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Racconti Erotici Etero

Il taxista

By 8 Aprile 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

La donna in tailleur nero salì sul taxi, parlava al cellulare e interruppe la conversazione solo per dire
l’indirizzo al tassista.
Il taxista annuì e partì.
‘Non ci posso credere che ti sia capitato veramente’ continuò la telefonata ‘Ma in che mondo viviamo, e che hai fatto?’ silenzio mentre ascoltava la risposta.
‘ Meno male &egrave stata una vera fortuna’ ancora silenzio.
‘Ah ok, allora ciao, tu ora rilassati e non pensarci più, ti saluto’ e chiuse la chiamata.
‘Roba da matti’ disse parlando tra sé e sé.
‘Che &egrave successo signora’ chiese l’uomo incuriosito.
‘Non ci crederà mai, ad un mia amica mentre camminava per strada hanno chiesto di fare sesso orale in cambio di 50”
‘Davvero’ l’uomo era sorpreso ‘e lei ha accettato?’
‘Ma che dice?’ la donna era indignata ‘La mia amica non &egrave mica una puttana, per fortuna passava di là un vigile e quando l’uomo l’ha visto se ne andato’.
‘Non volevo insinuare questo’ si scusò lui.
‘E allora che cosa voleva insinuare?’ chiese lei rimarcando sarcasticamente l’ultima parola.
‘Non ci sarebbe stato niente di male, se avesse accettato; entrambi sarebbero stati adulti e consenzienti’
‘Quindi a lei sembra una cosa normale, fermare una donna qualsiasi per strada e chiederle di fare sesso in cambio di soldi? Lei lo farebbe?’
‘Io veramente no’ stava per dire lui ma si interruppe a metà frase ‘No, non l’ho mai fatto, ma lo faccio ora, le offro 100 euro per un pompino’
‘Cosa ma lei &egrave pazzo’ rispose lei sorpresa ‘Non se ne parla’
‘200’
‘Crede davvero che basti così poco per convincere una donna a fare la puttana per la prima volta?
‘Quindi un prezzo c’&egrave?’
‘Non volevo dire questo’
‘300’
‘No’
‘Senta, ultima offerta. Ho con me 500 euro, accetta?’
Lei tentennò, il momento non era facile e quei soldi le avrebbero fatto comodo, ma in questo modo le sembrava sbagliato
‘Allora?’ incalzò lui
‘Ci sto’ disse lei rimanendo quasi sorpresa dalle sue stessa parole
‘Bene, adesso cerchiamo un posto tranquillo’

La macchina si diresse verso la periferia della città, intanto l’uomo lanciava occhiate nello specchietto per guardare meglio la donna. Lei aveva i capelli neri mossi, occhi verdi, un viso molto bello, non riusciva a capire che tipo di fisico avesse.
Anche la donna cercò di capire meglio quale fosse l’aspetto fisico dell’uomo, capelli ricci neri, barba curata, sembrava avere qualche chilo di troppo ma non ne era certa.

Dopo 15 minuti di viaggio arrivano ad capannone abbandonato.
‘Qui andrà benissimo’ sentenziò l’uomo fermando l’auto. Scese dall’auto e salì sul sedile posteriore.
‘Possiamo cominciare’ disse accarezzando il volto della donna.
‘Prima i soldi’ fece notare lei
‘Più che giusto’ e le diede i 500 ‘
Lei contò i soldi e sorrise, in realtà non voleva farlo, ma proprio non riusciva a smettere di sorridere.
Intanto lui si era sbottonato i pantaloni e aveva tirato fuori il pene, lei si accovacciò su di lui e cominciò e stuzzicarlo con la lingua. Poi si fermò, alzò la testa e lo guardò negli occhi
‘Forse sarebbe il caso di scambiarci almeno i nomi, no?’
‘Si, certo. Io sono Paolo’
‘Piacere, Agnese’ e ritornò a dedicarsi al pene dell’uomo.
Cominciò a masturbarlo lentamente per poi aumentare la velocità sempre di più.
‘Voglio un pompino, non una sega’ disse lui brusco fermandogli la mano.
Allora lei ricominciò ad usare la bocca; lo leccò per tutta la sua lunghezza più volte e se lo mise in bocca e cominciò a muovere sempre più velocemente la testa.
A Paolo l’operato di Agnese piaceva e i gemiti lo confermavano.
Agnese dopo un po’ decise di cambiare invece di spingersi il pene dell’uomo in fondo alla gola lo indirizzo contro la guancia sinistra; in modo che il glande si strusciava contro la parete interna della guancia.
A Paolo il cambiamento piacque e per sottolinearlo cominciò ad lentamente la testa della donna.
Continuarono così ancora per un po’ quando Paolo decise che era giunto il momento di far scattare la sua trappola.
‘Fermati’ disse
‘Che c’&egrave? Non ti piace?’ disse lei sorpresa perché consapevole delle sue doti e delle reazioni dell’uomo.
‘No, no, sei bravissima. Ma credo che possa bastare, adesso vorrei provare un’altra parte del tuo corpo’
‘Ma che dici, l’accordo era di un pompino, niente di più’
‘Diciamo che l’accordo &egrave appena cambiato. Vedi quella” indicò un punto vicino allo specchietto retrovisore ” &egrave la telecamera di sicurezza del taxi, ha ripreso tutta la scena e se non vuoi che finisca su internet adesso io e te scopiamo’
Lei era ammutolita cercava di pensare a una scappatoia ma non le veniva in mente niente.
‘Nessuno legge mai questi cosi’ la canzonò lui indicando i cartoncini plastificati con la informazione sulla privacy attaccati ai sedili.
Lei non avendo scelta si sedette sul sedile e alzò la gonna del tailleur allargando le gambe, ma si fermò
‘Bastardo. Chi mi assicura che non metterai lo stesso il video su internet?’
‘Nessuno, ma ti do la mia parola che non lo farò’
Lei vinta non poté far meno che accettare quello che stava per succedere e lasciò che l’uomo si sfogasse tra le sue gambe.
Paolo le sfilò le mutandine e rimase alcuni attimi a fissare la vagina di lei, completamente rasata tranne che per una stretta striscia sul monte di venere. Cominciò ad accarezzare con un dito le grandi labbra, poi strinse il clitoride tra pollice e indice e Agnese sussultò e lo guardò sorpresa.
Paolo le sorrise e con un colpo secco penetrò completamente in lei, Agnese era così eccitata che Paolo non incontrò nessuna resistenza.
Lui la penetrò e cominciò a pomparla e disse ‘Allora come ci si sente a fare la puttana per la prima volta?’
Lei non rispose, chiuse gli occhi per godersi meglio la scopata e cominciò ad ansimare.
Visto che non otteneva risposta, lui continuò: ‘Sai come puttana non sei neanche tanto cara, certo 500 ‘ non sono pochi, ma sono convinto che &egrave solo perché era la prima volta, d’ora in poi se qualcun altro ti farà questa proposta accetterai molto meno’
Ancora silenzio.
Visto che non otteneva risposta smise di parlare e si concentrò sulla scopata aumentando la velocità che andò avanti ancora per 10 minuti.
Quando stava per venire uscì da lei e indirizzò il suo pene verso il viso di Agnese e con la mano diede gli ultimi colpi che li servivano per venire. Agnese ancora con gli occhi chiusi si accorse di quanto lui stesse facendo solo quando il primo fiotto di sperma caldo le arrivò sul viso. A quel punto aprì gli occhi sorpresa, un secondo fitto le finì in bocca che era aperta per protestare.

Quando lui finì si ricomposero lei era tentata di sputare lo sperma che aveva in bocca sul sedile della macchina per ripicca, ma non lo fece aprì lo sportello e sputò.
Lui tornò al posto del guidatore ‘Mi ripeti, l’indirizzo’ e partì. Guardò nello specchietto e vide che lei aveva un aria afflitta mentre lui non riusciva a smettere di sorridere.

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