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Racconti Erotici Etero

informatica che passione….

By 14 Giugno 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

A volte ci piace stuzzicarci.
Sopratutto la mattina, quando i bambini ancora dormono e siamo anche noi un po’ assonnati.
Non c’è una regola su chi inizia ma di solito è lui a fare il primo passo o farmi capire che ha voglia.
Ci tocchiamo e a me piace leccarglielo e succhiarlo per un po’ prima di infilarmelo fino in fondo. Adoro sentirlo dentro e non resisto più di tanto nei preliminari, voglio che mi penetri quasi subito.
Capita che mi prenda alla sprovvista e che io non sia pronta a riceverlo e allora spinge con forza e mi dice che sente anche un po’ di dolore e anch’io sentendolo spingere sulle pareti non ancora lubrificate mi provoca dolore ma è come se lo facesse senza permesso e mi eccito subito da morire bagnandomi immediatamente.
Tutto questo mi ha portato a pensare con vergogna che io possa godere anche di qualcuno che mi prenda all’improvviso e senza permesso ma son altre fantasie che non voglio raccontare ore.
Quello che vorrei descrivere oggi è ciò che è capitato quella mattina in cui dopo averlo succhiato ed essermi fatta scopare per un po’, ho interrotto il tutto, gli ho donato un profondo e bagnatissimo bacio nella bocca e gli ho detto ‘il resto stasera”.
‘Ma come, mi lasci così?’
‘Si caro mio, ti lascio così, in sospeso fino a stasera’
Lo scherzo continua con lui che mi avvisa sul pericolo che corro lasciandolo voglioso con tutte le donne che vede sul lavoro ed io che gli rammento che lavoro in ospedale e di gente ce n’è molta anche lì.
Tralascio la routine mattutina e arriviamo alla giornata lavorativa che prevedeva l’agognato aggiornamento software che chiedevo da una vita. Alle 10 arriva il tecnico informatico che mi deve spiegare le nuove procedure e prevedo una sessione difficile in quanto il pc non è decisamente il mio strumento di lavoro preferito. Ho sempre avuto una innata repulsione per mouse e tastiere e gli anni di utilizzo non hanno migliorato di molto la situazione.
Dopo i convenevoli iniziali, Inizia con l’installazione delle modifiche e io attendo paziente alle sue spalle ricordando l’impegno preso con mio marito per la serata e pensando a qualcosa di carino da indossare. Cosa gli sarebbe piaciuto? Volevo stupirlo un po e magari sarei passata a comprare qualcosa di sexy una volta uscita dal lavoro. La mia mente era assente dall’ufficio anche perché mio marito non era l’unico ad avere voglia di sesso in quella giornata. Dopo tutto anche io avevo interrotto una cosa molto piacevole. Il gioco sta proprio in questo, pensare tutto il giorno a come dare piacere l’uno all’altra una volta arrivati a letto.
Le operazioni del tecnico si prolungavano ed io avevo il tempo di montare tutto il film sul mio abbigliamento ma stavo esagerando perché mi sentivo tutta bagnata ed eccitata oltre il consentito in un luogo di lavoro.
Non posso farci nulla, la mente vola irrefrenabile ed inizio a posare l’attenzione sul tecnico che ho davanti a me pensando con che intimo preferirebbe vedermi, se è sposato o fidanzato, la fede non la porta ma non vuol dire’ Nemmeno mio marito ce l’ha.
Come nell’immaginario collettivo, l’informatico non è un adone. Di corporatura normale, non alto, capelli castani, occhi scuri e le mani’. Bellissime!
Curate, affusolate ma dalle sembianze forti. Probabilmente suona il pianoforte e inizio a fantasticare su quelle dita che stuzzicano i miei capezzoli e si intrufolano nella mia passerina senza difficoltà.
Si gira all’improvviso facendomi tornare sulla terra, e dicendomi ‘Dottoressa, io ho finito. Se vuole possiamo iniziare la sessione di formazione iniziale’.
Mi riprendo immediatamente e gli dico che va bene, si alza, prendo il suo posto e lui adesso è alle mie spalle.
La situazione si è invertita e non posso fare a meno di pensare che sia lui ora a fantasticare su di me’ Perché devo sempre essere così egocentrica!
Inizia la spiegazione e mi concentro su ciò che renderà il mio lavoro molto più semplice dimenticando la parte eccitante della mia vita e lui è molto bravo a farmi capire le cose parlando con semplicità. ‘Se poi clicca sul pulsante in alto a destra otterrà un lista completa di’. no dottoressa’ no quello’ l’altro più a destra’no’ ancora a destra’ esatto! proprio quello’
Che imbarazzo’ so di essere negata ma non sopporto che me lo si faccia notare, anche se devo dire che il ragazzo è stato più che cortese, non fosse altro che per la differenza di età che ci divide. Fatto sta che mi sono agitata e non volendo più fare brutte figure stavo attentissima a non sbagliare.
Mi spiega altre cose e probabilmente la mia imperizia lo disturba perché all’ennesima mia titubanza su quale pulsante cliccare mette la sua mano sulla mia muovendo il mouse nella posizione corretta.
E’ stata una sferzata! Non me l’aspettavo ed il movimento improvviso di avvicinamento da dietro con l’appoggio della sua mano mi ha elettrizzata. Ho notato anche il buon profumo che portava e la distrazione è stata notevole.
Ho anche realizzato che da quella posizione poteva tranquillamente guardare all’interno della mia scollatura che non era nulla di eclatante ma dall’alto faceva sempre la sua bella figura. Ho un bel seno e so che agli uomini piace.
Probabilmente lui capì di avere fatto un gesto inopportuno invadendo il mio spazio e, arrossendo, si ritirò subito scusandosi ma io gli dissi ‘non si scusi.. so di essere negata e probabilmente non resisteva più a vedermi gironzolare senza meta sullo schermo’
Notai il suo apprezzamento per la mia risposta e probabilmente l’emozione della mia accondiscendenza gli fece dire una frase azzardata ‘allora mi permetterà di rifarlo se dovessi vederla in difficoltà’
‘Le do il permesso fin d’ora’. Risposi ridendo per stemperare la situazione.
Ricominciò a spiegare le funzioni del software ma si era avvicinato parecchio ed ora era in piedi accanto a me.
Devo dire che prese alla lettera il permesso accordatogli perché con il passare dei minuti la sua mano era praticamente sempre più spesso sul mouse ed a volte premeva pure i tasti dei numeri sula tastiera.
Notai che spesso nel togliere la mano si attardava con le dita ancora appoggiate alla mia pelle accarezzando più o meno involontariamente il dorso della mano, il polso e gradatamente, di volta in volta anche l’avambraccio.
Io d’altro canto non facevo nulla per dissuaderlo. Il contatto con quelle dita morbide e sicure mi piaceva e mi tornavano i pensieri fatti in precedenza.
Dopo qualche minuto notai che era costantemente piegato sulla scrivania con la mano che risaliva e scendeva dal mio braccio, nudo, fino al mouse. La spiegazione del sotware si era rallentata di parecchio ed entrambi sembravamo essere più concentrati su quelle innocenti carezze piuttosto che sul lavoro da fare. Si alzò un poco ed ora il suo corpo era appoggiato al mio fianco. Sentivo il suo respiro sui miei capelli e mi maledii per quello che avevo interrotto la mattina. Se avessi continuato raggiungendo l’orgasmo, non mi sarei sicuramente trovata in quella situazione ed il bello era che non mi ero nemmeno resa conto di essere in tale stato con qualcuno diverso da mio marito. Il ragazzo si dimostrò abile nel continuare il suo gioco di eccitazione leggera e progressiva. Aveva capito che mi piaceva e se da un lato continuava a chiamarmi ‘dottoressa’ dall’altro si avvicinava sempre di più fino ad arrivare a spiegarmi il programma con la sua bocca vicina al mio orecchio’ frasi quasi sussurrate, accentuando tutte quelle parole che potevano avere un doppio senso ‘.. deve’ INSERIRE’ il dato quì’.’ e si avvicinava quasi soffiando nel mio orecchio; ‘ per ‘ABBASSARE’ il menù” e faceva scivolare delicatamente le mani dalle spalle ai fianchi. Ma io perché stavo permettendo tutto ciò?
Semplice.. Mi piaceva essere stuzzicata e corteggiata, certa che nulla più di questo sarebbe potuto succedere nel mio ufficio sul lavoro. E poi’ Non l’avrei più rivisto.
Lo lasciai fare e decisi di giocare al rialzo iniziando anch’io a stuzzicarlo con frasi a doppio senso. ‘Ma è sicuro che questo suo strumento funzioni come voglio io?’ ‘Non si preoccupi dottoressa, vedrà che se utilizzato correttamente saprà soddisfare tutte le sue esigenze, anche le più’ spinte’. ‘beh.. non si faccia illusioni, inserisco sempre tanti dati e non so se reggerà’ ‘Guardi dottoressa che le dimensioni del mio database non temono confronti con nessun altro sistema’, e via discorrendo.
Se io non volevo andare oltre ed era solo un gioco per arrivare ancora più eccitata la sera e magari raccontare il tutto a mio marito mentre mi scopava lasciandolo nel dubbio se fosse realtà o finzione, quando appoggiò il suo basso ventre alla mia schiena capii che per lui non valeva lo stesso principio. Capii anche che il suo ‘database’ non temeva veramente confronti con nessuno quantomeno in termini di durezza. Sembrava un pezzo d’acciaio che spingeva all’altezza delle mie scapole e facendolo scorrere da destra a sinistra sentivo la sua durezza. Mise simultaneamente le mani sulle spalle ed iniziò a massaggiarle con fermezza scendendo fino ai gomiti e mentre risaliva allungava i pollici per sfiorare il lato esterno dei miei seni che sembravano esplodere nella camicetta.
Dopo qualche passaggio le sue mani cambiarono direzione e il massaggio passò direttamente al seno ed io dimostrai con un mugolio di apprezzare queste nuove attenzioni e fu allora che aprendomi la camicetta fece uscire i seni, si abbassò ed iniziò a succhiarli con fervore.
Stavo godendomi quelle attenzioni senza alcun ritegno né senza sensi di colpa. Molto strano per me che fino a quel momento non avevo mai tradito mio marito (almeno in sua assenza’) ma il tutto mi sembrava così normale e naturale che lo lasciai fare anche perché nel mio ufficio era difficile che entrasse qualcuno. Mi prese per i fianchi, mi fece alzare e mi stese sulla scrivania continuando a baciarmi il seno ed il ventre ormai anch’esso scoperto. Sentivo le sue mani accarezzarmi l’interno delle cosce senza calze e che volevano arrivare al più presto tra le mie gambe dove avrebbe scoperto la mia incredibile eccitazione. Un barlume di lucidità mi permise di bloccargli le mani un attimo prima che fosse troppo tardi. mi alzai e decisi che non potevo andare oltre. Gli diedi un bacio e lui mi strinse forte facendomi sentire il suo pacco duro sul ventre e volli constatare se le dimensioni pareggiavano la durezza di quel che sembrava un magnifico arnese. Mi inginocchiai e accarezzai un poco il suo ventre. Scesi sui bottoni dei jeans e li aprii con lentezza. Lo sentivo respirare eccitato e misi la mano nell’apertura scrutando per vedere cosa ne fosse uscito.
Abbassai sia pantaloni sia i boxer liberando un cazzo veramente di tutto rispetto. Lungo e grosso quanto basta per fare godere una donna come si deve ma la cosa che mi lasciava di stucco era la sua durezza. Non resistevo e volli assaggiarlo. Lo ingoiai finché potei succhiandolo vogliosamente e poi iniziai un lento andirivieni aiutandomi anche con la mano lasciando uscire molta saliva per farlo scorrere meglio. Non volevo farlo durare molto e accelerai il movimento stringendolo per bene sia con le labbra sia con la mano mentre la lingua non dava un attimo di tregua ora al glande, ora all’asta, ora al prepuzio.
Sentii che stava per venire e lo feci uscire guardandolo negli occhi in mio pieno potere.
Schizzò forte sul pavimento e non appena finito si allacciò i pantaloni e scappò via dal mio ufficio lasciandomi ancora più eccitata e vogliosa di prima.
Vi garantisco che mio marito ha apprezzato la mia carica erotica di quella sera, anche se lui l’ha attribuita ‘all’incompiuto mattutino’.
Gli raccontai il tutto nel nostro gioco erotico preferito in cui ci raccontiamo situazioni hard come fossero vere pur sapendo, invece, come siano solo fantasia, rimproverandolo di avermi fatta uscire con la voglia’.
A volte so veramente essere ‘cattiva”

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