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Racconti Erotici Etero

io e ilenia

By 26 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

IN VACANZA

Lavoro per una casa editrice, leggo soprattutto. Mi passano i manoscritti per valutarli ed eventualmente revisionarli per la pubblicazione. Avevamo un concorso di racconti erotici, più di mille partecipanti, da leggere selezionando poi i finalisti. Un lavoro colossale che avrei voluto finire prima delle ferie, per godermi poi quindici giorni tranquilli al mare con Ilenia, la mia attuale compagna. Stiamo insieme da meno di un anno e spesso mi rimprovera di dedicarmi troppo al lavoro rubando il tempo che dovrei dedicare a noi e forse ha ragione.
è molto giovane, Ilenia, dodici anni meno di me che ne ho trentacinque, ma è un tipo… come dire quadrato, un’adulta su un corpo adolescenziale, cosa che mi fa letteralmente impazzire.
Confesso che mi piace, direi quasi la mia donna ideale.
Ma torniamo al racconto. L’ultima settimana volò via, lavorai anche dodici ore al giorno sperando di finire, ma non fu possibile, e rassegnato stampai i manoscritti rimanenti e li misi in valigia, sperando che Ilenia non se la prendesse troppo, visto che non avevo avuto il coraggio di confessarle che avrei trascorso parte delle vacanze lavorando.
Arrivati a Lerici salimmo subito in camera, lei sfece la mia valigia e trovò la cartella con i manoscritti. La vidi contrariata, ma capì la situazione e sapendo quanto fosse importante per me e si offrì di aiutarmi.
Ero stupito da quella ragazza dolce, comprensiva e anche molto carina, piccola, minuta ma con le forme giuste, baciandola sulla nuca le tolsi il leggero vestito a fiori gialli e le accarezzai il seno nudo.
‘Ale, ti prego ‘ disse lei ‘ siamo sudati e appiccicosi, facciamo almeno una doccia.’
Io annuii mugolando e mentre continuavo a baciarla, mi spogliai, la presi per mano e la portai nel bagno. Aprii l’acqua, lo scroscio era già eccitante di per sé e la mia erezione lo dimostrava.
‘Ma subito, così, appena arrivati?’ cercò di protestare.
Abbracciandola da dietro glielo appoggiavo nel solco delle natiche e lei mostrando di gradire spingeva indietro il culetto per godere del contatto. Quando l’acqua fu della temperatura giusta entrammo nel box, per fortuna abbastanza ampio e cominciai a insaponarla. Lei faceva lo stesso con me, i baci e lo sfiorarsi dei nostri corpi ci eccitava sempre più. Le carezze si fecero sempre più intime, lei mi stringeva il cazzo cose se temesse di sentirselo sfuggire dalle mani, io con due dita nella sua fichetta la masturbavo strappandole gridolini di piacere.
Di colpo si divincolò e si inginocchiò di fronte a me, prima che potessi dire qualcosa aprì la bocca e iniziò a succhiarmelo con foga. Per non cadere mi appoggiai al muro, chiusi gli occhi e la lasciai fare per qualche minuto. Ogni tanto li riaprivo e la guardavo. Vedere il mio cazzo sparire nella sua bocca, guardare l’espressione di quel volto di bimba che mi stava regalando un pompino meraviglioso mi portò a un passo dall’orgasmo, ma non volevo che finisse subito, così, a malincuore la feci rialzare. Dopo fui io a sedermi sul piano doccia e lei ad appoggiare la sua fica bagnata sulle mie labbra. Le passavo la lingua sulla fessura fino a soffermarmi sul clitoride, per poi ripetere lo stesso movimento, con le mani le stringevo le natiche sode e tese stringendola sul mio volto. Dopo un po’ Ilenia prese a ondeggiare con il bacino sfregandosi alla mia bocca con un movimento sempre più convulso. Sentendola vicina all’orgasmo aumentai le mie leccate fino a che lei non venne con un grido strozzato, in quel momento incollai le labbra alla sua fica. Succhiando i suoi umori producevo un rumore osceno che mi fece eccitare ancora di più.
Mi alzai, chiusi l’acqua e la feci uscire dal box. Ci trovammo proprio davanti allo specchio, lei si appoggiò al lavandino, mi volgeva le spalle, i lunghi capelli scuri, bagnati, le coprivano buona parte della schiena. Mi abbassai appena sulle ginocchia e presi a strofinarle la punta del cazzo alla fica fradicia. A ogni passaggio la sentivo venire indietro cercando un contatto che ogni volta le sfuggiva. Mi divertivo a tormentarla così, prolungando il gioco fino a trasformarlo in un piacevole supplizio.
Nello specchio vedevo le sue labbra semiaperte e gli occhi che mi imploravano di prenderla mentre con le dita le stuzzicavo i capezzoli turgidi in un sottile gioco di piacere-dolore.
D’improvviso spinsi con forza, piantandomi dentro di lei il più possibile, la sua bocca si spalancò emettendo un grido strozzato.
‘Oh sì, tesoro, finalmente…’ mugolò.
Cominciai a muovermi, prima lentamente e poi sempre più veloce, il suo bacino accompagnava i miei movimenti e i nostri sguardi si cercavano incatenati nella luce dello specchio.
Ogni volta mi sembrava di raggiungere un punto più profondo dentro di lei, spingevo incitato dalle sue parole sconnesse.
‘Spingi… spingi… voglio sentirti di più…’ ripeteva spingendo il culo verso di me. Sentendomi sul punto di venire, aumentai ancora il ritmo, con la mano le scivolai sul ventre fino ad accarezzarle il clitoride. Bastarono pochi sfioramenti per portarla oltre il punto da cui non si può ritornare, la sentii gemere sempre più forte e gridando mi scaricai dentro di lei proprio mentre avvertivo le contrazioni del suo orgasmo.
Dopo rimanemmo lì, abbracciati, ansanti, ad ascoltare solo il nostro respiro. Sentivo il mio cazzo ritirarsi piano dalla sua fichetta e il mio sperma colarle lungo le cosce.
‘Amore…’ le sussurrai piano, con il respiro affannato, baciandola sul collo.
Le sembrò riscuotersi appena. Sorrise.
‘Dobbiamo essere impazziti a gridare così, sono sicura che ci hanno sentiti.’
‘Bene ‘ risposi io ‘ i clienti dell’albergo dovranno abituarsi, questo era solo l’antipasto di ciò che succederà stanotte.’
Il mugolio di piacere di Ilenia si spense nel nostro bacio. La nostra vacanza era iniziata davvero bene.

Per suggerimenti, commenti o critiche: vinile1@libero.it

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