sue gambe e leccare la sorca piena di cazzo dell’amica mentre lui se la chiavava. Mia moglie da puttana ubbidiente si mise all’opera slappando la mostruosa stanga che usciva ed entrava in corpo all’amica e la sua figa stirata da quel mazzapicchio bestiale fino a quando dopo una lunga chiavata a smorzacandela il pappone sborrò scaricandosi i coglioni in fregna a P. La zozza sentendosi scaricare in fregna quegli schizzi bollenti se ne venne una gran goduta scalciando con gli occhi rovesciati e mugolando come una cagna mentre il sugo di figa misto a sborra le scolava lungo il palo che la riempiva allagando i grossi coglioni pelosi che mia moglie slappava da maiala sugando con rumori sconci quelle scolate viscide lucidando figa e cazzo dei due porci.

Dopo che ebbe finito di annaffiarle la figa e l’ebbe sfigata la mia scrofa si slappò di gusto tutta la sbroda che le scolava dalla sorca dilatata e la roba vischiosa che ricopriva quel cazzo gigantesco lucidandoglielo e infine sazia colla bocca tutta impiastrata di roba schiumosa si stese stanca accanto a P che giaceva anche lei sfinita di cazzo e M ridendo mi indicò la sposina dicendomi:”… accomodati anche tu cornuto… schiaffale in figa il tuo cazzetto e sborrala come il marito ha fatto alla tua vacca… dai che è un’occasione…” E infatti io arrapato senza esitare le andai tra le cosce rilazandogliele e schiaffai il mio cazzo nella fregna sbrodolata di P chiavandola furiosamente sciacquando nella sborrata del pappone che la riempiva fino a scaricarle in panza anche la mia goduta.

Dopo mentre ci riposavamo M le disse:”…alla faccia del cornuto che sborrata ti sei fatta vacca puttana…vedrai che t’abbiamo ingravidata almeno di un paio di marmocchi… e se non basta te ne schiaffo in sorca un’altra così il tuo cornuto è servito… fatelo rientrare che la sposina è servita ormai… vai a cercare il tuo collega gran guardone cornuto e riportalo qui… così la sposina potrà farsi la sua prima notte di nozze…” Io e mia moglie uscimmo a cercare lo sposo ma lui se n’era andato in macchina e non ci fu verso di trovarlo e così finì la prima notte di nozze di P… il più breve matrimonio che ho mai visto!…

EPILOGO

La storia sembrava finita li ma al mattino dopo quelle trombate eravamo tutti stanchi e appena alzata P fu avvicinata dal vecchio padrone dell’agriturismo che le chiese di pagare ricevimento e notte. Così lei stupita apprese che lo sposo se n’era andato senza pagare il conto ma ne lei ne noi avevamo i soldi necessari e cominciò una discussione col padrone che chiamò anche il figlio. Io e il pappone mentre discutevamo per trovare una soluzione ci eravamo accorti degli sguardi arrapati che i due lanciavano alle porche che erano in vestaglia e mostravano abbondantemente e con un’occhiata complice tra noi fu presto trovata una proposta per risolvere la situazione. Il pappone prese da parte il vecchio e il figlio e si mise d’accordo per far fottere la sposa in pagamento ma i due arrapati pretesero che anche l’amica fosse a disposizione (cosa che lei appena informata accettò subito da vera puttana per aiutare l’amica e ubbidire al pappone) e inoltre dato il montante le volevano a disposizione per alcuni giorni facendole montare anche da altri puttanieri per soldi.

Concluso l’accordo il pappone informò le due zozze che avevano già capito e per iniziare tirando fuori dalle scollature le pocce delle due troie invitò i due padroni a servirsi subito e quelli arrapati non se lo fecero ripetere e trascinarono in camera le due maiale chiudendo. In pochi minuti sentimmo i letti cigolare sotto il pompaggio dei due maschi che sbuffavano fottendosi le due femmine maiale e i rumori sconci delle chiavate che stavano somministrando a ritmo frenetico alle puttane. Fu una settimana di trombate continue e le due mignotte non riuscivano a stare tranquille neanche un minuto tra una chiavata e l’altra che subito arrivava qualche puttaniere arrapato che faceva la sua scelta come al bordello e si portava in camera la zozza di turno. Io e il pappone ci facemmo un settimana di vacanza a spese dei buchi della due zoccole che si fecero un’abbuffata di cazzi e sborra incredibile senza riuscire a rivestirsi che per andare a pranzo e cena. I proprietari dell’agriturismo alla fine ci chiamarono per proporci di mettere a disposizione le due bagasce dato che l’albergo era vuoto ma la presenza di quelle puttane s’era sparsa e avevano molte prenotazioni e c’era da fare soldi ma il pappone non volle dato che lui i soldi che fruttavano le due maiale li voleva per se e una volta saldato il debbito con rammarico dei due padroni di casa imbarcammo le due troie sfinite e ce le riportammo a casa dove finalmente anche M potè trombarsele con comodo e a lungo dopo essere stato a digiuno tutto il tempo.

Il marito di P anche se non disse niente a nessuno per vergogna ma non ne volle più sapere di quella mignotta sgarrata e delle sue porcate ma comunque qualche cosa si seppe e molti mandrilli le fecero proposte sconce per fottersela e alla povera P non restò che accettare quelli che l’arrapavano di più oltre naturalmente a venire a farsi trombare e sgarrare i buchi da M oltre che dagli altri porci che la mia troia le forniva a scelta tra i puttanieri cazzuti che la frequentavano in modo da non farle mancare mai cazzo e sborra e farle anche guadagnare un po di soldi anche se non faceva la puttana a tempo pieno come la mia troia moglie sfondata..

2
2

Leave a Reply