Skip to main content
Racconti Erotici Etero

in office

By 9 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Arrivo in ufficio poco dopo di te. Nel tuo ufficio non c’è nessuno, mi intrufolo dentro e richiudo la porta. Ho messo il vestito di jeans e ogni volta che mi guardo mi rendo conto che è troppo corto’ gironzolo intorno alla tua scrivania, mi è venuta una mezza idea.
Le scarpe alte mi torturano, piccolo supplizio da sopportare per far piacere a voi maschietti. Mi sa che stia arrivando qualcuno, scosto la sedia e mi nascondo sotto alla scrivania. Arrivi insieme a un altro tizio, forse un collega, prendi posto alla scrivania e ti accomodi.
Le gambe arrivano lì da me; non ti sei ancora accorto di niente, il tuo collega comincia a parlare e parte una discussione.
Appoggio le mani sulle tue ginocchia, ti spaventi e sussulti, ma devi continuare a fare finta di niente. Allarghi le gambe, così posso avvicinarmi e comincio ad armeggiare con la zip dei pantaloni. Aperta, ora passiamo ai boxer’ lo accarezzo un pochino e poi lo tiro fuori, è già a mezz’asta, voglio leccarlo.
Ti trema la voce, il tuo collega blatera di non so cosa e non si rende conto che non lo stai più ascoltando.
Mi piace sentirlo crescere nella bocca, lo succhio piano e lo massaggio con la mano. è gonfio e carnoso; penso che se quello non se ne va, dovrò farti venire in bocca e non mi dispiace come idea.
Finalmente ti saluta e fa per darti la mano, ma non puoi alzarti e ti limiti a un semplice saluto. Aspetti che chiuda la porta e ti fai indietro di un paio di passi.
Me l’hai sfilato di bocca e ci rimango male, mi afferri per un braccio e mi tiri fuori da sotto alla scrivania. “adesso te la faccio pagare” mi dici con aria di sfida e voce eccitata. Mi giri e mi spingi contro la scrivania, appoggio le mani, mi allarghi le gambe. Sembra una perquisizione da film poliziesco, sollevi la gonna, mi accarezzi le cosce salendo con la mano fino al sedere. Muovi il tanga di lato. Me lo passi tra le labbra della figa che è già pronta a riceverlo, ma non lo metti dentro. Lo sposti e appoggi la cappella sul buchetto. Non faccio neanche in tempo a dirti ‘no’ che con un colpo lo spingi dentro , non mi ascolti e cominci a pomparlo. Fa male ma mi piace e comincio a gemere, ansimando. I colpi si fanno più forti, ti pieghi su di me, mi prendi i capelli e mi tiri indietro la testa “ti avevo detto che la pagavi” mi dici “è tutto qui quello che sai fare?!” ti sfido io. Mi lasci i capelli, ti fermi per un attimo per levarti completamente i pantaloni, che avevi ancora addosso, vuoi più libertà. Mi dai una sculacciata, gemo, mi afferri per i fianchi e cominci a pompare con una rinnovata forza. Mi cedono le braccia, mi aggrappo alla scrivania, gemo sempre più forte e tu mi scopi come un animale. Rallenti il ritmo, le spinte sono più profonde, ‘ci siamo’ penso e in quel momento sento un’ondata che mi pervade e mi riempie.
Mi dai un colpetto sulla natica ed esci, ti abbandoni sulla sedia, esausto e sudato. Mi ricompongo, per quanto possibile, e mi giro verso di te, ti prendo il mento e ti stringo le guance, avvicino il mio viso al tuo “bravo” ti sussurro con la voce compiaciuta e mi dirigo alla porta ondeggiando sui tacchi. Senza voltarmi più, apro la porta ed esco. ‘Chissà cosa penseranno i colleghi’ mi chiedo, ma non mi riguarda, oggi non ci vedremo più’.. sogghigno e mene vado

contattatemi pure per commenti e consigli
sarasaratravian@hotmail.it Oggi voglio lasciarti senza parole’ Sembro proprio una segretaria, camicetta bianca e gonna del tailleur con lo spacco e un bel paio di scarpe lucide col tacco a spillo; mi sono procurata qualche foglio dalla fotocopiatrice, busso alla porta del tuo ufficio, non aspetto nemmeno la risposta ed entro. Sembri sorpreso di vedermi, in ufficio ci sono diverse persone. Mi dirigo verso di te ‘dobbiamo controllare questi conti, servono per oggi’ ti dico. Sembri non capire ‘davvero è molto urgente’ insisto. Con mille scuse congedi la tua riunione e li accompagni alla porta. ‘si può sapere cosa ti passa per la testa?’ strilli nella mia direzione, ma non ti ascolto neanche e continuo a slacciarmi la camicetta che ho sfilato dalla gonna. Ti avvicini a passo spedito, mi agguanti e mi stringi forte, io sollevo la testa, mi fissi negli occhi. è solo un istante ma dura una vita, mi baci, un bacio profondo, mi piace’ la lingua si insinua ed esplora la mia bocca, ci gioco, hai un buon sapore di caramella alla menta. Afferri la camicetta che non ho finito di slacciare e con uno strappo la apri, scoprendo il reggiseno nero di raso a balconcino. Mi cingi la vita con le braccia e concludi il tuo bacio scendendo con le labbra lungo il collo. Mi stringi i seni con le mani, mi piace come mi tocchi. Ti volti e vai alla scrivania, sposti il monitor del pc e alcune carte ‘vieni qui’ mi dici. Intanto slaccio la gonna e la lascio cadere a terra. Mi avvicino e mi fai sedere sulla scrivania. Ti sistemi davanti a me, tra le mie cose, abbassi le coppe del reggiseno denudandomi i seni;ci pianti la testa in mezzo, baciandoli e leccandoli. Mi mordicchi i capezzoli e fremo, con le mani ti tengo la testa. Mi lecchi il ventre e scendi verso l’elastico delle mutandine, coordinate al reggiseno, senti che sono bagnate e le sfili. Mi allarghi bene le cosce e cominci a leccarmi la figa, bagnata e ansiosa di essere penetrata. Sfiori il clitoride con la lingua, un’ondata di piacere mi travolge e mi piego all’indietro gemendo forte. Mi raddrizzo e ti prendo per il colletto della maglia tirandoti verso di me, voglio sentire il mio sapore ‘baciami!’ ubbidisci e mi baci. è buono il mio sapore, dolce’ ti serro le gambe in torno alla vita e ti apro i pantaloni con le mani tremanti e spingo giù i boxer. Lo prendo in mano e lo stringo, è duro, mi piace’ ho ancora addosso la camicia che mi hai strappato, dal taschino prendo il preservativo, lo apro e te lo infilo, mentre tu ancora mi baci e mi mordi sul collo. Mi avvinghio di nuovo con le gambe intorno a te e ti spingo dentro. ‘ahh’ un sospiro di piacere’ mi prendi le gambe e le sollevi appoggiandole sulle tue spalle. ‘scopami’ ti imploro. Con l’impeto di uno stallone cominci a scoparmi afferrandomi le cosce. Poso la schiena sulla scrivania, incurvandomi per il piacere e con le mani parallele al sedere mi aggrappo al bordo del tavolo. Non sto più gemendo, sto urlando adesso, grido dal piacere. Le tue spinte forti e vigorose mi fanno godere sempre di più. Ci sono quasi ‘non fermarti continua’ ti grido. Il piacere mi pervade, mi abbandono, ‘guardami!’ questo orgasmo è merito tuo voglio che mi guardi mentre godo per te. Mi guardi e mentre godo anche il tuo piacere si intensifica regalandoti un orgasmo impetuoso. Impieghi qualche istante per riprenderti, con la testa appoggiata sul mio ventre, poi ti alzi ed esci da me. Intanto che ti sistemi recupero la gonna e la indosso, mi aggiusto il reggiseno e faccio un nodo alla camicetta’ adesso sembro una pin up’ mi avvio alla porta’ ‘hei? e queste?’ domandi roteando le mie mutandine su un dito ‘un regalino per te’ rispondo, ti faccio l’occhiolino ed esco

come al solito mi trovate qui:
sarasaratravian@hotmail.it

Leave a Reply