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Racconti Erotici Etero

IN PISCINA

By 29 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Vado spesso in piscina. Mi modella bene le gambe e il sedere. Scelgo orari serali per non trovare troppa gente per il nuoto libero. Ieri sera ho voluto inaugurare il mio nuovo costume olimpionico: l’ho scelto giallo perché il sole della giornata mi aveva ispirato l’acquisto.
Entro in piscina con la seria volontà di allenarmi e di fare un numero considerevole di vasche senza guardarmi troppo in giro. Di solito non c’&egrave molta gente nella fascia oraria in cui vado io.
Entro nella zona piscine e appoggio l’accappatoio in un angolo. Ci sono un paio di ragazzi che nuotano e un corso di ginnastica in acqua. Rimane comunque una corsia libera per me. Uno dei due ragazzi appena mi vede si ferma e mi guarda da bordo vasca. Riconosco che le mie forme siano ben inguainate dal costume e sono orgogliosa delle sue attenzioni, ma mi sembra uno sguardo un po’ più morboso. Mi guardo anch’io e capisco presto cosa sta guardando. La doccia che ho fatto prima di entrare in piscina ha reso il costume aderente e praticamente trasparente! Il tessuto chiaro &egrave appiccicato ai miei capezzoli che sono un po’ duri dal freddo. E più in giù il costume &egrave quasi una seconda pelle sopra la mia patatina’ fortunatamente depilata’ ero praticamente nuda. Non immaginavo che il costume giallo fosse così poco coprente! Entro in acqua sotto gli occhi interessati del ragazzo che nuota accanto alla mia corsia che mi segue con lo sguardo e lo saluto, non senza imbarazzo, prima di tuffarmi. Comincio a nuotare e l’acqua fresca mia accarezza la pelle nuda: faccio qualche vasca a stile libero e sono carica dell’energia dell’acqua che mi rinfresca e mi sento accarezzare da questa mano fredda’
Mi fermo un secondo a riprendere fiato e mi raggiunge il ragazzo di prima nell’altra corsia. ‘Ciao, mi chiamo Marco e tu? Hai un fisico stupendo. Ti alleni spesso qui?’. Comincia così il suo approccio. Marco ha delle belle spalle muscolose e ho potuto notare anche una schiena tosta e un culetto tornito forse da molte ore di nuoto. Cominciamo a chiacchierare e io mi avvicino a lui che si trova appoggiato con le mani ai galleggianti della corsia. Le mie tette galleggiano come delle piccole boe e i capezzoli, scuri e duri, sono praticamente davanti ai suoi occhi. Vedo che li guarda interessato. Forse trasmetto l’idea di essere una facile’ fatto sta che Marco comincia a diventare molto diretto. ‘Prima ti ho guardata a lungo perché il tuo costume non lasciava spazio all’immaginazione’ Provo un brivido di imbarazzo. Mi avvicino a lui. Non so se farlo penare o diventare diretta anch’io. Lo tengo un po’ sulla graticola diventando imbarazzata ed evasiva mentre contemporaneamente con la mano, sottacqua, mi avvicino al suo costume e comincio a palparne il contenuto. Subito si sorprende del gesto inaspettato ma poi si rasserena e mi lascia fare. Ha un bel malloppo di carne dento gli slip ed &egrave già bello grosso e duro. Infilo dentro una mano e afferro la sacca dei testicoli e poi l’asta. La faccio uscire dal suo costume, sempre sottacqua, e comincio a masturbarlo. Parliamo come se niente fosse per non destare sospetti anche se c’&egrave poca gente intorno. Di colpo mi fermo e mi immergo in acqua: lo raggiungo e glielo succhio per tre secondi sottacqua. Ride divertito e riemergo. Mi chiede se mi va di raggiungerlo in bagno. Gli faccio segno di sì e lo lascio uscire prima di me. Ci asciughiamo velocemente e mi dirigo dietro di lui verso il bagno.
Una volta entrati lo seguo in uno dei bagni. Lui &egrave lì col suo corpo bagnato e gli addominali scolpiti. Dai suoi slip esce una cappella rosea e grossa e appena mi chiudo la porta alle spalle mi afferra le tette e comincia a succhiarmele e a mordicchiarle come fossero mele. Io mi sciolgo perché i capezzoli sono un mio punto debole’ gli afferro le natiche e mi lascio guidare da lui’ mi abbassa le spalline del costume e fa fuoriuscire i miei grossi seni ingabbiati continuando a mungerli’ io mi sento piena di voglia e bagnata ma non solo dall’acqua. Marco allunga una mano più sotto e mi accarezza la passerina attraverso il costume’ lo sposta un po’ e ci infila un dito dentro’ ha delle dita nerborute e le affonda dentro da subito fino in fondo’ mi toglie il fiato e la situazione mi eccita anche perché siamo nel bagno di una piscina pubblica e in molti potrebbero sentirci’ si abbassa gli slip ed estrae una spada dritta e dura di ‘ mi gira di schiena di scatto e mi sbatte contro le pareti del bagno: mi abbassa il costume e mi infila la sua verga piano da dietro, prendendo bene le misure’ lo infila tutto fino in fondo’ &egrave lungo e tosto’ e lo sento tutto dentro di me’ si fa spazio e sprofonda nella mia carne’ sento i peli del suo cazzo contro il mio culetto’ e da dietro mi strizza le tette come fossi un vacca da mungere’ era da tanto che un bel manzo del genere non mi scopava’ sento la sua forza nelle mani, nel cazzo’ vorrei gridare ma mi trattengo’ voglio che duri il più possibile questa scopata’ non capisco più nemmeno dove mi trovo’ estrae il suo cazzo incandescente e lo appoggia un secondo fra le mie natiche’ ‘fammelo succhiare’ gli chiedo con un fil di voce. Si siede sulla tazza del water e io mi inginocchio ai suoi piedi. Lo prendo in mezzo alle tette e lo succhio’ le spremo per bene contro la sua asta di ferro e lo inumidisco da cima a fondo’ mi impegno con il pompino perché non possa rimpiangere l’accoglienza della mia fica… ha il cazzo che sa di cloro’ mi riempie la bocca’ sento i suoi muscoli fremere e mi godo quella bellezza di uccello’ glielo succhio a lungo e con piacere’ e lui si gode la mia bocca’ ma lo voglio sentire ancora dentro’ voglio mettere alla prova la sua resistenza fisica’ mi alzo in piedi e mi infilo il suo cazzo nella fica’ lo spazio &egrave angusto ma siamo concentrati sul nostro piacere’ la sua testa torna fra le mie tette e io torno a sentirmi piena del suo palo’ tocco i suoi pettorali’ sento il profumo di cloro’ non capisco più nulla’ mi muovo più veloce’ lo sento ansimare’ mi dice che sta per venire’ lo estrae dalla mia vagina e se lo mena ancora un po’: ogni muscolo del suo corpo &egrave in tensione ed esplode in una sborrata maestosa che mi schizza le tette e le labbra’ lecco un po’ del suo succo e mi lecco il dito guardandolo fisso negli occhi’ Mi chiede con un sorriso: ‘In che giornate vieni in piscina?’

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