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Racconti Erotici Etero

il signor alfredo

By 17 Aprile 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve questo racconto è vero ed è ciò che mi è accaduto e che ancora oggi continua, ovviamente i nomi della storia non sono veri.
Sono una signora di 38 anni sposata da 12 con Stefano un figlio di 9 anni Maurizio, fisicamente dai commenti delle persone sono considerata particolarmente avvenente, non spetta a me dirlo, ma devo dire che da giovane ho vinto qualche concorso di bellezza.
Mio marito Stefano fa l’agente di commercio e spesso è fuori, io lavoro part-time in un ente locale ed ho la possibilità di organizzare il lavoro come meglio mi aggrada, viviamo in uno splendido appartamento all’ultimo piano di un palazzo in una zona residenziale di una grande città del nord, fra le peculiarità del nostro appartamento c’è un bellissimo terrazzo molto ampio diviso a metà con i nostri vicini, praticamente la nostra parte di terrazzo è di circa 45 mq, il terrazzo è di fatto un giardino pensile tant’è che la divisione con la parte dei nostri vicini è fatta oltre dalla ringhiera anche da un’alta siepe.
Nel nostro palazzo vive il signor Alfredo, un anziano pensionato ma ancora abbastanza giovanile e baldanzoso. Il signor Alfredo occupa un appartamento insieme alla moglie che non è giovanile come lui ed un bellissimo cane dalmata, nello stesso piano dove vive suo figlio con la famiglia.
Il signor Alfredo ha un nipote dell’età di Maurizio che frequenta la stessa scuola elementare e la stessa scuola di calcio, pertanto spesso è lui che si offre di accompagnare mio figlio con suo nipote, è sempre il signor Alfredo che si prende cura del giardino dei nostri vicini che non ci sono quasi mai e qualche volta cura anche il nostro.
Tutto è cominciato circa 3 anni fa il primo anno di scuola di Maurizio, è stato allora che abbiamo conosciuto meglio il signor Alfredo che da subito si è prestato oltre ad accompagnare Maurizio anche a fare dei piccoli favori, come aiutarmi a portare la spesa ecc-ecc.
E’ stato mio marito a farmi notare come il signor Alfredo mi guardasse, mi diceva attenta che qualche volta gli farai venire un infarto, guarda come ti scruta, come ti punta il seno come ti guarda il didietro.
Forse è stato questo a spingermi ad iniziare una specie di innocente gioco, invitavo ogni tanto il signor Alfredo a prendere il caffè e nel servirlo facevo in modo che mi guardasse il seno, che leggermente si scopriva, dalla camicetta sbottonata ad arte dei primi bottoni o magari accavallavo le gambe in maniera tale che la gonna risalisse per poi tornare in una posizione più comoda ed aprire leggermente per un attimo le gambe per mostrargli le mutandine, qualche volta spinsi questo gioco anche oltre, non mettendomi le mutandine, non so se il Signor Alfredo si sarà mai accorto di questo so soltanto che mi guardava apparentemente senza palesare imbarazzo, ma si vedeva dalla faccia e spesso anche dalla patta che si eccitava e parecchio.
Anch’io mi eccitavo molto tanto che quando il signor Alfredo se ne andava mi masturbavo furiosamente, questo gioco era diventato per me una sorta di carica erotica, il signor Alfredo era diventato l’oggetto delle mie fantasie era il mio desiderio perverso, ma mai avevo pensato che questo un giorno potesse divenire realtà.
Una mattina erano i primi giorni di giugno io ero sola in casa, la giornata era bellissima calda soleggiata, decisi di prendere il sole in terrazza, distesi un telo, mi spogliai dell’accappatoio, mi tolsi il reggiseno, tanto come al solito i nostri vicini non c’erano e mi distesi con le sole mutandine.
Ero lì tranquilla sicura che dall’altra parte del terrazzo non vi fosse nessuno, quando sentii un leggero scalpitio, mi resi conto che dall’altra parte doveva esserci il signor Alfredo con il cane, cercai senza farmi notare di vedere dove fosse, lo scorsi dietro la siepe che mi osservava, sicuro di non essere visto.
Fu un attimo, il sapere che fosse lì a guardarmi, mi eccitò tanto che decisi di spingermi più in là con il mio gioco, mi tolsi anche le mutandine, mi girai un paio di volte nel telo mostrandogli anche il mio didietro, poi comincia a toccarmi fino a raggiungere l’orgasmo, non vedevo più il signor Alfredo, non sapevo più se ci fosse o no, l’unica cosa era che avevo goduto e avrei voluto godere ancora, ma improvvisamente senti suonare il campanello, mi misi l’accappatoio senza rivestirmi e andai a vedere chi fosse, nell’inconscio speravo che fosse il signor Alfredo ed infatti era lui con il suo cane, che mi chiedeva se avevo un riduttore per una spina elettrica, sapevo che era una scusa, ma comunque lo feci entrare.
Chiesi scusa per il mio abbigliamento e gli chiesi se voleva un caffè, lui disse di si e per l’abbigliamento mi disse che non c’erano problemi.
Mentre aspettavamo che si scaldasse la macchina del caffè, il signor Alfredo iniziò a parlare e per la prima volta in maniera esplicita mi rimproverò per il mio comportamento nei suoi confronti.
Mi diceva che non potevano essere causali tutte le mie provocazioni e che lui, anche se anziano ha ancora il desiderio e che non potevo eccitarlo in quel modo, dal momento che non poteva più sfogarsi nemmeno con la moglie.
A quelle parole io non sapevo come reagire, tutta rossa cercavo di negare, che probabilmente lui interpretava male il mio comportamento che mai io avevo voluto provocarlo.
Lui disse solo ah si’. ho frainteso’. , e alzandosi mi venne vicino ed in maniera brusca con una mano entrò dentro l’accappatoio toccandomi la fica, ah si, ripetee, piccola troia, riferendosi alla mia fica fradicia d’umori per ciò che era accaduto prima e per l’eccitazione del momento .
Io non risposi, non sapevo che rispondere ero frastornata ed eccitatissima, fu così che il signor Alfredo mi apri l’accappatoio che cadde a terra facendomi rimanere nuda, mentre lui si apri la patta dei pantaloni liberando un sesso eretto e di notevoli dimensioni, mai avrei creduto che a quell’età uno potesse essere così fornito. Ero estasiata, il signor Alfredo mi prese una mano e se la portò sopra il suo sesso, cominciai a masturbarlo, mentre lui con le dita di una mano mi toccava e leggermente mi penetrava, poi mi fece abbassare e volle che glielo prendessi in bocca e fu allora, forse in un barlume di coscienza di moglie e madre fino allora fedele, che mi inalberai e minacciando di urlare e di denunciarlo mollandogli un sonoro ceffone gli intimai di uscire. Il signor Alfredo rimase stupito della mia reazione, ma senza fiatare da gran signore uscì dal mio appartamento.
Rimasta sola cominciai a pensare a quello che avevo fatto, cercavo di scacciare dalla mia mente il signor Alfredo, ma il desiderio ritornava subito, vedevo il suo sesso sentivo le sue mani sul mio corpo, cercavo di spegnere l’eccitazione, ma ritornava sempre più forte, mi masturbai, l’orgasmo arrivò forte, ma non servì a scacciare dalla mia mente il signor Alfredo.
Forse, mi dicevo. sono stata troppo dura devo chiedere scusa al signor Alfredo, questa era una bugia un alibi per andare a cercare il signor Alfredo volevo che lui continuasse quello che aveva iniziato nel mio appartamento.
In un attimo decisi di andare in garage sperando di trovare il signor Alfredo nel suo laboratorio garage, mi vestii solamente con una gonna ed una camicetta senza biancheria intima.
Trovai il signor Alfredo intento a mettere a posto alcuni attrezzi, entrai e gli dissi che volevo chiedere scusa, lui non disse niente, chiuse dall’interno il garage, mi strinse forte e mi bacio, io cercavo di fare resistenza, ma come appena mi toccò con una mano all’interno della gonna sentendomi nuda con la fica bagnata di desiderio, mi lasciai andare. Il signor Alfredo non disse niente ,mi fece girare e piegare sopra il cofano della sua macchina mi allargò leggermente le gambe e con un colpo secco mi penetrò con il suo sesso, mi sembrava immenso lo sentivo sfregare nelle pareti della mia fica, stavo godendo , facevo fatica a non urlare dal piacere, benché anziano il signor Alfredo mi stava scopando con molto vigore, stavo godendo come non mai. Non so quanto durò so soltanto che gli orgasmi si susseguivano violenti, il mio corpo era colpito da spasmi che non riuscivo a controllare, forse era il proibito, forse la situazione, ma più semplicemente era quello che avevo da tempo desiderato.
Sentì il signor Alfredo appoggiarsi di più a me , poi il suo liquido caldo, non molto per la verità, dentro di me. Con calma lo senti staccarsi da me, io rimasi semisvenuta dal piacere piegata sopra la macchina, sentivo il liquido seminale cominciare a scendere all’interno delle mie cosce, quando improvvisamente senti una lingua ruvida e lunga leccarmi l’interno cosce e risalire piano piano verso la mia fica, senti la voce del signor Alfredo dirmi di non muovermi.
Non mi sarei mossa tanto ero distrutta e poi quella lingua che mi ripuliva che mi leccava il sesso dandomi sensazioni bellissime mi piaceva, tanto mi piaceva da farmi raggiungere un altro orgasmo e non mi importava che a leccarmi fosse Rico il cane del signor Alfredo.
Non mi ricordo quanto tempo occorse prima di riprendermi e risalire in casa, so soltanto che il signor Alfredo mi disse testuali parole: sei potenzialmente un vera grande troia, vedrai che ci divertiremo insieme e farò di te una vera donna.
Devo dire che è stato di parola, mi ha fatto provare e sto provando di tutto, con lui mi sento veramente donna realizzata nella sessualità, ho scoperto cos’è veramente il piacere, come riceverlo e come darlo, questo ha contribuito a migliorare anche il rapporto con mio marito, che non sospetta niente di quella che è diventata una sorta di doppia vita, decisamente oggi mi sento realizzata come moglie e madre, ma è con il signor Alfredo con l’esperienze che mi fa vivere, che forse un giorno vi racconterò, che mi sento realizzata come donna.

Fiore

ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto e che mi sollecitano ad aggiungere nuovi capitoli. Purtroppo ho notato, che se anche ho cambiato i nomi sono troppo riconoscibile, proverò più avanti a scrivere i seguiti camuffando di più le identità. Al momento ho troppa paura, perché questo sito l’ho scoperto con mio marito.
Fiore

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