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Racconti Erotici Etero

Inizia la caccia per Jaques…

By 24 Aprile 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Devo fare un ringraziamento particolare a una persona, una donna, che ha dato l’incipit per questo racconto, tu sai che mi sto rivolgendo a te,perciò grazie.

Mi fermo qui con i ringraziamenti e in questa notte calma di luna piena, Jaques prende il sopravvento su di me, sul suo creatore. Alcuni mi hanno chiesto se certe avventure le avevo di persona vissute o le stavo vivendo, lascio a voi la conclusione, qualsiasi mia risposta sarebbe male interpretata’

Bene, detto questo, vogliamo proseguire il nostro viaggio?

Mi stupisco che siate tornati dopo quello che avete sentito l’altra notte, siete umani e non finirò mai di stupirmi di voi, reagite in modo strano agli avvenimenti più particolari, volete ascoltare il proseguo?

Vedete la luna ora, &egrave rossa, la faccia sanguinaria della luna, in una notte simile a questa il mio racconto comincerà, immergetevi con me nelle tenebre della notte, la mia voce vi guiderà non abbiate paura.

Ero tornato finalmente in Europa, il viaggio era stato lungo ma mi aveva dato modo di pensare a come meglio agire per scoprire la sorte toccata a mia sorella, ancora la pensavo legata al letto, nuda e bendata, la vedevo distintamente e mi ero fatto ormai una ragione su quello che era successo tra di noi.

Tornai a Parigi, la luna, rossa di vita, sprigionava una luce perversa sulle persone e sulle strade; lì c’era la mia casa, o meglio, il luogo che più preferivo stare, chi di voi &egrave andato a Parigi può capire il perché mi sentivo così affine a quella città.

In quel tempo, erano i primi del novecento, ancora di più emanava in ogni dove una sorte di romanticismo gotico, il mondo sembrava andare sempre più avanti, ma lì, si aveva come l’impressione che tutto fosse possibile, che l’amore esistesse in ogni sua forma, che il dolore potesse divenire piacere. Da qui la mia ricerca sarebbe cominciata, e sapevo benissimo da dove iniziare.

L’Amour the Mort era un posto dove gli umani andavano per incontrare noi Vampiri, era un posto segreto, che cambiava spesso luogo ma mai nome, c’era chi andava perché voleva essere trasformato, chi invece voleva nutrirsi, chi ancora era solamente spinto dalla curiosità, una curiosità morbosa da placare in qualche modo.

In quel luogo tutto era possibile, e da li sarebbe cominciata la mia caccia, ma non potevo andare solo, dovevo fingermi qualcun altro, in questo periodo il mio anonimato non era dei migliori e avrei dovuto, anche in questo caso, prendere a prestito un ruolo non completamente mio, quello del Master, colui che con il dolore provoca piacere’

Girai per le vie di Montmartre in cerca di almeno due donne capaci di rappresentare il ruolo di Schiava, a quei tempi il posto era molto più frequentato da persone stravaganti, bordelli e si poteva trovare ogni genere di perversione si cercasse.

Mi imbattei così in una donna che faceva proprio al caso mio, era alta,snella un seno formoso e aveva una faccia innocente,sentivo che era ancora vergine, e insieme al suo fidanzato passeggiavano presi teneramente per mano, non mi feci molti scrupoli.

Appena fu di fronte a me, mi vide e concentrai il mio potere su di lei; si bloccò di scatto, incapace di proseguire, il fidanzato si girò a guardarla, non capiva cosa stesse succedendo, mi avvicinai a loro e accostai l’orecchio alla ragazza dicendole:
‘Come ti chiami?’
‘Sono Eléonore mio Signore”
‘Ora sei mia, non per sempre, ma per il tempo che mi servirai, forse sarai punita, forse verrai usata come oggetto del piacere, ma ti prometto che niente e nessuno potrà farti del male, vieni con me e potrai dire di aver vissuto”
Il ragazzo cercò di allontanarmi da lei, ma girandomi verso di lui gli dissi:
‘Vattene ora e stai lontano da lei e dalla sua famiglia per due giorni, al termine della scadenza, ritroverai la tua amata qui nello stesso posto, ora vai, non ho tempo da perdere ‘
Così fece senza dire una parola, alla vista della gente che passava io non esistevo, sarebbe risultata una comune scena di litigio tra innamorati con una dolorosa separazione.

Passato questo momento, mi allontanai con la mia Schiava e ci dirigemmo verso Pigalle, zona di bordelli e trasgressioni, entrammo in uno di questi, il guardiano ci guardò come fossimo animali rari, ma non ero li per assaporare i piaceri della carne, bensì per trovare la mia seconda Schiava.

Passammo come fumo in mezzo alla gente, resa ebra dal piacere e dal vino, in cerca della donna che facesse al caso mio, stavo quasi per rinunciare e uscire, quando il mio sguardo fu attirato da una donna che inginocchiata e con le mani legate dietro la schiena stava succhiando il cazzo a un uomo vecchio e dai modi rozzi che le spingeva la testa sempre più giù e alcune volte le tappava anche il naso per non farla respirare.
Una donna remissiva e abituata a farsi sottomettere, ecco quello che cercavo, avrebbero formato una coppia perfetta per i miei scopi, l’una dal volto angelico e innocente, l’altra succube dei desideri altrui.

Mi avvicinai a loro e con un gesto la staccai dal cazzo dell’uomo, mi guardò e subito capii che non avrei dovuto usare nessun potere su di lei, le dissi semplicemente:
‘Ora sei mia, dimmi il tuo nome Schiava e vieni con me, mi servi’
Rispose subito senza indugiare: ‘Sono Isabelle Padrone, per servirla’
Intanto l’uomo si era alzato e cercando di darsi una sistemata inveiva contro di me, senza girarmi gli dissi:
‘Vattene, vedo dentro di te che a casa ti aspetta una moglie e un figlio, se ti vedrò di nuovo qui o in qualche altro posto, sarai la mia cena hai capito, delizioso grassone?’

Me ne andai senza aspettare risposta, stavo cercando di rimediare ai miei sbagli aiutando alcuni mortali con il mio potere? Non lo sapevo, tentavo di vivere come un comune mortale ma allo stesso tempo gli eventi mi portavano a scontrarmi con la mia natura di dannato, avrei dovuto fare qualcosa, se mi fossi spinto troppo in la sarei diventato come Jenna o Duncan, avido di potere e in cerca di esperienze sempre più perverse e sadiche, non potevo farmi trascinare in quel vortice.

Per ora per però, avrei dovuto assecondare tutto questo, avevo un compito da svolgere e non potevo fare nient’altro se non quello che stavo facendo.

Con le mie due Schiave, mi recai da una donna che ci fornii tutto il necessario per poterci vestire in maniera adeguata al posto; abiti in pelle morbida nera, stivali e bracciali consoni alla situazione.

Ci recammo quindi nel posto indicato, Rue Morgue, in questa notte carica di significato nome non poteva essere più indicato, lì, L’Amour the Mort ci aspettava, innocuo all’esterno, indifferente alle persone che passavano, ma, come se respinti da una forza invisibile, tutti i passanti cambiavano direzione o si spostavano appena si avvicinavano all’entrata.

Un cerchio di protezione era stato edificato all’esterno, niente di particolare, ma abbastanza da permettere che non ci fossero troppe intrusioni e che il divertimento all’interno non fosse spezzato tanto facilmente.

Entrammo così in un passaggio stretto scavato nella roccia, la luce di alcune candele allontanava l’oscurità, ma percepivo intorno a me molti occhi che mi scrutavano, creature della notte, guardie silenti di un era ormai passata, erano i guardiani del posto.

Dalle tenebre una donna di una bellezza sovrumana si fece avanti dicendomi:
‘per accedere dovrai tributarmi un omaggio pari al tuo rango, cosa porti in dono?’
Feci avanzare la mia innocente Schiava e spostandole i capelli dal collo dissi:
‘Sangue di Vergine per te mia Signora’
Senza dire una parola di più si avvicinò alla Schiava e prendendola per il collo la baciò in bocca con passione e potei vedere il morso al labbro, fine, delicato, quasi innocente, ma così non era, il sangue non mente,mai, e subito dopo vidi l’espressione di godimento dipingersi sul viso della donna.

‘Sarai ben accetto qui, il permesso &egrave dato, il dono portato vale l’ingresso per L’Amour the Mort ‘
Si ritirò nell’ombra e potei vedere una porta, scavata nella roccia veniva aperta senza rumore. Entrammo nel salone principale, il colore predominante era il nero, seguito dal rosso,drappi e tendaggi di raso circondavano l’ambiente, lasciando intendere diverse porte di comunicazione ad altre stanze,ricchi divani decorati e tavoli massicci erano posti in tutto l’ambiente e quasi tutti occupati, sentivo l’odore di molti umani, percepivo diversi Vampiri in quel luogo ma nessun Master.

Diversi camerieri giravano per i tavolini con calici riempiti di sangue fresco o di vino, la tensione sessuale era molto alta e vedevo in alcuni posti Vampiri che giocavano con donne rese succubi dal loro potere; una donna era stata messa in mezzo da due Vampiri molto giovani, uno la stava penetrando da dietro tenendola per i fianchi, l’altro era posto davanti e si stava facendo succhiare il cazzo con disinvoltura, gustando nel frattempo un calice di sangue fresco.

In un’altra zona invece, un Vampiro era in mezzo alle cosce di una donna con le vesti sollevate e leccava il sangue che usciva dalla figa della donna, era nel periodo della fertilità e il Vampiro attingeva da lei la forza della vita mentre la donna gli accarezzava la testa spingendolo verso di lei e incitandolo a continuare.

Ci spostammo in una zona dove alcuni Vampiri erano seduti su alcuni divani e aspettavano si vedeva la preda giusta, appena mi videro avvicinarmi si alzarono in piedi e cercarono di contrapporre il loro potere al mio, il più delle volte celavo il mio potere ma di fronte a loro trasmisi la mia forza e vidi nelle loro facce la paura dell’annientamento, senza continuare dissi:
‘Andate, ho bisogno di questo spazio per me e le mie Schiave’

Senza dire nulla si spostarono, continuando a voltarsi indietro per paura di un mio ripensamento.
Avevo scelto quel posto perché si poteva godere una vista di tutto il luogo, volevo percepire immediatamente l’entrata in scena di un Master capace di darmi le informazioni necessarie o addirittura portarmi da mia sorella.

Ci sedemmo mettendoci comodi, in attesa di un qualcosa che ancora non sapevo bene cosa fosse, feci vedere a tutti come si comportavano le mie due Schiave, iniziarono così a baciarsi intensamente, mostrando la lingua che si muoveva come una danza l’una nella bocca dell’altra, le mani si muovevano con delicatezza sui rispettivi corpi opposti, percepivo che si stavano eccitando anche loro senza influenzarle con il mio potere.

Isabelle mi guardò per un momento,chiedendomi una muta approvazione per continuare quell’eccitante gioco, sorrisi mostrando i miei bianchi denti perfetti e feci un cenno d’assenso, senza dire altro incominciò a slacciare il corpetto di Eléonore e a mostrare i seni sodi e generosi. I capezzoli erano già turgidi e senza aspettare ulteriormente si tuffò su di loro leccandoli avidamente e mordicchiando, provocando sospiri di piacere che si tramutarono in gemiti dopo poco.

Eléonore non rimase immobile durante questo tempo, con grazia aprì i pantaloni di Isabelle cominciando ad accarezzarle il culo da prima con una mano e poi con tutte e due in maniera molto decisa, ad un certo punto si vide la mano che si infilava nello spacco del culo e andava a scendere sempre più, questo gesto accentuò le leccate sui suoi seni che lasciavano vedere i segni della saliva sui capezzoli duri.

Tutto questo era molto eccitante e ormai quasi tutti si erano girati verso di noi calamitati da questa scena lesbo in cui le protagoniste si erano lasciate andare e si toccavano, accarezzavano perse ormai nel loro mondo.

Interruppi tutto ciò in un momento, un potere molto antico si stava avvicinando, percepivo la forza in lui, poteva essere la persona che stavo aspettando, feci ricomporre le mie Schiave che a malincuore smisero di darsi reciproco piacere e tornarono a sedersi con grazia e delicatezza.
La porta si aprì e fui colpito dalla sorpresa nel vedere che non era un uomo la fonte di quel potere bensì una donna.

Una donna di una bellezza glaciale e spietata, aveva lunghi capelli neri che sembravano si muovessero di vita loro mentre camminava, gli occhi erano di un nero profondo, le labbra di un rosso vivo erano piene e invitanti e la pelle candida sembrava risplendere di luce propria. Era alta e slanciata e il suo abbigliamento lo metteva ancor più in risalto.

Vestiva con stivali neri alti fino a mezza coscia deliziosamente ricamati e un corpetto anch’esso nero che metteva in risalto i seni voluttuosi lasciando scoperto il collo e le braccia, segno della sua sicurezza e del suo potere, nessuno da molti secoli si era mai avvicinato a quel collo, nessuno aveva assaporato la sua forza, la sua vita.
Non era accompagnata da nessun Vampiro minore o Schiavo e tutti al suo arrivo le dedicarono il loro sguardo e riverenti inchini, senza pronunciare parola si mise seduta, accavallando le gambe proprio di fronte a me e iniziò così un duello di sguardi tra due creature tanto potenti da non dover più utilizzare né le parole né il corpo.

Ci scontrammo per molto tempo, l’aria era carica di potere, il silenzio avvolse il salone e tutti aspettavano che uno di noi due prendesse il sopravvento per decretare la supremazia in quella notte stregata, ma così non avvenne, si avvicinò a me e disse:
‘potremmo andare avanti per tutta la notte senza avere ne un vinto ne un vincitore Jaques, si, so chi sei, la tua fama ti ha preceduto e le tue gesta in altre terre sono diventate come racconti per spaventare i giovani Vampiri, non abbiamo mai avuto il piacere di incontrarci ma il tuo potere stanotte mi ha attirato qui, credo che tu mi conosca, io sono Laur&egravene, figlia come te di un passato ormai antico, molti nomi ho avuto in questi secoli ma tu mi hai conosciuto per questo’ ‘

La sua voce era carica di potere e le sue parole erano come sussurri nel mio cuore, si &egrave vero, ora la riconoscevo, molte volte avevo sentito parlare di lei, era la regina dei dannati, si diceva che fosse stata una delle prime ad essere dannata dagli Antichi, si sapeva però poco di lei.
Alcuni dicevano che praticava la magia, altri invece dicevano che si era ribellata alle leggi del Triumvirato, primi tra i dannati, padri di tutti noi, bramosi di potere infinito per poter perseguire le più perverse fantasie.

Senza abbassare lo sguardo dissi:
‘So chi sei Signora delle tenebre e ti porgo i miei saluti dal più profondo della mia anima, mentirti non voglio, l’unica cosa che ti chiedo e dirmi se hai informazioni su una Schiava Vampira di nome Angélique, lei &egrave mia sorella e la mia caccia non avrà termine fino a quando non la libererò dalla sua schiavitù, ora dimmi, sai tu qualcosa che possa aiutarmi nella ricerca? ‘
‘Si ho delle informazioni utili per i tuoi scopi che solo io potrei darti, ma per averle dovrai sottostare a due condizioni , accetti? In caso non volessi, io me ne andrò e non avrai più la possibilità di rivedermi’qual &egrave la tua scelta?’
Il silenzio calò profondo su di noi, alla fine dissi:
‘Non m’inchino mai a condizioni imposte o, a scelte obbligate, ma in questo caso, acconsentirò alle tue condizioni, qualunque esse siano”
‘La scelta &egrave fatta, non potrai più tornare indietro, le mie condizioni sono queste: dissetarmi delle tue due Schiave umane e successivamente poterti scopare fino a quando ne avrò voglia”
‘Chiedi molto in cambio di semplici informazioni, non vedo menzogna nei tuoi occhi’sarà come vuoi tu…’

A queste parole si alzò in piedi e avvicinatasi alle mie due Schiave si sedette in mezzo a loro, ero un semplice spettatore in questa situazione, non potevo interferire, il suo potere le circondava, creando una sorta di muro invisibile tra me e loro.
Iniziò con il leccare il collo a entrambe, nel mentre prese le loro mani e incominciò a farsi carezzare il corpo, le gambe, oscenamente aperte, venivano ora toccate da mani desiderose di proseguire il loro cammino.

Prese per la testa Isabelle e la fece inginocchiare ai suoi piedi dicendole:
‘Leccami Schiava, lecca per bene gli stivali della tua Signora e nel mentre che lo fai voglio vederti toccare la figa, e stringerti il clitoride, voglio sentire che godi nel fare tutte e due le cose, voglio ascoltare i tuoi gemiti di piacere’
‘Si mia Signora farò ciò che chiede’
Vedevo benissimo la scena, Isabelle mi dava il culo e con la mano infilata nei pantaloni iniziò a masturbarsi con grande godimento mentre leccava gli stivali, nel mentre, Eléonore si era lasciata slegare il corpetto nuovamente e i denti di Laur&egravene affondavano nei suoi capezzoli strappandole urla di dolore misto a piacere, anche perch&egrave una mano della Master le stava pizzicando il clitoride con due dita e ogni tanto le infilava le dita dentro la figa resa bagnata dagli umori che copiosi colavano sulle cosce.

Eléonore si muoveva sempre più freneticamente per cercare di raggiungere un agognato orgasmo, gridava ormai frasi che non ci si sarebbe mai aspettato fino a qualche ora prima potessero uscire dalla sua bocca, diceva che era una troia in calore, una puttana, una Schiava e sentivo che il momento era vicino, infatti Laur&egravene percepì l’orgasmo che esplose di li a poco e affondò i denti nel collo di Isabelle tenendola ferma con le dita piantante nella figa e l’altra mano sul collo’

Le urla di piacere di Eléonore echeggiavano nel salone, tutti ammiravano questo spettacolo ,incapaci di distogliere gli occhi, incapaci di pensare ad altro, la Schiava dopo poco perse conoscenza, afflosciandosi come una bambola, con delicatezza Laur&egravene la sdraiò sul divano, le sue labbra erano coperte dal sangue della ragazza che lei lecco avidamente, ora la sua attenzione era rivolta tutta a Isabelle, continuava a toccarsi con piacere la figa e leccava con passione gli stivali della Padrona, Laur&egravene allora disse:
‘Spogliati completamente Schiava e sdraiati sul pavimento, ora voglio gustare anche te’ ‘
Isabelle fece com’era stato comandato e una volta sdraiata, Laur&egravene cominciò a toccarle la figa con il tacco dello stivale e con la punta, era una scena molto eccitante, il mio cazzo non rimase indifferente a tutto questo e reclamava la sua parte, ma per ora, ero un semplice spettatore come gli altri.

La Schiava godeva per questo trattamento e il tacco dello stivale si notava che era tutto bagnato, dopo un po’ Laur&egravene smise e fece alzare la Schiava facendola sdraiare con le gambe aperte sul divano e incominciò a leccarle la figa e penetrarla con tre dita sempre più velocemente fino a quando non sentì crescere l’orgasmo, allora si alzò e spogliandosi, iniziò a strusciare la figa su quella di Isabelle, sembrava che la stesse scopando e Infatti, dopo questo eccitante trattamento Isabelle ebbe un orgasmo che le fece inarcare la schiena e fu scossa da scaricare di piacere incredibile, nello stesso istante, affondò i denti nella sua carne bevendo il sangue e saziando i suoi appetiti.

Una volta finito, anche Isabelle era stremata come Eléonore e fu sdraiata sul divano, la Master invece era piena di potere, percepivo la carica sessuale che veniva sprigionata dal suo corpo nudo, respirava velocemente e continuava a leccarsi le labbra per assaporare ancora il gusto del sangue.

Ora toccava a me fare la mia parte, ma non sarei rimasto a guardare, anche se lei avrebbe voluto così’
Dopo qualche tempo disse:
‘Bene, ho avuto esaudita la mia prima condizione, ora ti reclamo mio pari, vieni con me, e voi, prendetevi cura di loro due fino al mio ritorno, vieni Jaques, da molto tempo aspettavo un momento simile”
E così seguii quel corpo nudo di una bellezza disarmante che si muoveva davanti a me conducendomi dietro una tenda che nascondeva un corridoio scuro illuminato fiocamente da semplici candele.

I miei occhi erano calamitati dal suo fondoschiena, che si muoveva armoniosamente mentre camminava scalza, infatti disse:
‘Vedo che non rimani indifferente al mio corpo, sento la tua voglia di toccarlo e, esplorarlo tutto’sai che sono tutta bagnata? Scariche di piacere mi percorrono il corpo sentendo che il tuo cazzo &egrave duro al solo vedermi’seguimi siamo arrivati, qui nessuno ci potrà disturbare per molto tempo”
Entrammo in una stanza dove regnava un letto a baldacchino con tendaggi neri di seta e numerosi specchi riflettevano esso, la stanza era illuminata da numerosi candelabri dove erano inserite lunghe candele rosso sangue che bruciavano emanando un profumo esotico.

Chiuse la porta dietro di noi e disse:
‘Ora spogliati e sdraiati sul letto di schiena voglio assaporare il tuo corpo interamente, da molto tempo ero alla ricerca di una creatura come te, come me, ora siamo solo tu ed io il resto non conta’ ‘
Feci come mi aveva detto, spogliandomi lentamente, il cazzo duro spiccava sul mio corpo e la voglia di stringerla e mordere quella pelle inviolata da tempo era un pensiero che mi rimbalzava in testa, ma mi sdraiai sul letto come mi aveva chiesto e attesi’

Dopo poco si mise a cavalcioni su di me,sentivo gli umori della figa che colavano su di me, iniziò così a leccarmi la schiena nuda salendo verso le spalle e il collo, sentivo il suo respiro vicino all’orecchio, la lingua percorreva la giugulare sentendo il sangue pulsare veloce, mi fece sentire i suoi denti ma si fermò e ridiscese con la bocca sempre più giù,leccandomi le gambe muscolose e nel mentre infilò una mano in mezzo alle cosce saggiando le palle e stimolando quella zona notevolmente eccitante’

Sospirai di piacere al tocco della sua mano e dopo momenti che mi parvero interminabili mi fece girare mettendosi sopra di me e dicendo:
‘Assaporo questi momenti come se fossero gli ultimi per me’stanotte il nostro potere si fonderà rendendoci più forti”

Dopo queste parole, incominciò a baciarmi il petto, i capezzoli e strusciarsi sul mio cazzo duro ma senza penetrarsi, sentivo le labbra della figa aprirsi a ogni passaggio, aumentò il ritmo iniziando a gemere di piacere, ero ancora immobile ma non potei non fare nulla.
Iniziai allora ad accarezzarle la schiena e stringerle il culo con le mani e stimolarle il buco fino ad arrivare con le dita alla sua figa, mi mise i seni in faccia e potei così dedicarmici leccandoli avidamente e con passione, aveva i capezzoli duri come chiodi e li morsi dicendole nel mentre:
‘Sarò tuo stanotte, le nostre anime si uniranno, il nostro sangue si mescolerà, ora leccami il cazzo duro, ho voglia di sentire la tua bocca bramosa di piacere, avvolgermi il cazzo’

Mugolando di piacere non si oppose e iniziò a leccarmi il cazzo fino alle palle e a succhiarlo con maestria, sospirai di piacere e le presi la testa con le mani muovendola e dandole il ritmo giusto, ogni tanto la facevo fermare con tutto il cazzo in bocca per qualche secondo, poi fuori, a un centimetro dalla cappella, per poi farla riniziare.
A un certo punto mi prese le mani e interrompendo quello che stava facendo disse:
‘Ora scopami Jaques, voglio sentirlo tutto dentro, centimetro dopo centimetro, scopami e fammi godere non ti chiedo altro”
‘Si mia Signora lo farò, ma prima lasci che le ricambi il piacere provato”

Detto questo, mi liberai dalla sua stretta e vincendo la sua opposizione la girai sotto di me, le aprii le cosce e iniziai a leccarle la figa bagnata, muovevo la lingua sul clitoride stimolandolo, poi con le dita le aprii le labbra e nel mentre che la leccavo cominciai a sditalinarla, prima con due dita poi con tre, sempre più veloce, fino a quando non sentii le sue mani che mi stringevano la testa cercando di spingermi sempre più dentro di lei.

Mi prese di forza la testa facendomi sollevare il viso e mi tirò su verso di lei fino a essere faccia a faccia, il mio cazzo era all’ingresso della sua figa, la sfiorava, le mie braccia tese, venivano accarezzate dalle sue mani.

Scese giù fino al culo e con tutte e due le mani iniziò a spingermi dentro di lei, sentivo cedere la sua figa e avvolgermi il cazzo piano piano fino a quando non fu entrato tutto, allora emise un gemito di piacere e disse:
‘Lo sento tutto dentro di me, sento il suo calore che mi avvampa nel corpo’scopami ora ti prego..sarò tua per stanotte e tu sarai mio”
Iniziai a scoparla da prima piano e via via sempre più forte e veloce, le palle sbattevano su di lei e a ogni colpo godeva di piacere

‘oh sì, scopami Jaques, scopami come una puttana, fammi sentire come mi sbatti per bene’ohhh siiii’
‘ti scoperò in ogni buco, voglio farti sentire tutto il mio cazzo, non lo dimenticherai mai puttana, prendilo tutto”

La scopai in questa posizione per un tempo che parve infinito, nel mentre che lo facevo, iniziò a graffiarmi la schiena e sentii il sangue colare sui nostri corpi, allora, mi bloccò con tutto il cazzo dentro di lei e ci girammo, ora lei si trovava sopra di me e iniziò a cavalcarmi stringendosi contemporaneamente i capezzoli con le dita e portandoseli alla bocca per morderli e succhiarli.
L’orgasmo crebbe in noi come un fiume inarrestabile, il ritmo della scopata crebbe fino a diventare impossibile, le nostre urla di piacere si fondevano in un unico grido, e infine’

Ci trovammo abbracciati e stretti in una morsa d’acciaio, venimmo contemporaneamente e le nostre bocche trovarono da dissetarsi senza più freni, la potenza del sangue ci innalzò ad un livello di piacere mai provato, in quei momenti, fummo un corpo unico, un’unica creatura’per quella notte’

Non so quanto tempo passò, mi risvegliai nel letto, nudo e solo’
Ero solo, ma non aveva tradito le condizioni, affianco a me nel letto c’era un biglietto scritto con queste parole:

‘Non avrei potuto svegliarmi al tuo fianco con il pensiero che saresti dovuto andare, tu mi hai fatto rivivere in questa notte, e il ricordo mi accompagnerà per sempre. Non credo che le nostre strade si rincontreranno, il futuro &egrave oscuro per te, ma ti dirò ora quello che volevi sapere.

Dovrai andare nel Monastero di Saint George e parlare con una monaca di nome Elisabeth, lei saprà indicarti la strada da seguire.
Stai molto attento, &egrave una mortale lei ma con poteri molti forti, pratica la stregoneria e si dice che il potere dei Vampiri non abbia effetto su di lei’

Spero di ricontrarti prima o poi Jaques, il tuo ricordo, arderà vivo in me per sempre’

Tua Laur&egravene’

Così finisce questo lungo racconto, la notte &egrave ormai passata e le ombre si allontanano da noi, pensate che noi non possiamo avere sentimenti? Non &egrave così, alcuni di noi vivono ancora nel ricordo di ciò che erano e di com’erano , ed io, sono uno di quelli, così sia.

Ora andate, il mondo vi aspetta, il tempo &egrave finito per stanotte, un’altra notte, il racconto continuerà, lo vorrete sentire?

Ringrazio ancora la persona che mi ha dato l’idea per questo racconto, spero piaccia a tutti quelli o quelle che lo leggeranno. So che risulterà molto lungo, ma era impossibile per me dividerlo in due parti, questa &egrave la storia, queste sono le parole che servono per raccontarla’

Come sempre per critiche e suggerimenti ma sopratutto se vorreste che continuassi la storia contattatemi all’indirizzo: demon80blonde@yahoo.com Per chi lo dovesse leggere spero piaccia come &egrave piaciuto a me scriverlo. Graditi ovviamente i commenti femminili.

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