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Racconti Erotici Etero

In baita…

By 13 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il legno delle pareti veniva illuminato esclusivamente dalle fiamme del camino; avevamo appena terminato la cena io e N, la mia amica spagnola, soli ed isolati in quella rustica ma accogliente baita d’alta montagna. Buio fuori, una notte priva di stelle narrata dallo scorrere del vicino torrente.
Una volta sparecchiato ho posto una sedia proprio di fronte al fuoco crepitante, mi ci sono accomodato gambe larghe un po’ piegate, appoggiate al bordo in pietra del caminetto stesso. N s’&egrave avvicinata, in mano un bicchiere colmo di grappa alla panna: l’ha scoperta da poco e ne va ghiotta. N non &egrave molto alta, fisico asciutto, bello pieno dove serve (dov’&egrave piacevole ‘prender dentro”), un’invitante 3′ piena di seno’ belle tette davvero. Con la sua grappa si siede a cavalcioni sopra di me, dandomi le spalle’ la sento completamente rilassata mentre degusta la sua bevanda a piccoli sorsi.
Le mie labbra impazienti le baciano il collo risalendo fino ai lobi mordicchiandoli’ lei sorseggia un ultimo sorso di cremoso biancastro liquore senza deglutire, si volta fissandomi sorniona’ in un attimo le nostre lingue sono avvinghiate in un appassionato bacio, annegato in un dolce sapore di panna che dalle nostre labbra scivola giù sul collo fino al petto. Le mie mani risalgono avide sotto la t-shirt, levandogliela, raggiungono due belle tette dure che le mie dita palpeggiano e stringono affannosamente’ i suoi gemiti mi consigliano di indugiare su quei capezzoli così grandi e turgidi, le sue mani s’infilano nei miei boxer tirandone fuori una verga grossa e violacea: inizia a menarmelo lentamente, con intesità.
Mi alzo di scatto e lei con me, ci spogliamo completamente e le leggo in volto un sorriso voglioso’ la faccio inginocchiare per terra appoggiata alla sedia con le gambe ben divaricate… mi inginocchio di fronte alla sua figa calda e bagnata’ ci immergo il viso e inizio a leccaglierla golosamente… dio quanto mi piace il dolce sapore della sua sborra in bocca, non ne sarei mai sazio’ lecco lecco e gli infilo lingua fino in fondo’ lei apprezza venendo con urletti isterici. Rimaniamo calmi per pochi minuti, so che non &egrave ancor appagata, così mi rituffo in quell’accogliente pertugio, questa volta succhiandole il clito con foga e avidità’ aaaaa’ dai dai’ gli infilo un dito’ ricevo un gridolino d’approvazione’ due dita… secondo gridolino’ tre dita’ versi goduriosi accompagnano il forsennato movimento delle mie dita in quell’anfratto bollente e allagato’ le spingo sempre più a fondo, siii, le piace, adora che la scopi con lingua e dita’ quei versi mutano in un urlo di piacere liberatorio… nel venire &egrave un torrente in piena che scende tra le sue cosce e sul mio viso.
I respiri rallentano poco a poco… fino a che si volta verso di me spingendomi con la schiena a terra: mettimelo dentro dice! Mi ridà le spalle, si mette a cavalcioni su di me in ginocchio… non serve che la masturbi, &egrave già umida’ con le dita mi allarga quella figa vogliosa di kazzo’ solo una piccola esitazione e la penetro’ me lo risucchia lenta e golosa fino alle palle’ a questo punto si protrae avanti appoggiando le mani a terra: vuole condurre. Le piace da matti alzarsi fino al limite, quando la cappella &egrave quasi uscita, per poi sentirselo entrare tutto con un colpo secco’ avanti così svariate volte… aumenta l’andatura con colpi decisi e ben assestati… il mio gemere le da il ritmo.
Non voglio venire così, voglio condurre anch’io, così la faccio alzare e sdraiare sul tavolo, con le gambe ben allargate e piegate verso le sue spalle’ così accomodata, con le dita tiene la figa ben spalancata’ il mio kazzo si fa di nuovo strada nel suo scrigno caldo e lattiginoso, scomparendo rapidamente’ ora sono io a uscir quasi completamente per poi rientrar con colpi secchi e decisi’ la sua testa &egrave piegata all’indietro’ le sue tette sobbalzano avanti e indietro’ scopami scopami riesce a dire tra i nostri mugolii che si confondono’ il vecchio tavolo cigola eccitandoci’ dai dai fammi venire… pochi colpi e inarca la schiena venendo copiosamente’ io continuo, gode ancora come una matta, ma sento che sto per sborare’mmmm’ gli tolgo il kazzo dalla figa e glielo appoggio sul ventre, spruzzandola con fiotti di sborra fino ai seni…. aaaaaaahhh. Mi chino, e i nostri respiri si incontrano in un bacio dolce e soddisfatto.
N &egrave un’amica con la ‘A’ maiuscola, peccato che dopo due giorni &egrave dovuta volar via di ritorno a casa…

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