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Racconti Erotici Etero

IL RISPETTO DELLA QUIETE NOTTURNA

By 15 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Vivevo con mio fratello in un appartamento nel centro della città. Nonostante il legale di sangue mi limitavo a condividere con lui quella sistemazione allocativa. Tra di noi c’era un sincero affetto ma nulla di più. Avevamo fatto scelte diverse e, per lo più, avevamo un diverso atteggiamento nei confronti delle cose.

Nella gestione dell’appartamento l’accordo, espresso, era che ognuno aveva diritto al suo spazio, eppure con riferimento ai rapporti con le donne si doveva evitare di mettere l’altro in imbarazzo, quindi ognuno era libero di portare a casa una ragazza, ma a patto che o l’altro non fosse presente, o comunque in modo tale da evitare di farsi sentire durante l’amplesso.

Quella notte quando rincasai, dopo una serata con amici, mi resi subito conto che mio fratello era in compagnia. Non ne avevo una certezza oggettiva, la porta della sua camera chiusa, ma ne avvertivo la presenza a sensazione.

Attraversando il corridoio che conduce alla mia stanza mi avvicinare a origliare alla porta della stanza di mio fratello e pur non sentendo voci ebbi la conferma di quelle sensazioni. c’era qualcuno, o meglio mio fratello era con una donna. Ciononostante non si sentiva nulla. Per questo avevo la curiosità di capire cosa stesse accadendo nella stanza, e come per incanto la porta si aprì, appena quel tanto che bastava per vedere dentro. Forse perché non era stata chiusa bene ed la serratura non si era incastrata bene con lo stipite, fatto sta che potei vedere quello che stava facendo mio fratello. Era con una donna che gli stava facendo un saporito pompino. Non potevo vederli perché mio fratello era seduto sulla poltrona proprio di fronte all’entrata e la donna gli era seduta in ginocchio davanti mentre lo sbocchinava. I due non parlavano, forse, ma non ne erano sicuro, sussurravano qualcosa di incomprensibile. Gli unici rumori che provenivano erano le ciucciate della donna sul cazzo di mio fratello, e gli sforzi di stomaco che derivavano dalle sue ingoiate profonde.

Continuarono così per qualche minuto, poi mio fratello si alzò in piedi, si mise di profilo rispetto all’entrata, ovvero alla porta dietro la quale mi trovavo, e la donna, rimanendo in ginocchio, prese a spompinarlo a più non posso.

Non era proprio giovane, era una donna matura, sicuramente più grande di mio fratello che all’epoca aveva trent’anni. Lei con tutta probabilità ne avrà avuti almeno dieci di più, ma era una bella donna, almeno da quello che potevo vedere da quella posizione. Mora. Con lungi capelli mossi e soprattutto con due enormi tette.

Il suo lavoro era perfetto e davvero eccitante. Succhiava il cazzo solo con la bocca, tenendo le mani avvinghiate ai fianchi di mio fratello, e con un ritmo lento e regolare se lo ingoiava completamente fino alle palle. Ogni tanto accelerava il ritmo, quasi simulando il movimento di una scopata e per questo le sue tette sobbalzavano ai colpi della sua bocca.

Così intenso quel pompino mi fece venire il cazzo duro. Si vedeva la passione che ci metteva la donna nell’ingoiare quel cazzo, grosso, a dire la verità, ed al massimo dell’eccitazione. Si sentiva lo sforzo che ad ogni affondo la donna faceva a infilarsi quell’asta gonfia completamente fino alla gola, o meglio fino a scavallare la gola. Ed a volte era chiaro che quel lavoro le dava da vomitare e per questo doveva arrestarsi, sputare la saliva copiosa che produceva e riprendere fiato, per poi riprendere incessantemente a ingoiare quella canna di carne.

Non riuscivo a capire in che modo mio fratello riusciva a rimanere fermo in quella posizione senza reagire, non so, prendere la donna per i capelli e pomparsela fino a venire, oppure a prenderla, magari alla pecorina, e fotterla a dovere.

Lei continuava a pompare, a sforzare e a sbavare, in silenzio e mio fratello continuava a resistere, in silenzio. Quella scena era incredibilmente eccitante ed io presi a toccarmi il cazzo che era ormai diventato di legno.

Di tanto in tanto, tuttavia, la donna afferrava il cazzo duro con una mano lo smanettava e prendeva a leccare i coglioni gonfi del fratello maggiore. Li ciucciava come fossero un cazzo e gli sputava sopra la saliva che intanto aveva nella bocca. Poi, incessantemente, riprendeva il suo sapiente pompino, sforzandosi a trattenere il cazzo il più possibile nella sua bocca ed attraverso la gola.

Effettivamente ad un certo punto mio fratello iniziò a cedere. Vedevo che muoveva i fianchi ed il cazzo in modo spasmodico, segno che l’orgasmo era sul punto di arrivare. Così, tolto il cazzo dalla bocca, si inchinò sulla donna sussurrandole qualcosa all’orecchio, poi la prese per la testa ed affondò il cazzo duro nella bocca. Quando fu completamente dentro, intendo dire tutto fino alle palle, iniziò a smuovere la testa della donna prima piano poi sempre più velocemente, come se la scopasse. Lei non aveva appoggi e non poteva muoversi da quella posizione. Si sentiva lo sforzo tremendo che faceva per trattenere quel cazzo nella sua gola che la stantuffava senza pietà. Alzò le mani, diete qualche colpo ai fianchi a mio fratello ma lui non smetteva, continuava in quel modo a scopare incessantemente la donna nella bocca che quasi stava soffocando, poi, esausto, uscì appena un secondo prima di riversare su di lei un’enorme sborrata. Tre quattro cinque fiotti copiosi che le ricoprirono il viso, i capelli fino a colargli sul grosso seno.

Ero eccitato, e dovetti correre in camera a risolvere, purtroppo da solo, il turbamento per quella scena a cui avevo assistito.

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