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Racconti Erotici Etero

Il rappresentante

By 17 Dicembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

L’apertura del negozio rappresentava il giorno della rinascita per lei. Rappresentava la fine di un brutto periodo che era seguito al divorzio. Ora si voleva riprendere la sua vita e quella nuova avventura le aveva portato un grande entusiasmo. Aveva aperto un negozio di scarpe da donna. I primi mesi furono un vero successo, le vendite andavano bene e la clientela aumentava. Di tanto in tanto notava che i mariti e i compagni delle sue clienti la guardavano con una certa insistenza. Era una bella donna, giovane con un bel seno prosperoso e un sedere sodo. Le donne appena entravano venivano rapite dalle scarpe, e gli uomini mentre aspettavano si godevano l’immagine di lei. Inizialmente questi attenzioni la infastidivano, ma poi cominciava ad apprezzarli considerandoli lusinghieri. Da quando si era separata non aveva più avuto nessun rapporto con un uomo e iniziava a sentirne la mancanza.
Dopo qualche mese dall’apertura la chiamò il rappresentante per dirle che sarebbe passato per mostrarle la nuova collezione. Si misero d’accordo per la sera successiva, dopo la chiusura del negozio, così da non avere i clienti a distrarla. Il rappresentante era un bell’uomo, elegante e un po’ sfacciato’
‘Ecco la mia cliente più bella!’ esordì lui mentre entrava.
Lei arrossi lievemente, poi tornando con la mente al lavoro ‘aspetta che abbasso la serranda prima di iniziare’ . Mentre si avvicinava alla serranda in modo tale che i clienti non entrassero più e si dedicasse alla nuova collezione vide riflesso nel vetro della vetrina lo sguardo del rappresentante fisso sul suo fondoschiena. Quella sera indossava un vestito rosso aderente che le arrivava sopra le ginocchia con un paio di sandaletti col tacco legati a schiava che rendevano la sua figura particolarmente sensuale. Mise quasi involontariamente ancor più in mostra il sedere quando si dovette piegare per abbassare la serranda. Si accorse, lievemente imbarazzata, di aver dato un gradevole spettacolo che il suo rappresentante non si era perso un istante.
‘si direbbe che vorresti un bello sconto stasera” disse lui dimostrando di aver gradito quelle movenze facendo salire ancor più l’imbarazzo di lei.
Notevolmente arrossata in viso, ma comunque compiaciuta per quella specie di complimento, cercò di cambiare discorso e iniziarono e guardare la nuova collezione. Mentre lei era intenta a vedere le nuove scarpe si accorse che gli occhi di lui ora insistevano spesso sulla sua scollatura. Non che fosse molto aperto, ma un seno abbondante come il suo risaltava bene. Cominciò a squadrarlo anche lei. Si ritrovò a pensare che era un bell’uomo, con un fascino intrigante.
‘perché non le provi questi?’ disse lui riportando l’attenzione sulle scarpe che aveva in mano. In effetti era indecisa e voleva vedere come stavano al piede.
Si sedette per provarsele e lui galantemente e inaspettatamente, si inginocchiò davanti a lei per infilarle la scarpa. Per sciogliersi i sandaletti dovette abbassarsi dando una bella visuale del suo seno che lui certamente colse. Poi le infilò la scarpa soffermandosi qualche secondo in più per toccarle delicatamente il piede. Si alzò per vedersi, con lui in ginocchio con il viso all’altezza del sue pube. Poi si rimise a sedere, e lui le tolse la scarpa per mettergliela un ‘altra. Ogni volta si soffermava a toccarle il piede, un tocco sempre più lungo che faceva nascere in lei delle strane emozioni. Si sentiva imbarazzata, a disagio ma sentiva crescere ogni volta dentro di lei una certa eccitazione. Ormai anche lei partecipava a quel gioco. Quando si abbassava per togliersi la scarpa si soffermava dando modo di guardarle nel suo decolté. Quando si alzava faceva una piccola giravolta su di sé per mostrarle il fondoschiena. E soprattutto ogni volta che lui andava per infilarle una nuova scarpe allargava leggermente le gambe. Un movimento quasi involontario che le era dettato da quel formicoliò che sentiva crescere tra le sue gambe. La situazione era intrigante, nell’aria aleggiava una certa carica erotica pronta ad esplodere. Quando lei si rimise a sedere e, porgendo il piede a lui per provare la nuova scarpa, allargò leggermente le gambe lasciando intravedere le mutande fu un’invito che lui, sempre in ginocchio dinanzi a lei non si lasciò sfuggire. Avvicinò la sua bocca alla gamba e iniziò a baciarla nell’interno coscia. Lei presa alla sprovvista, ma in fondo forse quello che cercava, non reagì rimanendo pietrificata. Lui continuò a baciare l’interno delle sue gambe risalendo lentamente facendo scorrere con le mani il vestito verso l’alto. Lei si ritrovò solamente ad alzare il sedere quando sentì le sue mani arrivarci. Con le mani le toccava il culo mentre da sopra le mutande le baciava il suo sesso. Lei, ancora li ferma, non pot&egrave far altro che sentire la propria eccitazione crescere. Poi le mani le afferrarono le mutandine e le sfilarono. Ora lei era a sedere con il vestito alzato fino in vita, con lui in ginocchio tra le sue gambe spalancate. Lui appena tolte le mutande tornò a baciarle la fica iniziando a leccarla. Lei in preda al godimento cominciò prima ad ansimare e poi e gemere sotto i colpi della sua lingua. Sentiva il piacere crescere dentro lei come ormai da molto tempo non succedeva. Con le mani prese la testa di lui e lo spinse ancor più forte contro il suo sesso. Lui quando sentì afferrarsi la testa leccò ancor più freneticamente. Lei sentì invadersi il suo corpo da una prima ondata di piacere. Dopo gli staccò la testa dalla sua fica e lo guardò negli occhi pieni di desiderio. Gli sbottonò la camicia, poi la cintura e gli aprì i pantaloni. Infilò una mano dentro le mutande e sentì il cazzo in tiro. Lo massaggiò iniziando a segarlo. Lui sempre in ginocchio tolse le spalline del vestito e del reggiseno di lei abbassandoli entrambi facendo uscire il seno che iniziò a leccare. Si tolse la camicia e si alzò in piedi davanti a lei ancora seduta con il vestito che ora le copriva solo la pancia. si calò i pantaloni e gli altri indumenti togliendoli. Ora il cazzo era all’altezza del viso di lei e puntava verso la sua bocca. Lei come un automa aprì la bocca e lo infilò tutto dentro. Non ne aveva mai fatti, nemmeno quando era sposata, ma in quel momento non ci pensò e iniziò a muoversi su di esso. Era il suo primo pompino ma il movimento i quel momento le veniva così naturale che nessuno se ne accorse. Poco dopo, quando lui sentiva la sua asta bene in tiro, si staccò da lei, la fece stendere sul divanetto dove era seduta. Lei si distese alzando una gamba nello schienale del divanetto come invitandolo a lei. Poi lo vide avvicinarsi e abbassarsi su lei. Sentì finalmente il cazzo entrare riempiendo il caldo spazio della sua fica. Iniziò a muoversi lentamente su di lei. Lei gli cingeva le braccia intorno a lui spingendolo verso di se. Voleva sentire tutto il suo cazzo dentro di se. Lui aumentava sempre più i colpi su di lei. La stanza era invasa dai gemiti e dai mugolii dei due. Lui vedeva sotto di sé quel seno dondolare sotto di se ad ogni suo colpo. Poi sentì arrivare il momento dell’esplosione dentro di se. Si tolse dalla sua fica e avvicino il cazzo al seno. Lei glielo prese in mano appoggiandolo sopra la sua tetta. Lo muoveva fino a quando venne coprendole il seno di sborra. Poi lei si abbandonò sul divanetto e lui si distese per terra guardando entrambi il soffitto tra la quiete che era tornata nella stanza.

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