Incontro sul treno

Questa &egrave una storia oramai vecchia, ma vale la pena di essere narrata a dimostrazione di come gli avvenimenti fortuiti possono aver degli sviluppi imprevedebili.
In quel tempo ero Controller delle filiali italiane della multinazionale per la quale lavoravo, formalmente ero alle dipendenze dell’Amministratore delegato delle filiali in questione, ma di fatto rispondevo del mio operato al Vice-President Finance che se ne stava a Niagara Falls, lo incontravo un paio di volte all’anno, a volta in Italia altre volte negli Stati Uniti, fra un incontro e l’altro eravamo in contatto a mezzo telefono o fax.
Durante l’anno, c’erano degli incontri con scadenze trimestrali, che si tenevano a Ginevra dove aveva sede l’International, e così ogni tre mesi mi imbarcavo sul transeurop express che collega Milano a Ginevra.
Quella volta, sul treno stranamente, molti posti non erano stati prenotati, così quando mi sono seduto al mio posto mi sono trovato con l’unica compagnia di una ragazza che aveva preso posto di fronte a me.
Durante il viaggio, approfittando della calma, rivedevo i miei appunti, il testo della mia relazione, consultavo tabelle e grafici, tutta questa documentazione era stampata su carta intestata dove campeggiava in bella mostra il logo della società.
La mia dirimpettaia, visto il logo, ritenne che fossi americano e mi rivolse la parola.
‘I beg your pardon, I just arrived in Milan from the States, my name is Nancy, I am from Baltimore, I am going at Geneva, to the office of the UNESCO, what about you? where are you from? its a long time you are in Europe?’
La fanciulla, avendo visto il logo stampato sui i documenti, mi aveva scambiato per un suo compatriota.
Sorrisi e risposi ‘I am Italian Miss, my name is Bruno, glad to meet you.’
Lei arrossi, vergognandosi per l’equivoco, da parte mia ero ben felice di viaggiare in una così gradevole compagnia, perché bisogna sapere che Nancy era veramente una bella ragazza, un bel viso, bionda, occhi azzurri, un bel seno e della belle gambe.
Una volta sgombrato il terreni dei malintesi, abbiamo iniziato a conversare, lei mi racconto di essere al suo primo viaggio in Europa e di recarsi a Ginevra per prendere servizio all’UNESCO, era un po’ timorosa e disorientata, perché aveva ricevuto la notizia del suo trasferimento solo pochi giorni fa, e non aveva avuto il tempo di documentarsi, e non era riuscita a prenotare una camera in un albergo, non sapeva come regolarsi.
Mi sono messo al suo servizio per spiegarle alcune cose riguardante la Svizzera in generale e Ginevra in particolare, abbiamo chiacchierato a lungo e quanto &egrave venuto l’inserviente a prendere le prenotazioni per il vagone ristorante, &egrave stato una cosa ovvia, abbiamo prenotato assieme, abbiamo mangiato insieme, e ci siamo fatti compagnia per tutto il resto del viaggio.
Arrivati a Ginevra, l’ho invitata ad accompagnarmi in albergo, il portiere mi conosceva e sicuramente avrebbe fatto il possibile per trovare una sistemazione anche per Nancy, mi ha ringraziato e mi ha seguito.
Giunti in albergo ho subito chiesto al portiere di trovare una camera per Nancy, egli si &egrave messo a disposizione, e noi, lasciati i bagagli, siamo andati a cena.
E’ stata una serata gradevole, Nancy mi piaceva, ero attirato fisicamente da lei, e non le ero indifferente, perché dopo la cena, abbiamo passeggiato lungo la riva del lago e quando ho cercato le sua labbra per baciarla lei ha corrisposto con passione.
Tornati in albergo, andiamo al banco dell’accettazione ed il portiere ci accoglie con un aria desolata.
‘Il n’y a pas una seule chambre di libre a Gen&egraveve, si Madame accepte de partager votre chambre, je l’enrégistrerer comme vostre épouse.’
Un rapido scambio di parole con Nancy, consegniamo i documenti e firmiamo il registro.
Giunti in camera non perdiamo tempo in chiacchiere, chiusa la porta a chiave, siamo allacciati per un bacio mozzafiato, le nostre mani si muovono veloci e ci spogliamo a vicenda … pochi minuti e ci rotoliamo nudi sul letto.
Nancy &egrave uno spettacolo, seno abbondante, ad occhio e croce una quarta, fianchi invitanti, pancino soffice, pube depilato, gambe lunghe e ben tornite e un culo alto e sodo.
Di fronte a tanto bendidio, il mio piccolo guerriero si agita, si alza pronto alla tenzone, lei lo guarda e lo accarezza quasi con timore.
‘What a nice dick for my pussy.’
Non dice altro perché le mie labbra le chiudono la bocca, la mia mano scende sul seno per impadronirsi di quei splendidi globi di carne tenera, e per giocare con le deliziose fragoline che li ornano, scende sul grembo per accarezzarlo, poi si spinge sul monte di Venere, scosta le grandi labbra e va in cerca del clito, lo trova subito ed inizia a vezzeggiarlo.
Lei sbarra gli occhi, allarga le cosce .. dalle sue labbra esce un lamento ‘Oh .. my God … for Mike’s sake what are you doing me? … go … dont stop … oh my dear …’
Inizio a succhiare i capezzoli … li mordicchio .. li succhio … lei geme più forte … mi stringe la testa sul suo seno … allarga le gambe … sollevando il bacino …
Affondo il viso fra le sue cosce … succhio il clito … lecco le grandi labbra ed succhio le piccole labbra .. spingo la lingua dentro la figa .. la faccio girare all’interno … lei posa le mani sulla mia nuca e preme mentre solleva il bacino … la sua figa &egrave come una fontana … il suo miele &egrave così abbondante che quasi non riesco a lapparlo tutto.
Non ce la fa più … ‘Stop it … fuck me .. put your big dick into my pussy … fuck me!’
Ed io sono bene felice di scoparla … siamo così eccitato che non duriamo .. poche spinte ed esplodiamo nell’orgasmo …. siamo senza fiato … ci fissiamo negli occhi .. ci baciamo .. ci stringiamo … ci accarezziamo … ci annusiamo come due animali … e l’eccitazione torna a salire.
Lei mi mordicchia la spalla .. la lecca e sussurra ‘I love you .. my big italian dick’
Avvicina la bocca al suo orecchio e mormora ‘My lovely american pussy … once again?’
Lei ridacchia piano … mi bacia e risponde ‘Lets go!’
E riprendiamo tutto dall’inizio.

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