Skip to main content
Racconti di DominazioneRacconti Erotici Etero

Il regalo di Natale

By 25 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Era la notte di Natale di qualche anno fa, posso ancora ricordare i profumi e le sensazioni di passare quella notte in una calda baita di legno in montagna mentre fuori la neve scendeva silenziosa. Io e Sofia la mia ragazza, alta e magra dalle forme perfette, una terza di seno che vinceva senza problemi la forza di gravità e due piccoli capezzoli che sembravano luci di natale a coronare quello splendore. La cosa che più mi piaceva di Sofia era il suo culo, creato da una nonsoquale divinità, due perfette semisfere sode, alte e a mandolino, il cielo in terra.
Quella sera dopo aver mangiato ci sedemmo davanti al camino che con il suo calore e la sua luce dava vita alla nostra intimità, io per l’occasione avevo indossato un vestito chiaro in giacca e cravatta ma lei aveva osato molto: i suoi bellissimi capelli erano acconciati alle perfezione, indossava un lungo abito rosso che le lasciava tutta la schiena scoperta e sul davanti una scollatura super eccitante, due lembi di stoffa partivano dalle spalle e si congiungevano sotto l’ombelico lasciando tutto ad immaginare. L’assenza del reggiseno non si poteva non notare ed a completare tutto il piercing al l’ombelico, una corta catenina d’oro da cui pendeva un brillante che le avevo regalato alla nostra prima volta.
Decisi di portare avanti la serata con del buon vino, tornando dalla cantina la ritrovai in piedi davanti al camino con la spaccatura del vestito che permetteva di vedere l’attaccatura del reggicalze la cui magia mi fece subito eccitare.
Versai il vino e incrociando le nostre braccia iniziamo a sorseggiarlo, dopo qualche bicchiere il clima si fa più acceso e lei si abbandona tra le mie braccia poggiando la testa sul mio petto a contatto con la camicia, le presi la testa tra le mie mani e la portai a pochi centimetri dalla mia e dopo averle detto “ti amo” iniziai a baciarla dal collo fino alle labbra per continuare dietro l’orecchio.
Sofia si divincolò dalle mie mani e appoggio le sue soffici labbra sulle mie e con molta calma inizio a baciarmi per più di una decina di minuti. Da sempre per noi il bacio &egrave il mezzo per comunicare tutto il nostro amore lei sapeva baciare come nessuno al mondo, in tutti i modi possibili e non solo con le labbra che sono a tutti visibili.
Velocemente si fece mezzanotte, l’ora dei regali. Le misi una benda sugli occhi e la portai in camera dove sul letto trovò una borsa che lei desiderava tanto.
Mi abbracciò mi disse centinaia di volte grazie &egrave poi mi disse:”attendi qui prima di venire”.
Dopo qualche minuto mi chiamò ed io iniziai a portarmi verso il caminetto. Subito fuori dalla stanza da letto trovai le sue décolleté nere con quel tacco da paura che tanto mi facevano eccitare e sulla porta del soggiorno trovai appeso il suo abito. La mia mente inizio da subito a dilagare pensando a quello che avrei potuto trovare dietro quella porta ed il mio arnese inizio a prendere vita.
Aprii la porta. Il buio era interrotto solo dalla luce del camino che la illuminava. Era piegata a 90* sul divano indossando solo calze reggicalze ed un perizoma rosso fuoco che si chiudeva in un fiocco. Sulle natiche aveva scritto “Buon Natale, Aprimi Tutta”.
Non capii più nulla, le baciai le cosce e lei mi disse:”cosa aspetti a scartare il tuo regalo?”
Tirai subito i nastri del fiocco levandole il perizoma che scoprì il regalo. Il suo culo. Mi regalò la sua verginità anale. Era da più di un anno che penavo per averla ed ora era lì. Il suo fiore era ornato da un piccolissimo plug che fuoriusciva con una gemma viola in cui si rifletteva la luce del camino.
Estratto il plug iniziai a svestirmi ed una volta nudo le chiesi come potevo ringraziarla e lei mi disse:”Sfondandomi il culo con la tua mazza!”.
Non me lo feci ripetere due volte e con la saliva iniziai a lubrificarle l’ano ma lei mi fermò.
“Aprimi di forza, voglio sentire la tua voglia e il tuo controllo su di me, per questa sera non sarò altro che il tuo buco”. A questa parole mi lanciai alla carica e con in un colpo le misi più di mezzo cazzo nel culo. La sua reazione alla mia azione brutale fu terribile, un urlo atroce di dolore le uscì dalla bocca al quale il mi tirai subito indietro ma lei mi richiamo al dovere:” Forse non hai capito, torna a fare il tuo dovere e sfondami il culo con il tuo ariete, voglio sentirmi aperta voglio soffrire e godere, sono la tua puttana!”. Ripresi a sfondarle l’ano. Furono i 5 minuti peggiori della sua vita, durante quel tempo non fece altro che urlare e dimenarsi come una matta sotto la forza dei miei colpi. Il suo sfintere era rosso come il fuoco e dilatato ormai fuori misura, il dolore iniziò a sostituirsi al piacere. Mentre le facevo per bene il culo iniziai a penetrarle la vagina con le dita arrivando fino a fistarla con violenza, pratica che lei adorava. Pochi minuti dopo il mio turgido cazzo cedette sotto la pressione del’orifizio di Sofia e le inondai il retto di sperma. Lei si girò, presi paura da come era ridotta, aveva le lacrime agli occhi ed il mascara tutto colato sulle guance, mi bacio, la strinsi tra le mie braccia e mi disse:”Buon Natale Amore”!
Dopo qualche minuto, ripigliata dal torpore, si inginocchio ed inizio a pulirmi l’uccello dai residui di sperma che ormai le colavano dal culo. Il mio ariete riprese vigore grazie alle sue labbra e decisi allora di godere delle capacità della mia ragazza. La feci sdraiare sul divano e lasciando la testa a penzoloni iniziai a scoparle la bocca. Era la pratica che meglio le riusciva dopo il bacio, il deepthroat. Riusciva a farsi scopare la bocca con 20 centimetri di cazzo prendendoli tutti fino in gola. Dopo qualche minuto di forsennato andirivieni fiotti di sperma le urtarono la gola e velocemente feci in modo di venire su tutto il suo viso. “Ora si che sei la mia puttana, mia e solo mia”.
Baciai il più grande amore della mia vita e la presi in braccio per andare sotto la doccia insieme.

Leave a Reply