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Racconti Erotici Etero

Il sesso ai tempi dell’erasmus

By 6 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Racconterò ora un’altra delle mie esperienze, forse quella che più mi ha eccitato in assoluto.

Bisogna andare indietro fino al 2006, per la precisione in gennaio poco dopo capodanno. Mi trovavo in erasmus in Spagna, e si sa che durante l’erasmus siamo tutti più disinibiti, e io non facevo eccezione. La situazione di cui voglio parlare però &egrave un po’ particolare. Una coppia amica di una mia amica (anch’essi italiani) era venuta a trovarla per passare il capodanno in Spagna, e sucessivamente rimanere qualche giorno lì per visitare la città. La sera era quella del 2 gennaio, avevamo passato tutti un buon capodanno ma io stranamente non avevo trovato nessun ragazzo che mi piacesse, quindi ero senza sesso da più di una settimana. Quella sera eravamo usciti noi quattro più altra gente, e siccome eravamo andati lontani dal centro la mia amica si era offerta di ospitare per la notte anche me visto che le sue coinquiline erano entrambe tornate a casa per passare le feste. Il piano era che io e lei avremmo dormito nella sua camera che aveva due letti (uno suo e uno di un’altra ragazza che anche io conoscevo), mentre la coppia avrebbe dormito in sala/cucina dove c’era un divano piuttosto scomodo che si trasformava in un letto matrimoniale. La serata prevedeva di bere a casa di un ragazzo e poi andare tutti in un discopub, a ballare un po’ e passare qualche ora. Nulla di particolarmente elegante dunque, e per la serata mi ero messa un vestito nero, collant scuri trasparenti e stivali con il tacco ma nulla di particolarmente aggressivo. Come intimo semplicemente avevo un perizoma di cotone e relativo reggiseno, non ricordo il colore. Rientrammo a casa decisamente ubriachi intorno alle 3.30 di mattina, inusualmente presto per i nostri standard del tempo. Ci fermammo in cucina a bere ancora qualcosina e a parlare di cavolate. Il ragazzo, che chiamerò Marco, disse che era stanco e che non voleva trattenerci dal parlare tra donne, quindi si mise in camera nel letto della mia amica, dicendoci di svegliarlo quando avessimo voluto andare a dormire, così lui si sarebbe messo sul divano-letto insieme alla sua fidanzata. Era molto simpatico e durante la serata mentre la sua ragazza e la mia amica si aggiornavano sui pettegolezzi della loro città io avevo parlato con lui, scherzando e conoscendoci meglio. Io e le altre due ragazze ci intrattenemmo in cucina/salotto per una mezz’oretta, parlando del più e del meno e inevitabilemente di ragazzi. Quella fidanzata disse che un po’ invidiava la nostra vita da studentesse all’estero, perch&egrave effettivamente nei mesi precedenti entrambe ci eravamo tolte diversi sfizi. Dopo un po’ questa ragazza si sdraiò sul divano-letto, dicendo che riposava un attimo, evidentemente ubriaca iniziava ad essere stanca per mancanza di cose da fare. Decidemmo di coricarci tutte quante, e io fui la prima ad usare il bagno. Anche io avevo bevuto parecchio e non so quanto tempo rimasi in bagno, ma al mio ritorno in cucina anche la mia amica si era addormentata a fianco dell’altra sul divano. Tentai timidamente di svegliarla, ma non ottenni alcun risultato. Decisi quindi di coprirle solamente con il piumone e andarmene a letto anche io.
Mi diressi in camera dove Marco stava dormendo sul letto della mia amica. Accesi una piccola luce per non disturbarlo e iniziai a svestirmi. Mi tolsi stivali e collant, per poi passare al vestito. Rimasta in intimo feci per cercare il pigiama nel mio zaino, ma mi cadde l’occhio su Marco che mi accorsi essere sveglio. Si era tirato su un gomito e mi fissava interessato.
Nel pieno dell’imbarazzo mormorai che pensavo stesse dormendo e feci per andarmene quando lui disse una frase che non dimenticherò mai:
‘mi viene duro solo a guardarti’
Non so cosa mi prese, ma tra l’alcol e la ‘lunga’ astinenza sentii un brivido percorrermi. Per fare la stupida feci cadere apposta i collant che avevo in mano, chinandomi a raccoglierli mettendo in mostra il mio culo. Era la prima volta che lo facevo in modo così sfacciato ma l’avrei ripetuto molte altre negli anni a venire, avendo capito che eccitava estremamente i ragazzi.
Una volta rialzata mi girai a guardarlo per dargli la buona notte, e mi accorsi che si stava accarezzando il pene da sopra i pantaloni della tuta.
Se non fosse stato per l’ebbrezza non avrei mai fatto una cosa del genere, ma controllai che le altre due stessero ancora dormendo della grossa e mi avvicinai a lui. Mi sedetti sul bordo del letto e iniziai ad accarezzargli il pene. Non era esageratamente grosso ma dignitoso. Lui era completamente immobile quando gli misi una mano dentro i pantaloni. Ormai anche io mi stavo eccitando rapidamente e mi sentivo già bagnata. Lo tirai fuori e iniziai a segarlo molto lentamente, mentre sentivo che raggiungeva la completa erezione nella mia mano.
Decisi che lo volevo e che me ne sarei fregata delle conseguenze, mi alzai in piedi e mi sfilai il perizoma. Mi misi a cavallo su di lui, una delle mie posizioni preferite, e me lo misi dentro iniziando a muovermi avanti e indietro, su e giù.
Ero eccitata come mai in vita mia e sentii subito che non mi ci sarebbe voluto molto prima dell’orgasmo. Il fatto che cercassi di fare piano per non farmi sentire dalle altre due ragazze (che comunque ubriache come erano non si sarebbero svegliate, ma non si sa mai) mi faceva uscire di testa ancora di più.
Come volevasi dimostrare dopo pochi minuti venni, lo feci uscire da me per godermi il mio orgasmo a pieno. Lui non aveva alcuna intenzione di farla finire lì, quindi mi fece rimettere nella stessa posizione e ricominciò a scoparmi. Io per quanto soddisfatta dal mio orgasmo avevo ancora una voglia pazzesca e accettai di buon grado. Mi chiese se prendevo la pillola e risposi affermativamente, e dopo meno di due-tre minuti lo sentii che mi riempiva di sborra.

Nonostante volessi solo continuare a godere, andai in bagno per pulirmi ed evitare di sporcare esageratamente il letto della mia amica. Ero ancora eccitata quando tornai in camera, e con gioia vidi lui con il cazzo ancora fuori che mi guardava e se lo toccava, cercando di recuperare l’erezione. Mi avvicinai, e una volta messami in ginocchio di fianco al letto iniziai a succhiarlo avidamente, sentendo ancora il sapore di sborra che contribuì ad eccitarmi ancora di più. Non resistetti e iniziai a toccarmi con un dito, giocando con il mio clitoride intanto che lui tornava duro per me. Quando fu completamente eretto lo feci alzare, e mi misi vicino all’altro letto a 90, entrambe le mani appoggiate sul materasso. Non si fece pregare e si mise dietro di me, ricominciando a fottermi come se fossi una cagna. Ben presto le braccia mi cedettero, e mi ritrovai con il culo in alto e la faccia e il seno appoggiati al letto. Iniziai di nuovo a toccarmi il clitoride mentre lui mi scopava sempre più forte.
Sentii che stavo per venire ancora, evento raro perch&egrave senza preliminari solitamente non riesco a venire più volte. In breve tempo di nuovo sentii la mia figa esplodere di piacere, mi sfuggì un mugolio un po’ troppo forte e sperai di non aver svegliato nessuno. Anche lui sembrava prossimo all’orgasmo, quindi mi chinai a terra e iniziai di nuovo a succhiarlo avidamente. Mi esplose in bocca, e senza problemi ingoiai tutto.
A quel punto ero stanca e credo anche lui. Sempre senza dirci una parola mi rivestii e ci infilammo a letto.

La mattina dopo avremmo dovuto andare a fare un giro a un certo mercato che c’era in città, ma io mi sentivo troppo imbarazzata a uscire con anche lui, quindi dissi alla mia amica che non stavo bene e che avevo bevuto troppo e che sarei rimasta a casa sua se potevo fino a ora di pranzo, poi avevo pianificato di andarmene in mattinata dicendole che mi ero sentita meglio, in modo da non dover incontrare più Marco. Lui era ancora nel letto a pochi metri dal mio e deve aver sentito, perch&egrave anche lui disse alla sua fidanzata che il mercato non gli interessava e avrebbe preferito rimanere a letto per smaltire il mal di testa da sbornia. Capii immediatamente che mirava a rimanere in casa da solo con me, ma non dissi niente per paura di fare gaffe. Nel giro di una ventina di minuti le altre due uscirono, lasciandoci soli. Eravamo ancora entrambi a letto, con poca luce che entrava dalla porta. Non sapevo se sperare che effettivamente stesse male e sarebbe rimasto a dormire o che volesse scoparmi tutta la mattina, perch&egrave in effetti mi intrigava anche quella situazione anche se mi sentivo un po’ in colpa per la sua ragazza.
Lo sentii alzarsi e mi girai a guardarlo. Senza dire nulla si avvicinò al mio letto e mi tolse la coperta. Si chinò iniziando a baciarmi e capii che sarebbe stata una mattinata interessante.

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