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Racconti Erotici Etero

Il sottoscala dell’ ufficio

By 5 Giugno 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Ciao a tutti.
Sono Massimo, 37 anni, singolo, bella presenza, alto 1,72.
Voglio raccontare una storia che mi &egrave capitata in ufficio con una ragazza che lavora con me.
Lei &egrave Melissa, 26 anni, sposata da circa 3 mesi, gran bella ragazza, alta 1,68 circa, capelli neri fluenti e lisci, cadono sulle sue spalle in un modo meraviglioso, sembrano onde quando cammina, occhi azzurri, gran seno e splendido sedere.
Veste sempre con gonne corte e ama essere civettuola, anche se devo dire che dopo che si &egrave sposata , il suo umore &egrave cambiato in peggio, infatti ultimamente &egrave sempre seria .
Pensavo avesse problemi in famiglia e mi guardavo bene dal darle fastidio in quel periodo, con battute o scherzi troppo audaci, visto che poi era sposata da poco, credevo che fosse anche il momento meno adatto.
Così quel giorno quando andando nel sotto scala per prendere dei fogli per fotocopiatrice, la vedo farsi palpeggiare da un mio collega, mi nascondo veloce e osservo.
Lui le mette le mani sotto la gonna, lei sospira piano e poi, lui la fa abbassare e tirandosi giù la cerniera gli e lo mette in bocca.
Io sono incredulo e eccitatissimo per quello che vedo, i movimenti di Melissa sul cazzo del mio collega, sono nascosti dai suoi capelli, poi, come se lui mi sentisse, vedo che li sposta per guardare lei che lo succhia e io, rimango estasiato da quello che lei gli sta facendo.
Vedo la sua bocca andare avanti e indietro su quel cazzzo e sento i gemiti di piacere del ragazzo, la situazione va avanti per cinque minuti, poi, sento lui che gode e dice;
‘Sei proprio una gran bocchinara’adesso non ho tempo ma la prossima volta voglio scoparti con calma’
Le esce dalla bocca, si mette a posto il pacco e dandole un bacio veloce sale di sopra.
Io sono eccitatissimo da quello che ho visto, vedo Melissa che si sta mettendo a posto i suoi vestiti e prendo una decisione istintiva, esco allo scoperto e andando verso di lei, le dico;
‘Ho visto tutto quello che hai fatto’voglio godere anche io’
Lei mi guarda stranita e mi risponde che sono matto, che ho visto male e altre cazzate del genere, io la lascio parlare e nel frattempo le metto una mano sulle tette, lei si ritrae e allora io le dico che se non mi fa scopare subito, sono capace di perdere la testa e fare un casino: al che lei impaurita mi chiede cosa voglio e io le ripeto che voglio scoparla, lì subito, che poi non le chiederò più niente in futuro.
Le spiego che quello che ho visto mi ha eccitato troppo, che &egrave un casino di tempo che volevo stare con lei.
A quel punto lei si mette a sedere sul primo gradino del sotto scala e guardandomi con occhi maliziosi, piano apre le cosce lasciandomi intravedere il suo slip e comincia a dondolarsi in un modo sensualissimo; io mi avvicino e le metto una mano sopra gli slip e, subito sento che sono ancora bagnati dall’ esperienza che ha vissuto prima..
Sentirla bagnata mi agevola, so che lei ha soddisfatto il mio collega, ma che lei non &egrave stata ricambiata.
Mi slaccio i calzoni e lascio cadere tutto mostrando il mio sesso duro e pronto a fare il suo dovere, lo metto davanti alle sue labbra e le dico;
‘Senti se ha lo stesso sapore”’
lei subito si appropria del mio cazzo e comincia a farmi morire con dei movimenti lenti, me lo succhia con un ardore che non mi aspettavo, evidentemente &egrave rimasta inappagata dall’altro e ha deciso di finire con me il suo piacere.
Sento quella bocca che mi fa impazzire e intanto le accarezzo la fica, trovo facilmente spazio con le mie dita e la lubrifico pensando con delizia a quando lo metterò dentro di lei: questo pensiero mi innalza ancora di più il mio stato di eccitazione e allora esco dalla sua bocca e mettendomi in ginocchio davanti a lei, sposto di lato lo slip e poi lascio andare il mio cazzo nella sua calda carne.
Il gemito che emette mentre la penetro, &egrave adrenalina pura per il mio cervello; in quella posizione scomoda, sento le mie ginocchia farmi male, ma la voglia di lei &egrave troppo forte, così le metto le mani sui fianchi e comincio a spingermi dentro sino a sentire le mie palle appoggiarsi al suo inguine.
Lei adesso ricambia e spinge il bacino verso di me, ho una gran voglia di venire e lo dico a lei. quando dice che posso starle dentro, che &egrave protetta, mi lascio andare e baciandola, urlo il mio piacere nella sua bocca e tremando scarico il mio seme in quel fiore.
Sono ancora tremante tra le sue gambe, sapevo che non mi si sarebbe ammosciato, mi conosco e così con stupore di Melissa, continuo a scoparla .
Dopo appena un minuto &egrave lei che urla il suo godimento nella mia bocca, la sento tremare tra le mie braccia e questo mi da ancora più carica, tenendola, la faccio alzare e mi metto a sedere sul gradino.
Adesso lei &egrave sopra e io comincio a spingerla sul mio membro con decisione, lei mi prende le mani e le incrocia con le mie, me le porta libere in aria e comincia a fare da sola, si alza e arriva alla punta della mia cappella e poi si lascia andare a peso morto.
Il dolore leggero che provo quando le sue natiche sbattono contro il mio cazzo e inebriante, guardo il suo seno che dondola libero sotto la camicia sudata, capisco da come ha aumentato il ritmo che &egrave vicina a godere di nuovo: percepisco il mio sesso bruciare sotto le sue spinte, so che prima di venire ancora, io posso resistere ancora una decina di minuti, mentre penso questo sento Melissa che di nuovo gode e subito dopo, sento aprire la porta che da al sottoscala e un collega che mi cerca.
La prendo e rimanendo con il mio cazzo dentro, l’ a appoggio alla parete nascosta e rispondo al mio collega di avere pazienza, che mi ci vuole ancora cinque minuti per finire quello che sto facendo e, guardando Melissa negli occhi ,ribadisco che in cinque o sei minuti arrivo di sicuro.
Quella frase così maliziosa scatena Melissa, io adesso le ho messo le mani sul sedere e la sto scopando in piedi, lei ha messo le gambe attorno al mio corpo e si apre al massimo per facilitare la mia penetrazione, poi, improvvisamente comincia a stringere i muscoli vaginali sul mio cazzo dandomi sensazioni fortissime.
I nostri gemiti sono sempre più intensi, fortuna che le nostre bocche sono unite a dare quite ai nostri gemiti; io continuo a godere di quella fica, adesso veramente fradicia e, mentre sento che sto per riempirla di nuovo con il mio sperma, mi viene da pensare che se voglio prendere anche il suo culo, bisogna che mi organizzo e trovo un posto un po’ più comodo, che possa anche permetterle di urlare liberamente’
Un orgasmo violento mi scuote e si tramuta in colpi decisi dentro Melissa, la quale, mi accoglie con naturalezza stringendomi forte.
Passano alcuni minuti in cui cerchiamo di riprenderci e di sistemarci alla bella e meglio.
Torniamo di sopra con i visi un po’ stravolti e facendo finta di niente ci sistemiamo nelle nostre rispettive scrivanie.
Dopo dieci secondi che Melissa si &egrave seduta, vedo il collega che mi aveva cercato alzarsi e andare da lei, lo vedo confabulare cinque minuti, poi, lo vedo andare nel sottoscale e dopo trenta secondi, Melissa lo segu e allora, capisco che Melissa quel giorno dovrà ancora una volta fare degli straordinari, fino a che punto forzati, non lo so’

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