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Racconti Erotici Etero

Il sudore dei nostri corpi caldi ed esausti, sazi di passione..

By 21 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Il sudore dei nostri corpi caldi ed esausti, sazi di passione. Questa è la prima immagine che mi torna in mente se ripenso al nostro incontro. Il secondo per la verità, quello dove per ore ci siamo lasciati andare al sesso più sfrenato e senza sosta. Il giorno prima ci siamo conosciuti. Lì alla fermata del metrò ti stavo aspettando, in quella calda mattina di fine estate. Eri venuta fin lì con le idee molto chiare, e la cosa mi eccitava un sacco, così come quella maglietta scollata e quella minigonna di jeans. Più grande di me ma una donna davvero bellissima, decisa ad ottenere quello che vuole, senza vergogna o falsi moralismi, con un solo tarlo in testa, godere, quasi ossessivamente godere. Abbiamo bevuto il caffè in quella piazzetta, per poi andare a fare 4 passi parlando del più e del meno, intanto che ci addentravamo in quel piccolo giardino pubblico. Ormai il vaso del desiderio era colmo e stava per traboccare, era impossibile trattenersi un minuto di più. Il primo bacio è stato una scossa elettrica arrivata all’improvviso, con quella lingua che ha subito cercato di dominare tutta la mia bocca invadendola, seduti su quella panchina così in vista. Subito il cazzo mi è diventato durissimo, appena tu gli hai appoggiato su una mano per cercarlo e capire subito l’effetto che ti facevo. Anche le mie mani non sono certo state immobili, mentre si infilavano sotto la tua maglia alla ricerca di un capezzolo da eccitare, o mentre esploravano la tua coscia scoperta dalla minigonna cercando di risalire il più possibile. Eravamo troppo in vista però, sentivo l’esigenza di spostarci per poter fare ancora di più. Lì vicino c’era una collinetta in cima alla quale due panchine erano un po’ più isolate. Ci siamo spostati subito e riseduti, e lì un po’ più nascosti dalle piante la mia mano è andata molto più decisa tra le tue cosce, a incontrare quella mutandina trasparente e, con mia grande gioia, già bagnata. Tu eri arrapata davvero, e infischiandotene di essere sotto gli occhi di tutti quelle gambe le allargavi per facilitarmi il compito. Il bordo laterale di quello slip così fradicio non ci ho messo molto per farlo scivolare sopra le mie lunghe dita, che ora sentivano solo carne, pelle, pelo, bagnato. Le dita si facevano largo ed entravano tanto quanto tu iniziavi ad ansimare, cercando di invadere la mia bocca con la lingua ancora più forte, e stringendomi l’uccello dentro i pantaloni con sempre maggior vigore. Eri completamente eccitata ora, anche quando ti sei accorta che un signore, ai piedi della collinetta, si era fermato a guardarci, e probabilmente si stava eccitando lui pure osservando cotanto spettacolo. A me non bastava però così, non riesco a non far godere come dico io. Ti ho proposto di salire sulla mia auto che era lì poco distante. Purtroppo il tempo era tiranno, e dopo mezzora te ne dovevi già andare, non c’era tempo per recarsi al motel più vicino, ma ce n’era abbastanza per soddisfarsi un po’ di passione. Quello sì. Saliti in auto ci siamo piazzati in fondo a una vietta secondaria, sotto una casa che sembrava abitata ma con intorno null’altro. Ora le dita nella tua fessura fradicia potevo infilarle completamente e sbatterle forte mentre accompagnavi il tutto con dei forti movimenti di bacino per farle entrare di più. Due dita lunghissime che ti entravano mentre il pollice stimolava il tuo clitoride. Godevi davvero e lo sentivo, anche da come i tuoi capezzoli, liberi di uscire ora dalla maglia scollata, si indurivano sulla punta della mia lingua. Mi infilavi una mano nei pantaloni perché lo sentivi come il marmo ma lo volevi toccare sulla pelle, lo volevi menare velocemente e senza sosta, con forza. Non hai resistito, e abbassandomi la cerniera l’hai estratto dai pantaloni, ammirandolo con un gemito e con un’espressione estremamente golosa.. vogliosa di ingoiarlo.. e infatti non ci hai pensato due volte a chiudertelo nelle labbra e succhiarlo con avidità.. menandolo con maestria ma inghiottendolo completamente, e leccandolo anche mentre era tutto nella tua bocca..tu chinata verso di me e io che allungando una mano lungo la tua schiena riuscivo da dietro a scendere fin sotto la minigonna, per ritrovare la tua fessura umida da penetrare ma non solo..indossavi un perizoma molto sottile, ma in quella posizione così inarcata, e in quella situazione così bagnata, anche il tuo culo risultava ben aperto e invitante, e quando un mio dito bagnato della tua eccitazione ha deciso di esplorarlo ho sentito forte un tuo gemito di godimento vibrare fino alle tue labbra, che hanno stretto ancora di più il mio uccello. Ti ho penetrata forte tutti i tuoi pertugi mentre tu me lo succhiavi, ti sbattevo le dita forte e veloci più sentivo la tua gola affondare sul mio cazzo sempre vogliosa di ingoiarlo tutto. Ad un certo punto mi hai chiesto se volevo entrarti dentro, e non me lo son fatto dire due volte. Messo il preservativo e sollevata del tutto la tua minigonna, eri distesa sul sedile anteriore abbassato a gambe aperte che mi invitavi. Io ti sono salito sopra.. e il mio cazzo durissimo non ha faticato molto a scivolarti dentro, e iniziare a sbatterti forte, con tuo profondo godimento. Dal fondo della via qualcuno stava arrivando però, ci è passato di fianco e si è fermato per entrare nella casa, interrompendo il nostro godimento. Passato il pericolo mi hai detto che non ti piace finire così le cose, e mentre me lo dicevi cercavi ancora il mio uccello nascosto sotto la maglietta, lo riprendevi, toglievi il preservativo e ricominciavi a succhiarlo, dicendomi di lasciarti fare. Io ricominciavo a penetrarti con le dita mentre mi succhiavi, ma stavolta lo facevi per un unico scopo, farmi venire, e me accorgevo da come ti muovevi veloce, da come ti aiutavi forte con la mano, avevi sete, volevi bermi tutto, e io ti ho lasciato fare, e quando lo schizzo ti ha riempito la bocca hai avuto un gemito di piacere. Non me ne hai lasciata nemmeno una goccia. Era tardi e dovevamo andare, ed ero decisamente in debito con te. L’appuntamento però era già per il giorno dopo, nel primo pomeriggio, e stavolta di tempo ne avevamo più che a sufficienza. Era molto carino a confortevole quel motel, cui siamo arrivati già eccitati perché mentre guidavo per quel breve tratto di strada non ho resistito a cercare subito di toccarti. E una volta chiusa la porta alle nostre spalle, il delirio dei sensi. Ti ho leccata con ingordigia e senza sosta perché volevo solo che tu godessi, tu volevi tutto, la tua era una passione completa e senza limiti. Hai voluto che ti scopassi la bocca, tu distesa sotto e io sopra che ti cavalcavo, e mentre lo facevo non smettevo di leccartela, e di penetrartela con le dita. Hai voluto cavalcarmi, sia guardandomi mentre ti strizzavo le tette, sia girata per sentirlo che ti entrava ancora di più, tutto fino in fondo. Continuavi senza sosta, eri insaziabile di piacere così come lo ero io. Sei venuta per due volte, la prima mentre ti leccavo, e la seconda mentre ti scopavo da dietro sbattendoti forte, e me ne sono accorto dalle urla che hai tirato, ma la voglia non t’era passata del tutto, e nemmeno la mia, col mio uccello che era ancora durissimo e lontano dal venire. Volevi essere usata per quella porca che eri. Volevi che ti facessi quasi male dall’intensità con cui mi scopavi.. e allora ecco che ti sei messa sdraiata a pancia in giù, il bacino leggermente sollevato, la tua mano che scivolando sulla pancia arrivava al clitoride ma soprattutto il tuo sguardo che diceva solo una cosa: ‘aprimi!’. Non ho indugiato, dalla mia posizione in ginocchio che ti guardava eccitato con l’uccello in mano, a sputarmi su una mano, e a spalmarmi la saliva sul cazzo per lubrificarlo, lasciandone un po’ anche per quel tuo buchetto così stretto ma che già prima avevo allargato con le dita. Appoggiandocelo sopra sentivo che faceva resistenza a entrare, ma sentivo anche te che col tuo corpo mi agevolavi, spingendoti per infilarlo, vogliosa di sentirlo tutto dentro. Piano piano entrava tutto.. delicatamente ma con prepotenza, fino in fondo.. ora ansimavi forte perché lo sentivi durissimo nel culo.. e godevi, mentre ti masturbavi il clitoride sempre più forte, godevi come una pazza e le tue urla rimbalzavano nella stanza..il mio movimento si faceva sempre più forte e il mio desiderio di venirti dentro sempre più grande.. eri spalancata davanti a me ma godevi, godevi da morire a sentire quella penetrazione così violentemente contro natura che ti apriva tutta. Sei venuta ancora, e molto velocemente, poco prima che io, eccitato dalle tue urla, ti venissi dentro in modo forte e copioso. Alla fine eravamo esausti, sudati di passione, sazi di piacere. Ma non era finita, perché poco dopo abbiamo ricominciato..ed è stato ancora più forte.

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