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Racconti Erotici Etero

In libertà nella mia città

By 14 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

La sveglia suona alla solita ora, butto le coperte e mi accingo a scendere da questo posto così bello e caldo che racchiude momenti di dolce calma e momenti eccitanti, mi stiracchio dolcemente, il cervello inizia a lavorare e un lampo mi arriva, gli occhi si aprono a dismisura e tutta la macchina del mio corpo inizia a lavorare.
Mi guardo in giro, lui non c’&egrave, &egrave già uscito, Carla mi sta salutando per andare al lavoro e guardandomi stupita mi chiede perch&egrave mi stia alzando così presto, in pochi secondi realizzo che oggi non vado al lavoro perch&egrave &egrave il primo di una settimana di ferie.
Incredibile, la gioia mi assale e salutando Carla mi butto le coperte, naturalmente il sonno mi &egrave passato e tutte le funzioni sono operose penso a cosa posso fare e la prima cosa che urge &egrave alzarsi per andare in bagno per far zampillare la pipì. Mi tolgo le mutandine, e pensando ad ALL apro le cosce e mi guardo la passserina che lentamente si apre e un caldo zampillo esce provocandomi un delicato piacere, mi alzo, mi pulisco e senza rimettermi le mutandine torno nel mio lettino.
E’ una senzazione stupenda, sono sdraiata non ho nessuna premura e la mente sta vagando a quanto ho fatto nei giorni addietro e a cosa posso fare oggi.
Mi torna in mente tutto quello che abbiamo fatto io ed ALL venerdì scorso, mi sembra di rivivere le stesse emozioni e le stesse voglie, chiudo gli occhi per assaporare meglio il tutto, e logicamente sento un fremito su tutto il corpo, lascio che le mie mani vadano in esplorazione su tutti i miei punti sensibili, lentamente allargo le cosce e inizio a esplorare la mia dolce caverna.
La mano &egrave lenta ma precisa il dito massaggia il mio affamato bottoncino, la figa &egrave tutta bagnata, mi infilo il dito sino in fondo e lo tolgo per potermelo infilare in bocca e avidamente lo succhio.
Pensavo di farmi un ditalino veloce, ma mi accorgo che ho bisogno di qualcosa di più forte, in un attimo decido cosa fare, mi alzo vado in bagno, mi tolgo anche il pigiama e mi guardo allo specchio, ha proprio ragione ALL ho un bel corpicino, le tettine sono ritte e sarebbero pronte a farsi succhiare, la pssserina con il suo ciuffino sembra che mi voglia sorriidere pensando a quello che fra poco le farò.
Decido di farla soffrire un po’, apro il cassetto e mi appare la peretta la riempio di acqua calda e me la infilo nel culetto scaricando con forza tutto il suo contenuto, &egrave stupendo, la voglia aumenta e decido di farmi un’altra peretta, ancora più calda e cercando di dirigere il getto sul fondo del mio retto dove la parete &egrave più delicata e sensibile.
Ho svuotato tutto il suo caldo contenuto e mi sfilo la cannuccia, ma mi accorgo che il culo si stringe attorno a questa asta e pretende di essere solleticato, senza indugiare inizio a fare scorrere l’asta avanti e indietro come quando ALL fa lo stesso lavoro con il vibratore.
Allargo le cosce per facilitare il movimento e potermi penetrare in fondo, ma mi accorgo che esce l’acqua che ho inserito, tolgo la cannuccia e mi siedo sul water e in un secondo un getto bollente schizza fuori svuotandomi tutto.
Mi alzo, mi lavo bene e vado lentamente verso il letto ora tutto &egrave caldo, tutto ha bisogno di essere accarezzato o infilato, passando dalla cucina cerco cosa possa essere usato, mi ricordo di avere visto nel frigorifero delle belle zucchine grosse e pelose, ne prendo due che mi sembrano della misura giusta e mi dirigo verso il letto. Mi sdraio aprendomi le gambe al massimo, bagno con la saliva quella più piccola e lentamente la infilo nel culo provocandomi un po’ di dolore ma anche un’arrivo di orgasmo, per non perdere il dolce momento mi infilo la seconda nella figa e senza nemmeno iniziare il movimento godo come una porcona.
Rimango sdraiata sul letto con i miei due buchini ancora occupati, stringo le cosce per non farli uscire e lentamente mi giro a pancia in giù, in modo che la zucchina infilata nella figa vada a premere fino in fondo e inizio un lento movimento come se avessi il mio amore sotto di me, chiudo gli occhi, mi strizzo i capezzoli aumento lo sfregamento e in un attimo godo ancora, stringo sempre più forte le cosce e il culo in modo che l’orgasmo si prolunghi il più possibile.
Quando riapro gli occhi, guardo di malavoglia l’orologio e con mia sorpresa mi accorgo che devo eseermi addormentata e che soprattutto non mi sono ricordata che oggi veniva Manuela (una ragazza carina che mi aiuta a tenere pulita la casa; a questo punto penso sia giusto che la descriva, circa 38/40 anni singola per vocazione proviene dalla Cina, circa 1.70 di altezza bel corpicino, tutto mini, ogni cosa al suo giusto posto questo controllo proviene da consigli di ALL che mi aveva consigliata di guardarla con occhi diversi, ovvero non come una collaboratrice ma come una donna carina e con la possibilità di …).
Naturalmente non ricordavo di essere nuda e con le mie entrate occupate dalle zucchine e quindi mi sono precipitata a togliermele e infilarmi una vestaglia cercando di ricompormi alla meglio e mentre stavo andando in cucina, per farmi un bel caff&egrave, ho visto la porta del bagno socchiusa e la luce accesa, mi sono avvicinata lentamente e ho visto che Manuela, era davanti allo specchio con il grembiulino tutto slacciato, le gambe aperte (la porcona era senza mutandine) e si stava masturbando con qualcosa che non riuscivo a capire cosa potesse essere.
Naturalmente lei non si era accorta che io stavo sbirciando e quindi proseguiva nel suo dolce solitario, si vedeva splendidamente che l’orgasmo le stava arrivando e io ero eccitatissima a quella vista,, quasi che stavo godendo senza essermi sfiorata (stringevo solamente le cosce) ma decisamente non avevo fatto i conto con la sua voglia immensa.
Manuela si era fermata, si era tolta tutto e con il mio vibratore (ero riuscita a vedere finalmente cosa si era infilata nella fighetta) che stava facendo il suo dovere, si era avvicinata allo specchio in modo che i capezzoli potessero sfregarsi contro, si era messa un dito in bocca e lo stava succhiando come fosse stato un cazzo, si vedeva che era arrivata al momento più dolce aveva aperto gli occhi, perch&egrave probabilmente voleva vedersi per potere godere con tutti i sensi. Si era appiccicata allo specchio e il viso si era girato verso di me.
E’ stata una frazione di secondi, ha sbarrato gli occhi, si era accorta della mia presenza e tutto si &egrave bloccato &egrave rimasta contro lo specchio, il vibratore &egrave caduto (fortunatamente il tappeto ha attutito il colpo), il viso &egrave diventato cianotico e la labbra cercavano inutilmente di aprirsi per poter dire qualcosa.
Ho preso il coraggio a due mani, sono entrata in bagno (la vestaglia sempre aperta) mi sono avvicinata e le ho appoggiato il mio corpo al suo, ho infilato le mani tra lo specchio e le sue tettine e cominciato a baciarle il collo, decisamente il tutto &egrave stato gradito, perch&egrave si &egrave sciolta e scusandosi di quanto era successo ha cercato, senza muoversi dalla posizione in cui la costringevo, di spiegarmi cosa era successo.
Mentre io ero sdraiata sul letto intenta a masturbarmi, lei era entrata e si era accorta che dalla camera provenivano rumori strani e scostando la porta aveva visto tutto quello che stavo facendo, con una certa difficoltà si era nascosta in modo di non essere vista ma di poter vedere meglio possibile.
Alzando gli occhi verso lo specchio e incontrando i miei mi ha chiesto scusa per quello che era successo ma non era riuscita a togliere lo sguardo dal mio corpo e si era talmente eccitata che mentre io stavo masturbandomi lei si era alzata la gonna e si era fatta un ditalino stupendo.
Senza aprire bocca ho iniziato ad accarezzarla su tutto il corpo, per farle capire che la cosa non mi era spiaciuta anzi forse era stata la volta buona per iniziare a parlarci in modo diverso.
Ho sentito il suo corpo vibrare di gioia e il suo culo che spingeva contro la mia figa, da parte mia ho iniziato a stringerlo i capezzoli fortemente e infilargli la lingua nell’orecchio.
Manuela era sempre più calda, ha messo le mani sul mio culo e ha iniziato a sfegarmi contro in un modo meraviglioso, lei non lo sapeva, ma per me era la prima volta che avevo fra le mani un corpo di donna, e quindi tutto era nuovo e non sapevo come comportarmi.
Probabilmente, la porcona, si &egrave accorta che stavo per godere, e quindi si &egrave fermata, si &egrave girata, mi ha peso il viso fra le mani e mi ha infilato la lingua in bocca.
E’ stata una cosa stupenda, avevo tutto il corpo che vibrava, mi lasciavo fare tutto quello che lei voleva (anche perch&egrave non sapevo cosa fare, sapevo solo che era quello che avevo anzi avevamo sognato io e ALL). A questo punto era Manuela che manovrava tutte le leve del piacere, mi ha spinto contro il muro, mi ha allargato le cosce e ha infilato la sua gamba tra le mie che non stava ferma perch&egrave si sfregava contro la mia figa.
Decisamente era abituata con le donne perch&egrave quando ha sentito che stavo per godere mi ha sussurrato nell’orecchio di fermarmi e fare tutto quello che lei mi avrebbe chiesto. Mi ha spinto verso la camera, senza mai staccarmi da me, mi ha sfilato la vestaglia e mi ha fatto sdraiare sul letto come mi aveva visto quando era entrata, non prima di avermi infilato la zucchina nella figa, mi ha fatto allargare le cosce sino a farmi male e ha iniziato a leccarmi i piedi, le caviglie i polpacci l’incavo delle gambe, le natiche, mi ha allargato il culo e ha iniziato a leccarmelo dopo che era ben lubrificato ha infilato l’altra zucchina e ha iniziato a incularmi in un modo meraviglioso.
Anche per lei cominciava la sofferenza era tutta impegnata con il mio corpo e per il suo gli era rimasto solo il dito, senza fermare il movimento nel mio culo, si &egrave infilato il dito nella figa e in pochi secondi siamo esplosi in un stupendo orgasmo simultaneo.
Non ricordo quanto tempo siamo rimasti in quella posizione, l’unica cosa era che iniziavo a sentire i crampi alle braccia e alle gambe.
Cercando di divincolarmi, mi sono ritrovata fra le mani la sua figa, era ancora tutta bagnata, a questo punto ho preso io la direzione dell’attacco.
L’ho fatta sdraiare, le ho aperto le cosce, ho ammirato la pienezza di quella figa stupenda ho iniziato a leccaglierla per fare questo mi ero girata e quindi lei si &egrave trovata la figa in pieno viso, sentivo il bisogno assoluto di sentire la sua lingua dentro di me e in un attimo Manuela si &egrave portata nella classica posizione del 69 e ha iniziato a tormentarmi la figa e il culo senza lasciarmi altro da fare che restituirle la stessa cosa. Era iniziata una dolce e calda anzi caldissima relazione che sarebbe sfociata in momenti deliziosi. Manuela spostandosi si &egrave avvicinata al mio orecchio e mi ha chiesto se volevo provare l’ebrezza di un bagno tonificante completo di massaggi alla cinese.
Come sempre il mio carattere e il mio corpo (non da molto tempo) erano sempre pronti a tutte le situazioni più intriganti. Siamo ritornate in bagno, dove era iniziata questa dolce situazione, ha riempito la vasca con acqua bollente e tanta schiuma mi ha fatto entrare e aprendomi le cosce mi ha infilato un dito nella figa e mi ha costretta a pisciarle sulla mano. E’ stata una cosa meravigliosa, a questo punto poteva farmi tutto quello che voleva, non mi sarei rifiutata a niente.
Mi ha fatto allungare nella vasca e tenendomi il dito nella figa ha iniziato un lento massaggio su tutto il corpo quando si &egrave accorta che iniziavo a dimenarmi contro il suo dito mi ha infilata la lingua in bocca ma mi ha tolto il dito era stupendo, ma la mia figa reclamava, voleva assolutamente essere sfondata. La porcona mi ha fatto alzare in piedi e con la doccia fredda mi ha dato una scarica di adrenalina immensa, mi ha tolto tutta la schiuma dal corpo con un altro getto, questa volta però di acqua bollente. Il mio corpo sembrava un’aragosta ero tutta rossa, se mi avessero pizzicato non avrei sentito niente.
Decisamente era quello che voleva, mi ha asciugato in un modo stupendo e libidinoso, si soffermava in tutti i punti più vulnerabili, ma senza lasciarmi il tempo di assaporare la goduria, quando si &egrave accorta che la sua preda era cotta (dall’ acqua bollente e dalla figa che mi bruciava dalla voglia) mi ha fatto sdraiare a pancia in giù sul letto (il contatto con le lenzuola fresche era meraviglioso) obbligandomi ad aprire sia le gambe che le braccia al massimo.
E’ sparita dicendomi di non muovermi assolutamente da quella posizione ed &egrave ritornata dopo pochi secondi con qualcosa che non potevo vedere.
Ha iniziato a legarmi, con una corda sia le mani che le caviglie in modo che non potessi più muovermi, e questo avendolo già provato con ALL era bellissimo, al punto tale che la figa iniziava a fremere e a bagnarsi. E’ stata la mossa successiva che mi ha sconvolto, e venuta vicino al mio orecchio e ha iniziato a leccarmelo, mandandomi in un brodo di giuggiole, e poi mi ha sussurrato che siccome ero stata porca mi avrebbe punito a dovere. La porcona aveva preso, dalla cucina, la paletta leggera di legno che normalmente viene usata per girare la frittata in modo di non romperla, ha iniziato a farmela scorrere delicatamente su tutto il corpo, malgrado la mia pelle era rossa incandescente, la cosa era piacevole. Il peggio, invece, doveva ancora cominciare. Prima mi ha infilato un dito nel culo che si &egrave aperto pensando di essere sfondato, poi quando si &egrave accorta che la cosa iniziava a piacermi lo ha tolto dicendomi che ero una porca e che non dovevo godere ma solo soffrire, poi mi ha infilato in un solo colpo due dita in figa, togliendole quasi subito e lasciandomi con una voglia pazzesca.
A questo punto mi aspettavo che mi avesse infilato qualcosa di più grosso, invece no, ha iniziato a picchiarmi il culo con la paletta prima in un modo leggero poi sempre più forte. Più picchiava più gridavo che mi faceva troppo male e più lei aumentava la forza, a questo punto ho fatto quello che ALL mi aveva suggerito, tramutare un dolore fisico in una gioia e voglia di godere e in pochi secondi ho goduto come una troia in calore. Manuela ha iniziato a questo punto a leccarmi tutte le parti del mio culo che erano incandescenti; incredibile nel tempo che Manuela ha passato a leccarmi le ferite io ho goduto altre 3 volte.
Ma finalmente la porca non ce la faceva più e si &egrave messa con le gambe aperte davanti alla mia bocca obbligandomi a leccargliela, per aumentare la goduria si &egrave presa nelle mani le tettine e ha iniziato strizzarsi i capezzoli e in meno che non si dica si &egrave abbandonata a una sfrenata goduta.
Non ricordo quanto tempo &egrave passato, ricordo che siamo rimaste abbracciate e continuavamo a baciarci sussurrando parole dolci che non facevano altro che aumentare la voglia. L’orologio sul comodino segnava le 10 e mi sono ricordata che dovevo andare a comperare il costume da bagno, mi sono spostata e ho obbligato Manuela a rimanere ferma come era, sarei tornata subito.
Sono andata nel posto segreto dove tengo i miei giochini e ho preso le palline. Manuela era ancora ferma sul letto, mi sono avvicinata alla sua bocca e l’ho baciata teneramente, le ho fatto allargare le cosce e ho infilato le palline, una nel culo e una nella figa, mentre le infilavo lei mi guardava con gli occhi sbarrati e mi incitava di sfondarla e farla godere. L’ho pregata di alzarsi, lentamente l’ho abbracciata facendo aderire i nostri corpi e mentre la baciavo sbattevo il mio ventre contro il suo, quasi a volerla chiavare, così facendo le palline iniziavano il loro tormento grazioso all’interno di quei due orifizi affamati.
La cosa deve essere stata molto piacevole perch&egrave sentivo la sua lingua che aumentava la velocità sino a quando si &egrave staccata e si &egrave messa a gridare tutta la sua gioia stava godendo come mai aveva provato.
Aveva le gambe allargate e mi stava pregando di toglierle le palline, ho infilato il dito nel cordino e lentamente le ho sfilato, le ho fatto aprire le bocca e le ho ordinato di succhiarle e pulirle bene, poi me le sono infilate tutte e due nella figa solo per poterle bagnare con i miei umori, lei a quella vista si &egrave messa un dito nella figa e ha iniziato a masturbarsi. Ho lasciato che si scaldasse bene e poi ho tolto il dito e me lo sono infilato nella mia bocca, le ho fatto aprire le gambe e spingendola verso il bagno le ho fatto piegare il corpo in giù. ho tolto le palline e lentamente le ho inserite un’altra volta come prima, Manuela era stupita non riusciva a capire il perch&egrave, si &egrave seduta sullo sgabello e mi ha preso in bocca le mie tettine, così mentre succhiava io riuscivo a spiegarle cosa doveva fare.
In altre parole mentre io uscivo per comprarmi il costume, lei doveva sistemare la casa, senza però togliersi le palline così ad ogni movimento le sua voglia sarebbe aumentata sino a farla impazzire, guai a lei però se al mio ritorno mi fossi accorta che si era masturbata.
Senza aspettare risposta sono andata in camera e mi sono vestita e sono uscita.
Devo essere sincera, mi &egrave costata tanta fatica uscire, ma oltre a dover assolutamente comprare il costume mi eccitava il pensiero che lei stesse lavorando con il tormentone dentro di lei.
Ho visto un bellissimo negozio, sono entrata, mi sono guardata in giro e ho trovato quello che mi piaceva ho chiesto di poterlo provare e la signora mi ha indicato il camerino.
Mi sono svestita e mi sono infilata il costume, mentre mi guardavo ho sentito la signora che mi chiedeva se tutto andava bene e se avevo bisogno del suo aiuto. Mi sembrava che tutto fosse a posto, ma mi sembrava scortese dirle di non entrare e quindi l’ho pregata di venire a controllare.
La signora &egrave entrata, mi ha guardato, mi ha aggiustato il pantaloncino sistemandolo bene cercando di togliere le pieghe che si erano fatte sul ventre. ho cercato di aprire le gambe in modo di potermi togliere le pieghe che si erano fatte proprio sulla figa, ma la signora si &egrave premurata di togliermi le mani e ha iniziato a sistemarle Lei.
In un primo momento la cosa mi sembrava maturale ma poi ho iniziato a sperare che non finisse più lei si &egrave accorta e senza far finta di niente si &egrave staccata e mi ha detto che mi stava proprio bene, se volevo mi avrebbe fatto provare un’altro tipo era più chiaro e più sottile sull’inguine e che eventualmente, se mi fosse piaciuto, avrei dovuto depilarmi bene. Dopo pochi minuti &egrave tornata con il nuovo costume e dandomelo mi ha chiesto se non avevo nulla in contrario se rimaneva.
Alla mia affermazione, il suo viso si &egrave illuminato di gioia, mi ha fatto togliere il reggiseno e mi ha infilato l’altro cercando di sistemarmi le tettine al suo posto io cominciavo a sentire un fremito fra le cosce ma cercavo di non farlo apparire mentre lei si atttardava a lisciarmi il seno.
Poi si &egrave inginocchiata per sfilarmi le mutandine e si &egrave accorta che purtroppo le avevo bagnate, senza far finta di niente e con la scusa di prendere una taglia più giusta &egrave uscita lasciandomi in quella posizione, ho preso il fazzoletto dalla mia borsa e mi sono asciugata.
Nel frattempo la signora &egrave tornata con in mano un costume nuovo, dicendomi che aveva impiegato un po’ troppo tempo, ma voleva essere sicura che fossi contente anzi aveva anche chiuso il negozio, tanto mancava poco al normale orario di chiusura.
A questo punto mi si sono accese tutte le lampadine della voglia e ho iniziato a guardarla sotto un’altra forma.
Capelli rossi lunghi sino alle spalle, una bocca carnosa che sembrava non aspettare altro che di essere baciata, un bel collo, due orecchiette sottile, bellissime mani con dita sottili ma lunghissime, non mancava un bel seno e uno stupendo culetto, età molto giovanile ma sicuramente sui 40/45.
La signora mi ha fatto vedere le mutandine facendomi notare che erano strette sul davanti, mentre erano grosse sul culo, non riuscivo a capire il perch&egrave, l’avrei capito più avanti.
Vedendomi titubante mi disse di fidarsi, anzi sollevandosi la gonna mi ha fatto vedere che le aveva indossate anche lei così poteva dimostrarmi come dovevano essere indossate.
Praticamente la striscia anteriore era come se non ci fosse perch&egrave spariva dentro le due labbra della figa e per questo che prima mi aveva detto che dovevo essere depilata, e non come lei che aveva un boschetto rosso, solo perch&egrave non si era ancora depilata la parte posteriore aderiva magnificamente a due bellissimi globi bei sodi, visto che ero un po’ titubante mi spiegò quello che poi mi fece decidere per il sì.
Essendo che il posteriore aderiva così tanto, mi sarei accorta che se camminava la striscia sulla figa avrebbe eseguito un dolce sfregamento. Dicendole che mi aveva convinto, mi stavo sfilando le mutandine, ma lei volle assolutamente farlo da sola, mi ha fatto alzare prima una e poi l’altra gamba, in modo che ha potuto ammirare la mia figa tutta depilata, sembra non le importasse niente di vedermi in quella posizione. Riprendendo l’operazione di prima mi ha infilato le nuove mutandine cercando di aprirmi le labbra per far aderire il listino sino a farlo scomparire. La manovra &egrave stata una sofferenza, sentivo la figa che mi bruciava e lei che si era accorta continuava a sistemarmi la striscia aumentando la voglia. Mi ha obbligata a camminare, era una cosa stupenda, sentito che stavo per venire. E’ stato in quel momento (ero al centro del negozio con tutti quegli specchi che riflettevano la mia immagine) che mi ha fermata e con la scusa di vedere se tutto andava bene mi ha costretto ad aprire le gambe, ha spostato la striscia e, senza che io opponessi alcuna resistenza (ero quello che avevo bisogno) mi ha infilato il suo dito così lungo sino in fondo alla figa, sono bastate due o tre movimenti e ho goduto prendendogli la testa, schiacciandomela contro la figa.
E’ stato il via, mi ha pregato di sdraiarmi sul tappeto, mi ha sfilato le mutandine mi ha aperto le cosce si &egrave messa il dito in bocca e in un secondo me lo ha infilato nel culo iniziando una vera inculata mentre mi leccava la figa.
Poi senza farmi godere si &egrave alzata, mettendomi il piedino vicino alla figa mi ha infilato il ditone nella figa e muovendolo lentamente ha iniziato a spogliarsi.
La troiona era già pronta, si &egrave stesa sopra di me facendomi leccare le sue tettone e lentamente &egrave scivolata con la bocca sulla figa. Mi sono trovata con le cosce tutte aperte e pronta a farmi leccare, avevo gli occhi chiusi e non mi ero accorta che avevo la sua figa a portata di bocca, sentivo solo un profumo stupendo. E’ stato un attimo le ho fatto allargare le gambe così ho scoperto un bellissimo buco del culo che ho inziato a leccare. Non so quanto tempo abbiamo passato in quella posizione, &egrave stato stupendo non mi era mai capitato di avere la faccia tutta bagnata dagli umori della figa, un profumo inebriante.
Sul bancone avevo notato che aveva un cesto di frutta finta, &egrave stato un lampo, mi sono alzata, ho preso due banane sono tornata mi sono inginocchiata con la figa sulla sua bocca e in un solo colpo ho infilato tutti e due i buchi iniziando a chiavarla e incularla nello stesso momento. Lentamente ci siamo rivestite senza smettere di baciarci e sditallinandoci, con la promessa che si saremmo riviste al più presto a casa sua in modo di avere più tempo e qualche giochino a nostra disposizione.
Sono rientrata a casa, non mi ricordavo più di Manuela, la poverina come mi ha visto mi &egrave corsa incontro e dicendomi che le sembrava di scoppiare mi ha baciata violentemente.
Visto che ero in ritardo e che sembravo molto tesa Manuela mi ha chiesto se volevo mangiare e se volevo un caff&egrave, naturalmente ho scelto il caff&egrave.
Siamo andate in cucina, mi sono seduta e ho lasciato il pacchetto con il costume sul tavolo, Manuela era voltata verso i fornelli e mi mostrava uno stupendo culetto coperto da un gonnellino corto ma che la fasciava tutta. Mi sono ricordata che i suoi due stupendi buchi erano impegnati a trattenere le palline e guardando bene mi sono accorta che la porcona non aveva le mutandine. Il caff&egrave intanto era pronto. Mentre lo bevevamo, una in fronte all’altra, Manuela beveva ma con gli occhi fissi sulla mia bocca, le ho chiesto se aveva ubbidito agli ordini, lei con un cenno della testa ha detto di sì, poi dopo aver deglutito il caff&egrave, mi ha detto che aveva trasgredito un po’, ovvero si era tolte le mutandine in modo che l’aria le potesse raffreddare la figa che le bruciava enormemente. Dopo che io ero uscita, mi disse, che era andata in bagno aveva messo in terra uno specchio e dopo essersi levate le mutandine si era abbassata con le gambe ben aperte per poter ammirare lo spettacolo, più guardava la figa e più sentiva la voglia di vederla aperta. Decise di prendere lo specchio metterlo dentro la vasca da bagno e rimettersi nella stessa posizione di prima. Non riusciva a capire il perch&egrave, e le ho chiesto il motivo, lei guardandomi negli occhi e passandosi la lingua sulle labbra mi disse che era una voglia che le frullava nella testa e che il desiderio non era solo di vederla ma soprattutto era curiosa di vedere le palline dentro di lei e vedere che effetto faceva pisciare in quella posizione- La cosa mi ha eccitata incredibilmente, perch&egrave ripensavo a quando ALL mi pisciava sulla figa.
A questo punto ho pensato di provocarla, e mentre lei mi raccontava questa sua meravigliosa esperienza, io ho fatto cadere il cucchiaio per terra, così potevo controllare se la porca era veramente senza mutandine. Quando mi sono abbasssata per raccoglierlo la troiona mi ha provocato in un modo stupendo si &egrave aperta le cosce e con una mano ha tirato il cordino così che la pallina si &egrave affacciata dalla figa per poi rientrare immediatamente come se fosse stata risucchiata.
Mi sono rialzata facendo finta di niente e mentre finivo di bere il caffe mi sono tolta una scarpa e le ho infilato il ditone nella figa.
E’ rimasta con il caff&egrave in mano e la bocca aperta, ansimava in un modo meraviglioso e mi ha pregato di continuare perch&egrave non ce la faceva più, mentre io pompavo in quella stupenda caverna, lei si &egrave slacciata il grembiule ha fatto uscire le tette e ha iniziato a pizzicare i capezzoli, si &egrave allungata il più possibile in avanti così che il mio piedino poteva entrare in figa e sentivo bene la pallina, mi sono allargata le cosce e mi sono fatta un ditalino e siamo venute quasi nella stesso momento. A questo punto i nostri nervi erano tesi al massimo, ho guardato negli occhi Manuela, le ho preso la mano e assieme ci siamo dirette verso la camera. Visto che lui non sarebbe rientrato sino a sera, avremmo avuto tutto il pomeriggio per noi. Ho chiuso le persiane, acceso una luce diffusa e accesa la TV ed il videoregistratore inserendo la nuova cassetta che ALL mi aveva portato ieri.
Così come eravamo (mezze vestite, mezze svestite) ci siamo sedute sul letto cercando di stare vicine più possibile, la voglia si era un po’ assopita, aumentava la voglia di coccole. Le nostre mani vagavano senza una meta precisa sui nostri corpi mentre gli occhi erano attratti dalle immagini che stavano diventando sempre più attraenti. Manuela si era avvicinata al mio orecchio e dopo avermelo leccato facendo aumentare la temperatura, mi ha sussurrato una cosa che mi ha fatto sbarrare gli occhi.Ovvero mi ha detto che sapeva dove tenevo i miei giochini, li aveva scoperti un giorno e le erano rimaste impresse nella mente ma non ha mai avuto i coraggio di parlarmene, era solamente riuscita a prenderli in mano annusandoli pensando dove erano infilati e automaticamente si mastrubava. Non so se ero più arrabbiata perch&egrave aveva scoperto il mio segreto e perch&egrave non me ne aveva mai parlato, fatto sta che l’ho attirata ancora più vicino a me e dopo averla baciata, nel modo più dolce possibile, le ho detto di andare nel nascondiglio a prendere tutto quello che desiderava.
La cassetta continuava a propormi immagini meravigliose e la mia voglia aumentava al punto tale che in attesa dell’arrivo di Manuela mi sono allargata le cosce e ho preso quello che più avevo vicino (sul comodino era presente una bottiglietta di acqua minerale) me la sono infilata nella figa e ho iniziato una veloce cavalcata con una meravigliosa goduta.
Perch&egrave Manuela impiegava tanto tempo, non mi sembrava possibile non avesse trovato il mio nascondiglio, mi sono tolta la bottiglietta l’ho ripulita per bene con la lingua e mi sono alzata, sono andata verso il ripostiglio (la zona del nascondiglio) e ho scoperto che Manuela era lì ferma, tutta nuda, con le gambe aperte in modo osceno e meraviglioso, si era legata le caviglie con una corda, in modo di essere tutta aperta e pronta.
Mi ha guardato negli occhi e implorata di legargli anche le mani, in modo di poter essere pronta al mio completo desiderio.
Stupita della richiesta, ma contenta della possibilità che avevo sempre sognato, mi sono avvicinata le ho preso in bocca il capezzolo e iniziato a succhiarlo, Manuela mi pregava di smettere e legarla subito.
Non chiedevo di meglio, ho preso la corda e mentre la baciavo le ho legate le mani e l’ho assicurata per bene in modo di poter far di lei tutto quello che volevo.
Non sapevo da dove cominciare, cosa potevo fare per farla morire dalla voglia e farla soffrire il più possibile. Mi sono guardata in giro e ho individuato il vibratore più grosso l’ho infilato prima nella sua bocca poi nella sua figa (poverina non era abituata a quelle dimensioni e appena premuto mi ha pregato di toglierlo perch&egrave le facevo male) lentamente, ascoltando la sua richiesita ho sflato il vibratore e bagnato come era me lo sono presentato davanti alla mia figa (tutta aperta e bagnata) e in un sol colpo l’ho fatto sparire nella mia voragine. Manuela ha sbarrato gli occhi e non li distoglieva dalla mia solitaria scopata, non sono passati che pochissimi secondi che godevo stupendamente, la poverina non riusciva a stare ferma, ho tolto il cazzone, mi sono avvicinata, le ho fatto aprire la bocca e senza aspettare il suo consenso ho infilato e obbligato la porcona a leccare tutti i miei umori. Sfilandolo lentamente e sostituendo il vibratore con la mia lingua ho iniziato uno stupendo lavoro di lingua, e senza che lei pensasse a niente ho presentato il pistolone sulla sua figa e in un solo colpo l’ho fatto sparire tutto in quella caverna che senza fatica lo ha ospitato. Ho girato l’interruttore sul massimo delle vibrazioni mi sono stretta a lei con tutto il corpo e mettendo la mia coscia in mezzo alle sue gambe in modo che il vibratore non potesse uscire ho iniziato a baciarla.
La sua lingua era morta, era la mia che esplorava tutto, che succhiava., potevo farla morire di goduria quando volevo, mi sono fermata, per vedere la sua reazione che non si &egrave fatta attendere, ha aperto la bocca e mi ha pregata di sondarla tutta era pronta a tutto voleva godere subito.
Mi sono staccata ho preso l’altro vibratore (il mio preferito sottile lungo tutto nervato e nero, mi aveva attirato quando l’avevo visto nel negozio, in quanto mi aveva ricordato un ragazzo nero che avevo conosciuto al mare, non avevamo mai fatto niente, ma lo avevo scoperto un giorno mentre si stava facendo una sega dietro alla cabina e mentre se lo menava continuava a ripetere il mio nome).
Ho infilato il piccolo nella mia bocca, mi sono abbassata l’ho presentata sul suo buco del culo e lentamente ho iniziato una lenta ma inesorabile penetrazione, Manuela stava morendo dalla voglia, senza smettere la penetrazione nel culo ho iniziato un lento movimento della mia lingua sul suo bottocino (sembrava un piccolissimo cazzo tutto eretto e rosso) non aspettavo altro me lo sono preso in bocca e ho iniziato un delizioso piccolissimo pompino credo che sia passato nemmeno un frazione di secondo e Manuela mi ha regalato una dolce colata di liquido nella mia bocca.
Dopo averla slegata e massaggiata siamo tornate in camera proprio nel momento (ricordarsi la cassetta che girava da sola) in cui una biondina inginocchiata stava succhiando un cazzo nero con delle dimensioni meravigliose. Manuela mi ha abbracciata e siamo restate ferme a vedere quel magnifico oggetto che spariva in quella bocca così piccolina, probabilmente andava diritto in gola, la biondina sembrava molto vogliosa perch&egrave mentre spompinava il negro con una mano si stava penetrando con un bel vibratore di notevoli dimensioni. Manuela era rapita e continuava a ripetere ‘che cazzo stupendo mi farei sfondare il culo ‘ – naturalmente non disdegnavo nulla, ma siccome dal vivo avevo per la mani una bella figona ho iniziato a succhiarle i capezzoli, nello stesso momento Manuela si apriva la figa e iniziava un lento ditalino.
La biondina, ripresa in primo piano, ha aperto la bocca e ha fatto uscire tutto il cazzo ben lubrificato, si &egrave girata mettendosi in ginocchio e aprendosi con le mani il culo, il negro si &egrave piazzato dietro puntanto il suo arnese verso l’orifizo (non dimentichiamoci che la biondina aveva sempre nella figa il vibratore che avendo lei aperto le gambe stava scivolando fuori) due nuove mani sono intervenute (una nuova con due tette belle diritte e con dei capezzoli durissimi) ha preso l’arnese e dopo averlo ben lubrificato si &egrave diretta al suo nido d’amore. La telecamera impietosa si era fermata su quella spinta sul culo che si apriva sempre più e sul cazzo che non senza fica stava lentamente entrando tutto.
Quando le palle hanno iniziato a sbattere sulle chiappe, la nuova si &egrave staccata e infilandosi sotto la figa della biondina ha iniziato un doppio lavoro ovvero togliere il vibratore dalla biondina e infilarselo nella sua figa (stupenda senza un pelo sembrava la fighetta di una bambina) mentre con le mani apriva la figa della biondina e la leccava non dimenticandosi di slappare anche le palle e un pezzo del cazzo che stava pompando. Manuela mi ha obbligata a mettermi in ginocchio sul letto e mi ha infilato il vibratore nero nel culo e con l’altra mi stava facendo un dolce ditalino.
In quel momento ho girato la testa verso il TV. Mentre il negro toglieva l’asta dal culo della biondina e mendadoselo velocemente sborrava in bocca all’altra che avidatamente deglutiva il tutto, poi non contenta ha passato la lingua su tutta la lunghezza dell’asta. Io naturalmente a quella vista ho iniziato a dimenarmi spingendo il culo verso il vibratore che Manuela mi affondava e un’attimo dopo godevo sia con il culo che con la figa.
Siamo rimaste in quella posizione per molto tempo eravamo esauste ma infinitamente contente mi spiaceva aver perso tanto tempo senza aver mai fatto niente con Manuela, ma proprio non pensavo che potesse starci. Mi sono ricordata che fra poco sarebbe tornato a casa mio marito e mia figlia e quindi ho pregato Manuela di rivestirsi, con il patto che mi sarei presa un giorno di ferie per settimana prossima in modo di avere libero tutto il giorno, sembrava una bambina a cui avevano fatto un grosso regalo, mi ha abbracciata, baciata, toccata da tutte le parti e mi ha promesso due cose. La prima che questa notte farà una gran bella festa alla sua figa e infilerà tutto quello che troverà e la seconda che settimana prossima porterà un grosso regalo per me.
Sono passati 3 o 4 giorni da quello meraviglioso con Manuela, mentre ero al lavoro mi tornavano in mente tutte le posizioni, i sussurri, le grida di godimento e la voglia si impadroniva delle mie cosce.
Tutto era vivo nella mia mente, tranne la promessa che avevo fatto, ovvero il giorno di ferie.
Manuela invece no, se lo ricordava benissimo, al punto che la mattina, prima che io uscissi per recarmi in ufficio si &egrave avvicinata (ero in camera sola e mi stavo infilando le mutandine) e senza aprire bocca mi ha accarezzato il culo, mi ha costretta ad aprire le cosce e mi ha infilato il vibratore.
Son rimasta in quella posizione pronta a farmi inculare con la voglia che aumentava inesorabilmente, ma non avevo tenuto conto delle voglie sadiche della porcona. Mi ha delicatamente piegata in avanti, in modo di aprire anche al figa, lo specchio mi rimandava la mia immagine e mentre sentiva arrivare il godimento Manuela mi ha infilato anche l’altro vibratore nella figa.
Stavo godendo, ansimando e stringevo i miei due buchini in modo di sentirmi sfondata, ero pronta a godere al massimo. La sadicona, in un lampo ha tolto tutto lasciandomi sul più bello, mi ha fatto rialzare, mi ha baciata per poi sussurrarmi all’orecchio che dovevo andare in ufficio e che tutto poteva ricominciare appena prendevo il giorno di ferie.
Per essere ancora più porca e sadica, si &egrave infilata i due vibratori (erano ancora bagnati dei miei umori) davanti e dietro.
Mi ha guardata con sfida ed &egrave sparita.
Alla sera quando sono tornata a casa, sul tavolo in bella vista c’era i biglietto con cui mi diceva di aver goduto meravigliosamente, di essere riuscita a sistemare tutte le faccende di casa e di avere pronta la sorpresa che mi aveva promessa per il nostro giorno di ferie.

…… ho pensato molto a quanto successo sia con Manuela che con la signora del negozio di costumi e bench&egrave trovo che tutto ciò sia stato piacevole mi meraviglio ancora di come la mia, anzi la nostra sessualità sia esplosa in modo diciamo così diverso (la mia e quella di ALL).

Forse ripensadoci bene quando ci guardiamo intorno &egrave perch&egrave non siamo soddisfatti di noi e cerchiamo qualcosa che manca, in questo caso una parte femminile che ci dà quella dolcezza ed intimità che solo le donne conoscono.

In ogni caso l’importante &egrave sapere ciò che più ci piace, senza lasciarsi condizionare dalle paure, dai giudizi e dalle novità perch&egrave solo in questo modo, anche se il cammino &egrave difficile, potremmo cogliere i momenti belli della vita.

Torniamo a noi, con Manuela l’intesa si &egrave fatta sempre più intensa, e ci siamo ritagliati sempre più i nostri momenti di libertà . Ha pensato di trovare dei lavori saltuari per conoscere altre persone e, nello stesso tempo, occupare il suo tempo. Quando possibile andiamo nel nostro nascondiglio segreto e con i nostri giochini passiamo dei momenti bellissimi e sempre più eccitanti. Ma …. c’&egrave un ma …. ci manca qualcosa, qualcuno con cui dividere questi momenti magici.

Una mattina Manuela mi ha chiesto se avevo provato a farmi fare dei massaggi. Io ho risposto di no. Mi ha chiesto se volevo provare perch&egrave lei era pratica anche di questo, oltre che delle pulizie in casa.

Non avendo un lettino appropriato ci siamo arrangiate sul mio letto, dopo aver steso un grande asciugamamo mi ha fatto sdraiare, denudare e ha cominciato a massaggiarmi dalle punte dei piedi, sempre più in su, il calore ha cominciato a diffondersi, e la voglia anche. Mi ha chiesto se volevamo invertire le parti, e così ho fatto. Ho cominciato anch’io con dei colpi lenti, lei ha cominciato a muoversi ed sussurrare il mio nome, dicendomi che era brava anche se non l’avevo mai fatto.

Sono passati alcuni giorni, Una mattina prima di uscire per andare in ufficio le chiedo se ha degli impegni per l’ora di pranzo, mi dice di no ed allora le chiedo se ci possiamo trovare in P.le Loreto intorno alle 13. Mi risponde di sì, ma mi chiede anche il perch&egrave: rispondo che &egrave una sorpresa. La mattinata passa in fretta, già immagino cosà penserà .
Io ho pensato di fargli conoscere ALL, così mi reco all’appuntamento e insieme ci incamminiamo per la via Venini dove solitamente lui mi aspetta. Eccoci arrivati, anche lui &egrave un po’ stupito ma la accoglie con un saluto. Propone di andare a mangiare qualcosa, cosa che accettiamo con gioia. Scegliamo il bar, ci accomodiamo e cominciamo a parlare del più e del meno, noto che Manuela con lo guarda con simpatia e perch&egrave no con piacere. Il tempo trascorre in fretta ed arriva il momento del commiato, ci salutiamo, ALL mi bacia sulla bocca e se ne va. Mentre ci incamminiamo io verso l’ufficio e lei verso casa, mi chiede notizie dettagliate di ALL e io non posso fare e mano di dirgli che lo amo da sempre, ma che ci possiamo vedere solo raramente e può ben comprendere il motivo. Comunque se vuole approfondire questa conoscenza gli dico che non ci sono problemi e che potremo vederci. Lei vuole sapere di più di noi e allora le spiego dei nostri venerdì pomeriggi meravigliosi in cui le ore passano come i minuti e quando ci dobbiamo lasciare ricominceremmo tranquillamente dall’inizio. Gli parlo anche dei filmini che guardiamo per aumentare la tensione che &egrave già grande, ma che certamente scalda ancora di più l’ambiente.

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