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Racconti Erotici Etero

io, lei, l’amante e l’amico dell’amante

By 2 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo è un racconto di fantasia, ma che mi piacerebbe molto realizzare nella realtà. In realtà sono tre racconti basati su una premessa base. La coppia protagonista dei racconti è formata da me, Andrea, di anni 30 (178 x 68 kg) e da mia moglie, Giulia, di anni 29 (165 x 51 kg). Viviamo in una piccola città di provincia. Vi descrivo in breve come siamo e la nostria storia per meglio apprezzare le mie fantasie.
Dunque io sono bisex passivo da sempre, la mia prima volta con un uomo risale a quando avevo appena compiuti 18 anni, lui era molto più grande di me ed era solo attivo. Mia moglie invece dice di essere etero al 100% e non sa assolutamente del mio lato bisex, sessualmente non prende mai l’iniziativa, ogni novità viene prima vissuta con diffidenza, poi se la cosa l’aggrada ogni tanto si riprova, ma al 90% i rapporti sono quasi sempre nella classica posizione alla missionaria. Ogni tanto mi concede il culetto. Per quanto riguarda i bocchini invece, me li fa, ma ahimè senza ingoio. Io invece sono un vero porco, sessualmente ho provato quasi tutto quello che c’era da fare e che mi eccita: in passato ho avuto esperienze con diversi uomini, anche con 2 insieme, ma sempre con ruoli passivi.
Con mia moglie siamo stati fidanzati per 9 anni poi ci siamo sposati. Lei lavora mentre io purtroppo pochi mesi prima del matrimonio ho perso il lavoro ed ancora oggi sono disoccupato.
Il primo racconto che state per leggere parte da circa 6 mesi prima della data del matrimonio.

Mentre stiamo scopando gli tocco il buchetto del culo, glielo sfioro, lo accarezzo e intanto la stantuffo per bene facendoglielo sentire bene. In fondo ho un cazzo piccolo, sui 15 cm, quindi cerco di usarlo al meglio delle mie possibilità. A lei piace prenderlo in culo, ma solo quando lo dice lei, altrimenti si fa solo male e non gode assolutamente. Questi sono i suoi giorni fertili e così è un po’ più porca del solito, poi stasera siamo usciti con amici ed ha bevuto un po’ di vino. A lei basta un bicchiere di vino per abbattere un po’ dei suoi tanti freni inibitori. Mentre gli accarezzo il buchetto e la stantuffo gli dico: – Amore, ma non ti piacerebbe che al posto del mio dito ci fosse un altro cazzo? E lei zitta, non risponde e continua a godersi la scopata. Dopo un po’ gli metto un dito in bocca e lei inizia a mimare un bocchino (questa pratica gli è sempre piaciuta). Alchè gli dico: – allora lo vedi che ne vorresti un altro? E lei sempre zitta. Dopo un pò lei gode così e io subito dopo le sborro sopra la pancia. Mentre ci risistemiamo la prendo un po’ in giro dicendogli che se vuole metto un annuncio su un sito porno e gli trovo un singolo che possa giocare con noi. Lei mi dice che non è il caso, non vuole e dice di non provarci nemmeno.

Passano un paio di giorni e si torna a scopare, anche questa volta riparte il giochino del dito prima a solleticarle il culo eppoi in bocca a mimare il bocchino ed io anche questa volta non mi faccio scappare l’occasione per rifarle la proposta del singolo. Lei rifiuta sempre, specialmente dopo che ha avuto l’orgasmo.

Io ormai non ci dormivo la notte e la volevo vedere alle prese con un altro uomo, nelle mie fantasie quest’uomo doveva essere sui 50 anni, molto dotato, bisex attivo, con carattere dominante, colto, raffinato, magari anche sposato, ma comunque libero di potersi prendere i suoi ritagli di tempo per poter stare con noi. E doveva prenderci entrambi a suo piacimento.

Ormai avevo deciso. Era solo questione di giorni e avrei messo un annuncio per cercare il singolo, così se riuscivo a trovarlo ed a convincere lei i tempi per un incontro sarebbero stati molto più brevi.

Un sabato dopo siamo andati ad una festa di compleanno ed abbiamo mangiato e bevuto molto vino, cosa che l’ha mandata un po’ su di giri. Abbiamo anche un po’ ballato e ci siamo limonati con passione come i primi anni in cui stavamo insieme. Quando siamo arrivati a casa mia abbiamo iniziato a scopare con grande passione. In mente mia aspettavo solo il momento più opportuno per fargli ammettere che anche lei voleva farsi scopare da me e da un altro. Così ho iniziato a giocare come il gatto con il topo, la portavo sull’orlo dell’orgasmo per poi tirarmi indietro, questo 3 o 4 volte, sempre alternando il dito un po’ dal culo un pò alla bocca. E intanto gli dicevo: – Lo vuoi un altro cazzo, vero? Eh, dimmi la verità? Non ti Piacerebbe averne due con cui giocare? Guarda che io non sarei per niente geloso, sarebbe solo sesso e niente di più. Eh?! Che ne dici? Un altro bel cazzo, magari più grosso del mio che te lo prendi in bocca mentre io ti scopo da dietro.Eh?
Alla fine di questo discorso sempre pompandola a dovere gli esce un flebile sì, io non credendo di aver capito bene, gli richiedo: – Allora, hai detto di sì? Lo vuoi davvero un altro cazzo? E lei questa volta facendosi sentire meglio mi ridice di sì. Io a quelle parole non ce l’ho fatta e sono venuto immediatamente’lasciandola peraltro senza orgasmo da cazzo, ma dovendogliela toccare fino a farla venire.

Il giorno dopo l’annuncio era on line, naturalmente lei non ha partecipato minimamente alla stesura dello stesso per cui ho scritto ciò che cercavo io ovvero un bisex attivo. Le proposte sono piovute a centinaia, ma alla fine erano tutti senza i requisiti richiesti. Così i giorni passavano e la vita continuava come sempre. Io sapevo che non dovevo insistere molto con questo argomento così lo cacciavo fuori solo di rado e in determinate circostanze (leggasi mentre stava quasi per venire durante un’amplesso).

Finalmente mi risponde un uomo di 56 anni di una grossa città vicina, pareva avere tutti i requisiti richiesti: età, gran cazzo, bisex attivo, dominante, ecc. Prima di parlane con lei ho chiesto un incontro con il singolo, tale Mario. Ci siamo incontrati a metà strada in una stazione di servizio provvista di motel attiguo. A me lui è subito piaciuto fisicamente: alto 190 per 90 kg, molto possente, senza barba e baffi, in giacca e cravatta, bella macchina, si vedeva che ci sapeva fare. Ci siamo presentati e siamo andati a bere un caffè al bar. Mentre parlavamo del più e del meno è venuto fuori che aveva una ditta di software insieme ad un altro socio, alchè io gli ho detto che ero un programmatore e che stavo cercando lavoro e siamo rimasti d’accordo che qualunque sia stato l’esito dell’incontro mi avrebbe fatto un colloquio di lavoro.

Dopo aver finito lui il suo caffè ed io il mio succo alla fragola, siamo usciti e ci siamo diretti verso le macchine, a questo punto lui con fare deciso mi ha fatto notare che c’era il motel e mi ha detto: – Se vuoi vado a prendere una camera così approfondiamo la conoscenza. Facendo risaltare la parola ‘approfondiamo’ in modo molto malizioso. Io l’ho guardato un attimo in faccia e gli ho detto che non c’erano problemi. Mi ha detto di aspettare in macchina e che mi avrebbe telefonato non appena presa la chiave della stanza.
Vedo che entra nella reception e dopo 5 minuti riuscire per andare in macchina a prendere una piccola valigia. Dopo 5 minuti mi chiama e mi dice di raggiungerlo alla camera numero 7. Io con il cuore in gola e un po’ tremolante per l’emozione scendo e mi dirigo verso la camera. Busso e mi fa entrare. Come entro e gli passo accanto mi da una bella carezza sul collo, io mi giro e gli sorrido, lui chiude la porta e con una mano mi trattiene la spalla, mi fa girare e con un tono da non ammettere repliche mi dice: – E ora di fare la conoscenza del mio amichetto, su abbassati e caccialo fuori.
Io mi avvicino a lui e mi inginocchio, da sopra i pantaloni, con le mani inizio ad accarezzarlo e vedo subito che sotto c’è qualcosa di veramente grosso e mi viene l’acquolina in bocca, così senza indugi gli abbasso la cerniera ed infilo la mano per sentirlo meglio. Sento che il culo mi inizia a pulsare e ad allargarsi da solo dalla voglia di prenderlo dentro. Gli slaccio la cintura e gli abbasso i pantaloni e subito dopo anche le mutande. ‘ Cavolo, ma è enorme, mi farai male! E lui: – No, non ti preoccupare piccolo, ho portato tutto l’occorrente per non farti soffrire troppo, certo all’inizio ti farò male e mi implorerai di fermarmi, ma vedrai che dopo non ne potrai più fare a meno. Allora io mi ci avvicino e gli chiedo: – Posso toccarlo? E lui: – Certo, è tutto tuo’e presto anche della tua fidanzatina. Allora inizio a saggiarlo con le mani per rendermi bene conto di quanto sia grosso, benché a riposo, faccio quasi fatica a cingerlo tutto con una mano. è caldissimo e non è scappellato, proprio come piace a me, difatti adoro scappellare i cazzi. Mi ci avvicino e inizio a baciarlo piano sulla cappella, gli do qualche leccatina e intanto lui inizia a crescere, così prima che diventi troppo grande cerco di infilarmi almeno la cappella in bocca cosa riesce perché ancora a riposo. Dopo un po’ di leccate e pompate è perfettamente duro, ormai non lo riesco più a prendere in bocca e con la mano non riesco a cingerlo, avrà almeno un diametro di 6 cm al tronco e 6,5/7 alla cappella. è mostruoso. Dopo un po’ mi prende e mi fa alzare, mi si avvicina, mi cinge con le mani e mi bacia in bocca, io non me lo aspettavo e dopo un breve attimo di smarrimento penso che a caval donato non si guarda in bocca e così ricambio con passione il bacio. Dopo un po’ mi dice che ha voglia di sverginarmi il culetto, che intanto da sopra i jeans ha incominciato a palpare di gusto. Io gli faccio notare che non sono più vergine da molti anni, ma lui mi dice che da oggi sarò un vero frocio rottinculo. Lo guardo con preoccupazione, ma anche con un certa voglia.
– Spogliati nudo e stenditi a pancia sotto. Io eseguo immediatamente. Lui apre la borsa e vedo che ne estrae una peretta, va in bagno e dopo un po’ che fa scorrere l’acqua me la riporta riempita di acqua calda. Prende dalla borsa una crema, la apre e cosparge il becco della peretta di crema. Con le dita impiastricciate sento che mi inizia a frugare dentro il culetto e mi dice: – Sai che hai proprio un bel culetto sodo e a mandolino, sarà un vero piacere rompertelo per bene. Detto questo mi infila un dito dentro e lo gira e rigira, poi lo toglie e infila la peretta, mi dice di rilassarmi e sento l’acqua calda che entra in me. La sensazione è stupenda, un calore indescrivibile mi riempie tutto. Quando è finita mi dice di stare un paio di minuti fermo e di non cedere alla tentazione di andare in bagno a scaricarmi. Mentre io sto lì fermo lo sento che si spoglia completamente e mi guarda come un predatore guarda la sua preda inerme. Passati i 2 minuti mi si sdraia affianco mi accarezza la schiena con la mano e una volta giunto al culo mi ci infila dentro un dito, fa un po’ su e giù e poi quando lo ritiene lui mi dice che posso andare in bagno. Mentre sto ancora sul water lui entra e mette la peretta dentro il lavandino, poi si gira e mi offre il cazzo da ciucciargli, io lo faccio e dopo qualche pompata si stacca e mi dice di lavarmi che è il momento della seconda peretta. Io ubbidisco e così facciamo la seconda. Me ne fa in tutto tre, per stare tranquilli, dice.
Ci sdraiamo sul letto e lui mi viene sopra ed inizia a baciarmi, io allargo le gambe e gliele metto intorno alla vita. In quel momento vorrei essere una donna per farmi scopare e ingravidare da lui. Mentre stiamo così lui punta il cazzo sul mio ano, ma chiaramente è troppo grosso ed anche se il mio culetto ha tutta voglia di essere sfondato senza un po’ di crema non riesce proprio ad entrare.
Così mi rigira a pancia sotto, prende molta crema da barattolo, me la spalma sul culo, dentro, ci infila prima uno, poi due , poi tre dita, ed anche quattro, ed io godo perché ci sa fare. Mi dice: – Sei pronto frocetto per la tua prima volta? Ed io: – Si, sfondami tutto.
Si mette sopra di me e me lo punta sul buchetto, io intanto spingo per facilitarlo, entra un po’ di cappella, inizia a farmi male, spinge e il dolore aumenta, ma lui continua a spingere e ad entrare, inizio a piangere in silenzio dal dolore, mi sta spaccando in due, ho paura che mi abbia ferito e di essermi spinto troppo oltre. Non ce la faccio più e singhiozzando gli dico:
– Ti prego fermati. Non ho la forza di dirgli altro. E lui:
– Mi dispiace è troppo tardi, ci dovevi pensare prima puttanella. E con una botta secca infila il resto del cazzo dentro di me. Io rimango per qualche secondo senza respirare, con la bocca aperta per gridare, ma nessun suono riesce ad uscire. Lui intanto sta fermo immobile dentro di me. Mi dice:
– Ora rilassati e stai fermo, vedrai che in un paio di minuti ti ci abitui e poi non ne potrai più fare a meno. Le lacrime in tutto questo tempo non hanno smesso di fermarsi. Forse perché gli faccio pena, ma mi si avvicina e cerca di baciarmi in bocca. Io sto lì stordito da dolore, ma pur di non pensare al male che ancora sto provando al culetto, accolgo il suo bacio e ricambio con passione. Dopo un paio di minuti a baciarci, il dolore sento che diminuisce, lui pare accorgersene, forse perché le lacrime non mi escono più, ed incomincia muoversi pianissimo in me.
Dopo qualche minuto di movimenti lenti e baci mi chiede se va meglio, io gli dico ovviamente di sì, così inizia a muoversi sempre più veloce fino a scoparmi regolarmente a ritmo normale. Ormai mi sono abituato a lui e invece del dolore inizio a sentire piacere, inizio a sentirmi pieno, posseduto da lui, sento un corpo estraneo caldissimo dentro di me che mi sta dando piacere. Lui se ne accorge del mio crescente godimento e allora inizia a spingere davvero forte e più lui spinge forte più io godo. Poi ad un certo punto si ferma e mi dice:
– Allargati le chiappe e tienile aperte che voglio vederti il buco. Io lo faccio e lui lentamente si sfila, quando arriva alla cappella fa un po’ fatica ad uscire ed a me causa un po’ di dolore.
– Wow adesso si che non sei più vergine, ora hai una grotta al posto del culo! Aspetta un paio di mesi di trattamento così e ti potrò mettere dentro tutta la mano. Sentiti quanto sei largo.
Io con la mano vado verso il buchetto e ci metto dentro 2 dita, ma non bastano, ne infilo 3 e ci stanno ancora larghe, infilo il quarto dito ed anche il pollice e riesco ad entrare senza fatica fino alle nocche. Me la tiro fuori e mi controllo la mano per vedere se è sporca di sangue, ma così non è per fortuna. Tranquillizzato, mi rilasso non poco, e alzo il culetto alla ricerca del cazzo. Lui capisce e subito cerca di rimetterlo dentro, ma la cappella è sempre troppo grossa e fa fatica ad entrare ed a me causa un po’ di dolore.
– Hai!
– Lo so io cosa ci vuole per farti allargare bene.
E così inizia a pompare veloce poi lo toglie tutto in una botta e lo rificca con decisione tutto dentro, e così via per un po’ fino a quando anche la cappella entra bene dentro.
– Ora vediamo come cavalchi!
Lui si stacca e si mette sdraiato e io mi ci metto sopra a smorza candela, gli prendo il cazzo e me lo punto nel culo, mi abbasso e mi impalo fino in fondo. Mentre lo cavalco mi guarda il pisellino, che già di per se è piccolo in più quando lo prendo nel culo mi diventa ancora più piccolo, e mi dice:
– Ma con quel pisellino la riesci a far godere la tua ragazza?
-Sì, ma mi ci devo impegnare tanto e comunque la faccio godere quasi sempre toccandogli il clitoride.
Mi deride un po’ e poi mi dice che ci penserà lui da adesso a farla godere per bene.
Poi me lo tocca e mi dice che ha conosciuto donne in passato che avevano il clitoride più grosso del mio pisellino. Io a quelle parole non so che rispondere allora mi abbasso e lo bacio in bocca e lo cavalco ancora più forte.
Dopo un po’ mi chiede:
– Dove vuoi che ti vengo? In bocca o nel culo?
Io gli chiedo di venirmi in bocca perché gli voglio bere tutta la sborra che ha nei coglioni, ma che comunque se lui preferisce venirmi nel culo è libero di farlo.
– No, per questa volta faccio scegliere te dove sborrare. Dalla prossima non avrai voce in capitolo.
Io mi riabbasso e lo bacio con dolcezza per ringraziarlo e lui di questo ne è contento.
Mi dice di rimettermi sdraiato, si mette sopra di me e mi fa mettere le ginocchia vicino al viso, io me le tengo con le mani e lui ha tutto il mio culo aperto davanti, me lo infila forte e inizia a pompare veloce, spesso lo fa uscire tutto per poi rimetterlo dentro. Dopo una decina di minuti sento che gli si ingrossa ancora di più e capisco che sta per venire, difatti si stacca e mi mette una mano dietro la nuca per farmi avvicinare al suo cazzo. Gli schizzi mi finiscono direttamente in gola, poi dopo 4 o 5 schizzi gli inizia a sgorgare come lava, io intanto mando giù, ma ancora non riesco a gustarmela bene, così mi faccio riempire bene la bocca e solo quando ha finito e che ho la bocca piena ne inizio a mandare giù piccoli sorsi per gustarmela con vero piacere. Quando l’ho finita, inizio a pulirgli bene il cazzo finchè non gli torna lucido.
Ci sdraiamo sul letto sfiniti ma contenti, appena riacquisto un minimo di forze mi ci avvicino, gli bacio il torace e gli tocco il cazzo. Dopo qualche carezza mi dice:
– Ho sete, prendimi da bere nel frigobar.
Io subito mi alzo e gli prendo dell’acqua e gliela verso in un bicchiere.
Dopo bevo pure io e iniziamo a parlare di mia moglie, gli faccio vedere qualche foto a viso scoperto e mi dice che è una bella figa e sarà un piacere scoparla.
Io gli dico che lei non sa nulla della mia bisessualità e che quindi le prime volte lui non dovrà in alcun modo parlagli dell’annuncio vero e del nostro incontro, lui accetta e capisce la situazione.
Concordiamo che la prima volta si limiterà a scoparla, a umiliarmi leggermente e a darmi piccoli ordini. Poi con il passare del tempo inizierà a dire alla mia ragazza che secondo me io sono bisex e che comunque ho un bel culo e che gli piacerebbe farselo. Poi rimaniamo d’accordo di vedere il da farsi con il passare del tempo e l’evolversi della situazione.
Dopo aver parlato gli chiedo se ha ancora voglia per fare bis, ma mi dice che si è fatto tardi e che l’indomani mattina presto ha una riunione con dei clienti importanti, quindi ci andiamo a fare la doccia insieme. Nella doccia però la voglia, mentre gli lucidavo con la lingua l’uccello, gli ritorna impellente e dopo avermi fatto alzare e girare con un bel colpo di reni mi incula selvaggiamente fino a riempirmi l’intestino di sperma.
Arrivato a casa come mi metto sul letto crollo sfinito.
L’indomani chiamo Giulia e gli dico che mi ha contattato un singolo che forse fa al caso nostro, come glielo dico inizia a dire che per lei era solo una fantasia, che non dovevo farlo, che sono un malato, un porco ecc. Insomma finisce con una litiga ed una certa delusione da parte mia, ma decido che se lei non ci sta io continuerò a vederlo da solo.
La sera ci incontriamo a casa mia, era la nostra serata sesso, quindi non gli accenno al discorso della mattina per non farla innervosire e rischiare di andare in bianco. Ci iniziamo a sbaciucchiare, ad accarezzarci, e finiamo a scopare. Come le altre volte, inizio a giocare con le dita tra il culo e la bocca e lei inizia a gemere molto più delle altre volte così gli dico: – Allora porcellina, stai fantasticando sul singolo che ci ha contattati, eh? Brava, brava!
Dopo un po’ ritorno alla carica e sempre lasciandola sull’orlo dell’orgasmo gli chiedo: – Allora questo singolo lo vuoi conoscere o no? Guarda che se lo conosci per un caffè mica te lo devi scopare per forza. Ti puoi sempre rifiutare. Questo è un tipo serio, è sposato , mica si mette a rompere i coglioni, se non è aria capisce e se ne và com’è arrivato.
A queste parole lei mi risponde: – Va bene, basta che mi giuri che se non mi piace ti faccio un cenno e ce ne andiamo e non mi riproponi più una cosa del genere.
Allora io me la rischio tutta e dico che ci sto, faremo così, se va bene ok , altrimenti ci metterò una pietra sopra.
Continuiamo la scopata con un’intesità mai provata prima da parte di entrambi, quando abbiamo finito lei mi dirà che è stato bellissimo e che mentre lo facevamo a pensato di avere un altro cazzo con cui giocare e io gli rispondo aspetta di farlo in 3 veramente, poi si che godrai come una maiala. Ci siamo detti che siamo l’amore l’uno dell’altro e poi lei se ne è andata a casa sua.
Subito dopo chiamo Mario e gli dico che lei ha accettato e che lo richiamerò appena sapremo quando incontrarlo.
Per via di vari impegni di tutti e delle mestruazioni di Giulia, l’appuntamento viene fissato per circa 15 giorni dopo in una casa al mare di Mario.
Gli ultimi giorni io e Giulia siamo stati sempre eccitati ed ogni momento era buono farlo, non l’ho mai vista così porca, anche le inculate erano frequentissime. Il giorno dell’appuntamento poi coincideva con la sua ovulazione, quindi sarebbe stata al suo massimo della porcaggine.
Era di sabato sera, Giulia si era comprata un vestitino nero molto semplice ma bello in seta, da indossare senza reggiseno, sotto si era messa delle autoreggenti che gli avevo regalato per l’occasione e un piccolissimo perizoma nero. Si era intimamente rasata, tranne che per una piccolissima striscia sopra la patatina. Insomma era bellissima e sexy ma non volgare.
Prima di andare ci siamo baciati e giurati amore eterno. Io gli ho messo una mano sotto la gonna ed ho sentito il perizoma zuppo di umori, lei dal canto suo mi ha toccato il cazzo duro ormai da ore se non da giorni e a momenti non venivo. Sono dovuto scappare in cucina e bere un bicchiere d’acqua fresca e pensare ad altro.
Poi siamo usciti di casa.
La casa al mare si trovava a circa una trentina di km dalla nostra città, nel tragitto ogni tanto alzavo la gonna di Giulia e gli toccavo la fica che era bagnatissima, tanto che si è dovuta mettere un fazzolettino sotto per non bagnare vestito e sedile della macchina.
La casa di Mario era una villetta un po’ isolata vicino al mare, io sono sceso e sono andato a citofonare, mi ha aperto il cancello e abbiamo parcheggiato la macchina, siamo scesi e ci siamo diretti verso la porta. Mario ha aperto la porta quando stavamo a circa 2 metri da essa. Ha subito salutato Giulia con un baciamano e me con una stretta di mano, molto molto vigorosa, forse troppo.
Era vestito in giacca e pantaloni neri. Subito ha incominciato a fare i complimenti a Giulia, dicendogli che era molto più bella dal vivo che in foto, che io ero fortunatissimo a stare con una ragazza così bella e che era invidioso di me che di li a poco me la sarei sposata. Insomma ha corteggiato Giulia da vero galantuomo sin da subito. Ci ha fatto accomodare in salotto e ci ha offerto un vino molto dolce che Giulia ha gradito moltissimo (in realtà il vino che piaceva a Giulia glielo avevo suggerito io).
A casa Mario aveva messo della musica molto rilassante, un po’ di blues, un po’ di jazz e un paio di canzoni di tango argentino. Proprio alla seconda canzone di tango, visto l’apprezzamento che aveva dichiarato Giulia quando aveva sentito la prima Mario gli chiese:
– Giulia, lo sai ballare ?
– No, sarei voluta andare a lezione, ma qualcuno non mi ci ha mai voluta portare. Disse Giulia guardandomi.
– Bè, sarei lieto di darti io la prima lezione. Rispose Mario alzandosi e dandogli la mano.
In quel momento il tempo si è fermato, almeno per me, perché se si alzava il ghiaccio si sarebbe rotto altrimenti non so come sarebbe andata a finire. Fatto sta che lei l’ha guardato fisso negli occhi e con un lieve sorriso gli ha dato la sua mano. Il tutto senza neanche degnarmi di uno sguardo.
Come alzata, Mario l’ha portata al centro della stanza dove c’è più spazio ed hanno iniziato a ballare, vedevo la mano di Mario scorrere liscia sul vestito di seta di Giulia, indigiure appena un po’ su alcune zone invece che su altre. Poi la canzone è finita e il ballo anche, naturalmente con il classico caschè , ed io in quel momento pensavo che l’avrebbe baciata, ma così non è stato. Sono tornati verso di me, abbracciati, la mano di Mario sul fianco di lei, ma molto in basso quasi sul culo.
Quando l’ha rifatta accomodare sul divano gli ha chiesto:
– Mi concederai ancora un altro ballo?
– Certo, non appena ce ne sarà l’occasione. è stata la risposta di Giulia.
Mario versò altro vino a tutti, poi iniziò a parlare con Giulia di lavoro, dei suoi studi ecc, estraniandomi completamente da loro, fino a quando mi chiese:
– Andrea, mi andresti a prendere un po’ di ghiaccio nel freezer in cucina, per favore. Guarda la cucina è dietro quella porta.
– Certo. Così mi sono alzato e li ho lasciati da soli, sapendo che quella del ghiaccio era solo una scusa per farli rimanere da soli.
Mi sono alzato e sono andato in cucina a prendere il ghiaccio, poi ho aperto un po’ la porta della cucina per vedere cosa succedeva nell’altra stanza, ma con mio grande stupore non stava succedendo niente. Così ho fatto ritorno in sala con il ghiaccio. Dopo un po’ Giulia ha chiesto a Mario dove fosse il bagno, il quale subito si è alzato e porgendogli la mano l’ha invitata a seguirlo. Mano nella mano Mario se l’è portata via, sopra delle scale. Come non li ho più visti il tempo per me si è fermato nuovamente. E questa volta a ragione, visto che Mario non è risceso prima di 10 minuti abbondanti. Quando è tornato, sulla faccia aveva un sorriso soddisfatto, mi si è avvicinato e mi ha fatto vedere una cosa, all’inizio non capivo che fosse, ma poi dopo un paio di secondi ho realizzato che si trattava del perizoma nero di Giulia. Non contento di cio mi ha avvicinato 2 dita sotto il naso ed ho subito riconosciuto l’odore della fica di Giulia. Lui da vero porco, me le ha fatte annusare bene e poi mi ha detto:
– Puliscimi le dita.
Ed io prontamente gli ho leccato le dita come se gli facessi una pompa.
Dopo 5 minuti Giulia è tornata tra noi, con la faccia un po’ arrossata.
Mario era seduto al mio fianco, e battendosi sulla coscia gli fece capire che si doveva sedere sopra la sua gamba, lei gli si è avvicinata, mi ha dato uno sguardo fugace e si è seduta sopra la sua coscia sinistra dandomi la schiena. Come si è seduta, Mario gli ha cinto la vita con il suo braccio e gli ha iniziato a solleticare il fianco.
Giulia rivolgendosi a Mario gli dice:
– Gliele hai fatte vedere?
– Sì, certo. Appena sono sceso.
– E cosa ha detto?
– Niente se ne è semplicemente venuto nei pantaloni senza nemmeno toccarsi.
Lei si gira e mi guarda con un’aria un po’ schifata. Io non reggo il suo sguardo abbasso gli occhi.
Fa una piccola risata, e dice ‘ Bah!
Poi si abbassa e per la prima volta bacia un uomo che non sono io. E per di più davanti a me.
Se non avessi sborratto pochi minuti prima, me ne sarei venuto un’altra volta sicuramente. Il bacio è stato dolce e appassionato allo stesso tempo.
Ho scordato di dire che io per Giulia sono stato il primo e unico ragazzo della sua vita, fino a quel momento. A me ha dato il suo primo bacio e a me ha dato la verginità di fica e del culo.
Mentre si baciavano Mario ha infilato la mano sotto il vestito di Giulia andandogli a toccare la fica. E dopo un paio di minuti e di toccamenti si sono staccati, mi hanno guardato e Mario mi ha detto:
– Noi andiamo in camera da letto, tu che fai? Vieni con noi o rimani qua?
– No, no, vengo anche io. Gli rispondo con un filo di voce.
Mano nella mano loro mi fanno strada fino in camera da letto. Appena entrati si avvicinano al letto e si ribaciano di nuovo. Io invece mi metto sopra un pouf in un angolo della stanza. Mentre si baciano Mario tira la cerniera del vestito di Giulia e glielo lascia cadere lungo i fianchi. Così lei adesso è completamente nuda tranne che per le autoreggenti e le scarpe con il tacco. Lui gli passa un dito sulle labbra e lei lo accoglie e glielo succhia, allora Mario glielo toglie di bocca e va a cercare il culetto di lei, e mentre ancora si baciano capisco da un movimento brusco di Giulia che Mario gli ha messo il suo ditone nel culetto. Vedo la sua mano che si muove e il suo dito spingere e riuscire per un po’ di volte. Poi si staccano e lui le fa capire che è ora di abbassarsi e liberargli il cazzo.
Lei si abbassa e ripete pressappoco gli stessi gesti che avevo fatto io in motel, quando finalmente lo libera dalle mutande con una faccia frastornata dice:
– Ma è vero? è enorme.
Lui mi guarda e ride.
Rimane un po’ lì a fissarlo poi si avvicina e lo incomincia a baciare, a leccare ed a ciucciare. Nelle sue manine, ancora più piccole delle mie, quel cazzo sembra ancora più grande.
Mentre lei ha il cazzo in bocca, Mario intanto si toglie la camicia e si slaccia la cintura.
Gli fa un cenno e lei si stacca e si sdrai sul letto pronta a riceverlo. Lui si siede e si toglie scarpe e pantaloni e gli si mette sopra iniziandola a baciare appassionatamente. Giulia allarga le gambe e lo cinge in vita, al contrario di me e per sua fortuna ha un fica che è un brodo e non appena Mario gli appoggia la cappella questa scivola subito giù. Lei intanto è tutta un lamento di goduria
– Ahhh, sììì. Ma fai piano che non sono abituata, è troppo grosso per me.
E intanto lui avanza, lentamente, ma inesorabilmente. Fino ad arrivare ai coglioni. A questo punto lei dice:
– MMM, non mi ero mai sentita così piena, mi sembra di sentirlo in gola, è bellissimo.
Io in tutto questo tempo mi sono spogliato nudo e mi sto gustando la scena sempre seduto sul pouf.
Vedere quel cazzone gigante scomparire dentro la michetta di Giulia è un emozione indescrivibile, sento eccitazione, rabbia, gelosia, orgoglio, invidia per non essere al suo posto. Insomma un vortice di emozioni che solo chi ha provato una cosa del genere può capire.
Dopo neanche 5 minuti di scopata, Giulia se ne esce dicendo:
– Cavolo sono già venuta 2 volte, sei fantastico. Continua così.
Dopo un po’ lui inizia a fare come faceva con me per vedere come mi aveva allargato il culo ed inizia ad entrare ed uscire completamente da lei. Bè la fica di Giulia così aperta non l’aveva mai vista!
Cambiano posizione e lei si mette di sopra, vedo che prende il cazzone di Mario e se lo punta all’ingresso della vagina per poi scendere e farselo sparire tutto dentro. Lui la fa avvicinare a se e iniziano a baciarsi, il ritmo aumenta ed ogni tanto il cazzo esce fuori e lei è costretta a riprenderlo e rimetterselo dentro.
Ad un certo punto Mario mi chiama e mi dice:
– Andrea, vieni sul letto anche tu e inizia a stuzzicarle il culetto.
Io non me lo faccio ripetere 2 volte e mi metto dietro di lei ad accarezzargli e leccargli l’ano, ogni tanto ne approfitto, essendo non visto da lei, per toccare le palle e il cazzo di Mario. Ad un certo punto mentre sto piegato a leccare il culo di Giulia, il cazzo di Mario gli scivola fuori e io velocemente gli do una ciucciata veloce e lo spingo di nuovo verso la fica di Giulia.
A questo punto il culetto di Giulia è abbastanza dilatato che gli riesco a mettere facilmente 3 dita dentro e credo sia pronta per la sua prima doppia penetrazione.
– Mario, secondo me è pronta.
Allunga un braccio e infila con decisione un dito nel culo di Giulia, ne mette un altro, ma gia fa fatica ad entrare. è logico, io avevo fatto i conti con la misura del mio cazzo e non del suo.
– No, è stretta, ha bisogno di essere allenata bene per prendere il mio’ Non trovi? Mi dice guardandomi in faccia sorridendo.
– Se ce la fai mettici il tuo.
Loro si fermano e io cerco di infilarglielo, la cosa è sì complicata, ma comunque più semplice di quanto credessi. Il mio cazzo entra tutto e Mario mi dice di stare fermo e farla abituare. Giulia intanto gradisce molto il trattamento e viene un’altra volta.
Il ritmo lo fa solo Mario io mi limito a stare quasi fermo, a lei piace molto, però dopo pochissimi minuti io non ce la faccio più e gli sborro direttamente in culo. A questo punto Mario mi dice:
– Come? Hai già finito? Neanche il tempo di farla abituare. E poi rivolto a Giulia:
– Ma davvero tu hai resistito tutti questi anni facendo sesso solo con lui. E lei ridendo gli dice:
– E che dovevo fare, sono innamorata, ma da oggi che ho visto il paradiso credo che inizierò a recuperare il tempo perso. Mi guarda e mi fa un occhiolino da zoccola per poi ributtarsi giù a baciare Mario.
Dopo un po’ cambiano ancora posizione e lui gli si rimette sopra. Ormai la pompa come un toro, lei mi dirà poi che avrà goduto una decina di volte e che ad un certo punto gli orgasmi sono diventati lunghissimi. Mario, come fece con me, anche a lei gli chiese dove voleva che venisse, se in bocca in fica:
– Piccola, dove vuoi che vengo? Ti riempo la figa o preferisci in bocca.
Dato che era il giorno della sua ovulazione Giulia gli dice:
– No, in bocca, oggi ho l’ovulazione.
– Va bene, ti vengo in bocca, ma solo se ingoi fino all’ultima goccia. Gli dice Mario, sapendo che con me non ha mai ingoiato.
– Sì, sì , va bene, vienimi in bocca.
– Sei sicura?
– Sì.
– Ma sicura, sicura?
– Sì
– Non vuoi che ti riempi per bene il pancino? Lo sai che quando mi si fa ancora più grosso e duro? Allora sei proprio sicura? Il tutto dandogli colpi sempre più potenti e profondi.
A questo punto lei non ha risposto e anzi lo ha guardato dritto negli occhi e mettendogli le mani intorno al collo se lo è tirato a se baciandolo con passione e aspettando che lui gli venisse dentro.
Allora la pompa, già potente e veloce, ha aumento ancora di più il ritmo. Io stavo con il cazzo tesissimo e stavo vedendo molto probabilmente l’ingravidamento della mia ragazza e futura moglie.
Ma Mario, proprio all’ultimo gli si sfila e la tira su puntandogli il cazzo davanti alla bocca spalancata e iniziando praticamente a pisciargli sborra direttamente in gola. Lei che fino allora non aveva mai bevuto la sborra iniziò ad ingoiare, ma la quantità era troppa e qualche schizzo gli è finito sul viso. Quando ormai usciva a lava e non più a schizzi glielo ha preso in boca ed ha iniziato a deglutire tutto quanto. Alla fine Mario con le dita a raccolto la sborra che aveva in faccia Giulia e gliela infilate in bocca facendosele ripulire. Dopodichè gli ha rinfilato il cazzo in bocca per farse pulire bene anche quello. Inutile dire che io stavo sborrando nuovamente, o meglio stavo venendo e non sborrando visto che ormai la mia piccola riserva di sperma era finita già al secondo orgasmo.
Mario si butta di fianco a Giulia per riposare e mi chiede di andargli a prendere un bicchiere d’acqua perché ha sete, io mi alzo e ubbidisco. Al mio ritorno vedo Giulia che messa su di un fianco se lo sta baciando amorevolmente sul torace e sul cazzo. Penso di non contare più nulla per lei e mi viene su un po’ di rabbia. Gli porgo i bicchieri con l’acqua ad entrambi e mi dirigo verso il bagno. Mentre gli do le spalle li sento ridere. Giulia dopo, a casa, non mi vorrà dire cosa gli ha detto Mario per farla ridere, invece Mario il giorno quando ci siamo sentiti per scambiarci le opinioni sulla serata mi dirà di avergli detto che avevo un bel culetto e che gli sarebbe piaciuto tanto farselo e che Giulia, invece, gli abbia risposto :- Ma dai, poverino. Gli faresti troppo male.
Al mio rientro in camera dopo essermi pulito un po’ le mani e il pisellino, Mario mi ha detto di andare in bagno a riempire la vasca idromassaggio (tipo yakuzi) di acqua calda e bagnoschiuma. Io naturalmente obbedisco e rimango in bagno a preparare la vasca. Quando è pronta li chiamo e loro vengono. Giulia si toglie le autoreggenti e mentre mi passa accanto mi bacia con amore. Io sento ancora il sapore dello sperma di Mario. Mentre stiamo ancora vicini, Mario si avvicina e chiede a Giulia di abbassarsi, lei lo fa e Mario a questo punto gli chiede:
– Allora Giulia, quale dei due preferisci? Toccali entrambi e saggiane la consistenza prima di rispondere.
Benché il suo fosse a riposo mentre il mio già si stava eccitando di nuovo, era comunque largo almeno 3 volte il mio, il confronto era senza storia. Dopo averli toccati un attimo Giulia ci guarda entrambi negli occhi e sorridendo si avvicina al cazzo di Mario che bacia e lecca un attimo, dicendo a Mario: – è ovvio no? che preferisco il tuo! Questo ‘ rivolta al mio ‘ va bene giusto per urinare.
E loro a ridere insieme, mentre io un po’ mortificato mi guardo il pisellino.
Nella vasca piena di alta schiuma Mario si mette vicino a me e chiede a Giulia di mettersi a pecorina per fargli vedere il culo. Giulia si gira e si mette con il busto fuori dalla vasca, appoggiandosi sopra 3 o 4 asciugamani grandi in modo da stare comoda e rilassarsi. Come ci da la schiena io inizio, sotto l’acqua, a toccare l’uccello di Mario che intanto era occupato a giocare con il culo di Giulia infilandoci dentro le sue grosse dita. Come diventa bello duro, gli faccio segno che vorrei essere inculato lì all’insaputa di Giulia. Così mi alzo quel tanto che basta da posizionarmi dietro Giulia e continuare a masturbarle sia la fica che il culo e intanto Mario mi solleva di peso e mi fa risedere sul suo cazzone. Il dolore è stato tanto, l’acqua non ha di certo aiutato, da farmi pentire di aver fatto quella mossa, ma una volta entrato tutto è stato bellissimo e molto eccitante, naturalmente non siamo venuti nessuno dei due, perché subito dopo avermelo messo ed aver pompato poche volte ci siamo staccati e abbiamo fatto rigirare Giulia.
In acqua siamo stati per lo più in silenzio a rilassarci, a me Mario ha chiesto di andare giù in cucina a prendere dello champagne ed io come al solito ho ubbidito. Quando sono tornato mi sono rimesso nella vasca e rilassandoci abbiamo finito tutta la bottiglia. Mario ogni tanto giocava con le sue dita con noi, il giorno dopo mi dirà di aver messo 2 dita in culo sia a me che a Giulia nello stesso momento.
Continua

Giulia prima di uscire dalla vasca vedendo che a Mario era tornato duro gli ha voluto fare una bella pompa, ogni tanto prendeva anche il mio in mano dandogli qualche bacetto e segandomelo un po’. Poi li guardava entrambi e ridacchiava per come ce l’avevo piccolo. Prima di sborrare gli ho chiesto di farsi venire in bocca e di ingoiare. Lei ha accettato, ma dopo aver deglutito l’unica goccia che sono riuscito a fare ha detto che quella di Mario era molto più buona. Dopo un bel po’ è venuto anche Mario, inondandole di nuovo la bocca. A noi è sembrato che la mandasse giù tutta, ma quando si è avvicinata per baciarmi me ne ha versato un bel po’ in bocca. Io ho risposto al bacio e lei mi ha detto:
– Allora? Avevo ragione, non è più buona della tua?
– Cosa? Gli ho risposto io facendo lo gnorri.
– Lo sperma di Mario che ti ho versato in bocca mentre ti baciavo.
Per non fargli scoprire la mia bisessualità, ho fatto una faccia schifata e ho sputato diverse volte in acqua, mentre loro due se la ridevano alla grande. Il giorno dopo Mario mi dirà di averglielo detto lui di farlo quando io ero andato in cucina a prendere lo champagne.
Dopo ci siamo vestiti e salutati, inutile dire che lei se l’è baciato fino all’ultimo.
In macchina nel tragitto verso casa è sceso un silenzio imbarazzante fino a quando siamo arrivati sotto casa sua. A quel punto ho trovato il coraggio di chiedergli se gli era piaciuto e se lo avrebbe voluto rifare, lei per tutta risposta mi ha detto che non solo gli era piaciuto tantissimo, ma che se avesse potuto avrebbe passato la notte lì e che comunque non vedeva l’ora di riaverlo tutto dentro.
Quella non ho chiuso occhio. Mi sono anche masturbato per l’ennesima volta ripensando a quanto successo.
La mattina dopo mi ha chiamato Mario e mi ha detto che nel pomeriggio mi avrebbe fatto il colloquio nella sua ditta verso 18,00 quando ormai gli altri impiegati erano andati a casa. Io già avevo capito che non sarebbe stato un colloquio normale, così prima di andare mi sono lavato per bene, mi sono fatto 2 clisteri da solo e poi puntuale come un orologio svizzero mi sono presentato in ditta. Ho citofonato e mi ha detto di salire al secondo piano dov’era il suo ufficio. Mi ha detto anche di chiudere a chiave la porta d’ingresso.
La struttura era piccola, ma ben fatta, era tutta a vetri specchio con degli inserti in marmo bianco qua e le, l’interno era completamente hi tech, per terra c’era della moquette e sulle pareti riproduzioni di quadri astratti molto colorati, di fronte l’entrata c’era la scala per salire al pino superiore, con il cuore in gola dall’emozione, sono salito. Subito di fronte la scala c’era la porta già aperta dell’ufficio di Mario. L’ufficio di Mario, a differenza dell’intera struttura era arredato in stile classico, per terra c’era il parquet ed un grosso tappeto orientale, a sinistra un divano letto in pelle nera ed un tavolino basso in cristallo e all’angolo una bella lampada da terra, le pareti erano tutte in legno ed anche il soffitto, il tutto assomigliava molto ad una biblioteca. A destra, appesa alla parete un grosso televisore al plasma e la porta del bagno, di fronte l’entrata invece c’era la sua grossa scrivania in mogano con sopra solamente il grosso monitor piatto di un pc. Qua e là appesi alle pareti c’erano molti quadri classici e di fronte la scrivania due grosse poltrone in pelle nera per gli ospiti. Lui mi aspettava seduto alla sua poltrona e appena entrato mi ha detto:
– Ciao pisellino, come hai passato la notte? Scommetto che non hai chiuso occhio vero e ti sei sparato qualche altra seghetta pensando a come mi sono scopato la tua Giulia.
– Sì, ma solo un paio, sei stato fantastico e Giulia mi ha chiesto di organizzare subito un altro incontro.
– Va bene, ma ora sei qui per fare il colloquio di lavoro, quindi dimmi quello sai fare.
Per 15/20 minuti abbiamo parlato di lavoro e di quello che avrei fatto io in azienda se eventualmente sarei stato preso ed avrei passato il periodo di prova. La paga che mi avrebbero offerto sarebbe stata di 1500 euro al mese, più dei benefit su eventuali profitti aziendali alla fine di ogni anno fiscale. Naturalmente loro mi avrebbero fatto un contratto a tempo indeterminato, ma contestualmente a quello mi avrebbero fatto firmare anche una lettera di dimissioni senza data che sarebbe rimasta in mano loro. Io pur di lavorare e stare insieme a lui ho subito accettato.
– Va bene, adesso inizia la prima prova, vieni qui.
Mi sono alzato e sono andato verso di lui mettendomici sopra a cavalcioni, poi l’ho guardato negli occhi e l’ho baciato lentamente, assaporandomi la sua lingua piano piano, mordicchiandogli le labbra ogni tanto, lui intanto mi palpava il culo, poi mi ha fermato e mi ha chiesto:
– Spero che sei venuto già bello pulito.
– Certo che sì, non sono mica uno sprovveduto, mi sono fatto ben due clisteri. Non è stato bello come quando me li hai fatti te l’altra volta, ma oggi non volevo perdere tempo. E l’ho ribaciato.
Intanto mi ha sbottonato la cintura e i jeans, una volta che li ha allargati abbastanza mi ci ha infilato una mano e portandomela dietro mi ha iniziato a toccare il buchetto, poi l’ha tolta e mi ha fatto ciucciare il dito medio, appena ha ritenuto che fosse bagnato a sufficienza me l’ha spinto dentro il culetto senza troppi complimenti. Ci ha giocato un per po’, anche mettendomi due dita insieme, poi mi ha fatto alzare e si è diretto verso il divano letto. Ha spostato il tavolino ed ha tirato fuori il letto, intanto mi ero spogliato completamente. Mi sono avvicinato e mi sono seduto sul bordo del letto vicino a lui, che era ancora in piedi, gli ho iniziato strusciare le mani sul pacco e poi anche la faccia, come un gattino che si struscia quando vuole le carezze. Mi sono alzato e gli ho fatto scivolare la giacca, poi gli ho sbottonato la camicia e ogni tanto lo baciavo, poi sono passato ai pantaloni e infine alle mutande. Ed è così che è uscito fuori l’oggetto dei miei desideri. Mi sono riseduto sul letto e l’ho cominciato a leccare tutto, a cercare di mettermi dentro la bocca almeno la cappella, a dargli bacetti dalle palle fino alla cappella. Poi non ce l’ho fatta più e gli detto:
– Ti prego inculami.
Lui si è allontanato, è entrato in bagno e subito dopo è ritornato con il barattolo di crema in mano, io allora mi sono messo subito a quattro zampe inarcando il più possibile la schiena, poggiando la testa direttamente sul letto e allargandomi con entrambe le mani le chiappe:
– Sei fantastico, ora ti sfondo tutto.
– Metti poca crema, anche se mi farai male, ma voglio sentirti bene.
– Come vuoi cucciolo.
Così si è unto il cazzo con pochissima crema ed a me ne ha messa giusto un po’ sul buchetto e poi ha spinto dentro 2 dita insieme le ha rigirate un attimo e le ha tolte.
Io mi sono girato, e forse lui non se lo aspettava, e gli ho messo le gambe intorno alla vita dicendogli:
– Voglio guardarti in faccia mentre me lo metti.
Si è abbassato su di me, mi ha baciato e con una mano si è preso il cazzo e lo ha puntato sul buchetto, io ho iniziato a spingere e lui ad entrare, il dolore è stato forte, ma molto meno dell’altra volta. Una volta entrata la cappella tutto il resto lo ha infilato di colpo facendomi sobbalzare. Mi ha scopato in quella posizione per almeno un quarto d’ora, poi mi ha fatto mettere a pecora e mi ha sodomizzato anche così, ad un certo punto, mi ha preso il pisellino in mano e mi ha detto:
– Adesso ti faccio godere toccandoti un po’ questo piccolo clitoride che hai.
Ed ha cominciato a menarmelo, dopo poco sono venuto e lui si è fatto ripulire la mano dalla mia boccuccia.
Alla fine sarò rimasto con lui a farmi scopare per almeno un paio d’ore, lui è venuto 2 volte ed io tre. Mentre ci riposavamo ci siamo messi d’accordo che sabato gli avrei riportato Giulia e che questa volta avrebbe cercato di fargli il culetto. Poi mi ha detto che da quel momento fino a sabato l’avrei dovuta scopare solo nel culo per cercare di allargaglielo e mi ha regalato anche un fallo gonfiabile da infilargli quando il mio pisellino sarebbe entrato troppo facilmente e comunque da farglielo tenere dentro il più a lungo possibile. Per il lavoro invece avrei incominciato dal giorno dopo, ma che comunque per la firma del contratto avrei dovuto aspettare il rientro dall’estero del suo socio, che non sarebbe avvenuto prima di almeno altre due settimane. Dopo siamo andati in bagno a lavarci, il bagno era stupendo, tutto in marmo giallo egizio, aveva una grossa vasca con doccia e ben due lavabi. Mario mi piaceva sempre più, sia come amante che come persona e quando mi diceva le cose mi piaceva assecondarlo e ubbidirgli.
Arrivato a casa mia ho chiamato Giulia e gli ho detto che il colloquio era andato bene, che avrei iniziato la prova il giorno dopo e che sabato ci saremmo rivisti con Mario nella sua casa al mare. Gli ho detto anche quello che aveva intenzione di fargli al culetto e che quindi ci dovevamo vedere anche quella sera per iniziare a prepararla e per dargli il fallo gonfiabile da infilarsi quando era da sola. Lei a questa novità si è un po’ ammutolita e mi ha iniziato a chiedere se con quella bestia di cazzo Mario non l’avrebbe squartata in due e io allora ho dovuto rassicurarla dicendogli che la preparazione che dovevamo fare era appunto per prevenire certi problemi e che Mario era un esperto per quanto riguarda il sesso e che ci dovevamo fidare di lui. Allora lei convincendosi un po’ mi ha detto che sarebbe venuta a casa mia per non perdere tempo e cercare di arrivare a sabato il più aperta possibile.
Dopo una breve cena, arriva Giulia e non appena andiamo in camera mi salta addosso e incomincia a baciarmi e a dirmi che sono un tesoro e che mi ama tantissimo perché pur di renderla felice non bado alle corna che mi sta mettendo.
Dopo esserci spogliati l’ho iniziata a leccare un po’, anche perché a me il cazzo non aveva recuperato del tutto le sborrate di pomeriggio. Prendo il cazzo gonfiabile e glielo faccio vedere, lei lo guarda un po’ e io cerco di farglielo ciucciare, lei dapprima lo rifiuta, ma poi lo prende a leccare mentre io la sditalino un po’ nel culo. Gli cospargo il culo di crema dentro e fuori e così facendo riesco a ficcargli dentro anche 4 dita. Poi prendo il fallo finto glielo appoggio delicatamente, ma con fermezza infilandoglielo tutto dentro. La lascio abituare un po’ così ed inizio a pomparlo avanti e indietro, fino a toglierlo del tutto per poi reinfilarlo di colpo. Quando vedo che il culetto si è abituato bene inizio a gonfiarlo un po’. Poi ci rigioco facendo avanti e indietro e poi lo rigonfio tutto. Allora mi viene in mente che per non forzarla troppo e farla soffrire inutilmente è meglio che inizi a contare le pompate in modo da arrivare ad allargaglielo gradualmente. Così alla fine della serata il fallo gonfiabile e stato allargato con 6 pompate che Giulia ha retto bene non lamentandosi troppo.
Dopo una serata di sesso nella quale io sono venuto solo una volta dentro il culo di Giulia ci siamo dati la buonanotte e lei se ne è riandata a casa.
L’indomani mi sveglio e vado a lavoro, mi accoglie Mario e mi presenta agli altri colleghi, un dozzina circa, sono tutti maschi eccetto una segretaria alquanto anzianotta. Poi mi dice che un altro paio di colleghi stanno fuori da dei clienti ed uno è all’estero insieme a Stefano, il suo socio.
Mi porta alla mia postazione che sta in un ufficio accanto al suo e sono contento per due motivi: uno perché non lo divido con nessuno ed due perché sto vicino a Mario.
Poi mi porta nel suo ufficio e chiama la segretaria dicendogli che non vuole essere disturbato per la prossima mezz’ora. Spinge un tasto che sta sotto la scrivania e sento un click provenire dalla porta, io lo guardo con fare interrogativo e lui mi rassicura dicendomi che ha chiuso semplicemente la porta a chiave così nessuno ci disturberà.
– Senti, Andrea, tu avrai capito che qua viste le tue esperienze professionali e il tuo curriculum studi non servi a molto e che se sei stato assunto lo devi solo al fatto che sarai usato principalmente per svuotarmi i coglioni, vero?
– Mm, sì ‘avevo immaginato e desidero con tutto me stesso non farti pentire della scelta fatta.
– Bene, allora, tu hai visto che qui c’è un ambiente informale e che quindi l’abbigliamento è molto libero, quindi da oggi sarebbe opportuno che a lavoro indosserai sempre e solo tute da ginnastica. Questo perché quando avrò voglia di te sarai più veloce a spogliarti. E sotto la tuta indosserai sempre dei bei perizomi che serviranno a incorniciare quel bel culetto che hai.
– Va benissimo per me, non c’è nessun problema, anzi la cosa mi fa piacere. Mi ci avvicino, mi ci siedo sopra le gambe, lo bacio e gli dico:
– Grazie! Posso fare qualcosa per te?
– Certo io la mattina ho sempre il cazzo duro e pronto a sborrare quindi mettiti sotto la scrivania e fammi sborrare, mentre io intanto lavoro.
Detto fatto, tempo una quindicina di minuti e mi inonda la gola di sperma facendomi fare una bella colazione.
Continua

Me ne vado nel mio ufficio e faccio i pochi compiti che mi ha assegnato Mario, all’ora di pranzo telefono a Giulia e gli racconto del lavoro. MI chiede di salutargli Mario. Alle 5 finalmente stacco e vado a casa. Naturalmente prima di andare sono passato da Mario e gli ho chiesto se voleva che io rimanessi, ma mi ha detto di no perché aveva una cena con dei clienti.
L’indomani mi presento a lavoro in tuta e perizoma, prima di entrare nell’ufficio di Mario mi arrotolo un po’ la tuta in vita e mi alzo il perizoma, in modo che si potesse vedere e fargli piacere.
Quando mi fa entrare mi chiede di girarmi e dopo avermi palpato un pochetto e baciato mi dice di andare in bagno a prendere la crema perchè stamattina mi farà male visto che la cena della sera precedente è andata male. Quando torno lo trovo seduto sul divano con il cazzo già di fuori bello duro, mi ci avvicino, appoggio il barattolo sul tavolino mi dedico con la bocca al suo cazzo. Ma il bocchino dura poco, giusto il tempo di insalivarglielo bene, perché mi prende mi abbassa la tuta e il perizoma e mi mette a 90 gradi cominciando a leccarmi il buchetto. Poi mi dice:
– Mi dispiace per te ma la crema oggi non la mettiamo.
– Ok, ma cerca di non farmi troppo male.
Non faccio in tempo a dirlo che un dolore pazzesco, come la prima, mi sconquassa il cervello, mi ha penetrato tutto fino in fondo con un colpo solo. Cerco di divincolarmi ma mi tiene fermo per i capelli, lacrime calde mi sgorgano dagli occhi, inizio a singhiozzare, lui intanto mi ha incominciato a montare incurante dei miei singhiozzi e del dolore che provo. Molto lentamente il culetto si abitua all’irruenta intrusione e incomincio a provare un certo piacere. Mario:
– Lo sapevo che eri una schifosa puttanella a cui piace prenderlo in culo con un po’ di dolore.
– No, non è vero, è solo per darti più piacere a te che sopporto questo dolore.
– Eh, bravo il mio frocetto, è proprio così che dovevi rispondere. E mi fa girare la testa per baciarmi.
Dopo buoni 20 minuti finalmente mi eiacula nell’intestino e mi rimanda in ufficio.
Per quei giorni fino a sabato, di giorno venivo usato da Mario come sborratoio e la sera diventavo l’oggetto di Giulia per allargargli il culetto.
Ogni giorno che passava riuscivo ad aggiungere sempre un paio di pompate in più della sera precedente, questo anche grazie a Giulia che non appena poteva si sodomizzava da sola con il fallo gonfiabile. Venerdì il buco era diventato largo abbastanza per non soffrire troppo la sera successiva.
Il sabato sera, verso le 17 sono andato a casa sua a prenderla, lei era da sola in casa e si stava preparando. Inutile dire che era bellissima, aveva indosso solo un perizoma bianco e null’altro, ancora si stava pettinando. Mi sono avvicinato, ci siamo baciati e gli ho toccato il culo, con le dita sono andato a perlustrarle il buchino ed ho visto che ci aveva messo su dell’olio quindi con estrema facilità ben 3 dita mi sono state risucchiate dentro il suo intestino.
– Bene, è largo abbastanza, questa sera soffrirai, ma poi non vorrai che tolga più.
– Mmmm’da come lo dici pare che lo hai provato anche tu.
– Su, non scherzare, vai a finirti di preparare che tra un po’ andiamo.
Dandogli una pacca sul sedere l’ho mandata a vestirsi. Si è messa le calze autoreggenti bianche e un vestitino rosa molto aderente.
Dopo una ventina di minuti stavamo in macchina diretti a casa di Mario.
Nel tragitto siamo stati perlopiù senza parlare.
Arrivati a casa di Mario io sono sceso e sono andato a citofonare, lui mi ha aperto il cancello e siamo entrati dentro con la macchina, io , galantemente, sono sceso e sono andato ad aprire la portiera di Giulia. Mario stava sulla porta e guardava compiaciuto le sue prede addentrarsi dentro la sua tana.
Lei si è avviata verso di lui e non appena sono stati vicini senza dirsi una parola si sono baciati come due giovani innamorati. Dopo qualche secondo sono entrati dentro ed io con loro.
Mario ci ha offerto qualcosa da bere, ma sia io che Giulia abbiamo declinato l’offerta’forse entrambi non vedevamo l’ora di cominciare a scopare. Difatti Mario in tono scherzoso ci domanda: – Ma che per caso non vedete l’ora di cominciare?
Del tutto inaspettatamente Giulia gli risponde:
– Bè, veramente è da quando ci siamo lasciati l’ultima volta che non vedo l’ora di riaverti dentro di me. E gli si avvicina e lo bacia, mentre con la mano gli slaccia la cintura e i bottoni dei pantaloni. Gli mette una mano nelle mutande e gli dice:
– A quanto pare anche tu hai una certa voglia.
– E va bene piccola troietta, mi hai provocato e allora adesso ti scopo come dico io.
Dopo essersi riabbottonato i pantaloni la prende in braccio e se la porta in camera. La butta sul letto e si toglie la camicia e mentre lo fa gli dice:
– Dai spogliati, non farmi perdere tempo.
Lei si sfila le scarpe, il completo e il piccolo perizoma bianco. Lui ora è già completamente nudo, si sputa sulla mano e se la passa sulla cappella. La prende per le caviglie e la porta sul ciglio del letto, gli allarga le mutande e subito gli abbassa il cazzo all’imboccatura della fica mettendoglielo dentro tutto in un colpo.
– Ohh , sì. E inizia a gemere dal piacere.
Lui la cavalca con forza, si baciano con passione. Io sto là e intanto mi sono spogliato, dal ritmo che hanno preso penso che lui venga in pochi minuti. Ma invece non è così, a venire quasi subito è lei. Allora lui le dice:
– Certo che ne avevi di voglia, questo frocetto non ti soddisfa più, eh?
E lei guardandomi per un attimo gli dice: – Mah! figuriamoci. E si mette a ridere.
I due si girano e ora lei lo cavalca. Mario mi chiama e mi dice di leccargli il buco del culo in modo da iniziare a scaldarglielo. Mi avvicino e allargo le chiappe di Giulia, gli accarezzo il culetto e ogni tanto scendo a toccare i coglioni di Mario. Mi avvicino con la bocca al suo culo e lo lecco con tutto l’amore che ho. Il cazzo di Mario è a pochi centimetri dalla mia bocca, vorrei tanto leccarglielo. Infilo 3 dita dentro il culo di Giulia e ci gioco un po’, preso dall’eccitazione gli avvicino il mio pisellino e glielo metto tutto dentro, Giulia con 2 cazzi dentro non può che godere subito ed io con lei. Quando io esco da lei Mario gli chiede se è pronta a ricevere il suo e lei gli dice di non vedere l’ora, allora si staccano e la fa mettere a pancia sotto. Apre il cassetto del comodino e prende un vasetto di crema, dal quale ne prende una porzione grossa come una noce e gliela inizia a spalmare sul buchetto, per poi passare all’interno, prima con una, poi con due e infine con tre dita. A lei il trattamento piace molto. Io sono emozionantissimo e se da una parte ricordo il dolore che ho provato prendendolo la prima dall’altra ricordo anche il piacere che subito dopo mi ha dato.
Mario si spalma un po’ di crema sul cazzo e avvicina la cappella al culetto di Giulia.
– Rilassati e spingi più che puoi. Io entro piano e se ti fa troppo male mi fermo ed esco, va bene piccola? E la bacia dietro l’orecchio.
– Non ti preoccupare, mi sono allenata tanto.
Allora lui incoraggiato in certo modo dalle sue parole inizia a spingere l’enorme cappella sul buchetto. Io mi posiziono dietro di loro ed ho una visuale eccellente su tutta la scena. La cappella inizia a farsi strada, Giulia inizia a piangere, la sento singhiozzare, Mario gli chiede se deve smettere, lei gli dice di no, che vuole donargli tutta se stessa. Io vengo di nuovo. Lui spinge con più forza, la cappella è entrata tutta. Si ferma un po’ così, poi comincia tipo a ruotarlo, fa per ritirarsi, ma poi spinge dentro, lei singhiozza e piange come una bambina, lui spinge sempre ed il cazzo avanza piano piano. Dopo un periodo che sembra interminabile è entrato fino ai coglioni. Si ferma e gli dice: – Li senti i coglioni? Sai che vuol dire? Che ce l’hai tutto dentro? E gli da un bacio. Lei ride ma continua a piangere dal dolore.
Ora inizia a muoverlo piano piano su e giù, lo porta fino alla cappella eppoi rientra tutto dentro, Giulia ora non piange più, si sta abituando, ancora non gode, io lo so, ma l’essere così piena non è tanto doloroso come prima. Mario aumenta il ritmo e ad un certo punto glielo toglie completamente per poi rimetterglielo dentro tutto insieme. Giulia a questa mossa ha gridato di dolore. Mario continua a incularla velocemente con passione, glielo fa sentire bene, ora pare che i singhiozzi siano passati ad essere gemiti di piacere. Mario se ne accorge e glielo ritoglie tutto e di nuovo lo rimette dentro. Il culo di Giulia è una caverna senza fondo. Io sto dietro e mi sono messo 4 dita dentro il mio culetto. Non vedo che arrivi lunedì per farmi montare in ufficio.
Adesso l’inculata è fonte di piacere anche per Giulia, Mario la sta sfondando bene. Cambiamo posizione, lui si mette sotto e lei si abbassa sul suo cazzo, lo prende in mano e se lo indirizza dentro e scende fino a sentire le palle di Mario, inizia a fare su e giù, sempre più velocemente. Ogni tanto il cazzo di Mario esce fuori dal buco e lei è costretta a fermarsi e a rimetterselo dentro. L’ennesima volta che esce, tutta infastidita mi chiama e mi dice:
– Amore vieni qua, fammi il favore, quando mi esce dal culo prendilo e mettimelo dentro tu, eh?
– Ma, a ma’
– Dai su, non fare lo schizzinoso’eppoi così sentirai tra le tue mani un vero cazzo
A quelle parole non sapendo che risponde abbasso lo sguardo e mi avvicino a loro due e mi posiziono dietro di lei. Mario intanto si guastava la scena con un sorriso sornione.
Dopo un po’ che lo cavalca ecco che il cazzo di Mario esce fuori, e io prontamente lo prendo e lo spingo nel culo di Giulia, lei si gira mi sorride e mi fa l’occhiolino.
La cosa si ripete diverse volte e io sono sempre pronto a fare il servizio che mi aveva chiesto la mia fidanzata.
Ad un certo punto il cazzo riesce fuori, ma questa volta Maio mi dice di metterlo dentro la fica e io ubbidisco. Io due, uniti, si rigirano e Mario gli sta sopra pompandola fortissimo, lei gli ha messo le gambe dietro la schiena incrociandole. Il cazzo di Mario è durissimo, esce tutto e rientra tutto, la figa di Giulia è larghissima, ed anche il culo si vede che è bello aperto. Capisco che Mario sta per sborrare. E difatti gli dice a Giulia: – Adesso ti inondo la fica di sborra. E lei inaspettatamente, questa volta non gli dice neanche di non farlo, anzi gli stringe ancora di più le gambe dietro la schiena e gli dice: – Sì sborrami dentro tutto quanto. Sono tua. Solo tua.
E lui gli sborra dentro, e continua a pompare, ne fa una marea, potrebbe essere rimasta incinta, ma non me ne frega niente, anzi, per l’eccitazione sborro anche io un paio di goccette.
Gli si accascia sopra e si baciano con amore. Lui tra un bacio e l’altro gli chiede: Ci hai pensato che potresti rimanere incinta?
– Sì, Sarebbe bellissimo avere un figlio da te. Anzi da oggi voglio che mi vieni sempre dentro, voglio avere un figlio da te. E si baciano. Poi lei si stacca, mi guarda e mi fa: – Per te va bene, vero cornuto?
– Sì, amore, tutto quello che vuoi.
Lei mi sorride, si guarda Mario e lo bacia. Dopo un po’ si staccano lui si sdraia a pancia in su, lei gli si accoccola vicino e con la mano gli va a toccare il cazzo, sente delle gocce di sperma, gli si avvicina con la bocca e inizia a pulirglielo tutto quanto. Quando ha finito mi dice: – Amore vieni qua un attimo che ti voglio dare un bacio. Io mi ci avvicino e lei mi bacia in bocca con ancora il sapore di sborra. Gli dico che l’amo da morire.
Continua’

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