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io e la mia ragazza esibizionisti

By 26 Agosto 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Io e la mia ragazza siamo stati sempre molto uniti pur avendo avuto, come tutti, normali alti e bassi.r32;Ci siamo trovati a scuola e lei era la più carina della classe.r32;Io, molto intraprendente e molto geloso, spesso la controllavo.r32;In me, come in lei, esisteva già una velatissima tendenza all’esibizionismo.r32;Mentre io manifestavo questa tendenza apertamente, con il mio temperamento espansivo, lei veniva spesso trascinata da me in questa voglia di distinguersi ed emergere sugli altri.r32;Già allora, pur essendo gelosissimo, mi piaceva mettermi in mostra e mostrare la mia stupenda ragazza agli altri.r32;Una volta, appena diciottenni, spesso passavamo ai giardini pubblici le nostre pause-pranzo scolastiche.r32;Ci sistemavamo sopra una piccola collinetta immersa nel verde.r32;Da lì si poteva ammirare il panorama con un fiumiciattolo attraversato da un piccolo ponte di legno e, nelle vicinanze, un rigoglioso canneto verde.r32;Quel canneto sapevo che era meta di coppiette e segaioli e vi era un vero e proprio camminamento interno con tanto di fogli di giornali porno sparsi qua e la.r32;La mia ragazza aveva una camicetta che, tenuta leggermente aperta davanti, faceva intravedere parte dei graziosi seni, e una gonna a coste un po’ larga, che arrivava al ginocchio.r32;Seduti vicini sulla collinetta guardavamo il paesaggio e parlavamo dell’estate in arrivo e della voglia di far bagni e prendere il sole.r32;Dalla stradina sotto vedo un uomo sulla trentina che cammina cercando di nascondersi fra i rami di un salice.r32;Si ferma, forse credendosi non visto, e comincia a toccarsi la patta sui pantaloni, poi capisco immediatamente perché.

La mia ragazza era seduta con le ginocchia alzate e le braccia ed il viso poggiate su di esse per meglio godersi il panorama.r32;La gonna copriva le gambe sopra ma lasciava un magnifico panorama che io, seduto di fianco, non potevo vedere.r32;La sotto, ad una ventina di metri, l’uomo si godeva letteralmente il panorama delle mini mutandine della mia ragazza.r32;Quando me ne accorsi fui dapprima geloso poi, senza avere il tempo di pensare, il mio cazzo si ingrossò nei pantaloni e scoprii di essere eccitatissimo da quella situazione.r32;

Era primavera e “sentivo la primavera”.r32;Mi buttai nella prima esperienza “strana” mia e della mia ragazza.r32;Cominciai a baciarla e le toccai le gambe prima dalla parte coperta dalla gonna poi, pian piano, la mia mano si posò sulle gambe nude, all’interno delle cosce, per cercare le parti più intime scoperte dalla gonna.r32;Intanto, con l’altra mano, le scostai la camicetta in modo tale che si potesse intravedere uno dei seni sodi.r32;Vidi, la sotto, che l’uomo si toccava il cazzo sempre tenendo la mano fuori dai pantaloni, intonando un principio di sega.r32;La mia ragazza sembrava riuscisse ad intravedere l’uomo la sotto, che nel frattempo si avvicinò un po’ e cercò di nascondersi fra le piante del canneto, forse volutamente semiscoperto.r32;Lei, in questo modo, ne poteva godere la sua presenza e la sua masturbazione.r32;La mia mano venne a contatto con le mutandine della mia ragazza.r32;Percepii il calore e la sua eccitazione.r32;

Delicatamente le scostai da un lato le mutandine cercando di non toccarle il sesso ma lasciandolo scoperto ed alla visione dell’uomo nascosto sotto di noi.r32;Le sussurrai all’orecchio “mi sembra di vedere qualcuno nel canneto che ci sta spiando”.r32;Lei rispose: “dove, io non vedo nessuno”.r32;Le stavo toccando la figa bagnatissima e le massaggiavo il clitoride.r32;Il “tipo” la sotto sfoderava il suo cazzo ormai fuori dai pantaloni intento in una masturbazione furiosa.r32;La troia della mia ragazza sapeva di essere vista, era impossibile non vedere il “tipo” la sotto anche se appena nascosto.r32;Continuai a sditalinarla fino a quando la sentii gemere quasi impercettibilmente in uno stupendo orgasmo mentre lei aveva gli occhi puntati la sotto, verso quell’uomo che, con il cazzo di fuori, stava riversando quintali della sua sborra per terra al nostro indirizzo e verso la figa bagnata di quella troia della mia ragazza.

Immediatamente dopo arrivò gente ed abbiamo dovuto ricomporci.r32;La sera stessa scopammo più volte, da quel giorno iniziai a scoprire l’eccitazione dell’esibizionismo grazie anche ad episodi eccitanti.

Era una domenica di maggio al mare con la mia ragazza, ancora le spiagge erano quasi deserte, e con sorriso le dissi: “Dai, mettiti in topless tanto non c’è nessuno…”

Lei gran porca, alta, non tanto snella, ma dalle forme generose, una quarta di seno, capelli neri lunghi, labbra carnose, bel sedere, mi dice: “Ma dai”, bellina pure…

Io insisto, ma lei aveva già preso la decisione, voleva solo essere pregata, allora le slaccio il pezzo di sopra del suo bikini e un po’ in imbarazzo si mette a pancia giù a prendere il sole, allora prendo le sue mutandine e le ritiro dentro il solco del sedere, tipo perizoma.

“Ma dai” dice lei e io “Dai lascia che ti frega, tanto chi ti vede e poi non sei la mia maialina??” lei intuisce infine il mio giochino e allora si lascia andare, in quel momento passa un coppietta, giovani entrambi, ragazzini, lei si volta sulla schiena si tira sui gomiti a seno scoperto e con le mutandine ridotte, in parte infilate anche in figa, e con le gambe piegate, inizia a muoverle aprendo e chiudendo in continuazione…

Io inizio ad eccitarmi, lui passa e di colpo si volta a gurdare il paradiso in mezzo alle cosce della mia femmina, lei fa un sorrisetto e poi mi guarda, la tipa naturalmente strattona lui per il braccio e lo trascina incazzata.

Il mio amore mi guarda e dice: “Che gelosona, ti va di giocare a palla??”

Iniziamo a lanciarci il pallone e casualmente a lei scappava in continuazione dalle mani e lo rincorreva facendo sobbalzare i favolosi seni.

Ad un certo punto passano dei ragazzi, lei si gira e mi fa: “Vuoi che mi rivesto?” ed io: “No continuiamo a giocare!”

Ma guarda…la palla finisce proprio lì, lei corre, raccoglie il pallone da terra mettendosi letteralmente a 90 gradi e mettendo in mostra tutto il suo bel frutto perfettamente rasato e risaltante grazie al chiaro del costume e da com’è infilato dentro poi si alza mette il pallone sotto un braccio, li guarda, si accarezza i seni e fa un sospiro tipo godimento, poi si gira verso di me sorridendo e riparte di corsa. Quelli per poco vengono nelle loro mutande, io pure, ma ho altri progetti. Lei si stanca di giocare, facciamo una passeggiata e saliamo verso le dune di sabbia, molto più deserte, si toglie anche gli slip e mi dice: “Dai, ora trombami, non dirmi che mettermi in mostra non ti ha eccitato?”, avevo tra le gambe un pezzo di marmo, non sono dotatissimo sono tra i 20 e i 22cm, non fece in tempo a finire l’ultima sillaba che già i miei boxer erano ai miei piedi e la stavo girando per penetrarla da dietro. So che la fa impazzire perché dice che in quel modo le tengo la passera ancora più aperta. La scopai con foga mentre ogni tanto qualcuno passava a una cinquantina di metri vedendoci nel nostro amplesso. Dopo una decina di minuti le venne e a sentire i suoi gemiti venni anch’io riempendole la figa di sborra. Si alzò col costume in mano, completamente nuda e liscia sgocciolante di caldo sperma e mi disse: “Vado a fare un bagno, così mi ripulisco la passera, cosa fai? vieni con me o mi faccio lavare da qualcun altro?”

Mi piace l’esibizionismo, ma non il tradimento e a lei pure, la prendo per mano e camminiamo nudi tra quei pochi ragazzi e ragazze che c’erano in quella domenica di maggio al mare, entriamo in acqua, ci laviamo e dopo qualche minuto riprendiamo a scopare come ricci dentro l’acqua.

Una delle domeniche e delle scopate più belle, ma non l’unica avventura da esibizionisti.

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