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Racconti Erotici Etero

Incontro clandestino

By 28 Settembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Incontro clandestino

Tante volte nel mese di agosto , durante la pausa pranzo,mi hai notata al Parco Sempione mentre prendevo il sole, senza la maglietta, solo col reggiseno, sdraiata in un’aiuola; o mentre cercavo refrigerio tuffando i piedi nella fontana davanti al Castello’. Un sottile legame nato così, giorno dopo giorno, fatto di sguardi intensi e di brevi cenni di saluto .
Tu, il Gigante venuto dall’est, quasi due metri di statura e quasi cento chili, mi dirai poi ; io che non raggiungo il metro e sessanta per 43 kg’che strano mix’.ma si sa, gli opposti si attraggono’

Adesso è autunno, .. nessuno più si spoglia al Parco ed io ti incontro inaspettatamente in Piazza Castello sul far della sera. Finalmente ci presentiamo:
– Andrej, Ucraina.-
– Piacere, Gianna – ti tendo la mano. Ci scambiamo le poche informazioni necessarie per avviare la conoscenza. Una laurea in ingegneria ti ha portato in Italia a svolgere un lavoro umile e sottopagato che niente ha a che fare con i tuoi studi’.destino di molti tuoi conterranei, del resto’
-Un cappuccino?- mi offri
-Sì’.volentieri ‘

Ci sediamo uno di fronte all’altra al tavolino del bar. Mi apro il giubbetto di pelle nera e i tuoi occhi corrono alla mia scollatura: il maglioncino aderente ha due bottoni slacciati’il tuo sguardo interessato mi spinge maliziosamente a slacciare con nonchalance il terzo bottone’
E’ un gioco che mi diverte , quello di sedurti, mi dà i brividi giocare con un uomo che è quasi il doppio di me!
Mi sento al sicuro : niente potrebbe accadermi, siamo troppo diversi, troppo lontani’ma invece’.!

Mi fai cenno con la mano al divanetto su cui sei seduto dall’altro lato del tavolo:
-Vieni qui vicino!- mi dici nel tuo perfetto italiano, tinto di quel curioso accento slavo che ti fa strascicare le vocali.
Non so perché mi alzo e mi siedo accanto a te.
Arrivano i cappuccini. Tuffo la bocca nella schiuma calda, spruzzata di cacao, la assaporo con gusto… e ti scorgo a guardarmi estasiato mentre mi passo la lingua sulle labbra per ripulirle’

In un attimo avvampo: mi rendo conto di quali pensieri ti attraversano la mente’
Mi sorridi e ammicchi sornione e i tuoi occhi vanno dalla mia bocca alla scollatura generosa: non c’è bisogno di parlare!
Dovrei schiaffeggiarti per aver osato tanto!
Oppure alzarmi e andarmene senza neppure rivolgerti un saluto’
E invece il mio palmo aperto accarezza quel rigonfiamento caldo, tenta di prenderlo nella mano , lo massaggia con piacere, sentendo il calore crescere sotto la tela rigida dei jeans.
-Dio mio, cosa sto facendo?- mi interrogo mentalmente.
Tu mi prendi la mano e la allontani:
-Vai alla toilette a toglierti le mutandine – sussurri con voce roca.
Obbedisco come in trance’
Quando esco dai servizi mi sembra di sentire la stoffa della gonna appiccicarsi alle mie parti intime, già abbondantemente lubrificate’

Tu sei in piedi che mi aspetti, non hai neppure toccato il tuo cappuccino.
Mi prendi per mano e mi conduci fuori, in una Milano illuminata dalle luci delle vetrine.
– Dove andiamo?- chiedo.
Non mi rispondi. Mi guidi col tuo passo svelto e stranamente sicuro dei luoghi, più di quanto lo sia io. Svoltiamo per due o tre strade: le vie sono diventate più buie, ora.
All’improvviso mi fai entrare in un portone semi accostato. Mi ritrovo nell’androne male illuminato di un edificio primo Novecento.

Mi spingi verso il muro, sei buffo mentre ti chini a baciarmi’ le tue mani armeggiano con gli altri bottoni del mio golfino’hanno raggiunto i miei seni. Li accarezzano, li stringono, li liberano dal reggiseno denudandoli completamente’
-Andrej, se viene qualcuno’-
– Non viene nessuno!-
Continui a ‘ravanarmi’ facendomi eccitare oltre misura. Una mano sul seno, l’altra che si insinua sotto la gonna, tra le cosce che mi divarichi con un gesto rapido , le dita che percorrono il solco madido di umori incontenibili, che si insinuano nel mio pertugio caldo’.
-Mmmmmhhhh..buchino stretto ‘ commenti ‘ meglio, c’è più soddisfazione! ‘

Poi le tue mani si posano sulle mie spalle, costringendomi a rannicchiarmi. Anche tu ti abbassi, tenendo le gambe larghe, fino a che il tuo pube è all’altezza del mio viso’
Capisco cosa vuoi e sono al colmo dell’eccitazione. In un attimo hai aperto i pantaloni e abbassato i boxer’e la più bella erezione che mi sia capitato di vedere è davanti ai miei occhi!!!
Le dimensioni sono nella norma, almeno quanto a lunghezza, ma larghezza e’consistenza’sono qualcosa di eccezionale’degne di un gigante, appunto! Un membro caldo e marmoreo, tutt’uno con il ventre da cui cerco di staccarlo mentre tento di infilarlo in bocca.
Ti sento gemere mentre con la lingua lo accarezzo in tutta la lunghezza, mentre lo massaggio con le labbra’.mentre stuzzico il taglietto che si trova sulla punta’ Ecco, ora è in bocca e lo stringo tra la lingua e il palato’mi soffermo a gustarlo, quando tu mi premi una mano sul capo e me lo ficchi fino in gola’Un colpo di tosse e sono costretta a fare su e giù con la bocca per evitare di soffocare’.lo sento gonfiarsi ancora di più, aspetto il getto del liquido che non tarderà a venire….oramai, ma all’improvviso mi prendi per i capelli, distogliendomi.

Sono delusa: aspettavo la tua eiaculazione, te lo dico con gli occhi.
– Non ancora ‘ rispondi alla mia muta domanda.
Mi sollevi appoggiandomi al muro, tenendomi i glutei in mano e calandomi a gambe spalancate sul tuo membro. Lo sento premere all’ingresso della mia fichetta, ma, per quanto sia eccitata e dilatata’sento che non entra’ – Troppo grosso! ‘ un attimo di panico mi prende, ma tu sai il fatto tuo.
Spingi dal basso verso l’alto con movimenti ritmici, con dolcezza ma nello stesso tempo con decisione e, centimetro dopo centimetro, lo sento entrare, senza dolore, mentre le mie braccia ti cingono il collo’
-E’ entrato completamente! Hai visto, piccola, che ce l’hai fatta a contenerlo tutto? ‘ I tuoi occhi chiari brillano nella penombra.

Ora cominci a muoverti con più celerità.
– Accarezzati il seno che io ho le mani impegnate! ‘ mi dici. Stacco le mie mani da te per passarmele sulle tette nude : sono sode, con i capezzoli eretti e duri come chiodi’
-Strizzali !’ mi ordini.
Eseguo mentre mi sbatti con forza’sento i tuoi colpi vigorosi lungo tutta la mia spina dorsale, li sento addirittura finire nella testa, che continua a fare involontari cenni di assenso’

Sento l’eccitazione raggiungere il culmine. Non mi importa di cadere’non cado perché sono appoggiata al muro e tu mi reggi’.sento l’onda dell’orgasmo percorrermi tutto il corpo e travolgermi’. non mi reggo più e chino ansante il capo sulla tua spalla’
Tu continui a pomparmi con forza, non so come fai a resistere’io ho un secondo orgasmo, proprio insieme a te, che mi riempi del tuo seme assestandomi gli ultimi colpi con ritmo ormai allentato’
Ti fermi infine, con la fronte appoggiata al muro’
Sento i tuoi respiri farsi più lenti e profondi.

Un attimo di sospensione, di silenzio e di quiete’quell’attimo dopo l’amore in cui le anime di un uomo e di una donna diventano una cosa sola’. Poi mi guardi negli occhi e mi sorridi:
-Ecco, vedi? Non solo donne dell’est con uomini italiani’.Anche donne italiane con uomini ucraini..Stiamo facendo l’Europa!’ -concludi sornione’.
‘ Tu intanto ti sei fatto me!!! – penso soddisfatta.
Poi mi deponi delicatamente a terra, mi aiuti a ricompormi, mi offri il fazzoletto per tamponarmi in mezzo alle gambe, dove sto colando’
– Peccato non avere un letto per noi’.Ti avrei asciugato con la lingua! – Sento che sei sincero.
Ti offri di accompagnarmi fino al capolinea della Metro, dove scenderò
– Perché ‘ dici ‘ potresti fare brutti incontri’e chissà cosa ti potrebbe succedere!!! ‘
Adesso sono io a sorridere sorniona!

Mah’la vita a Milano è anche così’. .)

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