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Racconti Erotici Etero

Impiegati in banca

By 22 Luglio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

” 11 anni che lavoro qui al Credem , 5 anni che aspettavo questa promozione dallo sportello alla consulenza finanziaria , ti arriva questa , ok laureata , ok esperta di software di contabilità , ma era qui da 6 mesi come hanno fatto a promuoverla …quel posto doveva essere mio…” questo penso intanto che la mia macchina è ferma in tangenziale come tutte le mattine.
“deve avere qualche aggancio, qualche parente facoltoso che l’ha raccomandata , ma d’altronde quando si lavora per una donna carogna come Paola la direttrice di filiale , è normale che succedano queste cose , e adesso mi toccherà sottostare anche agli ordini di questa Diana , 30 anni , che non sa un cazzo di come vanno le cose , e mia moglie mi dice che sono nervoso …per forza …tra l’altro se me la desse un pò di più magari da quel punto di vista sarei più rilassato…invece no ci si mette anche lei a rompermi i coglioni ”
” porca troia mi sa che arrivo tardi anche stamattina , sta cazzo di tangenziale è sempre intasata , mentre Diana sarà già al lavoro , ha l’appartamento in centro lei…. non come quella cretina di mia moglie che ha voluto a tutti i costi andare a vivere in perifieria … ” c’è meno caos ” ha detto , si guardalo il meno caos” ….e allora ci muoviamo ? ” dico clacsonando.
Arrivo in filiale con 15 min di ritardo , Marcello l’altro sportellista , mi fa cenno di muovermi , la direttrice mi starebbe aspettando e non sarebbe sola .
Busso e all’ “avanti” della megera , ( 55 anni , vestita e truccata sempre vistosamente come la maitresse di un bordello, chissa quanti pompini ha dovuto fare per arrivare dov’è ) , entro ci sono lei e Diana stanno ridendo di gusto , finiscono le loro battute con me li in piedi come un cretino ” gli ho detto amore mio io lavoro in banca ma non sono una banca ” continuava la megera ” non credi che sia ora di cercarti un lavoro ? ” e giù entrambe a ridere , evidentemente non parlavano di me , sembrava non mi avessero neanche visto , immagino stessero parlando di qualche giovane mantenuto della mantide Paola.
A un certo punto la megera si rivolge a me ” ehi vieni pure a lavorare quando vuoi …” dice senza neanche invitarmi a sedere , dal canto mio cerco di balbettare le solite scuse che vengono puntualmente tagliate dall’inizio del discorso di Paola .
” senti Luca il tuo rendimento si è schifosamente ridotto nell’ultimo anno , quanto è che non trovi un cliente ? è un momento di grande crisi per noi , lo sai anche tu , e le persone improduttive vengono tagliate o spedite dove non possono far danni ” , una sorta di panico mi pervade mentre vedo questa donna con la faccia cadente , con gli occhi puntati su di me , con le rughe mal nascoste da un trucco eseguito in fretta , le borse dovute al primo mattino o a una nottata passata non si sa come e non si sa chi ” quello che ti ha salvato finora ” continua la vecchia ” è il fatto che tu sia qui da tanti …quanti ? ” ” 11″ rispondo io con un filo di voce ” ben 11 anni di sportello …un record ” dice guardando Diana alla quale scappa un’altra risatina . ” si ridi su sto cazzo ” penso io bruciando d’invidia.
” pensavo di affidarti a Diana , è una persona capace moderna e ha un ‘ottima tecnica di vendita , inutile dire che i prossimi 6 mesi saranno cruciali per il tuo destino , che , direi , è completamente nelle sue mani , ti conviene seguire alla lettera i suoi consigli , lei sarà il referente della tua condotta con me e con il presidente…vedi di non deluderci ancora …è tutto …, anzi no …vacci a prendere due caffè e poi torna al lavoro ” ” il mio macchiato grazie ” dice Diana senza staccare gli occhi da un folgio con dei grafici…

sono due settimane che lavoro con affianco luca, un paio di clienti li abbiamo chiusi, niente di particolarmente grosso ma abbastanza soddisfacenti come inizio, va bene ma non è sufficientemente aggressivo con i clienti medio piccoli con i quali non c’e nulla da perdere, avessi lavorato sola forse un altro paio li avremmo chiusi, con i clienti invece grossi al contrario si deve essere accomodanti e fare il possibile ed a volte anche l’impossibile per convincerli ad aprire il conto da noi o accedere a mutui.
ho in agenda un rinnovo di uno dei miei clienti storici che mi son portata dalla banca precedene e convinco Paola ad andare sola, so già la piega che prenerà l’incontro e la presenza di luca sarebbe d’impiccio xè è un cliente “molto esigente” e l’appuntamento si protrae un po … ma ne vale decisamente la pena visto che mi raccomanda di passare anche da un suo amico che ha un concessionario e voleva “sondare banche alternative oltre le 2 su cui si appoggia!” mi da gli estremi ed io il giorno dopo dico a luca di fissare un appuntamento da loro, concordata la data torniamo a lavorare sui pesci piu piccoli e non riesco proprio ad inculcare lo stile moderno e d’attacco a luca che inizia sempre bene ma poi quando c’e da far firmare o fissare le postille e clausole concede troppo a clienti di cosi piccola caratura e con cosi piccoli importi di conto.
ne parlo con paola e mi dice che anche lei ha sempre notato questa cosa che va vanti da anni … “infatti luca ha tanti clienti piccoli ma nessuno grosso a differenza dei suoi colleghi …. portalo con te al concessionario!” mi dice non sono convinta ma le dico di si “sicuramente potrebbe essergli utile!” cerco d’inventarmi qualche scusa per andare da sola ma alla fine evito e andiamo insieme all’appuntamento.
il concessionario è bello grosso e tratta auto di fascia medio alta si potrebbe rivelare un ottimo cliente. ci accolgono i soliti venditori ragazzini ma ci facciamo indicare gli uffici e poi chiediamo del titolare … ci sta aspettando e akl segretaria ci fa accomodare è un tipo sui 40 ben curato sportivo e con uno stile elegante ma non troppo “pesante” mi squadra da testa ai piedi entrando e ci si presenta accomodandoci alla scrivania cerco di dimostrarmi il piu amichevole possbile parlando della conoscenza comune, scopro ce lui e l’altro mio cliente vanno in palestra insieme e che “mi ha parlato ottimamente di voi!” sorridendomi, ricambio il sorriso e decisiamo di iniziare con luca l’esposizone solita … ci alterniamo io e luca con i soliti passaggi e frasi provate e ripovate in ufficio ed in base a precedenti esposizione…. andiamo ottimamente e lui pare molto interessato … marco inizia a parlare di cifre e mi viene l’acquolina … non so se sta bleffando ma gli zeri non sono pochi … mi pare di vedere luca un po nervoso avvicinandosi il momento di conludere … la tattica è quella di farli firmare subito ed evitare di fissare altri appuntamenti marco dice “franco ha fatto proprio bene a consigliarmi di rivolgervi a voi offrite proprio un servizio completo ed interessante perfetto per la mia ditta … potrei anche pensare di fare il conto personale!” “non sarebbe male ci sarebbero sicuarmente molte agevolazioni ed incentivi!” gli dico io facendomi più pressante. “ottimo … che ne dice di fissare un appuntamento in filiale per cunludere il discorso ed apporre le dovute firme sui fogli?” i fogli li abbiamo dietro non ci son problemi!” “bhe perfetto ma non sarebbe cmq male rivedersi in uffici da lei oppure può tornare quà! quando vuole” sorride guardandomi e guardando anche luca imbarazzato … non capisce che dovrebbe lasciarci soli hehehe mi sistemo i capelli in modo nervoso “bhe ma guardi che se ci sono argomenti di cui vuole trattare lo possiamo fare adesso senza nessun problema… vero luca?” “assolutamente! siamo qua apposta” dice lui mentre prendo i fogli dei contratti dalla cartellina portandoli sul tavolo alzandomi per portarli all’attenzione di marco.

“guarda questa come conduce gli affari ” dico mentre noto come il direttore del concessionario abbia gli occhi iniettati di sangue , ingrifato come un mandrillo. Provo a esporre quelli che sono gli incentivi economici dell’eventuale contratto sul conto personale e su quello del concessionario ma , poco dopo , mi rendo conto che il tipo è più interessato alla tette di Diana , continuano a guardarsi e , sono un uomo di mondo , so cosa vogliono dire quegli sguardi.
” volgio proprio vedere come fanno a chiudere il contratto con me qua ” continuo a rimuginare tra me e me mentre continuo ad esporre inutilemnte clausole e punti del contratto quando non mi ascolta nessuno . ” che schifo” continuo a pensare ” certo che su questo piano non c’è battaglia , ma siamo una banca o un bordello ” penso allacciando il pensiero anche alla figura dell’irreprensibile direttrice ” ecco perchè vann cosi d’accordo ” .
” ok a questo punto mi sembra che manchi solo la sua firma ” dico al tipo porgendogli contratto e penna stilografica . Il tipo ribatte ” no c’è solo un ultima formalità ” e nel dirolo guarda Diana la quale si volta verso di me con un viso la cui espressione recita ” e allora ? ”
” non capisco a quale formalità si riferisca ” intestardendomi a non voler ceredere alle mie mpressioni , la cui giustezza mi viene confermata da Diana che avvicinandosi al mio orecchio mi sussurra ” ti vuoi levare di torno … non capisci che questo contratto devo siglarlo io ” io ingenuamente ” a no dai sono perfettamente in gr…” ma la mia frase viene spezzata da ” senti coglione o ti levi dalle palle o io ti faccio sbattere a cosenza …” con un viso che non ammette repliche.
” allora io” dico alzandomi …”faccio un giro nel salone …vi lascio ai concludere i …nostri affari ” dico uscendo e guardandoti , il tuo viso è ancora seccato …oltre al danno di far da portaborse anche la beffa del rimprovero , non riesco a capacitarmi di quanto sono caduto in basso.
Chiudo la porta a vetro in cui il logo del concessionario lascia parecchi spiragli per vedere quello che accade all’interno.
Nell’uscire la mia attenzione viene attirata dai risolini delle segretarie che lavorano nel box esterno , e la mia netta impressione è che la loro ilarità sia dovuta proprio i fatti che stanno succedendo nell’ufficio del loro direttore .
Subito dopo il mio sguardo scappa in uno degli spiragli sopracitati , diana si sta avvicinando alla scrivania del direttore , non credo sia per fargli firmare il contratto.
Faccio due passi tra i bolidi in vetrina , mentre sento lo sguardo delle segretarie su di me , comincio a comprendere che la posta in gioco è alta , ma ovviamente la mia passeggita è calamitata verso quella porta dietro cui si sta svolgendo la contrattazione .
Metto gli occhiali da sole , le ampie vetrate del concessionario fanno entrare una quantità di luce tale che mi illudo che il mio gesto venga interpretato come normale o perlomeno frequentemente osservato.
quindi come si fa in spiaggia per vedere le ragazze dirigo il mio viso in un senso e poi giro gli occhi nel punto che mi interessa , nascosti dall’occhiale.
tra due linee del marchio si intravede il direttore , solo lui , la testa appoggiata all’indietro sullo schienale della sua poltrona di pelle girevole , gli occhi socchiusi , sembra stia sorridendo , è un mezzo busto …nel senso che il resto del suo corpo è nascosto dalla linea della scrivania , ma sotto quella linea … c’è tutto quello che di interessante sta accadendo.
La cosa me lo fa indurire …” che troia ” penso …ma poi senza volere aggiungo al mio pensiero ” ma chi …tu o lei ? ”
Mi dirigo verso la macchientta del caffè , quel caffè ciofeca che i concessionari offrono ai loro presumibili clienti . Scopro che il caffè è buono , unica nota postiva della giornata .
Dopo poco Diana esce dalla porta la sua carpetta sotto braccio . ” vado a salutare il direttore ” dico dirigendomi verso la porta .Diana mi blocca ” lascia perdere non c’è bisogno , è fatta ” e ho la netta impressione di notare qualcosa di lucido…una piccola lacrima di luccichio all’angolo destro della bocca.

Risaliamo in macchina e per un pò non si parla ,abbiamo una ventina di km di autostrada davanti a noi , io rimugino tra me e me un pò scuro in volto . ” che troia ” penso ” certe donne farebbero di tutto pur di arrivare”. Diana è assorta nei suoi pensieri , un sorrisino di soddisfazione disegna la sua bocca , cosi importante per la trattativa appena conclusa , probabilmente pensa all’incentivo che guadagnerà . Quindi come destatasi dai sui pensieri ” ci fermiamo per un cofee? ” mi dice guardandomi io rispondo , ” per me no grazie ” con un tono che vuole essere secco ma esce come quello di un bimbo con il magone.
“che c’è ce l’hai con me ? ” chiede Diana , ” bè scusa sai ” ribatto io ” mi hai completamente tagliato fuori dall’affare , e poi… non ti vergogni ? se i tuoi presunti insegnamenti sulle vendite sono questi io potrei vendere solo ai gay … a questo mondo non c’è proprio più ritegno …scusa ma tu per vendere faresti qualsiasi cosa ? …gola profonda…” dico approfittando del fatto che Diana non ribatte.
finito il mio gran discorso , quando mi sta quasi per venire la soddisfazione di avergliele finalmente cantate , lei con tono piccato e incazzato : ” ma come ti permetti di dirmi qeste cose , guarda caro minchione , io sono ben consapevole di essere ambiziosa , ma almeno io mi scopo chi mi piace , e se non mi piace , non c’è contratto che tenga … ” come almeno io …cosa vorresti dire ” dico con tono decisamente più dimesso , “dico da che pulpito viene la predica , Paola mi ha raccontato tutta la sordida storia , caro Sig. “lecca lecca ” , cioè io mi dovrei vergognare ? o hai il gusto dell’orrido o non mi sembra che si possa leccare la figa di una cosi per il piacere di farlo , e poi ” continua ” inanzitutto io sono libera , tu invece sei sposato , secondo te cosa avrebbe detto tua moglie se avesse saputo che almeno una volta al giorno hai passato una buona mezz’oretta sotto la scrivania di Paola negli ultimi diciamo 5 anni ? , a cercare una buona parola per la promozione ? e vieni a far la predica a me ? sai come ti chiamano in ufficio ? ” ginocchia bianche ” e sai perchè ? perchè dicono che avevi sempre i pantaloni impolverati a livello delle ginocchia …pensa che mi ha anche detto che quando ho voglia basta che io schiocchi le dita , …è vero? …è? ” io resto zitto e continuo a guidare , ” hai ragione tu….scusami..”.dico con un filo di voce .
” bene se vuoi che io e te andiamo d’accordo …fatti i cazzi tuoi …e adesso fermati…voglio un caffè”
La macchina si ferma , è una piccola pensioncina con bar annesso . ” un ‘anziana signora ci serve un buon caffè .finito di berlo in silenzio , Diana si alza e chiede delle cose alla Signora , torna con la chiave di una stanza , viene verso di me ” oggi è stata una giornata produttiva non ho voglia di tornare in sede , ho preso una stanza e voglio che tu salga cone me ” Diana mi guarda con un sorriso sornione , sa benissimo l’effetto che fa agli uomini . Mi alzo e la seguo.

a venire ci ha messo pure poco Marco, credevo durasse di più … 5minuti ed ha fatto, sto stronzo mi ha trattenuto un po la testa ed ho sentito il sapore del suo seme … che schifo devo togliermi sto saporaccio di bocca ed andare in bagno, sono un lago. con tutta la mole di lavoro di questi ultimi tempi sarà quasi un mese che non faccio sesso come si deve, la scorsa settimana dal cliente è stata una cosa veloce e c’ero quasi nel venire ma sul piu bello mi ha bloccata ed oggi mi ha accarezzata fugacemente da sopra l’intimo prima di farmi inginocchiare e slacciarsi la cinta facendomi bagnare non poco!
Siamo in tangenziale e vedo un distributore con annesso bar e palazzina, una bettola da quattro soldi …ci facciamo fare il pieno intanto entriamo per un caffe, lo beviamo al volo e poi chiedo al bancone per il bagno, mi sconsiglia di usarlo visto che è frequentato dai cammionisti ed altra gentaccia….se vuole mi da una chiave di una camera…accetto intanto mi viene un’ idea “malsana” … torno al tavolino e mi faccio seguire da Luca … staccare un paio d’ore non è sicuramente un problema. lo precedo e saliamo le scale … immagino abbia già capito o se non altro ha iedea delle intenzioni non essendo noi dei ragazzini … voglio poi solo vedere se effettivamente è cosi bravo a leccarla. lo lascio ancora un po a “bagno maria” entrati in camera entro in bagno, alzo la gonna sfilo gli slip mi siedo sul water e faccio pipi mi lavo nel bidet e poi sto per uscire ma non indosso gli slip che lascio nel lavandino. luca si è seduto sulla poltrona ed ha acceso la tv in silenzio mi siedo sulla punta del letto e lo guardo rido a voce alta poi mi corico lasciando le gambe giu dal letto….mi sfilo le scarpe che cadono rumosoramente sul pavimento, lui ovviamente ora ha girato lo sguardo verso di me, non c’è bisogno che gli dica nulla ha gia capito cosa deve fare… si alza e viene di fronte ame …. “se lo fai a paola farlo a me sarà un piacere!” non vedo il suo viso perchè fisso il soffitto solo in attesa di sentire il piacere, le sue mani scorrono sulle mie cosce e sento la gonna alzarsi finchè non mette in mostra il mio sesso che tengo curato ed ordinato ma non completamente senza peli, mantenendo una fascia centrale di un paio di centimetri fino a scendere sotto. mi tira un po a se portando le mie natiche quasi sull’orlo del letto. mi apre un po le gambe e sento il suo respiro sul mio interno coscia, socchiodo gli occhi ed in quell’istante sento la sua lingua dul mio spacco, istintivamente mi inarco con la schiena, mentre lui passa una sua man1o dietro la mia coscia sollevandomi una gamba da dietro il ginocchio, sento la sua lingua guizzare ed entrarmi dentro delicatamente ma decisamente … “mmmmm” non riesco a non trattenere il gemito mentre lui continua ed inizia a lavorare con la lingua …. direi che ci sa fare…. deve aver fatto un bel pò d’esperienza penso e mi vien da sorridere mentre si stacca un attimo per poi riprendere subito il “lavoro”, dopo una prima fase ora è molto piu deciso e profondo, ci mette più foga e sento la sua lingua proprio aprirmi e farsi strada, mi inarco ulteriormente mentre le sue mani stringono le mie gambe e resto un attimo senza fiato mentre mi trovo con le mani a stringere le lenzuola del letto…accellera ulteriormente e mi sento un lago, misto tra i miei umori e la sua saliva….continua imperterrito come in trance e dando l’impressione che niente e nessuno possa fermarmo, se la sta praticamente divorando..sento un brivido che mi parte dalla colonna vertebrale fino ad arrivare al mio sesso e poi gemo come in affanno e soffocata mentre lui si stacca ed io godo appoggiando le piante dei piedi sull’orlo del materasso oramai tutto arricciato e mezzo disfatto, anche io sono tutta arruffata con la giacca stropicciata e la gonna arrotolata praticamente in vita respiriamo tutti e dui affannatti e pian piano la stanza smette di girare.

vederla distesa su quel letto di una pensioncina di 4′ categoria , le gambe leggermente aperte , il sesso rosato in mezzo a quella soffice peluria di un pube ben curato , i suoi vestiti di qualità che si contrapponevano a quel copriletto macchiato non si sa di che cosa , l’arroganza con cui le sue parole pretendevano il mio servizio era un quadro che mi mitteva un eccitazione profonda , con l’inquilino che si è indurito di colpo , le ginocchia si piegano come tante altre volte ma questa volta finalmente davanti a una gran figa , e se non altro sullla moquette e non su un pavimento duro come quello dell’ufficio.
Il suo sesso è già gonfio e leggermente aperto segno di un eccitazione precedente non ancora placata , il mio viso vi si avvicina e con le guance sfioro il suo interno coscia caldo , soffice e vellutato , percepisco il suo afrore , un misto di sapone d’albergo misto a un lieve odore di urina che mi eccita ancor di più , segno di un lavaggio rapido e poco accurato…daltronde per ” ginocchia bianche ” è anche troppa premura.
la mia lingua si intrufola in basso , cercando subito di penetrare la vagina , la mia mano si insunua sotto la sua natica , mentre lei alza leggermente la gamba appoggiandomela sulla schiena per stare più comoda , il suo corpo comincia a fremere e a ogni fremito scarica una notevole quantità di umore nella mia bocca , ” com’è eccitata ” penso mentre assaporo il suo liquido incredibilmente dolce , i fremiti si fanno più insistenti mentre appena prendo il clito tra le labbra e succhio , un fremito violento , lei che inarca la schiena e il suo sugo denso misto alla mia saliva che prontamente deglutisco , “f…f…antastico ” esce dalla sua bocca rotto dal godimento .
Io mi rendo conto che è venutea , mi alzo in piedi , passo la mano sulla bocca per asciugarla , lei rimane in posizione , ha gli occhi socchiusi , si gode il momento , non sembra curarsi di me .finchè apre gli occhi , il suo viso è arrossato dal godimento ,” finalmente abbiamo trovato una cosa che sai fare bene , ” guarda i miei pantaloni ad altezza ginocchia e sorride , quindi da sdraiata si porta seduta , allunga le mani verso la mia patta visibilmente gonfia , infila la mano e estrae il membro completamente eretto , mi sembra che mi scoppi , io avanzo con il bacino per cercare le sue labbra , ma lei si alza , gira intorno , mi arriva dietro , mi gira verso di lei e mi spinge seduto sul letto , quindi si gira , con la mano destra me lo prende alla base e si accovaccia impalandosi , ” cerca di avvertirmi quando vieni ” mi dice con uno sguardo tra il complice e l’autoritario e comincia prima lentamente poi con andatura più veloce a fare su e giù su di lui , subito ho la stupenda sensazione del calore del suo ventre , mentre la punta e tutto il resto scorre avanti e indietro senza il minimo attrito , la vagina è incredibilmente lubrificata dal suo godimento e dalla mia saliva , da dietro si vede la parte bassa delle natiche che cadenzatamente fa sparire il bastone di carne dentro , mentre io comincio a ansimare . Diana piega la schiena in avanti appoggiando una mano a terra e aumentando ancora il ritmo dei colpi mentre appare rosato e lucido da qualche leccata più bassa il suo ano che sembrerebbe inviolato.
nella foga dell’amplesso lei presa dal suo ruolo mi dice ” guai se vieni prima di me ” io sono a livello cerco di pensare a tutto meno che a lei , meno che a quello che sta succedendo , meno che a quanto è figa , sexy e porca …. per fortuna , dopo alcuni min le sue pareti vaginali hanno scosse di contrazioni le sento premere sulle pareti del mio pene , capisco che è venuta ancora …ne approfitto dopo poco per sfilarlo e al limite spruzzare sulle sue natiche bianche….colpendola solo con uno schizzo mentre gli altri finiscono dritti sulla moquette a confondersi con le altre macchie .
Lei si stira ” ci voleva” dice , prende il cleanex umidificati dalla sua borsa , me ne lancia uno dicendo ” pulisci ” e alla mia titubanza un perentorio ” dai che aspetti ” anche se con il sorriso fa si che io con un’unica passata le tolga quell’ingombro appiccicoso a quel punto come si ricordasse che siamo in orario di lavoro , si riveste in fretta , mentre io lo rimetto dentro , consapevole di essere diventato il suo “boy toy ” .
si avvicina alla porta della camera e attende , attende che io la apra , usciamo e risaliamo in macchina seguiti dal sorriso sornione della vecchia.
mentre ci dirigiamo verso la filiale si risistema il trucco ,” ma sai che non sei male ? ” mi dice senza guardarmi ….” ovvio che non sto parlando della tua abilità di venditore…”

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