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Racconti Erotici Etero

Incontri pesanti sotto alla Doccia

By 11 Maggio 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Vado abbastanza spesso in piscina. Ogni tanto mi faccio un abbonamento di un mese e mi impegno a fare un po’ di vasche due o tre volte alla settimana.

Di recente erano iniziati i lavori di ristrutturazione all’impianto dove ero solita andare perché oramai i locali erano fatiscenti e quando erano quasi terminati, già i nuovi spogliatoi e le docce erano pronti e a disposizione di tutti. Solo che puzzavano terribilmente di un qualche strano solvente usato per le pareti che solamente dopo qualche mese si è dissolto del tutto.

A causa del puzzo usufruivo ancora delle vecchie docce che ancora avevano l’acqua corrente. In realtà c’era un cartello agli ingressi di vietato entrare; ma non ci badavo molto. Vabbè che i locali non erano un granché, ma li si respirava normalmente. Così dai nuovi spogliatoi prendevo un corridoio recentemente ristrutturato ed andavo nelle vecchie docce. Non ci avevo mai incontrato nessuno, salvo una volta che ci sono andata con una ragazza che conoscevo di vista li in piscina e che mi aveva domandato dove andassi in accappatoio. Le avevo spiegato il perché e non le era dispiaciuto provare le vecchie ed ‘inodori’ docce.

Una sera, penso che fossero quasi le dieci dopo aver fatto le mie vasche, mi cambio e vado a far la doccia. Non avevo l’accappatoio con me perché la volta prima me lo ero dimenticato nella sacca ed era rimasto umido e puzzolente. Mi ero portato quindi un asciugamano abbastanza grande.
Entro e mi metto subito a tirar l’acqua. In pochi secondi sono sotto la doccia a godermi l’acqua calda e smetto di pensare a qualsiasi cosa; mi concedo il lusso di estraniarmi dal mondo per un minuto o due.

Sento, però, che anche un’altra doccia viene aperta, ma non me ne faccio immediatamente un problema’.anche se era bello avere tutta la sala per me.

Dopo un po’ mi volto. Rimango quasi paralizzata e senza parole quando vedo che nella doccia di fronte alla mia c’era un uomo. Era un uomo moro abbastanza alto, più di me di un intera testa, un paio di braccia e gambe belle e grosse e una pancia da bevitore di birra che faceva impressione. Era di fronte a me con il suo pendolino bene in vista.

Quando lui vede che mi sono accorta di lui, mi saluta. Come se niente fosse attacca a parlare. Afferma che siamo piuttosto furbi ad usare le vecchie docce, che quelle nuove sono quasi una cosa oscena con quel puzzo. Lui si era accorto solo dopo un po’ che la vecchia sala docce delle donne era ancora in funzione mentre quella degli uomini era in via di smantellazione; e così eccolo qua.

Lo fissavo piuttosto ipnotizzata mentre si lavava e si passava le mani su quel suo petto villoso. Si lavava anche l’uccello peloso come se niente fosse, mentre io me ne stavo ferma sotto la doccia come un baccalà.

Dopo un po’ mi chiede come mi chiamo, me lo deve avere domandato almeno un paio di volte perché ad un certo punto mi fa il cenno con la mano come per chiedermi cosa stessi facendo. Gli rispondo e mi chiede se avevo voglia di fare la doccia con lui. Tanto eravamo tutti e due adulti.

Lo scruto bene, aveva quasi sicuramente più del doppio della mia età; quasi sicuramente aveva sui 45-50 anni. E doveva pesare più del doppio di me’. Come minimo.

Gli sorrido ma passo l’offerta. Dico un qualcosa tipo il fatto che non ero poi così adulta, e riattacco nervosamente a passarmi le mani tra i capelli.
Lui insiste dicendo che avrebbe voluto fare solo la doccia con me, ma che se poi avessi trovato la cosa intrigante mi avrebbe dato uno strappo a casa sua.
Mi chiede, poi, quanti anni avevo e gli risposi che non era il caso che andassi a casa sua, poi gli dico 19.

Mi dice che sono una bella donna, con uno sguardo maturo e dolce. Poi si volta sotto la doccia. Ha un culo enorme e flaccido, altro che il doppio di me, senz’altro pesava pure il triplo di me. Ne profitto, esco dalla doccia prendendo l’asciugamano facendomelo passare attorno al corpo. Nel frattempo faccio un passo scavalcando un piccolo rivetto che c’è all’uscita della doccia per terra per impedire che l’acqua fuoriuscisse.

Purtroppo ci inciampo con la ciabatta, riesco e riprendere l’equilibrio ma sono costretta a fare un paio di saltelli con l’atra gamba e mi volta via una delle ciabatte in mezzo alla sala.

Il tipo subito si volta e mi guarda incuriosito e sorridendo. Sono costretta a saltellare su di una sola gamba per raggiungere l’atra ciabatta. Con una mano mi tengo fermo l’asciugamano addosso e con l’altra tento di stare in equilibrio. Quando raggiungo il mio obiettivo tento d’infilarmi la ciabatta al piede. Non ero in una situazione molto stabile, riesco a perdere l’equilibrio e casco malamente di sedere. Riesco persino a farmi anche male e a scalciare la ciabatta ancora più lontano.

Sono rossa di vergogna per la figuraccia che ho fatto con quel pervertito, faccio per rialzarmi, ma non ci riesco se mi devo tenere ferma l’asciugamano con una mano. Perdo qualche secondo per tentare di riorganizzarmi. Improvvisamente vedo il tipo di fronte a me tutto nudo e sgocciolante, si china e mi afferra saldamente sotto le ascelle e mi solleva.
Perdo la presa sull’asciugamano che scivola per terra.

Mi chiede se è tutto ok con un sorrisetto tutto malizioso dopo che mi ha fatto rialzare, mentre io sono paonazza per la vergogna. Farfuglio un ringraziamento veloce e mi chino a riprendere l’asciugamano. Quando mi rialzo lo sento che mi dice che mi sono sporcata il culo poi mi fa vicino e mi cinge la spalla con la mano e mi spinge verso la sua doccia.

Tento di frenarlo dicendo che è tutto a posto, ma avendo una sola ciabatta non riesco a fare bene presa sul pavimento bagnato; con le mani mi tenevo l’asciugamano sul seno tentando di nascondermi dietro di esso.

Non avevo voglia di fare la doccia, gli e lo dico, ma mi risponde che mi ci sarebbe voluto solo un attimo per pulirmi il culo. Poi sono sotto la sua doccia. Mi prende un lembo dell’asciugamano che stringevo forte e fa per passarmelo sul sedere. Continuo a dirgli che non c’è bisogno e tento di uscire, ma è saldamente tra me e l’uscita e non riesco a spostarlo.

Sento che mi sta anche palpando il culo, così gli dico di smetterla e senza pensarci lascio l’asciugamano per fermargli le braccia. Mentre cade a terra faccio un paio di mezzi passi indietro e sento qualcosa colpirmi la schiena forte. Avevo raggiunto il muro e mi aveva colpito il rubinetto della doccia. Mi prende sull’osso e mi faccio male, di reazione mi volto per capire cosa era successo. Poi sento il tipo che mi si appoggia sulla schiena e mi spinge con solo il suo peso addosso alla parete. Ancora una volta il rubinetto mi si piazza sopra allo sterno e mi preme addosso con fastidio. Tento di proteggermi da quel pezzo di metallo con le mani.

Da dietro il tipo allunga le sue mani tra le mie chiappe. Sento le sue dita che mi premono sull’ano e poi stringono con forza le chiappe spremendomele. Gli grido di smetterla e tento di strattonarmelo via di dosso. Ma con il pavimento scivoloso non riesco a fare forza sulle gambe e poi lui con solo il suo peso mi inchioda alla parete. Con le mani provo a spingerlo via da dietro, ma non sono in una buona posizione. Però smette di palparmi il culo. Con una mano mi ferma il mio braccio destro e con altro braccio mi cinge abbracciandomi ed immobilizzandomi. Gli dico di smetterla, ma alza la mano che gli era scivolata tra le mie tette e me la mette sulla bocca. Poi sento qualcosa di caldo che tocca il mio culo.

Sento il suo pene che cresce tra le mie chiappe, per un attimo mi si ferma il cuore, poi lo sento da dietro che si muove. Il suo pene si abbassa e lo sento premere sempre più forte. Quando mi punta il buco del culo tento di mugugnare qualcosa, ma lui mi dice di aspettare che tra poco avrei goduto veramente. Sento che prova a spingere sul mio ano, ma stringo forte le chiappe, così si abbassa un po’ e con un colpo di bacino che sento tutto me lo spinge nella figa. Tento di gridare, ma me lo impedisce, poi inizia a fottermi.

Non so quanto tempo ci mette. Sento solo il suo peso che mi opprime tutta. Quel dannato rubinetto che mi punta sullo sterno e quel suo coso duro che va su e giù nella mia figa.
All’inizio sono arrabbiata e tento di oppormi, poi improvvisamente vengo, ed un ondata di piacere misto ad adrenalina mi assale. Smetto anche di dimenarmi. Lui sente che non cerco più di fermarlo e ci da dentro con rinnovata lena.

Dopo un po’ sento che si ferma e me lo toglie dalla figa. Mi lascia finalmente un po’ di spazio per respirare, mi fa voltare di forza. Per un attimo mi toglie la mano di bocca e torno a respirare ansando pesantemente. Le sue mani serrano le mie braccia, ma sentendo che non tento di divincolarmi ben presto me le mette sulle tette palpandole con forza. Poi mi si avvicina e mi rinfila il suo pene nella figa. Anche questa volta mi si insinua con un solo colpo potente e riprende a fottermi.

Questa volta stiamo ansimando tutti e due, lo abbraccio forte quasi graffiandolo sulla schiena. Lui allunga la mano destra e mi afferra la chiappa. Con l’altra mano mi abbraccia forte. Sento tutto il peso della sua pancia che preme su di me. Ogni volte che fa un affondo col bacino su di me la sua pancia mi punta e salendo mi solleva il seno, quando poi riprende la spinta si allontana di qualche centimetro e il mi seno torna a scendere.

Alla fine lui viene, ma continua a fottermi ancora per un po’ e vengo anche io.
Ci guardiamo in faccio, lui sorride con uno sguardo piuttosto stupido e bestiale. Mi dice che aveva capito subito che mi piaceva scopare. Poi mi fa voltare e all’improvviso me lo pianta tutto nel culo con una sola spinta. Urlo un po’ di dolore, ma mi chiede se mi sarei messa a gridare proprio adesso. Gli rispondo subito di no e lo sento mentre mi fotte.

Questa volta dura più della prima e quando viene lui geme come un cane. Io mi volto e mi accovaccio davanti a lui. Vedo per la prima volta il suo cazzo peloso messo in erezione.
Poi inizia a scuotermelo di fronte a destra e a sinistra e me lo sbatte sulle guance, sul naso, in fronte. Gli dico qualcosa e tento di guardarlo in faccia, ma tra noi c’è la sua pancia e quasi non lo vedo. Poi i suo cazzo torna ad indurirsi e inizio a succhiargielo.

Ci mette molto a venire e io quasi soffoco con tutti quei peli che mi vanno in bocca e l’acqua che scende dalla doccia. Le sue mani sono salde sulla mia testa e non mi concede un attimo di respiro. Poi quando viene me lo toglie ma non è abbastanza veloce e mi viene quasi in bocca. Mi sprizza sperma in gola e d’istinto inizio a tossire, ma ingoio automaticamente.

Si abbassa anche lui per guardarmi, mi dice che sono fantastica, e che dovevo provare anche un’altra cosa. Si rialza e si volta piazzandomi quel suo culo enorme in faccia. All’inizo non capisco poi mi dice di leccarglielo. Lo faccio. Prima inizio con le chiappe, mi avvicino al suo buco del culo ed infine gli infilo un dito pure li. Inizio io a fotterlo.

Sento che gode. Quando mi fa smettere si volta e vedo il suo cazzo nuovamente in tiro. Mi fa rialzare ed inizia nuovamente a penetrarmi. Questa volta mi mette una mano sulla bocca non per impedirmi di gridare, ma per abbassare il tono del mio piacere.
Quando sta per venire mi dice di mettermi a pecorina sotto la doccia. Mi si accomoda dietro e finisce il suo lavoro col mio buco del culo.

Una volta finito siamo esausti. Questa volta facciamo veramente una doccia insieme per lavarci, poi io prendo il mio asciugamano tutto mollo e me ne ritorno nello spogliatoio.

Ci salutiamo, mi da il suo indirizzo e mi dice di richiamarlo questo sabato.

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