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Racconti Erotici Etero

Improvvisamente

By 27 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Ero in ritardo.
Dovevo essere in aula per le 9.00 ma erano già le 9.30 passate mentre correvo su per le scale del Tribunale. Non volevo fare tardi proprio il primo giorno di udienza del nuovo Giudice.
Mi fermai davanti alla porta dell’aula udienza.
Un sospirone per riprendersi e poi dentro!
Feci in tempo a fare un solo passo, poi mi ritrovai ferma davanti alla porta a fissare quello che era il nuovo Giudice.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Non potevo crederci.
Era lui.
Ci eravamo conosciuti anni addietro.
Avevo condiviso con lui, ai tempi dell’Università, pomeriggi di gioco di ruolo on line assieme.
Eravamo sempre stati attratti l’uno dall’altro e non avevamo mai perso l’occasione per dircelo chiaramente.
Doppi sensi, scambi di foto e frasi allusive erano all’ordine del giorno. Non eravamo mai andati oltre, vuoi perch&egrave innamorati di altre persone, vuoi perch&egrave nessuno dei due lo aveva mai chiesto, vuoi perch&egrave il gioco era intrigante cosi..non ci eravamo mai incontrati prima.
Ma adesso lui era li. E io non riuscivo a smettere di fissarlo mentre in un secondo mi passavan per la testa tutte le frasi dette e tutte le volte in cui ci eravamo desiderati.
Elena…ma che hai visto un fantasma???? Capisco che sia carino il nuovo Giudice ma hai una faccia da ebete incredibile…e tutti ti stanno fissando!!!! Vieni mettiti a sedere accanto a noi.
Mi sedetti, in preda ad un turbine di emozioni…imbarazzata, quell’uomo sapeva cose di me che in pochi sanno….. contenta, finalmente avevo modo di incontrarlo, di vederlo…..eccitata, lui mi aveva sempre eccitata, anche solo con una frase, una foto, un pensiero ed adesso lo avevo qua davanti a me.
Non fu semplice fare udienza, incontrare il suo sguardo, parlare di diritto e far finta di niente. Ma ci riuscìì.
Tornata in studio, gettata la borsa su una sedia, mi sedetti alla scrivania.
Non sapevo cosa pensare. Lui mi aveva guardata, mi aveva sorriso con indifferente gentilezza.
Mi stavo chiedendo se questo strano effetto, se questo tuffo nel passato e questo turbinio di emozioni lo avessi provato solo io quando mi suonarono alla porta.
Era lui.
Rimasi ferma. Immobile.
Senza proferire parola lui entrò nel mio ufficio, chiuse la porta e mi sfiorò le labbra con un bacio caldo.
In quel momento pensai di morire…..pensavo a mio marito…ma non riuscivo a staccarmi dalle sue labbra.
Iniziò a baciarmi con più decisione e mi guidò nella mia stanza.
Cominciò a spogliarmi, mi tolse con forza la giacca.
Mi sbottonò la camicia bianca fissandomi i seni….erano turgidi
Mi mise un dito in bocca sussurrandomi di leccarglielo mentre lui le baciava i seni.
Dio….stavo per svenire..
Avevo voglia.
Avevo voglia di sesso..del suo sesso..avevo voglia di lui.
Iniziai a sentire le labbra del mio sesso aprirsi piano piano mentre leccavo il suo dito, inizia a pensar e cosa avrei provato se invece del dito avessi leccato il suo cazzo..e la cosa mi faceva impazzire.
Ero bagnata…mugolavo ed ancora non mi aveva sfilato le mutandine..
Mi sfilò il dito bagnato e ricominciò a baciarmi…sentivo la sua lingua giocare con la mia..sentivo le sua mani sui miei seni.
Mi tolse la camicia.
Mi sfilò la gonna e mi mi fece sedere sulla scrivania.
Mi baciava la lingua…mi mordicchiava le labbra e con il dito…iniziò una dolce penetrazione…
Sarei potuta venire in un attimo da quanto ero eccitata.
Se ne accorse.
Si stacco da me e iniziò a spogliarsi…fissandomi.
Dio quanto era bello…quanto era eccitante.
Nessuno dei due aveva ancora proferito parola…non ce ne era bisogno. Sesso…ecco quello che volevamo.
Non volevo raffreddarmi troppo…gli presi la testa e me la avvicinai ai seni..me li feci mordicchiare per poi stendermi sul tavolo….
Ricominciò a penetrarmi con un dito…e con la lingua.
Non riuscivo a trattenermi….stavo godendo come poche volte in vita mia.
Non riuscì a trattenere l’orgasmo…era bellissimo venire sulla sua faccia.
Una volta raggiunto l’orgasmo mi prese con forza e mi fece scendere dal tavolo.
Mi gettò sulla sedia e mi infilò il suo cazzo tra le labbra.
Era umido…..turgido…voglioso…
Lo leccavo come un bambino lecca un gelato nei caldi mesi estivi…tutto intorno alla cappella…e poi l’asta…mentre lo guardavo in faccia e vedevo che godeva stavo ribagnandomi nuovamente e la voglia di godere ancora saliva a mille.
Muovevo le mie mani sul suo cazzo..lo leccavo…lo volevo.
Anche lui aveva voglia di venire….ma si fermò in tempo.
Me lo tolse di bocca e per la prima volta in vita mia sentìì la sua voce
Vieni qua,…
Mi prese per un braccio e mi fece alzare dalla sedia…mi fece accomodare con le ginocchia sulla seduta e con le braccia alla spalliera della sedia.
Mi penetrò con decisione..
Mi stava possedendo..in quel momento ero sua…solo sua….faceva avanti e indietro con forza.
Io non sono mai stata una che si nega agli orgasmi..ma quel pomerigio non riuscivo a trattenermi….arrivò il secondo orgasmo nel giro davvero di pochi minuti.
Mi alzai dalla sedia..feci sedere lui e gli sussurrai che il terzo lo avrei scelto io….
Mi misi a cavalcioni sopra di lui….Mi penetrai con il suo cazzo…lo feci arrivare fino in fondo e iniziai a muovermi lentamente….feci in modo che anche il mio clittoride fosse stimolato dal suo corpo.
Inizia a leccargli la lingua…le labbra…volevo venire di nuovo…volevo sentire nuovamente le pulsazioni del piacere…e ci riuscìì.
Ora basta
Sussurrò alzandosi.
Mi fece appoggiare al tavolo e mi mise nuovamente a pecora. Iniziò a scoparmi con violenza. Con voglia…
Sentivo che era pieno….che stava per scoppiare..che non ce la faceva più.
Proprio in quel momento lo sentìì uscire affermarmi e buttarmi seduta sulla sedia.
In un attimo ho capito al volo ed ho aperto la bocca.
Provò a scoparmi nuovamente anche quella ma…uno spruzzo caldo mi riempì la bocca e la faccia.
Misi fuori la lingua…per assaporarne il sapore..lo presi nuovamente in bocca..ma non ero sazia…
Gli chiesi di leccarmi nuovamente..e lui obbediente si abbassò.
Iniziò nuovamente una doppia penetrazione lingua e dito sino a che esausta con venni nuovamente.
Se questo era il nuovo Giudice…ringraziai il cielo di fare l’avvocato….

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