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Racconti Erotici Etero

Incontro in palestra

By 20 Luglio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ da parecchio che faccio palestra, Mi serve per sfogarmi e distogliermi dai problemi, conosco bene solo gli istruttori, svolgo i miei esercizi con l’mp3 alle orecchie e mi estraneo da tutto quello che c’è intorno, fino a quando un istruttore non mi ha proposto di seguire un suo corso, deve raggiungere un tot numero di partecipanti e vorrebbe qualche maschio per evitare di farlo apparire esclusivamente per donne.
Decido di accettare per fargli un favore, e Mercoledì mi presento in sala, siamo in quattro ragazzi e dodici ragazze, di cui devo ammettere che almeno la metà sono davvero belle, dovendo seguire le istruzioni dell’istruttore ovviamente non avevo l’mp3 e svolgevo gli esercizi modello soldato, per tornare subito a casa, del resto qualche occhiata la lanciavo, ma l’attenzione delle ragazze era giustamente attirata da ragazzi più intraprendenti di me.
Con l’andare avanti delle lezioni un po’ alla volta inizio a ‘farmi dentro’, complice anche l’effetto cameratesco con gli altri con cui si scherzava negli spogliatoi.
Fra le ragazze particolarmente carine ce n’era una in particolare che aveva attirato la mia attenzione da subito, si chiama Andrea, aveva solo il nome da maschio, simpatica, con un viso sbarazzino molto pulito ma nello stesso tempo seducente, non molto seno ma due belle gambe e un sedere che , come dico sempre io, ti parlava, da tanto era perfetto.
Scambiavamo due chiacchiere prima delle lezioni e via via diventammo sempre più affiatati, lei fidanzata io sposato, scherzavamo innocentemente su tutto, anche con battute goliardiche un po’ fuori dalle righe, di recente avevo notato però che candidamente mi dava ‘informazioni’ non richieste, tipo gli orari del lavoro, dove abitava e il fatto che spesso andava a casa della nonna prima della palestra per evitare la strada fino a casa.
Questa settimana mi spiega di avere alcuni problemi con il PC, dovrebbe configurarlo per internet a casa di sua nonna e mi chiede se potevo darle una mano, poiché aveva sentito di alcuni programmi creati per la palestra.
Ci mettiamo d’accordo per il Mercoledì sera, e puntuale mi presento a casa, suono ma non mi risponde nessuno, aspetto cinque minuti e finalmente arriva lei, si scusa per il ritardo e apre la porta, gli chiedo di sua nonna e lei mi dice sorridendo che la nonna ha preferito abitare con un figlio e la casa è quindi disabitata e la usa lei per comodità.
Inizio il mio lavoro mentre lei mi prepara una bevanda ghiacciata, poi mi dice che va a cambiarsi, inizio a pensare a dove collegare il modem e mi metto sotto un tavolo dove c’erano le prese della corrente, lei ritorna con una minigonna da vertigini, in pratica una cintura un po’ più alta, si avvicina e mi chiede se può aiutarmi, da quella posizione posso vedere tutto, e sono convinto che lei ne è consapevole, siamo alle prime schermaglie, dove ognuno vuole giocare ma nessuno fa la prima mossa, per cui mi alzo e armeggio col modem per poi giocare la mia carta ‘devo vedere i led per il corretto funzionamento, potresti collegare tu la presa del telefono sotto il tavolo?’ gli chiedo con fare innocente, a questo punto è lei sotto il tavolo e lo spettacolo è incredibile, gli dico che li è ok e che deve attaccare la presa del telefono e con la scusa di darle una mano in sostanza mi sdraio in parte, siamo molto vicini e i nostri sguardi s’incrociano portando ad un inevitabile bacio, con una mano gli accarezzo il sedere, mentre con l’altra la attiro verso di me.
Andiamo avanti qualche minuto fino a quando lei giustamente mi suggerisce di metterci più comodi, m’indica la camera e mi chiede di spogliarla, inizio con la magliettina e rimane con un leggero reggiseno, poi gli sfilo gli slip lasciandola con la mini sollevata e inizio a leccarla in mezzo alle gambe, lei mi ferma e mi spoglia completamente e guardandomi mi dice ‘voglio vedere se davvero duri come dicono’, avrei voluto chiedere con chi avesse parlato di me, ma ormai il mio pene era nella sua bocca e il resto non m’interessava assolutamente.
La sua bocca accoglieva tutto il mio pene e con la lingua giochicchiava lasciandomi senza fiato, se avesse continuato così sarei venuto al più presto, altro che durare come aveva auspicato.
Mi sdraio sul letto con lei sopra, si muove vogliosa, massaggiandomi con il suo corpo come neppure la più esperta thailandese saprebbe fare, poi afferra il mio pene e se lo infila con molta calma nella figa ormai zuppa di umori mentre con il seno continua a muoversi sul mio petto, i movimenti sono decisi e anche se la posizione non mi permette di muovermi adeguatamente, la lascio continuare, poi la faccio mettere cavalcioni , anche questa posizione non mi permette molti movimenti ma riesco a darle il ritmo guidandola cingendogli i fianchi o tenendola per il seno.
Il seno non è molto grosso, ma noto che è parecchio sensibile, sodo e con i capezzoli rosei come piacciono a me.
Lascio il seno e inizio con il dito a solleticargli il clitoride, mentre il mio pene continua a scoparla, la vedo ansimare per poi inarcare la schiena e scoppiare in un orgasmo lunghissimo, a ogni contrazione ho delle sensazioni fortissime ma non voglio venire, non ancora almeno.
La faccio sdraiare ancora sul letto e ricomincio a leccarla, è già un lago ma accompagno i suoi umori verso le sue natiche, arrivando con il dito al buchetto che lentamente inizio a penetrare, gli dico che lo trovo stretto e lei mi risponde ‘non è stretto, è vergine’, quasi non ci credo, ha ventisei anni, e un culo da favola e nessuno ancora lo aveva violato, il mio pene era talmente in tiro da farmi male ed era attirato come un’ape dal miele, ma ero consapevole che era diverso penetrarla con un dito come stavo facendo per cui gli chiesi dove teneva il burro, ‘ultimo Tango a Parigi’ era già nei miei pensieri, la feci mettere prona e ricominciai col dito, poi gli misi un cuscino sotto la pancia e lentamente mi appoggiai al suo culetto ed iniziai a spingere, complice il burro entrai completamente ma a lei avevo ovviamente fatto male, stupidamente avevo lasciato comandare più la mia eccitazione al cervello, uscii chiedendogli scusa e baciandola delicatamente le sussurrai di scusarmi e che sarebbe stato bello dopo essersi abituata.
Ad un suo assenso ricominciai, questa volta con più calma ed entrando solo a metà, facendola abituare alle dimensioni, solo quando la vedo iniziare a muoversi cercando la posizione più piacevole inizio ad addentrarmi di più, i suoi movimenti sono finalmente di chi cerca piacere e non di chi prova dolore, il mio pene è dentro tutto e le mie palle sbattono sui suoi glutei, vedo che gli piace ma stenta a raggiungere l’orgasmo, infilo una mano sotto ed inizio a masturbarla davanti raggiungendo il mio scopo, le provoco un secondo orgasmo, per fortuna non ci trovavamo in appartamento altrimenti gli inquilini non avrebbero avuto dubbi su cosa stavamo facendo.
La giro e ricomincio a baciarla, per poi rifarla mettere cavalcioni, questa volta però indirizzo il mio sesso verso il suo culetto, che anche lui ormai bagnato mi accolse senza battere ciglio, mi cavalcava come un’amazzone, ed istintivamente gli presi i lunghi capelli e li tirai verso dietro, costringendola ad inarcarsi di più ed a prendere più profondamente il mio sesso, deve provare un po’ di dolore ma stemperato dall’eccitazione e dagli stimoli che sta provando subisce senza lamentarsi.
Non sono ancora contento e la faccio mettere in piedi con la testa appoggiata al letto e le braccia protese all’indietro dove posso tenerle senza permettergli di alzarsi, in questa posizione inizio a penetrarla con foga sempre maggiore alternando dietro e davanti, è una posizione appagante ovviamente per me ma per lei faticosa, per cui la faccio a malincuore rigirare e mettere in ginocchio davanti a me, sono ormai prossimo all’orgasmo ed Andrea lo capisce, me lo prende in bocca e ricomincia da dove avevamo iniziato, questa volta però non esco dalla bocca ma vengo mentre lei continua imperterrita a leccarmi il glande mentre godo, ingoiando tutto fino all’ultima goccia, alla fine con la lingua me lo ripulisce del tutto.
Ormai è tardi, rivestendosi velocemente mi dice che ci vediamo il giorno dopo in palestra, ma non accenna al come’., sarà stata solo una storia o avrà un seguito?, a questo punto solo lei può deciderlo.

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