Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Io so, o credo di sapere…

By 16 Novembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi piace trovarti vestita di poco o niente, sapere che quello che hai messo addosso, &egrave quello che mi eccita.
Guardare il tuo corpo avvolto di intimo che ti elegge a simbolo del sesso, &egrave incredibile la trasformazione che riesci a fare, la donna mite e seria che fuori da queste quattro mura tutti conoscono, diventa padrona autoritaria, disinibita, libertina.
Gli occhi, sono quelli che più mi affascinano, vedo lampi di libidine mischiati a un mix di sensualità che scivolano sulle tue movenze,
Ti guardo,mentre ancheggi il sedere per portarti verso quel divano che tante volte ti ha scatenato sessualmente, giri la testa ondeggiando i tuoi capelli neri e mi sorridi tronfia del tuo potere, sai che presto diventerò succube del tuo piacere, sai che mi perderò.
Ti guardo aprire le cosce irriverentemente, mettendo in tiro le calze nere tenute su da filetti con piccoli bottoni argento, seguo affascinato la linea della gupierre che hai indossato, trasparente, nel suo nero, guardo la tua schiena, che tante volte ho graffiato sotto il ritmo della passione, guardo le forme del tuo sedere tante volte profanato, immagino i seni stretti e nascosti da quell’indumento;
– Vieni qui’
Le tue parole mi riportano alla realtà del momento, vedo le tue cosce ballare una danza erotica allargandosi e stringendosi con movimenti lenti, sinuosi, travolgenti.
So cosa vuoi, so cosa ti piace!
Col tempo abbiamo affinato le nostre esigenze in amore, ognuno ha dato e voluto, adesso sappiamo e osiamo.
I nostri occhi si scambiano voluttà mentre avanzo, so che ti piace vedermi sparire tra le tue cosce, so che ami prendermi i capelli e urlarmi i tuoi piaceri, so che nel momento dell’orgasmo, perderai il ritmo e tremerai tutta, dicendomi ‘ basta’basta” e poi, ‘ continua’continua’ perché, nel momento dell’apoteosi del tuo primo orgasmo, le tue parole sono confuse e spasmodiche, come le tue cosce strette attorno al mio viso, so che per trenta secondi dovrò rischiare di andare in mancanza d’aria, perché mi terrai avvigniata dentro te, come so, che dopo la tua soddisfazione orale, diventerai una gattina mielosa che mi concederà tutto.
Mentre sposto il piccolo perizoma che protegge ciò che non vuole essere protetto, penso a come mi immergo in te assaporando i tuoi umori; mi piace farlo, mi &egrave sempre piaciuto solleticare le tue parti erogene, mi entusiasma, trovo bellissimo il momento di non ritorno che ti esplode addosso.
Fingi di odiarmi, quando io, contrariamente alle tue richieste di fermarmi, continuo il mio ritmo linguistico giocando con il tuo clitoride arrossato, quel piccolo pezzo di carne vibra come una corda di violino sotto i miei attacchi e, quello che scaturisce, &egrave un rinnovo del tuo piacere: la danza rincomincia lenta e, come nella musica del Bolero di Ravel, cresce intensa, di nuovo le tue mani stringono i miei capelli e prepotentemente mi spingi contro il tuo pube, &egrave come se tu mi volessi in te per fondere i corpi e i piaceri.
Esausta, ti lasci andare sul divano nero, bagnato del tuo sudore, piano, lascio il caldo della tua vagina e torno a guardarti per incrociare il tuo sguardo soddisfatto, ma, come sempre, in quel momento, i tuoi occhi sono chiusi.
Riconosco il godimento nei lineamenti del tuo viso e, soddisfatto della mia performance orale, mi spoglio.
Sono queste atmosfere rarefatte che mi eccitano, questo scambio di padrone- operaio, guardo il sesso turgido tra le tue mani, incrocio il tuo sguardo passionale, hai riaperto gli occhi e, come una geisha, sei venuta a prendere il tuo premio, so che adesso penserai solo a me, ripagandomi del piacere dato, e so, che ancora una volta, la stanza tetra prenderà colore sotto i tocchi sapienti della tua lingua, so che le tue labbra si stringeranno sul mio glande e seguiranno le linee nervose delle mie vene, stringendole, so che i tuoi denti fingeranno leggeri morsi sulla carne violacea, come so, che le tue dita accarezzeranno il mio scroto, provocandomi sensazioni indicibili a scriversi, so, che mi guarderai con quel tuo sguardo soddisfatto nel momento del mio orgasmo, e so che continuerai a cercare il mio piacere continuando, per fare si, che, il miracolo si ripeta.
So che quando succederà, tu andrai verso il tavolo e salendoci sopra ti preparerai a ricevermi.
So che un tuo dito mi farà segno di avvicinarmi, quel semplice cenno, emana erotismo all’ennesima potenza, perché, quel gesto, &egrave la tua autorizzazione a entrare in te e io so, quanto sia bello riempire col mio sesso il tuo corpo.
So tutte queste cose di te e tante altre che in questo momento mi sfuggono, quello che non sapevo, &egrave quanto sia bello stare con te anche oltre il sesso’

Leave a Reply